mamma ansiosa

Ricevo:
Caro dottore,
mi scuso in anticipo per la lunga e-mail che spero leggerà.
Le scrivo per avere un parere su mia figlia di 21 mesi. Ciò che inizia ad allarmarmi, oltre al fatto che non parla (escluso "mamma", "pappa") è che spesso si allontana se un bambino le si avvicina e cerca uno scambio con lei. Prima pensavo fosse solo intimorita essendo figlia unica e non avendo cugini o altri bambini a stretto contatto, adesso però che frequenta da 4 mesi un centro gioco mi sono resa conto che le cose non sono cambiate.
Al centro gioco l'inserimento è stato faticoso ma dopo due settimane è riuscito benissimo e ci va volentieri. Quando vado a prenderla la trovo però sempre a giocare sola o in braccio alle maestre. Loro dicono che va tutto bene, che partecipa a tutte le attività, che è brava, indipendente, che si muove serena fra i bambini e si sono stupite dei miei dubbi. Io però non sono tranquilla.
Il pomeriggio al giardino dobbiamo andarcene appena si forma un po' di gruppo perchè lei sale sul passeggino e vuole tornare a casa. Quando siamo da sole gioca, fa lo scivolo e tutto il resto, ma appena arrivano altri bambini li guarda, a volte si avvicina, ma se sono loro ad avvicinarsi si allontana e mi fa cenno di seguirla. Se insisto per farla rimanere o cerco di farmi vedere a parlare e a giocare con i bambini, vuole venirmi in collo e si lamenta.
Alla visita organizzata dall'asilo allo zoo siamo dovuti fuggire appena sono arrivati gli atri genitori coi bambini perchè ha iniziato a piangere in modo inconsolabile. Stessa situazione alla festina di Carnevale.
Secondo mio marito e i miei genitori sono io ad essere troppo ansiosa, ma vorrei conferma di questo da chi ha competenza (sicuramente le maestre sono bravissime ed esperte, ma non sono psicologhe o altro).
Deve sapere che io, che soffro di depressione (curata con analisi e con farmaci ormai da anni) ho continuato a prendere in gravidanza, su suggerimento della mia psichiatra e dopo aver parlato con "farmaci in gravidanza" di Careggi, il Laroxil (mi avevano garantito che non avrebbe causato danni al feto). Inoltre, mio marito ha un nipote (figlio della sorella) autistico e anche nella mia famiglia ci sono casi di disagi importanti. Io ho avuto sempre problemi relazionali, vorrei che mia figlia non ne avesse e per questo insisto sulla socialità, l'ho iscritta al centro gioco e cercherò sempre di farle frequentare bambini.
Tutto questo sicuramente incide sul mio giudizio, ma non vorrei che mia figlia avesse invece un bisogno di supporto che non viene riconosciuto perchè confuso con "le paure di una mamma ansiosa".
Spero possa capire da questa e-mail la reale situazione di mia figlia; se lei lo ritenesse opportuno vorremmo senz'altro fissare una visita.
Resto in attesa di una risposta, che cercherò sul sito, giusto?

Le completo per praticità direttamente la scheda trovata sul sito:

* problemi in gravidanza - nessuno
* nascita a che settimana - 40+2
* Parto con ventosa, difficile
* Peso alla nascita: 3740 gr
* indice di Apgar: 10/10
* durata del ricovero in H: 2 giorni
* allattamento: materno per 6-7 mesi; svezzamento: 5 mesi con pappe, 7 mesi anche latte artificiale
* sonno , orari e modalità: dorme dalla 9 alle 7, prima si svegliava ogni 3/4 ore e prendeva il biberon alle 2, ma da due settimane non lo prende più. Continua a svegliarsi 1 o 2 volte durante la notte, la portiamo un pò nel lettone e poi di nuovo nel suo lettino. Durante il giorno ora dorme solo una volta, dopo pranzo, 1-2 ore.
* alimentazione: mangia molto, spesso e di tutto.
* abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc): Dopo molte insistenze, si è abituata al ciuccio che ora vuole spesso; da due mesi gioca molto con le sue bambole che abbraccia, coccola e che a volte dobbiamo portarle anche fuori. Vuole molto spesso stare in collo, soprattutto a me, ma anche alla nonna.

sviluppo psico-motorio:

* seduto da solo a che età: 5-6 mesi.
* primi passi: 13 mesi.
* prime parole: 18 mesi.
* capacità motorie: corre, si arrampica, sale le scale (anche se preferisce farle in collo), mangia da sola (anche se preferibilmente con le mani), adesso beve dal bicchiere.
* controllo sfinterico (pipì e popò): nessuno
* sviluppo del linguaggio: già descritto
* uso dei giochi ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ): come detto, con le bambole, che cerca di svestire, vestire, lavare, nutrire e mettere a nanna. Le piace guardare le immagini dei libri per bambini, e moltissimo guardare le foto, anche per ore. Adora i Teletubbies. Continua ancora a fare i travasi. Le piace giocare a nascondino e a tutti i giochi dei giardinetti (altalena, giostre, ecc).
* disegno spontaneo (scarabocchio, ... omino testone .... casa .... figure....): scarabocchia cercando di imitarci
* rapporto con le persone: è estremamente dolce e affabile con chi conosce bene (nonni, maestre). Con chi non conosce è diffidente, mentre prima era sempre sorridente con tutti. Sembra più semplice per lei il rapporto con bambine un pò più grandi ma tranquille.
* comportamento: negli ambienti conosciuti è giocosa, allegra e sorridente (le maestre dicono che è solare, secondo i nonni è molto buffa).
* reazione a divieti: pianti che durano poco, si rassegna facilmente

A scuola

* asilo nido: centro gioco a 17 mesi
* Reazioni: pianto disperato ai miei primi allontanamenti (graduali), poi ha iniziato a divertirsi molto ed è felice di andare

Composizione familiare ……………..

* altri conviventi (nonni, parenti, ecc): solo me e il padre
* Organizzazione familiare e modalità educative: io non lavoro al momento, quindi me ne occupo dopo il centro gioco, dove trascorre 4 ore al mattino; il padre torna alle 5 ed è molto presente, materno, attento e molto apprensivo; il fine settimana la lasciamo alcune ore alla nonna (divisa dal nonno), che viene a supportarmi quando la bambina è malata. La nonna è stata molto presente durante i primi mesi, quando la bambina voleva sempre stare in collo e richiedeva continue attenzioni. Il nonno è stato presente principalmente dai 6 ai 17 mesi, quando io ho lavorato alcune ore al pomeriggio e lui stava con la bimba. Lei con lui si diverte molto, cerca di imitarlo. Adesso la vede 1-2 volte a settimana. E' grazie alle insistenze della nonna che la bambina ha iniziato a camminare a 13 mesi. La bambina vede anche regolarmente uno zio e una bisnonna ancora molto vitale. Purtroppo io e mio marito non abbiamo molte amicizie, siamo stati sempre una coppia chiusa e, nonostante gli sforzi fatti per migliorare la situazione proprio per dare più stimoli alla bambina, non stiamo ancora riuscendo a frequentare amici in modo stabile. Speriamo che in futuro, con le scuole che la bambina frequenterà, ci saranno più occasioni di incontro con altre famiglie.
* Eventi particolari, cambiamenti, lutti, ecc: nessuno
* Visite mediche, ospedale, altro......: quelle standard e quelle per le malattie stagionali
* Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...) - nessuno oltre a quelli standard
* Altre osservazioni: nessuna.

Grazie e saluti
... (mamma ansiosa)

Gentile "mamma ansiosa", e

Gentile "mamma ansiosa",
e 'depressa' e preoccupata che la figlia eviti i disagi e le difficoltà presenti in altre persone della famiglia.
Innanzitutto toglierei la paura dell'autismo, che proprio non riguarda sua figlia nemmeno come 'fantasma' o 'spettro', cioè incubo...
Poi forse toglierei altri incubi sul futuro (depressione, chiusura, asocialità, ecc) che rischiano di incombere come la maledizione della strega della Bella Addormentata: una fa tanto per evitare il pericolo (l'arcolaio o il fuso della fiaba), che finisce per andarci contro con le sue gambe...
A quanto descrive e a quanto riferito dalle maestre (e il pediatra?) la sua bimba ha un normale sviluppo psicomotorio e partecipa bene alla vita di comunità. Le sue reazioni all'estraneo sembrano ancora marcate in certi momenti, come per una diffidenza verso il mondo esterno e verso i bambini-rivali, che non ha ancora imparato bene a fronteggiare. Il lieve ritardo del linguaggio può far parte della stessa situazione di incertezza nell'uscita dal mondo familiare ristretto dell'infanzia (parola che letteralmente vuol dire epoca dei 'non parlanti') per avventurarsi all'esplorazione e alla scoperta del mondo esterno, in cui il linguaggio diventa uno strumento fondamentale per comunicare a distanza (come succede oggi con internet e skype...). Quindi per parlare bisogna andare a una certa distanza, altrimenti non ce n'è bisogno.
Credo che la cosa migliore sia lasciare che le cose si sviluppino naturalmente, senza forzare e senza trattenere troppo, aumentando progressivamente la distanza sicurezza e di protezione. Tenendo anche conto che l'uscita all'esterno è facilitata dalla sicurezza della base a cui poi si rientrerà, come un astronauta che esce dalla base spaziale. Attraverso l'esperienza ripetuta, magari con alti e bassi ma senza demordere, la bimba dovrebbe entrare progressivamente nel mondo mantenendo il contatto con la sua 'base sicura'.
Cordialmente
drGBenedetti

Buongiorno dottore, Le scrivo

Buongiorno dottore,
Le scrivo di nuovo perché siamo nuovamente in una fase che mi sembra critica.
La bambina, che ha adesso quasi 3 anni, ha talvolta crisi di pianto fortissime, inconsolabili, in cui trema e grida a squarciagola anche per 40 minuti. Un episodio è accaduto in una ludoteca che frequentiamo abbastanza spesso. Una persona che ha assistito alla scena (si è qualificata come una ex-maestra - ma anche come persona particolarmente ansiosa anche lei) mi ha avvicinato nei giorni successivi all’episodio per consigliarmi di chiedere un consiglio “professionale” in seguito al pianto cui aveva assistito che le era sembrato non un normale capriccio.

I pianti iniziano a volte per un capriccio, a volte perché non capiamo quello che vuole o che dice (ormai parla bene, usa frasi compiute ma a volte certe parole ci sfuggono, naturalmente).
A parte questi episodi di pianto non saprei indicare altri comportamenti anomali: la bambina mangia bene, dorme bene e, da poco, ha tolto il pannolone. Le uniche criticità riguardano il fatto che trattiene la cacca (sembra non voglia farla, piange per non farla uscire), non vuole né il pannolone né il vasino e alla fine, stremata da questa lotta dopo 3 o 4 giorni, la fa nelle mutandine. Inoltre non vuole togliere il ciuccio in nessun modo (se lo tolgo, si ciuccia le maniche degli abiti e una volta si è morsa a sangue l’interno delle guance).
Altro neo rimane la socialità. Al centro gioco le maestre mi assicurano che gioca con i bambini (in effetti quando la lascio la mattina corre verso gli altri, sembra contenta), ma ai giardini continua a non voler stare con i bambini, neanche quelli che vede ogni mattina, e mi costringe ad andarmene appena ha finito le attività che le piacciono (altalena, giostra, macchinine). Solo quando troviamo il giardino semi vuoto si affianca alla sola bambina che c’è, ci gioca, ma appena ne arrivano altri se ne vuole proprio andare.

Che dobbiamo fare? Pensa anche lei sia opportuno rivolgersi ad un psicoterapeuta? Eventualmente da chi? La ex-maestra mi ha dato un nominativo. Noi non siamo persone benestanti, abbiamo paura di non poterci permettere validi aiuti, né vorremmo rivolgerci ad un consultorio…..Grazie in anticipo per la sua risposta

La mamma ansiosa

Le notizie che dà intanto

Le notizie che dà intanto confermano che lo sviluppo linguistico e globale è proseguito normalmente. E' continuata però la difficoltà ai rapporti coi coetanei e si è aggiunto il problema della cacca (immagino da quando avete tolto il pannolino?) e le sue bizze capricciose difficili da contenere. Mi par di capire che è una bambina che pretende un po' di comandare lei e di imporre i suoi voleri. Meno a scuola dove non vengono segnalati problemi comportamentali nè altri, mi pare. Cosa dicono le educatrici? Potrebbe essere la situazione con voi che è da vedere meglio. In queste situazioni comunque più che uno psicoterapeuta per la bimba è utile a mio avviso vedere tutta la famiglia per mettere a fuoco eventuali aspetti dell'interazione e delle modalità educative che possono essere disfunzionali e si possono modificare utilmente. Provi a descrivere più ampiamente la situazione con voi e i momenti di difficoltà, gli atteggiamenti della bimba e i vostri.
Nel fattempo vi consiglierei di non insistere nè per il ciuccio nè per la cacca, lasciandola scegliere lei come fare, pur dicendole che i bambini grandi la fanno nel vasino, o nel wc, e stessa cosa per il ciuccio. Ma non stressatela troppo. Invece non fatevi 'comandare' sulle cose che spetta ai grandi decidere. Nel senso che bisogna dire dei NO efficaci dove ci vogliono, ma non si può imporre di fare certe cose, per la cacca, il mangiare, ecc. Anche per il ciuccio, meglio aspettare un momento più tranquillo...
Per andare a letto come va ? dove dorme?
Cerchiamo di capire meglio come sono questi capricci che si trasformano in bizze...
Cordialmente

Caro Dott.Benedetti, Cercherò

Caro Dott.Benedetti,

Cercherò di darle più precisamente un quadro della situazione.
All’asilo, le maestre dicono che, rispetto a prima, la bambina è molto più aperta, gioca con i bambini anche se ancora ha dei momenti in cui si isola, preferendo stare nell’angolo dei librini dove si sdraia a “leggere”. Partecipa alle attività, non ha problemi a fare le cose che le vengono chieste. Le difficoltà sembrano relative al condividere le cose (anche al giardino mi dice spesso di rimettere a posto le sue cose per non doverle condividere). Inoltre, spesso subisce dispetti perché tende a non reagire alle aggressioni, magari si allontana, o piagnucola o cerca l’intervento di un adulto. Sia all’asilo che con i nonni è comunque ubbidiente. Io non la definirei neanche timida, semmai pigra.
La notte si addormenta con noi nel lettone, la portiamo nel suo letto dove resta parte della notte. Poi si sveglia, ci chiama e la portiamo con noi.
Per descriverle le crisi di pianto, le porto due esempi: era nella sua vaschetta, le ho detto di uscire, non voleva, dopo un po’ le ho tolto l’acqua e lei si è arrabbiata moltissimo. Ha iniziato a urlare, tremare, è rimasta nella vaschetta senza uscirne per mezz’ora sempre strillando. Alla fine il padre le ha aperto l’acqua per un secondo e la crisi è rientrata.
Oppure: chiedeva qualcosa che non abbiamo capito. Ha iniziato a piangere e a ripetere ossessivamente la parola. Noi cercavamo di distrarla, dopo aver provato inutilmente ancora a capire la parola, ma non c’era niente da fare. Dopo mezz’ora l’abbiamo messa davanti ad un cartone animato e si è calmata.
Questi pianti avvengono anche se cerco di trattenerla in un posto dove non vuole stare (specialmente ai giardini). Come dobbiamo fare? Non posso segregarla in casa. Sembra preferire il supermercato, è possibile?
Grazie ancora della sua risposta. Spero possa consigliarci come procedere.
Con i più cordiali saluti
La mamma ansiosa

All'asilo le cose sembrano

All'asilo le cose sembrano andare bene, mi pare. Non vedo perchè usare il termine 'isolamento' quando la bambina preferisce stare da sola. La questione mi sembra casomai che non può restare da sola perchè a scuola bisogna stare con gli altri (altrimenti le maestre come fanno?....), ci sono certe regole....
Ma anche dagli esempi che fa delle crisi di pianto, sembra che la bimba voglia 'comandare lei' e non accetta le regole degli adulti. Mi sembra questo il problema principale: bisogna obbedire ai grandi e la bimba invece non lo sopporta, se lei vuole un'altra cosa. Questo mi sembra un problema educativo: non si può fare quello che si vuole. Sono i grandi che comandano e i bambini devono obbedire. Come far sì che la bambina un po' alla volta lo accetti è il compito di questa fase. Tocca a voi genitori, ovviamente. Non c'entra nè l'autismo, nè altre malattie, ma solo forse l'abitudine che la bimba ha preso. E' una fase di opposizione, abbastanza tipica di molti bambini quando devono imparare a fare la cacca nel vasino. Credo che con pazienza ma anche determinazione e resistenza, riuscirete a uscire bene da questa fase di 'opposizione'. Senza arrabbiarsi nè spaventarsi, ma anche senza lasciare che 'vinca ' la bambina. Non le sarebbe utile. Come dicevo senza 'costringere' a fare, ma mettendo dei limiti chiari a quello che non si può o non si deve fare. Per circolare bene sulle strade bisogna che tutti rispettino il codice stradale, altrimenti è il caos!
Teneteci aggiornati.

Cordialmente
drGBenedetti

Buongiorno dottore, sono di

Buongiorno dottore,
sono di nuovo a scriverle perché continuo ad avere delle perplessità. Le lascio tutte le e-mail precedenti in coda perché magari potrebbero esserle utili per ricordare.
La bambina, che sta per compiere 3 anni, si è in parte aperta con gli altri bambini, finalmente; li cerca, se non altro, ha delle forme di interazione. Cerca anche di dar loro ordini, che giustamente, vengono ignorati. Continuiamo a non riuscire a convincerla a condividere i suoi giochi (mentre gli altri bambini le danno quasi sempre i loro, fra l'altro).
Continua invariato il problema "cacca": si rifiuta di farla, dobbiamo (quasi sempre) ricorrere alla glicerina ogni 5 giorni e lei è ferma nella decisione di non volerla fare. Se a volte "scoppia", lo fa solo nelle mutandine, anche se l'uso del vasino per la pipì è ormai consolidato.
Ha poi un rapporto col cibo particolare. E' sempre stata di buon appetito (e credevo fosse una fortuna) ma mi è venuto il dubbio che il cibo abbia per lei un valore consolatorio eccessivo. Per capirci, più di una volta siamo stati a dei compleanni di bambini e lei è rimasta anche per un'ora al tavolo a mangiucchiare, mentre gli altri bimbi scorrazzano e giocavano insieme.
Le crisi di pianto forte si sono ridotte ma avvengono ancora quando non la accontentiamo nelle sue richieste. Queste richieste sono in particolare un problema per me da gestire: chiede continuamente sciocchezze (se riceve una palettina per il gelato blu, la vuole verde; se la spinge nel passeggino il padre vuole che invece sia io a spingerla ed è stata capace, perché non l'ho accontentata, di piangere come un ossesso per 30 minuti circa....). La bambina ha quasi 3 anni, possibile che ancora si rifiuti di camminare e che voglia sempre andare in passeggino o in collo a noi (sarà semplice pigrizia)? E' poi impossibile toglierle il ciuccio.
Insomma, il quadro è sempre non facile e davvero pesante per noi. Speravamo che le cose sarebbero migliorate, ma siamo in totale stallo. lei cosa ci consiglia?
Grazie ancora dei suoi preziosi interventi
mamma ansiosa

Lo sviluppo , cognitivo,

Lo sviluppo , cognitivo, comunicativo, sociale, ecc sta quindi continuando, non è fermo, anche se ci sono difficoltà e intoppi. Il rifiuto di fare la cacca normalmente, le bizze e pianti alle frustrazioni, la difficoltà a stare al suo posto e la pretesa di comandare sono forse il segno di una difficoltà ad attraversare questa fase, che è di rinuncia e perdita del mondo infantile esclusivo, per passare nella realtà del mondo con gli altri. Non è chiaro cos'è che glielo rende così difficile... Mi sembra che all'asilo non segnalino però troppi problemi, se è così forse la bimba è più 'difficile' in vostra presenza, e forse ci sarebbe da valutare un po' di più le vostre modalità di comportarvi con la bambina, che forse è riuscita a diventare una piccola tiranna.
Però gli esempi che fa dei suoi capricci non mi sembrano così gravi, la bambina in fondo non ha ancora tre anni, se non sbaglio. Mi sembra di capire che le bizze si sono un po' ridotte. Le lascerei ancora tempo e margini, senza lasciarsi però prendere il potere sulle abitudini .. Non però sulla cacca e sul cibo dove la lascerei gestirsi da sè. Mangiare e fare la cacca sono cose istintive e naturali, meglio lasciare margini ampi. (ovviamente però vale la regola che si mangia agli orari fissi, insieme agli altri...)Io eviterei ogni intervento, anche la glicerina: rischia di diventare un'abitudine...
Io direi che i 'no' sono utili, e ribadiscono che le leggi la fanno i grandi, mentre 'forzare' a fare qualcosa (cacca, mangiare,) è meno utile e anche meno possibile.
Ma non capisco bene com'è la bambina fuori dalle bizze, di umore, carattere, sentimenti, emozioni, comunicativa, interessi, insomma, come persona...

Salve e grazie per la sua

Salve e grazie per la sua risposta veloce. Le rispondo sempre er e-mail perchè non è concluso ancora l'iter del log-in al suo sito.

Io definirei mia figlia una bambina dolce, mansueta, simpatica. All'asilo dicono che è brava, che si è inserita. Partecipa alle attività, ci va volentieri. Con i nonni è bravissima...li vuole vedere, ne parla; solo con noi genitori è effettivamente tirannica e facciamo fatica a darle regole. Per riuscire a tenerle le cinture in auto è stata una guerra. Vuole fare tutto da sola, ma allo stesso tempo richiede costantemente la mia presenza (anche per guardare i cartoni animati vuole che le si stia accanto (possibilmente io..), non riesce a giocare da sola per 5 minuti.

In generale però è pacifica, tranquilla, non aggredisce mai gli altri bimbi (al limite subisce delle aggressioni) anche se tende a dare loro ordini. Però si lega ai bambini vivaci, uno in particolare che le fa dispetti ma anche molte coccole. E' piuttosto pigra; gioca, corre, ma è statica rispetto ad altri compagni (credo che questa sia indole, anche trasmessa da mio marito cui è identica sotto questo profilo).

Le piacciono le attività "femminili": cucinare, stirare, accudire le sue bambole, lavarle, ecc.. Le piace disegnare, colorare.

E' piuttosto lagnosetta, pigra (come le ho scritto, se può non camminare preferisce), ma, secondo me, ha una intelligenza pratica. Dicono tutti che è "osservatrice".

La definirei lenta (non nel senso di ritardata), ma quando agisce è efficace.

Non tollera che gli altri bambini tocchino i suoi giochi e questo è limitante per cercare di farla socializzare (se ne vuole andare dal giardino se le prendono un giocattolo, la bici o altro). Siamo costretti a portarla ad un giardinetto lontano da casa nostra perchè a quello vicino, dove troverebbe i bambini dell'asilo, fra l'altro, non vuole stare.

E', come tutti i bambini, abitudinaria.

A volte scoppia in pianti improvvisi, ma sembra sempre siano riconducibili alla cacca che le scappa (ovviamente, la sicurezza di questo non possiamo averla).

grazie ancora

Questa ulteriore descrizione

Questa ulteriore descrizione mi sembra che confermi che si tratta solo di aspettare e avere pazienza e buon senso, senza farsi troppo sottomettere dalla bimba.

Buona estate
drGBenedetti

Dopo aver visto la bimba con

Dopo aver visto la bimba con i genitori posso confermare le impressioni che avevo dalle email. Come ha detto la mamma, la bimba sembra ora avere solo il problema della difficoltà a stare con i bambini (ha anche superato il problema della cacca!) - tranne uno che ricerca lei stessa. Forse perchè, come giustamente diceva la mamma, non può comandarli come è abituata a fare bene o male con gli adulti. Per il resto è una bimba normale come sviluppo, ma che è abituata bene o male a comandare lei. Più che altro perchè voi genitori temete di sbagliare imponendo alla bimba le vostre regole e la vostra autorità (forse memori delle sue bizze). Anche nella stanza di visita a un certo punto voleva andare via perchè "non le piaceva stare qui", e forse avrebbe 'vinto' se non c'ero io a dire "fra cinque minuti"... In realtà poi è rimasta senza problemi. Anche se con me in effetti non ha avuto molti scambi e non era interessata a fare conoscenza, ma solo a tenermi a distanza, per così dire, un po' diffidente perchè in qualche modo sfuggivo al suo controllo, forse.

In realtà comandare lei è un modo della bimba di rassicurarsi contro le normali paure dell'estraneo e del mondo esterno. Ma è un modo che non funziona bene, non è utile, molto meglio che impari a stare al suo posto di bambina e a fidarsi degli adulti. Ma questo può ottenerlo solo sulla base dell'esperienza che gli adulti sanno il fatto loro e nel 'guidare la barca' non obbediscono certo a una bambina... Se poi gli adulti sono incerti e dubbiosi, è meglio che cerchino sicurezza e appoggio da qualche altra parte, ma senza lasciare una bimba alla guida della barca: non può certo saperlo fare meglio di loro!
PS: Rivedendo il titolo, "mamma ansiosa", credo che la mamma sapesse fin dall'inizio dove stavano le difficoltà. Chissà perchè i genitori sono ansiosi: forse il rimedio di tutto è prendere loro un po' più di coraggio.
Vediamo come vanno le cose.
Saluti
drGBenedetti

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