plagiocefalia e sviluppo mentale

spett.le dott. Benedetti,
mi chiamo .... e da un bel pò di tempo mi sono accorto
che sono "vittima" della plagiocefalia...
praticamente ..., manca una parte della testa... e quando porto i capelli corti si nota visibilmente, e mi crea molto imbarazzo...
gradirei sapere se questa "malattia" potrebbe aver influito sulla crescita cerebrale, cioè se la mia testa fosse stata tonda e intera sarei stato più intelligente????
non sono stupido, ma razionalmente parlando per me sarebbe impossibile laurearmi in
ingegneria o facoltà scientifiche, sarebbe più probabile che scali l'everest nudo...
vorrei capire, in base alla sua esperienza se queste due cose possono essere collegate...
inoltre gradirei sapere se possa rientrare nella lista delle malattie invalidanti...
credo che non sia l'unico in questa situazione, probabilmente il problema potrebbe essere numericamente medio, ma forse non tutti danno peso a quello che potrebbe essere solo un fatto estetico, ma che forse, potrebbe essere un problema cerebrale...

cordialmente

Gentile signore, la

Gentile signore,
la plagiocefalia, cioè un'alterazione della forma della testa che si produce nei primissimi anni di vita per cause diverse e non ancora ben conosciute, può produrre difficoltà allo sviluppo del cervello se lo spazio intracranico non è sufficiente alla normale crescita cerebrale e il tessuto cerebrale ne viene quindi compresso. Si può andare da gravi disturbi come l'autismo, che si riscontra talvolta in bambini con craniostenosi non operate, a condizioni invece completamente normali, come probabilmente è la sua, dove il problema può essere solo estetico, anche se non meno gravoso. Lo sviluppo dell'intelligenza e la direzione che può prendere, verso capacità scientifiche o letterarie o artistiche, ecc, è d'altronde un fenomeno quanto mai complesso in cui intervengono sia aspetti innati, ereditari, che aspetti ambientali e legati alle esperienze. Non credo che si possa quindi rispondere alla sua domanda sull'intelligenza.
Quanto all'essere riconosciuta come malattia invalidante ed eventualmente coperta da pensione, questo deve essere valutato da una apposita commissione AsL che prende in considerazione, in base alla Legge 104 / 92, non solo la diagnosi, ma anche le capacità specifiche della persona sui vari piani. Uno deve avere effettivamente delle menomazioni della sua capacità in grado effettivamente invalidante perchè venga riconosciuto il diritto ad avvalersi di quanto previsto dalla legge.
Cordialmente

drGBenedetti

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