un saluto dalla .... in sciopero

Ricevo:
Gentilissimo Dr. Benedetti, ho letto con molto interesse in un forum, (forse questo, NdR) un lungo dialogo con una sua paziente affetta da problemi di ipertensione legata ad ansia. Ho apprezzato molto il suo tono pacato e il suo modo di comunicare semplice e immediato. Diceva un mio professore che i grandi saggi difficilmente assumono un atteggiamento da intellettuale di fronte ai loro allievi, bensì cercano di spiegare le cose in maniera semplice, per renderne la comprensione più agevole possibile. Ho sempre tenuto presente quest'insegnamento, ed è proprio per questo che mi sono deciso a scriverle. A tal proposito vorrei sottoporre alla sua attenzione un quesito, a cui non sono mai riuscito a dare delle risposte convincenti. Dall'età di 7 anni circa, soffro di ansia, che non è stata mai trattata con alcun farmaco, dopo uno smarrimento inziale, ho inziato a conviverci e con il passare degli anni in un certo senso è diventata una mia caratteristica. In compagnia della mia ansia, ho vissuto gli anni più belli dell'adolescenza, ho studiato e mi sono fatto una posizione solida, oggi ho 40 anni e sono un imprenditore di successo nel settore delle ........
Nonostante la mia ansia le tachicardie ecc. ecc. , sono una persona appagata e felice. Caratterialmente sono un persona estroversa, di grande spirito amo stare in allegria, amo il buon cibo, le belle donne (ogni tanto trovo qualcuna che mi sopporta) e saltuariamente mi concedo qualche sigaro. Solo l'anno scorso, ho avuto qualche piccola preoccupazione, in quanto ho notato che allo stato ansioso erano legati dei forti rialzi pressori, cosa che non avevo mai notato, in certe occasioni ho notato dei valori di 180/100. Il mio medico mi ha ordinato una compressa di lobivon, da allora ho misurato la pressione solo saltuariamente, quindi non ho appurato se il farmaco fa effetto. Comunque a breve vorrei fare un holter, per scongiurare eventuali rischi futuri. Quello che però mi ha fatto venire dei dubbi, riguarda alcune cose che ho letto in rete, in merito alla personalità dei soggetti ansiosi, il soggetto ansioso è descritto come un soggetto che pensa sempre in negativo, caratterialmente chiuso, insomma l'esatto opposto di me. Io quindi cosa sarei, un ansioso anomalo? :-)) Oppure, altra probabile ipotesi, soffro di qualche disturbo organico che qualche medico facilone ha diagnosticato come disturbo d'ansia?

Spero di poter avere da lei qualche chiarimento, e chissà magari vivere i miei prossimi 40 anni senza ansia, non sarebbe una cattiva cosa :-)))

Un abbraccio dalla città di ...

Per le questioni

Per le questioni cardiocircolatorie deve rivolgersi a uno specialista cardiologo o simile: il fatto di essere 'ansioso' non è un'assicurazione contro le malattie.

Lei dice di essere una persona ansiosa, ma completamente appagata, che è riuscita a convivere con l'ansia e a trovare un equilibrio che Le ha permesso un'evoluzione e una vita normale, dopo un momento difficile da piccolo.
Non vedo contraddizione in questo: l'ansia è una componente normale della vita, diventa un problema quando supera le capacità della persona di 'conviverci' e ostacola l'evoluzione e la vita.
Come la paura: è uno stato d'animo utile e salutare, se non è una cosa paralizzante, altrimenti non saremmo in grado di evitare i pericoli.

Ritengo che un problema dei nostri tempi sia che parole come 'ansia', 'depressione', 'panico', sono diventati sinonimi di malattie, invece che termini che indicano reazioni emotive, di per sè non 'patologiche', anzi normalissime in certe situazioni. E' forse la perdita di abitudine con aspetti spiacevoli, che possono dare dolore o fatica, che ha portato a una progressiva intolleranza e incapacità di sopportare e affrontare tali situazioni e tali sentimenti. A costo di trasformarli in 'malattie' e di trasformare le persone in 'malati'.
Si sono coniate poi nuove terminologie e spiegazioni sulla loro origine genetica, ecc, e sulla necessità di 'terapie' che secondo molti sono al limite della truffa.

Che dire: mi felicito con Lei che è riuscito a convivere con tali stati emotivi e a sentirsi appagato della sua vita.
PS la ringrazio per le gentili parole, ma tremo un po' al pensiero del 'grande saggio'...
Ricambio cordiali saluti

drGBenedetti

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