ragazzo autistico di 15 anni

Egr dr Gmaria Benedetti, sono il padre di un ragazzo autistico di
15 anni, mio figlio è un ragazzo molto allegro, socievole, non violento,
molto intelligente, attivo, molto bravo con il computer, molto bravo nel
disegnare specialmente fumetti e mostri di ogni genere creati dalla sua
fervida immaginazione e fantasia, e sa parlare e leggere, tanto che fino
ad un anno fà non avevamo grossi problemi comportamentali e di gestione
della sua vita e della nostra.
Però da un anno a questa parte sono iniziati dei disturbi che hanno
limitato sempre di più la sua vita e di conseguenza la nostra. Mi spiego
meglio:
ha iniziato ad uscire dall'auto quando lo decideva lui facendo una serie
di movimenti con il corpo e dicendo una serie di frasi e una volta uscito
dall'auto rimaneva lì fermo anche per mezz'ora finchè decideva lui quando
ritornare a casa. Poi questo comportamento ha iniziato man mano ad averlo
anche in casa formandosi una serie di postazioni dove fermarsi prima di
andare ad es. in bagno. In queste postazioni può rimanere fermo facendo una
serie di movimenti con la testa e con il collo e dicendo alcune frasi anche
una o due ore prima di spostarsi nell'altra camera o prima di venire a
pranzo o cena o colazione o prima di andare a dormire. Infatti per andare a
dormire ci mette dalle due alle tre ore anche piu, arrivando a letto verso
le tre di notte alzandosi ovviamente molto tardi la mattina. La stessa
cosa, ma con tempi un pò più brevi, per uscire di casa o per andare a
scuola. Insomma una vitaccia per lui che ne soffre di questa cosa ma non
può farne a meno e per noi che comunque ne siamo parte integrante. La cosa
strana è che quando andiamo in albergo o casa di amici questi fenomeni si
riducono notevolmente o quasi completamente. Abbiamo provato in tutti i
modi anche con psicofarmaci consigliati da neuropsichiatri infantili in
quanto dicevano che questi sono disturbi ossessivi compulsivi (cura a base
di trilafon, sostituito con il mutabon mite-gocce di alprazolan o
melatonina e (l'ultima cura era a base di tavor da 2,5 mg. in quanto pare
che questi comportamenti fossero catatonici) ma non abbiamo avuto nessun
risultato. Ora stiamo sospendendo ogni cura anche perchè crediamo che lui
abbia solo delle paure infatti lui riferisce che in casa o in altri luoghi
dove non vuole andare ci sono i mostri o le streghe e che questi
comportamenti li metta in atto proprio per sconfiggere le sue paure, quindi
pensiamo, da perfetti profani, che possa essere più qualcosa a livello
psicologico-comportamentale legato alla crescita adolescenziale e non a
disturbi di tipo depressivo (anche perchè lui non lo è mai stato). Ora non
sappiano più che fare e vorremmo comunque che qualcuno ci dicesse a chi
rivolgerci e come fare a risolvere questi problemi comportamentali che
affliggono la vita di mio figlio e secondo me sarebbe opportuno che ci
fosse qualcuno che studiasse il problema anche venendo in casa nostra per
un paio di giorni ospitato in albergo in modo da vedere effettivamente de
visu il quadro clinico molto complesso o comunque che ci dicesse se questi
comportamenti si sono verificati anche in altri ragazzi della sua età e
cosa fare in merito. Cercando su internet ho trovato la sua e mail e sono
sicuro che lei mi fara sapere al più presto notizie in merito ed
eventualmente io potrei mandarle un video su un dvd di questi comportamenti
di mio figlio e potrei venire a Firenze da lei per una visita.
Aspetto notizie in merito, e fin d'ora la ringrazio per tutto quello che
farà.

Penso che la sua ipotesi

Penso che la sua ipotesi sull'adolescenza sia giusta. Anche nei ragazzi con sviluppo atipico, come sembra essere stato, se capisco bene, quello di suo figlio, il passaggio all'adolescenza può alterare equilibri preesistenti, anche in rapporto alla situazione familiare che a volte non riesce a evolvere in modo favorevole a facilitare lo sviluppo. La sua descrizione del comportamento è chiara: I sintomi sono certo ossessivi, di controllo per così dire 'magico' delle cose, ma penso che prima di tutto sia necessario mettere a fuoco la situazione nel complesso e vedere se vi sono aspetti che ostacolano, se è possibile modificarli ed eventualmente se modificandoli le cose migliorano. Se crede può darmi qualche notizia in più sulla storia di suo figlio e sulle modificazioni avvenute. Forse il cambiamento è connesso anche con cambiamenti esterni, non so, scuola, o altro...
Cordialmente,
dr GBenedetti

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