esami di licenza media

Sono un insegnante di sostegno e sto seguendo in terza media un ragazzo
diversamente abile che ad aprile compirà 16 anni. La diagnosi funzionale
relativa all'allievo redatta dalla ASL recita: "Tetraparesi. Ritardo mentale
non specificato. Deficit visivo di origine centrale. Epilessia
generalizzata.
Disturbo delle abilità di autonomia personale e sociale, di comunicazione e
degli apprendimenti".
Un altro ente che segue il ragazzo afferma che lo stesso presenta: "Grave
tetraparesi spastica-distonica e anartria da Paralisi Cerebrale Infantile".
Secondo gli Istituti Fay ci si trova in presenza di "Disorganizzazione
neurologica severa bilaterale e diffusa compromettendo fondamentalmente il
Cervello Medio e la Corteccia”.
In pratica l'alunno, pur non riuscendo a muovere gli arti autonomamente e
non riuscendo a parlare, ha seguito una programmazione individualizzata ed ha
dimostrato di essere in grado di comprendere gli argomenti proposti. I
metodi per rispondere alle domande di verifica sono principalmente due: la
comunicazione facilitata nella quale con il supporto dell'insegnante indica
con la mano una delle due risposte segnate su delle lavagnette (metodo preferito
dall'allievo) e la comunicazione attraverso il computer con il programma
Clicker (metodo che ultimamente l'allievo preferisce non usare).
Il Consiglio di Classe in accordo con i sanitari e la famiglia è
intenzionato a rilasciare al ragazzo il diploma di licenza media. A questo proposito
vorrei avere da Voi delle indicazioni pratiche su come poter svolgere l'esame senza
avere la possibilità di svolgere prove scritte.
In attesa di una Vostra risposta, ringrazio anticipatamente.

Gentile professore, Se non

Gentile professore,
Se non erro, la definizione dei programmi per gli alunni 'certificati' è compito degli insegnanti, nell'ambito della scelta di programma 'semplificato' o 'differenziato' che dovrebbe essere stata fatta o comunicata durante i PEI effettuati in itinere. Mi sembra di capire che viene proposto un programma 'semplificato' ritenendo il ragazzo in grado di comprendere a sufficienza, pur avendo una grave difficoltà di esprimersi, che viene affrontata con il metodo della comunicazione facilitata. Nella mia esperienza ho trovato utile anche il metodo della comunicazione alternativa aumentativa (nonostante il brutto nome), basata sull'uso di immagini. Ho sentito parlare di usi interessanti di computer opportunamente preparati, ma non ne ho avuto diretta esperienza, per le troppe difficoltà tecniche e organizzative incontrate....
Comunque dovrebbe essere l'insegnante di sostegno, credo, a preparare e proporre al consiglio di classe prove di esame per le varie materie nonchè modalità in cui svolgerle, utlizzando le competenze dell'alunno, in modo che possa essere valutato dalla commissione. E' un grosso lavoro di adattamento che grava sull'insegnante di sostegno, che spesso non ha molti supporti da altri operatori.
Nella mia esperienza questi aspetti venivano discussi in sede di PEI, con il consiglio di classe e l'apporto tecnico degli operatori asl (fisioterapisti, logopedisti, npi, educatori); partecipava di solito anche un insegnante referente della scuola per l'handicap, e il preside/dirigente.
Mi sembra che stia venendo fatto un buon lavoro. Mi spiace se le mie indicazioni non sono sufficienti. Può se crede fare altre domande specifiche per la mia competenza npi, o può darsi che un suo collega che legge possa intervenire.
Cordialmente

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