Ritardo dello sviluppo

Gentile dott. Benedetti,

sono ..., mamma di X, tre anni il 19 settembre prossimo.

A nove mesi è stato diagnosticato un ritardo dello sviluppo (il bimbo stentava a stare seduto e non utilizzava le braccia come sosotegni).

E' stato portato a .... per una visita neurologica (professoressa ...). la dottoressa ha suggerito di stimolarlo molto. Se entro sei mesi il ritardo persisteva consigliava approfondimenti laboratoristici e srumentali.

A 15 mesi il ritardo persisteva anche se X ha sempre progredito nelle sue capacità (corre, cammina, fa le scale da solo aiutandosi con il corrimano).

Si eseguono RM, EEG, analisi metaboliche e genetiche, esami somatosensoriali, potenziali evocati uditivi e visivi. Il sospetto è una qualche forma di leucodistrofia (sostanza bianca presente in RM, picchi epilettici in EEG ma mio figlio non ha mai avuto episodi epilettici e il parto è andato bene).

Gli esiti degli esami sono tutti negativi tranne per la RM (ne sono satte fatte due a distanza di 4 mesi,una all'angelo di Metsre e una a Padova a novembre 2010).

Si esclude la leucodistrofia ma restano i dubbi su una possibile lesione cerebrale che a detta della prof.... è "fissa" perchè X continuaa a progredire seppur con i suoi tempi.

La prof. ::: va in pensione e nella copia della cartella clinica non ho una lettera di conclusioni. SI parla di uan lesione ma non mi si dice quali aree interessa.

X non parla (dice solo mamma).

Disegna scarabocchi tenendo correttamente i pennarelli.

Si arrampica, gioca con le macchinine, con l'acqua, con alcuni peluches (finge di dargli da bere e da mangiare), ha alcuni libretti preferiti, guarda alcuni cartoni da rai yo-yo dimostrando preferenza per "L'albero azzurro di Dodò". Ama i lego e i cubi (fa torri ma ma non ponti).

Balla se sente la musica, sorride, è un bambino coccolone, mi abbraccia (ma non mi bacia).

Con gli altri bambini interagisce poco ma li cerca. Si siede vicino a loro e gli sorride.

DImostra interesse per gatti e cani di piccola taglia, ama andare sullo scivolo.

Ma non indica le parti del corpo se glielo chiedi, non riesce ad ascoltare una storia quando tento di legegrgliela (sfoglia lui i libri velocemente fermandosi sulle pagine che gli piacciono lanciando gridolini di felicità).

Beve da solo con il bicchiere e mangia con forchetta e cucchiaio anche se è pigro e spesso bisogna imboccarlo.

Usa ancora il panolone. Sto tentando di toglierglielo ma non mi pare sia consapevole di fare pippì e popò.

E' curioso, vuole fare sempre tutto da solo (non vuole andare a manina,s ceglie lui le direzioni, scappa ma poi si ferma e mi cerca).

Ha adenoidi ipertrofiche, scialorrea e spesso raffreddore (respira con la bocca aperta).

Dai potenziali evocati uditivi ci sente bene anche se da timpanogramam un orecchio era completamente tappato.

Il 22 agosto terminerò gli esami di valutazione sul livello evolutivo di Ilias (è segito a ....).

Nessuno mi dice nulla, non ho una diagnosi e la psicomotricità che sta facendo (1 giorno la settimana) mi pare insufficente.

Mi rivolgo a lei per avere qualche consiglio. Sono disperata, stanca e disorientata.

Cordiali saluti,

Gentile signora, capisco i

Gentile signora, capisco i suoi sentimenti, spero che possa condividerli col padre del bambino.
purtroppo succede spesso nei ritardi dello sviluppo di non arrivare a una diagnosi precisa, o di arrivarci dopo molti anni.
Nel caso di suo figlio sembra evidente dagli esami citati (RMN e EEG, gli esami genetici e dismetabolici mi sembra di capire che sono negativi) che ci sono delle alterazioni cerebrali anche se non meglio identificate. Sembra trattarsi ( ma la pregherei di mandarmi i referti precisi degli esami) quindi di un ritardo dello sviluppo su base lesionale, probabilmente fissa, cioè non evolutiva in senso peggiorativo.
In effetti però a parte un moderato ritardo dell'evoluzione motoria il ritardo prevalente ora sembra riguardare il linguaggio mentre sugli altri piani c'è un'evoluzione positiva, anche se forse più lenta che di norma. A questo punto è importante seguire il bambino per facilitarne lo sviluppo, in base alle sue esigenze, o almeno non ostacolarlo, senza forzarlo nè stimolarlo troppo, ma lasciandolo ai suoi ritmi. E' ancora piccolo e potrà probabilmente fare molti progressi. Immagino andrà alla scuola materna, dove penso troverà stimoli e occasioni di apprendimento, ma raccomanderei sempre senza forzarlo e senza fasciarsi la testa prima di essersela rotta, come si dice. I tempi dello siluppo sono lunghi, sono le scadenze scolastiche a volte a rendere lo sviluppo stressante con ritmi e richieste eccessive. Ma a volte i tempi interni del bambino sono più importanti dei tempi esterni.
Da parte della famiglia ci vuole forza e resistenza, e anche il coraggio di sentire i pareri specialistici di tutti, insegnanti, medici, ecc, ma poi di pensare con la propria testa.
In bocca al lupo.
dr GBenedetti

la ringrazio tantissimo per

la ringrazio tantissimo per la pronta risposta.
....
X va al nido da quando ha 5 mesi e mezzo. Purtroppo non ho un compagno con cui dividere il peso dell'attesa (rientriamo in quell'ampia casistica di coppie che scoppiano ai primi problemi del pupo) ma sono comunque una mamma presente e nei limiti del possibile "serena".
Vorrei rispondere sul sito perchè credo che il caso di mio figlio sia piuttosto frequente e spesso i genitori sentono il bisogno di confrontarsi su questi temi.

La scuola non aiuta affatto. Ho pessime esperienze con le maestre del nido e con la psicopedagogista in particolare.
Come scrive anche lei, le scadenze scolastiche per babini come il mio sono veramente tiranniche.
Fortunatamente il pediatra di mio figlio è un medico che stimo, anche e soprattutto come persona (dott. ...).
Se crede potrei inviarle copia della cartella clinica di mio figlio all'indirizzo che vorrà lasciarmi.
Ancora grazie per la disponibilità e per l'impegno che mette nel sito.

Gentile signora, gli elementi

Gentile signora,
gli elementi che ha aggiunto sulla situazione ambientale presumibilmente un po' stressata e sul distacco precoce del bambino al nido fanno pensare che gli aspetti ambientali stressanti abbiano avuto una parte importante nel ritardo, e quindi la situazione possa migliorare una volta superati o ridotti questi. A maggior ragione il bimbo dovrebbe essere seguito per facilitarlo e non 'forzato' allo sviluppo, salvo le regole ambientali che sono ovviamente importanti per adattarsi all'ambiente e in futuro alla scuola, alla società, ecc.. Non so com'è ora la situazione a casa. Immagino che a settembre lascerà il nido per la scuola materna: speriamo che troviate un ambiente meno stressante.
Cordialmente
drGBenedetti

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