neuroni specchio e autismo

Capisco che sembrerò il solito rompiscatole, ma i neuroni specchio mi sono sempre stati un po' antipatici.

Sul Domenicale del Sole ventiquattr'ore del 5 giugno scorso, compare un articolo del prof Giacomo Rizzolatti, famosissimo neurofisiologo, che illustra l'ennesima apertura di spazi sulle magnifiche sorti e progressive dell'umanità che seguiranno dopo la scoperta dei cosiddetti 'neuroni specchio'. Cioè le cellule nervose che sembrano poter essere responsabili del fenomeno dell'imitazione e dell'empatia.
Cosa che esisteva già, ovviamente: che un neonato facesse la lingua in risposta a un adulto che gliela faceva, di fronte a lui, si vedeva già da tempo... Che l'imitazione fosse la base iniziale per l'apprendimento, ma anche per i comportamenti di gruppo, sia quelli buoni (la compassione, l'empatia) che magari quelli cattivi (il fenomeno del capro espiatorio, del vae victis, della violenza) anche si pensava da un po'. Guarda un po' gli psicoanalisti da Freud in poi avevano descritto l'istinto gregario, i fenomeni di identificazione, proiettiva introiettiva e adesiva, addirittura le comunicazioni telepatiche, le isterie epidemiche, le folies a deux, ecc.
Ma finalmente sappiamo oggi qual era il segreto di Alighiero Noschese, trent'anni fa, o di Maurizio Crozza, oggi. Probabilmente hanno un bel po' di neuroni specchio in più di noi comuni mortali. Ma ce li avranno di nascita o li avranno sviluppati per l'interesse che avevano magari fin da piccoli per imitare gli altri? That is the question. Come i muscoli di un culturista: non li ha dalla nascita, ma perchè ha fatto un particolare allenamento. E non vale così anche per le cellule nervose e le abilità mentali?.
La funzione fa l'organo, si diceva una volta, mentre ora nella seconda repubblica, sembra valere che è l'organo che fa la funzione: da cui il detto di Enrico IV che Parigi val bene una messa.
E' l'allenamento che fa la differenza fra i grandi campioni ( oltre che le sostanze dopanti e le combine...): si pensava finora che fosse l'allenamento mentale anche per le prestazioni intellettive e mentali in generale (oltre che le raccomandazioni e le lobby...). E magari la mancanza di apprendimento e allenamento finora spiegava almeno in parte molte mostre difficoltà, nel correre, nuotare, imparare poesie, suonare, ecc. E anche nell'essere autistici, paranoici, antisociali. Non aver imparato abilità fondamentali, o aver imparato magari a reagire negativamente a certi insuccessi o frustrazioni, finora sembrava spiegare molte cose.
Ma ora con i neuroni specchio sembra che tutto dipenderà dai neuroni, e più nulla dalla società, dall'educazione, dalla cultura. Sarà la presenza o meno, e la differenza quantitativa dei neuroni specchio delle persone (una volta contava l'eredità, in soldi..., o l'ambiente), a spiegare le loro capacità, se saranno autistiche, borderline o bipolari, per non dire dislessiche e iperattive. La psicochirurgia, i trapianti di neuroni e la creazione e cultura in vivo di neuroni specchio-specchio (delle mie brame), apriranno la porta a nuovi portentosi interventi a a un grande bisness.
Prossimo obiettivo Marte... Che dico, il pianeta Autismo, ovviamente, annunciato dal Grande Scienziato.

Prenderanno anche il Nobel, ma lasciate che mi domandi: perchè ogni cacatina di mosca che viene scoperta di colpo diventa la base per spiegare l'universo? Chissà che avranno pensato Golgi e C ( o chiunque sia stato) quando 'vedevano' per la prima volta le cellule nervose. Dopo di allora le magnifiche sorti e progressive dell'umanità non sembra abbiano prodotto molto di buono, nel secolo scorso. Speriamo che questa sia la volta buona...

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