Come dare aiuto ad una persona psicotica

Buongiorno,
scrivo per avere, per quanto possibile, dei consigli su come poter gestire, se è possibile anche questo, una relazione con una persona psicotica e da quanto ne so con tratti di schizofrenia.
Faccio questa richiesta di aiuto perchè la situazione peggiora di giorno in giorno: lei è seguita da uno psichiatra, ma i farmaci l'aiutano solo a coprire gli attacchi di panico(forse psicotici?) ma non riescono a farle trovare un equilibrio emotivo e psicologico. Si rifiuta di pensare ad una possibilità di andare in analisi perchè lei il problema non lo vede e da la colpa del suo malessere a cose esterne, me compreso. Personalemte ne sto uscendo sfinito, sono continuamente subissato di richieste impossibili, di offese ripetute e di critiche personali. Difatti posso poter provare a fare qualsiasi cosa per cercare di farla stare tranquilla ma è come non se la vedesse: riesce solo a criticare e a tirar fuori problemi vecchi e oramai passati e quasi sempre di poco conto. Il problema è che lei non riesce a vedere la realtà in faccia e non si rende assolutamente conto che lei si fa terra bruciata intorno dando sempre e solo la colpa dei suoi errori agli altri, tranne poi sfociare in continui attacchi psicotici e deliranti.
La questione che pongo è: c'è un modo, parallello alla psichiatria, per poterle stare vicino e parlando egoisticamente, c'è un modo per non farmi inghiottire dalla sua malattia e dalle sue fobie dato che sono veramente arrivato sull'orlo dell'esaurimento? Ho provato ad allontanarmi, anche perchè era lei a chiedermelo dicendo che con me stava male e che non potevo essere la persona giusta per lei perchè sono troppo instabile (???), ma non appena ho provato immediatamnete sono partiti attacchi personali e minacce di suicidio o atteggiamenti da stalking...
Chiedo aiuto perchè veramente non so come uscirne, forse perchè mi rendo sempre più conto di non poterla aiutare in alcun modo.
grazie per una risposta

La sua lettera descrive bene

La sua lettera descrive bene la difficoltà a stare con una persona che tende a 'riversare' i suoi problemi sulle persone intorno. Un po' lo facciamo tutti, cercando in fondo un aiuto nell'empatia e nel sostegno delle persone, però oltre un certo limite l'effetto è quello che descrive, le persone non ne possono più e tendono ad allontanarsi, per evitare di 'impazzire' a loro volta. In pratica è la novella di "al lupo, al lupo", o quasi.
Ovviamente per i familiari di persone che hanno di questi comportamenti la vita non è facile, e neanche le decisioni sul da farsi. Nello stesso tempo vengono coinvolte e spesso cascano nella trappola entrando in situazioni invischianti e difficili da risolvere. E si rischia che le loro risposte ai comportamenti 'provocatori' alimentano l'intreccio e la confusione.
Per dire qualcosa di più bisognerebbe avere qualche altro elemento, la vostra età, approssimativa, il tipo di rapporto, la situazione e qualche altra notizia sulla storia passata.
E' poi da dire che, a parte un'ipotesi di terapia familiare o di coppia, se del caso, è necessario uscire dalla confusione e chiarire cosa appartiene a chi e valutare le condizioni di sicurezza.
Un po' come quando si soccorre qualcuno che sta annegando: bisogna sapere bene cosa si deve fare, altrimenti il rischio è di annegare a propria volta, come spesso si legge.
Cordialmente
drGBenedetti

Grazie per la risposta. La

Grazie per la risposta.
La paura è proprio questa: cadere nella trappola e non riuscire ad uscirne. A volte mi è capitato di dovermi inventare storie assurde per assecondarla ed evitarle sofferenze aggiuntive, salvo poi dover confessare tutto con profonda vergogna e cercando conforto dagli altri. Poi ho capito che assecondare le sue paure infondate non l'aiutava a star meglio, anzi la faceva star peggio e faceva star male anche me , perchè mi dava la sensazione di perdere quel poco di equilibrio che mi riconosco, innescando un circolo vizioso senza fine. Ma non assecondarla significava passare giornate e nottate a discutere, a ricevere sms di offese, di ingiurie, di minaccie...e con la paura di non poter far proprio niente.
Entrambi trentenni, lei con un matrimonio finito per motivi poco chiari, una famiglia stanca e che non vuol riconoscere fino in fondo il problema, io con una stabilità emotiva non troppo elevata, causata anche da continui suoi attacchi sul fatto che non posso essere la persona giusta per lei, salvo poi ammanettarmi (mentalmente) ogni volta che tento di ribellarmi ed andarmene..La domanda è: che senso ha? La paura è: crollerò prima o poi e diventerò completamente schiavo di questa donna o me ne andrò per il benessere di entrambi?

Forse è la domanda che si

Forse è la domanda che si pone chi si è tuffato per salvare qualcuno che sta annegando e scopre che rischia di annegare anche lui. Credo che la risposta dipende dalla singola persona, dalle sue motivazioni, dalla sua lucidità. Nessuno prevede il futuro e le conseguenze di certe azioni: possono essere quelle immaginate o altre completamente diverse. Può servire parlare con qualcuno per vedere più aspetti della situazione, che magari sfuggono se si è troppo vicini e troppo coinvolti. Ma poi la scelta è puramente personale.
Nell'immediato il consiglio può essere, come sempre, di stabilire limiti, confini, di spazi, di tempo, all'invasione. Nelle situazioni di panico dilagante serve qualcuno che mantenga la mente fredda e la capacità di usare la ragione. Se la 'stanza della ragione', come una sala comandi, viene invasa dalla gente spaventata e dal caos, non si può più pilotare la barca. Per questo vanno chiuse le porte della sala comandi.
In bocca al lupo.
drGBenedetti

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)