Fobia delle scale

Egregio Dottor Benedetti,
Le scrivo per avere un suo parere riguardo la fobia specifica nel mio caso paura delle scale soprattutto nello scendere inoltre non tutte mi spaventano, dipende da alcune caratteristiche presenza o meno del passamano,dal colore,se sono ripide o meno e persino da come mi sento.
Sono in psicoterapia da diversi anni e mi trovo bene con la terapeuta.Grazie alla psicoterapia il mio carattere è migliorato più disponibile e spontanea,ma la fobia ha un andamento varibile.
Non vorrei annoiarla con le scale,ma sono un ostacolo che si presenta spesso,tra le tante fobie proprio questa e perchè no quella dei serpenti?La fobia era presente sin dall'infanzia ma era molto meno invalidante ovvero affrontavo meglio le scale.
Ricordo che allora tendevo a nasconderla e siccome i "modelli di scala" che mi spaventavano erano relativamente pochi era più facile.Facevo questo perchè i miei genitori mi paragonavano ad altri bambini che non avevano paura ed erano bravi.In pratica da questi paragoni ne uscivo male come soggetto incapace.
Insieme alla terapeuta abbiamo notato che la fobia aumenta quando ho meno fiducia nelle "mie risorse" e quando mi sento in trappola ovvero non posso tornare indietro.
Purtroppo ora ci sono entrambe le condizioni,Le chiedo se secondo lei ci sono dei modi per impedire che si formi questo legame o nesso tra le difficoltà che si incontrano nelle vita e la ricaduta sulla fobia.
La ringrazio per la sua cortese attenzione e cordialmente la saluto.
...

la cifra

La cifra sette mila euro può ricordare le cene con certi personaggi, che, tra l'altro hanno una vitalità considerevole, a parte questo, forse sono un sintomo di una certa decadenza, quasi da fine impero. Chissà se anche a loro, compreso "escort" mancava l'aria...Pare che a queste cene ci fossero delle minorenni.
Il sogno era ambientato in un luogo chiuso, ma si poteva uscire facilmente, non c'erano ostacoli nel farlo e neanche c'eravamo perse in un labirinto, nessuno ci costringeva a rimanere, come nessuno ci aveva costrette ad entrare né con la violenza né con raggiri. Il sogno era all'insegna della libertà.
Questo sogno può essere un anello di congiunzione tra quello che accade qui e in altra sede.
Per visualizzare il punto d'incontro riprendo alcune sue frasi ( dette in circostanze diverse e con altre intenzioni, ma che hanno "tolto la polvere" a qualcosa ).
-Riferito ad un sogno (una donna andava ad una visita medica per il mal di gola, ma poi si trasformava in altro. La donna in questione minacciava la denuncia. Aggiungevo chepoteva sembrare violento, manon lo era) Lei diceva che c'era una contraddizione- solo se c'è violenza si denuncia-
-l'altra sua frase era- tutto sommato è Lei ad essere venuta qui....-
Queste idee non sono "farina del mio sacco" provengono da altra sede,le riporto perché mi sembra che non sono del tutto estranee a questo contesto. Sono unpunto di partenza, forse.
Forse i confini non erano così netti, non c'era più verità/bugia, colpevole/vittima. Forse più una situazione kafkiana.Le cose non erano come apparivano: il gioco non era gioco e la "vicinanza" era altro. Avevo scelto liberamente, nessuno mi aveva imposto niente e non c'erano vincoli per cui non potessi allontanarmi da certe situazioni( un po' comecerte cene). Come dire l'avevo scelto e per questo non potevo dire niente.
Trovo difficoltà a scrivere di questo forse perchè è così sfumato..
Il sogno è un momento diverso, posso entrare ed uscire da certi ambienti sena sentirmi per questo "incatenata" al fatto di aver scelto di entrare.
Alcune sue frasi, forse senza volerlo, hanno rispolverato situazioni in cui c'era confusione.
Forse questo può essere un inizio, forse no. Ripeto le idee riportate non sonole mie, ma sono "spuntate"in un certo contesto, per onestà riconosco che mi "dicono molto" e preferirei di no.

Dice che sto giocando con Lei e che forse il gioco è una difesa dal lavoro da svolgere, può essere, ma questo non esclude altre possibilità, a me viene in mente una, ma non aggiungo altro, il rischio di "spiegazioni" è alto, non solo questa è un'idea che proviene da me quindi le sto evitando di cestinarla, la enuncio solo per ricordarmi che c'è.

Quasi sempre quello che

Quasi sempre quello che diciamo è stato detto prima da altri, ma ci sarà un motivo se in quel momento usiamo quelle parole. A volte il motivo può essere quello di comunicare , a volte quello di difendersi dalle comunicazioni, di nasconderle. Vale anche per le parole 'nostre'. Qualcuno ha detto che le parole sono indispensabili per dire bugie, mentre la verità non ha bisogno di parole, o qualcosa di simile.
Però è difficile comunicare per iscritto senza parole, magari la verità si nasconde 'fra le righe'.
Lei dice a proposito di certi pensieri che le si affacciano - mi sembra - che 'preferisce di no', preferisce tenerli nascosti, rinchiusi, coperti.
E' da un po' di tempo forse che Lei è in questa fase, in bilico, fra andare avanti o fermarsi, un passo avanti, due indietro. Come ha detto altre volte ha paura di farsi male, o - dico io - di trovare cose sgradevoli, contradditorie che potrebbero mettere in crisi le sue convinzioni.
Sta a Lei scegliere di andare avanti col lavoro, o di fermarsi a giocare sulla soglia...

malore improvviso

Gentile Dott. Benedetti, le chiedo scusa se anticipo di qualche giorno il post, se lo faccio è perché sono stata male, sono stata al pronto soccorso.
Diagnosi crisi epilettica con convulsioni. Mai avute prima e non mi baso sulla "mia memoria" ci sono altre persone che vivono con me.
A parte questo mi hanno fatto un prelievo di sangue, la Tac cerebrale nella norma e infine EEG, l'unico esame che non mi è stato restituito.
Ci sono delle righe del neurologo, che riporto:
"Recente e riferito episodio critico (crisi epilettica complessa con esordio focale intorno a dx?)...ed amnesia postcritica. Paziente con preesistente disturbo psicotico (il dottore si riferisce alla fobia, secondo lui la fobia è una psicosi)
EEg positivo per ricorrenti e diffuse ... epilettiche-Inoltre consiglia RM con contrasto.
Prescrizione EPITITRAm 500 , francamente non capico la posologia e del resto i 5 minuti di visita.
Come è possibile che nessuno si sia mai accorto di queste numerose, ripetitive crisi epilettiche?
come mail'unico referto datomi assente è proprio l'EEG?
nessun psichiatra finora mi ha detto che la fobia è una psicosi, ma è una nevrosi.Anche secondo la mia terapeuta la fobia non è una psicosi. Possibile che sbagliavano tutti?
Forse un altro parere sarebbe consigliabile?Può trattarsi eventualmente di una crisi isolata?

altro

L'episodio è avvenuto di notte mentre dormivo (ricordo che non era un sogno piacevole, anzi faceva unpò paura, ma non lo ricordo, ho presente solo la sensazione). Non ricordo quello che è successo, la persona che vive con meha descritto isintomi sia pureindicandone i limiti, sia per viadell'oracirca le due-tre notturne, siaperchè la persona ha problemidi udito.
Un mal di testa fortissimo -cervicale- può inficiare, modificare un esame come EEG?non so se mi sono mossa durante l'esecuzione dell'esame, ma di certo un minuto in piùe non avrei resistito per il gran dolore al collo e alla testa.
Cosami consiglia?

Mi dispiace per la sgradevole

Mi dispiace per la sgradevole novità.
E' bene che segua le indicazioni del neurologo per arrivare rapidamente a una diagnosi certa e a una eventuale terapia conseguente.
I movimenti, entro un certo limite, non inficiano l'eeg (appaiono come artefatti), così come il mal di testa, di cui eventualmente avvisi il tecnico di registrazione per valutare eventuali alterazioni correlate sul tracciato.
Ovviamente la fobia non è una psicosi.
Cerchi di resistere anche a questa fase imprevista.

non si è ripetuta

Gentile Dottore la crisi non si è ripetuta. Grazie per aver fatto chiarezza sulla fobia, per il neurologo la fobia è una psicosi, me lo ritrovo persino scritto- pz con preesistente disturbo psicotico-
Il medico che abitualmente mi segue mi ha consigliato di ripetere sia eeg che visita neurologica e fare ulteriori indagini prima di prendere qualsiasi farmaco compreso quello prescritto dal neurologo, nel frattempo mi ha dato 10gg di lexotan 2,5 mg/ml, che mi stanno aiutando molto, permettono alla mente di rilassarsi e di riposare un pochino.
Di quella notte non ricordo tutto, l'ultima immagine prima del malore eradi un brutto sogno, c'era un uomo seduto vicino al mio letto, il sogno non era solo pauroso, ma anche inquietante, mi faceva innervosire, ma altro non ricordo. Mi hanno detto che come ho visto le persone del 118 ho chiesto chi fossero, nonostante fossi ancora spaventata dal sogno, il tono era tranquillo. La dott del 118 aveva escluso danni neurologici e di focalizzare
l'attenzione su problemi psichici.
Quando ho rivisto la terapeuta mi ha fatto notare che l'amnesia sia pure breve e si chiedeva se questo mi faceva tornare in mente altro.
Ma in questo momento non sono in grado di fare confronti, collegamenti, persino ricordare quanto detto nelle sedute sia in questa sede che con la dott è fatico,ma non perché impossibile il ricordo, ma perché è faticoso, inteso come richiesta di energia, farlo. Non so quale argomento trattato ha messo ko la mente, ora si sta prendendo una pausa.
La ringrazio per tutto,è stato molto gentile

frequenza cardiaca

post scrittum

Gentile Dottore non so se questo dato può essere indicativo.di qualcosa.
Nella notte in questione gli operatori del 118 avevano misurato la pressione arteriosa con questi dati: 150; 70 Frequenza card. 115 e sat 95.
Non ho mai avuto una freq. card. tanto alta, di solito è un po' elevata, ma non così, è compresa tra 80 e 90 scarso.
grazie per la cortese attenzione

Direi di lasciare al

Direi di lasciare al neurologo valutare la possibilità che sia stata una crisi epilettica e fare gli accertamenti necessari a scoprirne eventualmente le cause. Non è una questione che Lei può dirimere con quello che ricorda, probabilmente: più utile eventualmente la descrizione di chi assisteva, e poi ovviamente gli esami che sono stati indicati.
La sua situazione psicologica e le vicende correlate restano che ci sia o meno l'epilessia, anche se ovviamente forse quest'ultima eventualità complicherebbe le cose con necessità di farmaci, controlli, ecc. Se c'è epilessia questa è da curare con medicine specifiche, e il Lexotan che io sappia non è una di queste.
E comprensibile che questo evento abbia scompaginato la sua precedente situazione e che ci voglia del tempo per superare lo scompenso.

lexotan

Il lexotan mi è stato prescritto per arrivare con maggiore serenità alla visita neurologica presso un centro consigliato dal medico, nel frattempo ho ripetuto eeg presso questo centro. Non ho ancora l'esito, ma appena saranno disponibili gli esiti degli esami li porterò dallo specialista. Mi hanno detto anche che non necessariamente convulsioni o possibili convulsioni= epilessia ma possono essere causate da traumi cranici, infezioni, accidenti vascolari e tumori.

Per superare lo scompenso occorrono forza e volontà, in questo momento preferirei un tumore di quelli fulminanti che non lasciano spazio a cure, forme così rapide che non si ha nemmeno il tempo di soffrire-
Per quanto riguarda la mia situazione psicologica meglio stendere un pietoso velo, non accenna a migliorare, anzi pare si aggiungono altri elementi di disagio se non di malattia. Come sempre.
All'inizio del prossimo mese ho la visita dal neurologo, le farò sapere.

visita neurologica

Gentile Dott Benedetti, sono stata dal neurologo. Secondo il dott trattasi, in base alla sintomatologia riportata di: " singolo episodio notturno... natura comiziale ( a tipo grande male)".
Dopo aver esaminato entrambi gli EEG, sia quello fatto subito dopo il malore che quello più recente, dice che il tracciato non riporta una sintomatologia come quella descritta, anzi niente d ipreoccupante. Il Dott sostiene che raramente questi episodi avvengono di notte e trova particolare la discrepanza tra i sintomi descritti e il primo tracciato.
Sempre riprendendo le sue parole " Obiettività (?) neurologica negativa. Dice che neurologicamente sono in regola.
Consiglia di fare i seguenti accertamenti:
RM senza mezzo di contrasto ( il Dott ha tenuto conto dell'allergia).
emocromo con formula,VES e PCR, amilasemia, CPK, GOT e GPT, GT, dosaggio vitamina B12e D3, calcemia.
Conclude " per ora nessuna terapia, da rivedere con gli esami"
Per aiutarmi a rilassarmi prescrive il LOrazepram 1 mg 1/2 compressa x2(h 14- 22).
Alcuni esami gli ha richiesti perché alcuni valori non erano nella norma:
ferro basso, come sempre,S-creatinina o. 67 (0.70-1.20)
amilasemia 154 (30-110) e CPK-CK 569 (35-200).
Qual è il suo parere?
Per il resto, dopo che sono passati un po' di giorni dal malore, è cominciata a ronzarmi l'idea, non so da dove spuntava fuori, che potesse ripetersi e che non potevo uscire di casa, fortunatamente ho fatto diversamente, la cosa strana è che questo non è avvenuto subito, ma dopo diversi giorni.
Grazie

se la memoria non funziona

Mi scuso per questa aggiunta, ma la memoria non funziona.
Avevo dimenticato di chiederle quale farmaco ritiene più efficace per ridurre l'ansia il lexotan o il lorazepam 1mg, non è forse conosciuto con il nome commerciale di tavor?

Inoltre se la sintomatologia descritta non corrisponde al tracciato dell' EEG, non potrebbe essere stato un episodio di pavor nocturnus? a questo aveva pensato la terapeuta. La persona che vive con me ed io abbiamo trovato descritto le manifestazioni del p.n., per vedere se corrispondevano a quello che aveva osservato.
-si manifestano a volte reazioni tipiche degli stati d'ansia quali alterazioni del respiro, intensa sudorazione, aumento della frequenza cardiaca, dilatazione pupillare e anche stato confusionale, ci possono essere grida e persino pianto-
La persona in questione dice di aver osservato questo, dice che sembravo ubriaca.
Il livello di ansia ultimamente era cresciuto, anche se in un primo momento sembrava che ci fosse un cambiamento, l'ansia sembrava non riversarsi sulla fobia, ma dopo è accaduto che per eccesso di ansia sono stata costretta a risalire le scale di casa, già fatte per metà, e prendere l'ascensore.
Non so se l'aumento dell'ansia possa essere causato anche dalle "novità" avute con la terapia, singolare è la coincidenza.
Grazie e mi scuso ancora una volta

Arrivare alla diagnosi spesso

Arrivare alla diagnosi spesso non è facile, e ci vogliono tutti gli esami consigliati. A volte viene fatto anche l''EEG di 24 ore ( EEG- holter), per maggiore sicurezza. Senza mdc la RM non è definitiva. Alla fine degli esami le daranno una diagnosi più certa, probabilmente. Per sicurezza si faccia fare però una relazione scritta, con i referti degli esami fatti. Avevo capito che l'EEG presentava anomalie...
Per il resto conoscendomi ormai un po' dovrebbe sapere che non do indicazioni di farmaci, tanto più per internet.

relatività

" Avevo capito che EEG presentava anomalie..." Così sosteneva il primo neurologo che mi aveva visitato, lo aveva anche scritto insieme al fatto che ero psicotica per via della fobia.
Nel post che le avevo critto riportavo le parole del neurologo non l'esito dell'EEG.
Mi hanno consigliato di rivolgermi ad un altro specialista e per questo ho chiesto aiuto al dott di riferimento ( non è il medico di base).
Ottenuti gli esiti degli EEG ho fatto un'altra visita neurologica.
Come ha notato diverse volte, non riesco a trattenermi dal fare domande, curiosità innata, forse, ma questa volta non ho neanche aperto le buste contenenti i referti.
Forse perché una eventuale epilessia può avere un "legame" con la fobia, ha presente quando si diceva della paura di cadere? Mi vedevo per terra incapace di rialzarmi. Quando si tratta della fobia perdo il buonsenso, divento ancora più rinko, infatti avrei preso prima i farmaci e poi fatto accertamenti. Per fortuna il dott di riferimento mi ha riportato alla realtà.
Sono stata dall'altro neurologo che prima ha sentito la descrizione degli avvenimenti fatta dalla persona che mi accompagnava, e prima di leggere EEG dice che trattasi di episodio comiziale che sicuramente sarà confermato dagli EEG, come leggel'esame scopre che non conferma niente, l'esame non corrisponde ai sintomi descritti. Il dott cambia versione, EEG èpoco utile, è solo indicativo, la diagnosi è clinica, per cui si basa sulle parole della persona chemi stava accanto. Ma se fossi stata sola su cosa farela diagnosi?
Inutile dire al dott che la persona in questione sente poco e cosa peggiore sente suoni, rumori falsati. Gentile dr Benedetti, ma che valore ha l' EEG? Tra l'altro quando ho fatto il primo il mal di testa era notevole e verso fine esame mi sono mossa parecchio.
A propsito di diagnosi cliniche quella fatta dalla dott del 118 era di altro tipo, riteneva che l'episodio era da collegarsi con la psicoterapia. Forse perché la dott ha visto di persona parte dell'episodio. Una cosa è certa nonostante lo stato confusionale ero ben attenta a non farmi del male, eper dire che non stavo così male ho fatto alcuni esercizi.
Differenza di pareri o letture diverse di uno stesso episodio.
La terapeuta, si chiede come mai nessuno ha notato che è avvenuto di notte? diceva se ora mi metto ad urlare, a dire frasi senza senso, è un conto, ma se faccio le stesse cose di notte è un altro. Si chiede come mai neanche considerata l'ipotesi di disturbi del sonno. Per questo si informerà presso il suo specialista di riferimento.Anche questa è un'altra lettura.
Mi ha fatto notare che probabilmente ho esagerato, mi piacerebbe dire che sbaglia, ma mi conosce bene, ho fatto come chi si accanisce con il lavoro o il ginnasta che fa troppi esercizi o chi mangia troppo alla fine il corpo o parte di esso manda un segnale. Dopo ho avvertito una forte stanchezza mentale, ora il povero cervello si sta riprendendo.
Come Lei stesso ha notato ho la tendenza a fare domande, purtroppo non mi limito a questo...
Tornando alla fobia, il neurologo durante la visita ha misurato la pressione,ma lo ha fatto quando ero distesa sul lettino....per cui anche la pressione era alta.
Che particolarità: per scoprire una eventuale pancreatite o problemi del fegato mi sono rivolta al neurologoe per quanto riguardala prima visita, mi ero rivolta, come tutte le persone particolarmente "intelligenti" che hanno problemi con il sistema nervoso o di testa ...all'urologo. Il dott a cui abitualmente mi rivolgo, dice non è male come battuta, purtroppo nelle battute spesso c'è un fondo di verità.

Da tempomi torna in mente questo sogno forse vuole dire qualcosa.
Sono con un'amica in comune con la mia amica che si era tolta la vita, stiamo salendo delle scale, sono davvero tante, siamo all'aperto, dopo entriamo in un edificio, anche qui altre scale, le ultime rampe sono senza passamano, ma saliamo lo stesso, c'è un piccolo ingresso e si affaccia la mia amica, quella che non c'è più, mi dice che deve rientrare al lavoro poiché quello che la doveva sostituire è dovuto partire, anche l'altra amica deve rientrare per cui ci salutiamo. Esco dall'edificio e ora mi tocca rifare le scale fatte prima, ora in discesa. Mentre scendo i gradini con molta facilità penso tra me- chissà se la mia amica mi sta guardando dall'alto della collina,dalla finestra panoramica ed è contenta per me cheora scendo i gradini senza paura o difficoltà-
la particolarità del sogno sta nel fatto che nello stesso sogno erano messe insieme le scale che prima affrontavo senza difficoltà, solo le ultime non ho riconosciuto.

A volte è difficile

A volte è difficile differenziare crisi epilettiche 'vere' da crisi 'funzionali', che possono 'imitare' le crisi epilettiche di vario tipo. E' compito dell'epilettologo farlo. Non tutti i neurologi sono esperti di epilessia. Possono esserci EEG alterati con crisi funzionali, e crisi 'vere' con tracciati senza anomalia ( ma magari se si fa un'holter di 24 ore si è più sicuri). Non è per nulla strano che ci siano crisi epilettiche notturne. Mi sembra che lei comunque non voglia fare gli esami che le sono stati suggeriti. C'èqualche motivo?

Comunque mi sembra che questo evento ha dirottato ampiamente questo consulto dal tema originario. Non so che effetto ha avuto sulla sua vita quotidiana.

Interessante il sogno che sembra associare la sua fobia alla sua amica morta.

rispondo subito

Rispondo subito così si può mettere da parte l'evento. Occorre un po' di tempo prima di fare la RM. La settimana prossima si potrà riprendere l'oggetto originario del consulto, sempre che Lei lo voglia o lo ritenga opportuno e che io arrivi alla prossima settimana e/o riesca a riprendere il filo lasciato. Nel seguito del post sarà più chiaro.
Secondo un neurologo le crisi notturne sono meno frequenti, ma non impossibili mentre la terapeuta si chiedeva come mai non sono neanche considerate altre opzioni. In pratica come se un cardiologo davanti a certi sintomi considerasse solo l'infarto trascurando angina pectoris o anomalie delle valvole qualora non si associ anche l'edema. Discreta frequentazione con cardiologi e cardiochirurghi.
Lo specialista a cui abitualmente mi rivolgo mi aveva fatto notare che non sempre convulsioni= epilessia o crisi epilettica e se non avessi mandato il buonsenso in vacanza mi sarei ricordata che a trenta giorni dalla nascita avevo le convulsioni o sembravano tali per i medici era decisamente epilessia,per mia fortuna un cugino di mio padre conosceva molto bene un pediatra, ritenuto da molti competente. Assicurò i miei genitori che non c'era niente, ero sana, solo che digerivo il latte materno. Prescrizione tre giorni con il decotto di malva senza zucchero e poi il latte artificiale. Miracolo, i disturbi finirono di colpo, ma se non mi avessero portato da quel pediatra...
Non so se per epilessia funzionale intenda dire psicogena o altro. Ma forse non è così importante almeno per me.
Sicuramente farò la RM, ma senza alcun interesse, come non ne avevo mostrato per gli esiti degli EEG. Nessun interesse neanche per le parole dei neurologi, nessuna reazione ,neanche quando aveva detto che la fobia è una psicosi,lo stesso niente quando il dott diceva delle cose sull'otosclerosi. Non mi interessava, come non mi interessa arrivare a domani. Farò la RM ammesso che sia in grado di farla visto che avevo avuto dei problemi con una semplice spirometria.
Per quanto riguarda l'holter il dott non ha detto niente. Non ha messo fretta neanche per la RM nel senso di farla d'urgenza, ma nei tempi di una normale prenotazione, a dire il vero ha insistito di più per le analisi del sangue.
Nella vita quotidiana l'episodio ha avuto un effetto disastroso. Mi capita di aver paura di uscire di casa, posso cadere, o di alzarmi dalla sedia a volte mi pare di avere qualcosa di simile ad attacchi di panico.Stranamente ciò è avvenuto dopo diversi giorni dall'episodio. Forse non è poi così strano, anche dopo estate famosa stessa reazione o con il lun nero, insomma la reazione non è mai immediata.
L'unica cosa che indica che sono viva, con un minimo di pensiero è proprio la paura di cadere. Un altro disturbo anche peggiore non avrebbe avuto un effetto così pesante- questo riguarda la possibilità di cadere- e quanto si tratta della fobia divento particolarmente rinko.
In ogni caso sia se si tratta di una forma di epilessia o di un disturbo del sonno o psichico sono disturbi o malattie che garantiscono la sopravvivenza, potrei contare sulla pancreatite o qualche danno al cervello, ma è un po' strano che si manifesti una sola volta.
Ma anche questo forse non è così interessante.
Non mi è semplice anche seguire un discorso o riprendere argomenti, c'è come un divieto.
E pensare che subito dopo l'episodio mi ero sentita così bene come se avessi risolto una questione da troppo tempo in sospeso,non ero neanche stanca fisicamente, la stanchezza mentale già c'era, ma bellamente l'avevo ignorata ...

La mia amica morta era fobica per l'esattezza claustrofobica.

P.S.
mi scuso per questo post, che esula dall'accordo, si può dire che è momento necessario o come diceva una vecchia canzone, che ho scoperto di recente: "....si muore un po' per poter vivere..."spero che lo prenda bene e non come un'invasione o altro...poi si vedrà, forse

Maybe

Forse sto dando per scontato che Lei sia interessato a proseguire il consulto, forse anche questa è una presunzione. Del resto molte cose lo sono compreso il fatto che si arrivi a domani.
Molte cose in comune con la mia amica morta compresa la fobia specifica, in alcune eravamo, come dire, complementari. Sempre insieme,ma davanti alla scala/ascensore ci dividevamo.
Rispetto ai primi post molte cose sono cambiate, ora non mi sento più colpevole per la sua morte, grazie ad un incontro casuale con un'amica in comune, proprio quella del sogno. Chiarite molte cose che non tornavano. Ciò non toglie che erano stati fatti degli errori.
Forse nel sogno c'è questo elemento in comune con la mia amica: non riuscire a superare un disturbo, anche se nel sogno era un problema ampiamente risolto.
Che bella sensazione scendere quelle scale, erano pure senza passamano, le affrontavo pure al centro.
Se riuscissi, diventa sempre più periodo ipotetico del terzo tipo o dell'impossibilità, a superare la fobia, avrei condiviso volentieri
questa gioia proprio con la mia amica.
Nuovo sogno sempre con le scale. Sono stata invitata da conoscenti a bere un aperitivo. Accetto, non sapendo che bisogna salire al primo piano. Le scale sono molto particolari con l'alzata a vista mentre il passamano è molto basso, è come un rettangolo pieno di piccole lampadine colorate che si accendono come le luci notturne. Mentre salgo mi pongo il problema di come scendere, ma vado avanti lo stesso. Non siamo in molti all'interno di un salone arredato sobriamente. Le poltrone erano davvero comode, mi siedo, bevo un aperitivo, stranamente servito dal mio medico di base. Trovo strana la sua presenza, ma penso che più siamo meglio è. Mi ritrovo all'aperto, non so come affrontato le scale, certamente bene, visto che non c'è traccia di paura o di caduta.

Come può osservare, cerco di evitare il più possibile spiegazioni, riflessioni personali, se mi vengono dei pensieri o delle domande subito eliminati, anche se riconosco non mi viene così difficile, si può dire in modo impreciso, che una parte si rifiuta di fare tutto questo, è stanca e si sta riposando e poi è profondamente avvilita.
Inutile scendere in dettagli che non interessano a nessuno, e poi servirebbe a cambiare la situazione, per non dire che avrei difficoltà a riportarli sarebbe uno sforzo enorme.
Ancora grazie per le indicazioni date.

Come se lei dicesse

Come se lei dicesse 'glissons', sorvoliamo ... e in effetti si trova fuori dalle scale senza averci fatto caso (nel sogno).

Forse potrebbe essere il caso di prendere un periodo di vacanza, diciamo per il mese di agosto e di ripensarci poi a settembre.

ci salutiamo

Con questo post la saluto e le auguro buone vacanze.
Ha visto per caso il film "the unsaid-sotto silenzio" con Andy Garcia?
Secondo me, riesce a descrivere bene certe situazioni e reazioni, senza mai essere patetico.
Bravissimo Kartheisser che interpreta il ragazzo turbato, anche se forse non è esatto definirlo così. Le sue reazioni mi dicono e ricordano molto.
Grazie ancora e ci risentiamo dopo.

P.S.
Analisi del sangue nella norma, nessuna pancreatite o problemi al fegato.
Per la RM ci vuole più tempo, sono in lista.

OK. Alla prossima

OK. Alla prossima volta.
Buona estate.

Se e quando lo riterrà opportuno

Gentile Dottor Benedetti, le scrivo con qualche giorno di anticipo, sperando che non le dispiaccia.
Se e quando vorrà rispondere a questo post, potrebbe suggerire da che parte riprendere il percorso.
P.S.
-Estate tutto bene?
-La ringrazio per i consigli che mi ha dato recentemente. Solo come osservazione: nell'occasione del malore notturno non ha detto che avevo immaginato, sognato o ingigantito qualcosa 0 equiparato ad altro...In ogni caso grazie perla fiducia e ancora di nuovo per i consigli.

Bentornata. Riguardo a 'da

Bentornata.

Riguardo a 'da dove riprendere il percorso', faccia conto di essere in viaggio e di voler essere raggiunta di nuovo dalla 'guida' che è stata altrove per un po', per continuare un nuovo tratto di strada insieme. Dopo che l'ultimo tratto fatto è stato 'disturbato' da eventi 'strani' e non ben capiti.

confusione

Confusione, come riuscire a farmi raggiungere dalla guida?
Forse si potrebbe riprendere dalle situazioni kafkiane, dovesi confonde tutto, i contorni non sono netti- difficile distinguere verità/bugia, innocente/colpevole ecc.
Come poter provare ammirazione per chi ha avuto certi comportamenti, come poter considerare solo certi aspetti: lo straordinario intuito, la capacità di sapersela cavare sempre anche nelle situazioni più difficili, scabrose, sino a rasentare la "faccia di bronzo"
L'ultima volta che ho parlato con questa persona mi era sembrata giù di corda, ma subito dopo si era ripreso. Questo ora e non nel passato-
Come possono convivere aspetti così diversi, opposti. Non mi piace la violenza eppure in certe situazioni apparentemente innocue, se dessi retta all'istinto non sarei né pacifica né pacifista. Avendo una pistola in mano o una maggiore forza fisica...Se non è successo niente forse èmerito dell'educazione o forse della casualità o semplice fortuna, come direbbe Andy Garcia in "unsaid".
Come poter andare avanti se metto sempre tutto in discussione, non ci sono convinzioni, tutto è da esaminare, andare avanti e indietro. Gli agomenti messi al microscopio perdono la laloro natura e portata.Come per le scale percepite come mutevoli, non c'è nientesu cui fare affidamento, nessun gradino appare per quello che è, ma c'è semppre un altro aspetto da considerare e nel frattempo il gradino, la scala sono cambiati, non è più sicuro poggiarvi il piede.

Forse si può riprendere dal senso di inutilità. Non riuscire più neanche a tentare,tanto non ne vale la pena. La perdita di interessi. Assentire sempre e comunque anche quando mi viene chiesto qualcosa. Dice la terapeuta che sono tornata indietro, come se si fossero vanificati i risultati ottenuti. In un recente sms così scrive: " difenderò la Claila che conosco da qualsiasi tentativo di smontarti". La Claila che conosceva era diversa.. insieme abbiamo cercato risposte, siamo tornate indietro ,ma ora è diverso. In senso figurato potrei trovarmi su uno spuntone roccioso e potrei buttarmi nel vuoto, per un istante viene messa da parte la forza di gravità e ...vorrebbe dire che la fobia sarebbe un capitolo chiuso. Ma la fobia c'è ed è ingombrante, come dimostra l'enorme difficoltà nello scendere due rampe di scale. E' stato orribile, non so se e quando riuscirò ad affrontare di nuovo qualsiasi tipo di scala. Quindi per il momento on è in agenda l'ipotesi salto nel vuoto.

Forse si può riprendere da due sogni recenti.
Un neurologo mi sta visitando (coincidenza?) sono in piedi davanti a lui, con gli occhi chiusi, mi prende le braccia e le muove dall'alto in basso, poi dice qualcosa a proposito del movimento, non ricordo bene cosa, infine aggiunge se erea lo stesso movimento dell'episodio notturno e cosa lo caratterizzava. Rispondo che era simile e che allora mi stavo difendendo da un uomo cattivo.

A proposito del tornare indietro. Sono in un' aula del liceo, ci sono diversi compagni di scuola, ma non c'è lezione forse è il momento della ricreazione. Un compagno si rivolge ad un altro chiedendo qualcosa. In un primo momento avevo creduto che la domanda fosse rivolta a me. L'altro risponde, è appoggiato con gli avambracci sul banco e le gambe allungate, è molto alto, sono distesa su di lui, ma per via dell'altezza ho difficoltà a vedergli il viso. Sento il calore del suo corpo, stiamo bene così, almeno non si lamenta nel sostenere il mio peso. Stranamente non cadiamo per terra. All'improvviso gli chiedo cosa ci facesse in quell'aula, visto che io ero stata bocciata due volte e lui no. Non risponde alla domanda.
Mi fermo qui, se ci saranno altri spunti, magari in seguito.

P.S.
Come mai non scrive qualcosa sulla fobia specifica nel book page..

Pensavo leggendo che la prima

Pensavo leggendo che la prima parte fosse un po’ letteraria, come modi, e finisce infatti in letteratura: vuole finire su un libro, come ‘l’uomo dei lupi’? (se mi perdona l’accostamento a Freud…)
In effetti è già, anzi siamo già su una pagina aperta ad altri possibili lettori, chissà che questo abbia un’influenza finora non considerata… In effetti è come essere sul palcoscenico di un teatro, anche se non vediamo chi ci guarda, e questo non può non condizionarci.

Ipotizzerei che c’è la Claila ‘sveglia’ che fa un sacco di confusione per qualche motivo ( un po ‘letteraria’, forse) , per fortuna che riesce a farsi un po’ sentire la Claila dei sogni, che forse è quella che la sua terapeuta vuole difendere…
A proposito: la sua terapeuta ci legge? Lei allora avrebbe due lettori-spettatori particolari, la sua terapeuta, conosciuta in carne e ossa, e me, conosciuto solo nello scritto…

Il primo sogno forse è una risposta o comunque sulla linea del mio cenno “eventi strani e non ben capiti” nell’ultimo periodo prima dell’interruzione estiva. Un episodio di movimenti particolari, e Lei chiarisce che si difendeva da un uomo cattivo. Io mi son trovato a fare un po’ il ‘ neurologo’, in quel momento…

Nel secondo invece non c’è ‘movimento’ sembra, ma una posizione ferma, un po’ particolare. Lei è distesa sopra il compagno molto alto appoggiato sul banco. Ha un senso di benessere, che lei pensa anche di lui, perché non si lamenta di sostenere il suo peso. C’è una sensazione fisica di calore per il contatto dei corpi. Non può vedergli il viso ma ci sono delle comunicazioni verbali, alcune fraintese (quella di lui, che non si rivolgeva a Lei), l’altra chiara, la sua, interrogativa sul senso di quella situazione, sembrerebbe, ‘strana’ perché sembra fuori della legge di gravità, dovreste cadere per terra ( come sulle scale?) e improbabile per le bocciature… Non c’è risposta alle domande che fa.
La sua chiusa mi fa pensare che potrebbero esserci altri spunti che non ha aggiunto, come se la Claila sveglia 'censurasse' quello che comunica la Claila ‘dormiente’ e i pensieri che fa emergere.

alcune brevi irisposte

Alcune brevi risposte.
La terapeuta non ci legge, mi ha detto che si sentirebbe una "guardona", ma è interessata, si informa, qualche volta mi ha aiutato a capire le sue risposte e non fare l'errore di confondervi, in sintesi un po' buffa si può dire che alla terapeuta mettevo la sua barba e a lei le scarpe della terapeuta. Questo ha implicato diversi "battibecchi"equivoci soprattutto in questa sede molto meno nell'altra.
Tra i diversi punti di partenza, mi pare abbia scelto, la Claila che dorme, che sogna.
Non ci sono state censure. Volevo tenere presente il sogno, chissà, forse potevano esserci dei collegamenti, delle idee. Certo sarebbe stata la prima volta in cui censuro qualcosa, almeno in questa sede. Non è mancato niente: battibecchi, rimostranze, ho persino spiattellato dei sogni....Forse ora avrei delle titubanze nell'esprimermi con tanta liberalità.

Un sogno descrive la sensazione di caduta nel vuoto- farlo indica anche il superamento della fobia?- sono in automobile con un'amica che guida con prudenza. Dice che deve rallentare poiché la strada si restringe e ci sono due semicurve ravvicinate. E' notte. La macchina arranca per la salita, sbanda e ci ritroviamo sospese nel vuoto. La sfida alla forza di gravità. Che sensazione!
In questo sogno ci sono degli omissis e non per mia volontà. Non ricordo.
Sto ascoltando insieme ad altri la registrazione di una telefonata.
Non si sente bene perché il nastro era già stato utilizzato per cui si sentivano voci di sottofondo. Al telefono c'era un uomo che diceva che avevo abbandonato il mio bambino all'ospedale, diceva anche dell'altro, ma non ricordo. Tra gli altri c'è anche mio padre, gli dico: "come gli salta in mente di dire che ho fatto queste cose? se aspettavo un bambino me ne sarei accorta e poi lasciarlo in ospedale..." Mio padre risponde: "non devo guardare al significato letterale, ma c'è dell'atro..." Dice cosa, ma non ricordo. C'è anche una signora che dice di sapere dove trovare alcune rispospe per tentare di capire.
Ci troviamo in una libreria per bambini/ragazzi. Esprimo dei dubbi sono dei libri per ragazzini. La signora risponde che lo stile è semplice, ma non gli argomenti. Infatti riusciamo a trovare quello che cercavamo. Nel sogno era chiaro, ora non ricordo. Lasignora si avvicina alla commessa e chiede della proprietaria. La ragazza, visto la conoscenza con la titolare dell'esercizio commerciale mostra un filmato. C'è la proprietaria del negozio in una villa molto elegante con piscina interna riscaldata, in bikini si prepara a fare il bagno. Usciamo. Ci sorpassa un'automobile nera o scura. Sembra una limousine. Un uomo seduto ai sedili posteriori ( stranamente sono ortogonali rispetto alla loro abituale posizione).
Mi dice che ora non ha più dubbi, era tutto reale. Gli rispondo che per me non c'è niente di nuovo. Allora aggiunge di aver escluso alcune eventualità perché....( di nuovo non ricordo, ma l'uomo porta degli argomenti). In un primo momento brevissimo sono quasi contenta, non ero più bugiarda, ma subito dopo provo amarezza, quel periodo di transizione, per escludere delle ipotesi, non era stato utile,ora non c'era un nuovo e più solido punto di partenza su cui fare affidamento. Il periodo di incredulità, mi aveva messo in situazioni impossibili, chiuso altre strade. Indescrivibile la sensazione.

post scrittum

post scrittum
-forse ho sognato il liceo perché c'è stata una rimpatriata di compagni di classe a cui non ho partecipato e meno male....era in un attico, in una casa piena di scale.
Nei sogni passati il liceo era visto diversamente. Sogni che si ripetavano con qualche piccola variazione. Sostenevo l'esame di maturità o un esame all'università, ma si scopriva che mi mancava o la maturità o non avevo sostenuto l'esame di terza media per cui venivo retrocessa fino ad arrivare alle... elementari.
- solo a me, particolarmente intelligente, poteva succedere di fare confusione tra lei ela terapeuta. Modi di fare diversi.
-secondo la terapeuta ho ricominciato a scendere le scale, questa volta un po' prima, secondo me no e non miriferisco solo alle scale vere, anche loro un disastro, ma cosa sarà mai successo? .Si possono dare tante risposte tutte convincenti o forse non lo è nessuna, ma non importa, non ha senso neanche tentare.

Sembra come aver messo per un

Sembra come aver messo per un attimo la testa dentro (in qualcosa come lo spazio dei sogni), a guardare, e quello che ha visto, fra confusione e altro, quasi la spaventa o la sconcerta ( accuse di aver abbandonato un bambino, di 'essere bugiarda', ecc ... ) e le fa dire che non ha neanche senso tentare di trovare delle risposte, che sembra sia il suo scopo prefissato in questa esperienza...
Ma forse la ‘sensazione indicibile’ non è una domanda a cui trovare le risposte, o delle ipotesi da verificare, ma un territorio da attraversare per andare oltre e proseguire il cammino. Lei invece forse si è fermata lì, forse per la sensazione incredibile della ‘sfida alla forza di gravità’ (Legge di natura?): forse è quella sensazione che ce la tiene legata, che forse emerge nella vita di veglia con la sensazione connessa alle scale. Penso che però non serva occuparsi delle scale, appunto, che sono solo l’ombra dell’oggetto proiettato sulla parete, invece guardando dentro possiamo avere un’idea degli oggetti - senza dover per forza 'trovare delle risposte' - e proseguire l’attraversata rimasta incompiuta.

Crittografia... Enigma

A guardare bene in un sogno descritto nel precedente post più che cercare risposte si trattava di comprendere, quasi decriptare, come faceva notare un personaggio del sogno- mio padre- le parole che potevano sembrare accuse non erano tali ma dovevano essere interpretate o forse decriptate. Una donna suggerisce come farlo, attrverso dei libri che diventano come Enigma. Solo che nel sogno le parole e non numeri criptano altre parole.
Per le parole dell'uomo in limousine in un primo momento mi fanno stare bene, ma poi mi rendo conto che sono tardive, inutili.

Nel sogno della macchina che esce di strada e poi precipita non sono affatto spaventata. La sensazione provata sia pure breve è molto diversa da quella provata davanti alle scale omentre le affronto.
Ultimamente ho spessopensato di porre fine ai miei giorni e buttarmi nel vuoto poteva essereun modo. Riuscire a farlo significa aver superato la fobia, almeno una cosa andata a buon fine.
Ma ho cambiato idea non conta la modalità ( nembutal, lenzuolo/corda o tuffo nel vuoto) quanto il risultato. Come Lei sa una mia carissima amica si era tolta la vita, ho conosciuto altre persone che hanno fatto la stessa scelta, una di loro si è buttata nel vuoto, purtroppo è rimasta disabile-
Non so, se come ipotizza Lei, in questa sede cerco risposte. In passato le avevo fatto delle domande che eranofunzionali nel rendere meno "meccanico" il dialogo,ad es una domanda era sul tono della sua voce. Aveva preferito non rispondere. Avevo chiesto di cambiare il titolo...Sono domande che non indicano degli scopi, direi che sono domande funzionali. Allo stato attuale non le farei. Non so neanche se mi sono fermata, ma se lo dice Lei forse è così.
Per Lei è facile non occuparsi delle scale non lo è per me. Cercherò di parlarne il meno possibile. La paura delle scale come ombra dell'oggetto proiettato sulla parete.

Post scriptum
- chissà perché ha pensato che forse la terapeuta si riferisse alla Claila che sogna, la persona da difendere. Ho detto alla terapeuta che la persona che vuole difendere non c'è più e mi ha risposto che la conosce bene e non potrà dimenticarla.
Proprio perché conosceva tanto bene quella persona chein questa sede erano sorti tanti equivoci, fraintendimenti. La domanda che spesso facevo alla terapeuta era: ...come mai tranoi non ci sono equivoci, fraintendimenti e se qualche rarissima volta capitano subito si dissolvono mentre con il Dr Benedetti non solo ci sono, ma qualsiasi tentativo faccioper dissiparli finisce addirittura per alimentarli ed aggiungerne degli altri..- la risposta era semplice diuna ovvietà disarmante, ma spesso sono queste cose che ci sfuggono. Leimi faceva notareche ci conosciamo da molto più tempo, non solo può usufruire di più informazioni.E poi i periodi oscuri, di malessere vissuti insieme. Se ora ho paura è perché nel passato mi ero fatta male. Queste sono solo parole, libero di prenderle come fantasie, ma solo la terapeuta sa come era stato difficile. Quella persona che aveva superato certe fasi ora non c'è più. A quella persona si riferisce la terapeuta. Ora non saprei come fare.
Ora non riesco ad andare a letto senza il Lextan, per fortuna il dosaggio è basso 10-12 gg al giorno. Sono diventate come la piuma di Dumbo.

Freud

Accostamento a Freud? beh! la barba c'è....sperando non sia la mia... L'uomo dei lupi

E'anche nel titolo il continuo promemoria della fobia, ma preferisce mantenerlo.

Preferisco che Lei abbia le risposte dispari ed io le pari, per questo aggiungo questo breve post. I suoi colleghi che preferiscono la chimica ed un certo manuale direbbero che sono anche "ossessiva" e ciò è un altro buon motivo per ricorrere agli SSRI, farmaci che vanno bene per qualsiasi disturbo. Mi pare che sia uscito qualche altra cosa con la sigla simile, ma quello che leggo ultimamente deve essere preso con le pinze. L'attenzione è bassa,non mi concentro, non ricordo, mi affatico facilmente ecc.

Non è detto che fare e farsi

Non è detto che fare e farsi tante domande aiuti a pensare. A volte può essere vero il contrario. Io penso che i pensieri hanno bisogno di crescere spontaneaente e di un ambiente dove crescere. Non si possono forzare, come le piante o i bambini... Se lo spazio è troppo pieno di domande o di stimoli o di 'attività' di qualche tipo, i pensieri non vengono, e non si sviluppano.

Particolare che molte o alcune sue domande riguardano me, il mio modo di pensare, ecc, e molte sue 'spiegazioni' vorrebbero forse modificarmi, forse per rendermi più consono alle sue aspettative... Come se Lei invece che conoscere la 'realtà' volesse piuttosto modificarla secondo i propri desideri.

La inviterei anche a non modificare i suoi modi (di scrivere, ecc: cioè la realtà di se stessa) in risposta alle mie considerazioni, o meglio alla sua interpretazione delle mie considerazioni, perchè è comunque una forzatura, un altro modo di non lasciar venire spontaneamente, liberamente, i suoi pensieri. Diciamo così, potrebbe essere utile aspettare che si modifichino da sè, nel caso, senza costringerli, come uno sviluppo naturale. Le costrizioni non sono mai utili nè per pensare nè per crescere.

Riguardo ai pensieri suicidi, in particolare "Ultimamente ho spesso pensato di porre fine ai miei giorni e buttarmi nel vuoto poteva essere un modo. Riuscire a farlo significa aver superato la fobia,", spesso ho trovato che i tentativi di suicidio erano la ricerca di una via di uscita da una situazione insostenibile, solo che, nella confusione, uno non vede che accanto alla finestra c'è anche una porta da cui si potrebbe uscire più utilmente. Quasi che per Lei "superare la fobia" fosse più importante che la vita stessa. Chissà cos'è che le impedisce di pensare che potrebbe invece 'adattarsi' alla sua fobia, come appunto ci si adatta alla realtà, e la vita magari andrebbe avanti meglio.

linea sottile

Spesso non è sempre. Solo il tempo può dire se anche per me c'è una porta accanto alla finestra e se riesco, ho ancora la volontà di cercarla, ammesso ci sia. Per il momento non ho tentato alcunché. Anche per questo occorrono volontà, determinazione e un minimo di organizzazione.

Difficile accogliere il suo invito a non mutare il modo di scrivere, anche questo risente del cambiamento. La spontaneità il modo di esprimersi libero appartiene al passato. Ha presente con quale sincerità, spontaneità scrivevo di sensazioni, emozioni, osservazioni personali, sogni.
Ora non mi riesce. I pensieri se/quando spuntano durano poco, li dimentico subito e se persistono un po' di più non riesco a riportarli, mi sembrano inutili, impropri, di scarso interesse e quindi finisco per dimenticarli. Mi pare di aver mandato un sms alla terapeuta che aveva trovato interessante, ma non ricordo più, dovrei rileggerlo, se salvato. Tuttavia è una rarità. Sono come i fiori che sbocciano nel deserto. Lasciano il tempo che trovano. Non riesco a leggere un libro, a interessarmi a qualcosa, persino se mi viene chiesto di fare una scelta e mi riferisco alla vita quotidiana mi limito a dire come vuoi tu, va bene, si. Comunque non riesco a superare la barriera che impedisce il riportali i pensieri. Prima non c'era. Per i sogni è lo stesso, non li ricordo, la Claila che non c'è più li ricordava e li riportava. A proposito di sogni, nell'altro post avevo aggiunto due parole a dei sogni, gli ultimi sopravvissuti all'oblio, come Lei sa è stata un'eccezione, di solito mi li mito al racconto.
Forse è un periodo di transizione o forse no.

Giusto, fare/farsi delle domande non è di aiuto come pure dare 'spiegazioni' parola tra virgolette, come ha fatto Lei. Non solo per farle occorrono delle condizioni e non ci sono.
Se in passato le ho rivolto delle domande che in qualche modo hanno violato la sua privacy, le chiedo scusa. Non la conosco e non so se le avesse intese così, ma ci può essere tale eventualità. Ora non le farei, ormai è fatta. Va bene così.

barriere

Barriere architettoniche, nella comunicazione, barriere difensive, barriere che ostacolano i ricordi, barriere che ostacolano la formazione dei pensieri.
....

Chi le mette queste barriere?

Chi le mette queste barriere? E perchè?
Come nell'immagine della prigione, che si usava altre volte, potrebbe essere che chi è rinchiuso rinforza le sbarre, o le barriere, senza accorgersi.
E' vero che la comunicazione , specie a distanza, presenta molte difficoltà e trappole, rischi di fraintesi, ecc,

Se si toglie il termine 'barriere' nella sua frase, e si sostituisce con un neutro 'aspetti', risulta: "aspetti architettonici (scale?), aspetti della comunicazione (fraintesi, ecc), aspetti difensivi (da cosa?) aspetti che riguardano ricordi e pensieri ecc" ..

In effetti il suo secondo post ha aiutato a pensare e rispondere, quasi per diminuire 'le barriere' del primo post...
E' una cosa che avviene ogni tanto, mi pare, il secondo post mitiga il primo.
Potremmo domandarci che potrebbe significare...

....tutto è possibile

Può essere che anch'io rinforzi le barriere, può essere che abbia avuto degli aiuti nel farlo, può essere che la difficoltà sia dovuta a qualche malattia o a semplice stanchezza che si protrae, può essere che questa mancanza di "spontaneità" sia un passaggio necessario e che abbia valenze "positive" solo che non sono ancora evidenti. Può essere che abbia avuto un ruolo il malore avuto qualche mese fa, non tanto per l'avvenimento in sé, ma è come se avesse riportato vecchie sensazioni, non a livello razionale sarebbe stato un po' più semplice riportarle. Le sensazioni del tipo: testa obnubilata da sostanze, di paura, incapacità di reagire, di non poter esprimere dissenso, come se non mi riguardasse più niente. Questo sinteticamente e in modo sicuramente impreciso.Non voglio neanche tentare di fare associazioni con pensieri, sensazioni, emozioni o altri avvenimenti,troppo difficile,dispendio di energie. Forse in modo maldestro sto cercando di evitare di ritrovarmi in quella situazione. Tutto mi appare possibile, ma entrare in dettaglio non è nelle mie capacità o aggiungere altre possibilità. Tanto finisco sempre con il fare la stessa strada, uso sempre gli stessi strumenti non adatti; meglio rinunciare.

Le scale sono delle barriere architettoniche, chi non ha problemi può considerarle come aspetti. In altri tempi e per un'altra circostanza Lei diceva che bisognava considerare le conseguenze e non focalizzare l'attenzione se un evento fosse reale o immaginato. Le conseguenze della fobia mi rendono incapace di affrontare le scale come lo sono i paraplegici, come per loro anche per me le scale sono barriere.

"aspetti difensivi (da cosa?)" interessante la domanda. La pone Lei, personalmente cerco di evitarle...

Il secondo post è stato utile. .e pensare che avevo avuto delle perplessità nell'inviarlo.

P.S.
forse il lexotan ha un ruolo nel non ricordo dei sogni..

...ancora barrire

Lo stesso strumento, il computer, è una barriera, impedisce il passaggio di alcune informazioni, per contro favorisce la riflessione, il tornare sopra le parole per evitare o tentare di evitare equivoci.

La paura alimenta aspetti difensivi e questi a loro volta alimentano la paura, ma l'oggetto o gli oggetti della paura...

Forse si è perso qualcosa nel cammino, non so, ma mi pare quasi di vederla la barriera,che rende più difficile il percorso, l comunicazione. Prima non c'era, quindi qualcosa è cambiato.
Non sono in grado di dire cosa, andrei per approssimazione.

Farò in modo che questo sia l'ultimo doppio post sia per rspettare la definizione di limiti sia per non rompere i "gabasissi" per dirla alla Montalbano.
Buona giornata o quello che resta

Già, anche qui, in questo

Già, anche qui, in questo consulto, sembrano esserci delle barriere. Ma vista la natura di questa situazione, che è una modalità di comunicazione, queste barriere non sono 'reali', concrete, ma sono evidentemente una difficoltà a comunicare e a pensare certe 'cose'. C'è una somiglianza fra la sua barriera delle scale e la barriera che si trova qui. La barriera impedisce la 'comunicazione', sembrerebbe, bloccando, si potrebbe dire , i vasi comunicanti attraverso cui potrebbero passare i contenuti, cioè pensieri ecc. Per cui è come se continuassimo a girare su un pianerottolo, senza riuscire a spostarci a un altro piano, perchè vorrebbe dire 'usare le scale', cioè lasciare che i pensieri possano muoversi liberamente, nella veglia e nei sogni.
****
Con la 'seconda mail' mi pare che lei cerca di riparare le cose che forse teme di aver rotto con la 'prima'. Prima 'rompe' i collegamenti, o lo teme, poi cerca di riattivarli. In effetti è una fatica notevole, quasi come Penelope e la sua tela. Così non finiva mai e poteva prendere tempo aspettando il ritorno di Ulisse. Che anche per Lei sia importante prendere tempo e mantenere lo status quo, evitare decisioni e cambiamenti, quasi aspettasse qualche cosa che non arriva, e oggi rischia di essere Godot, invece che Ulisse?

deroga- le cose non dette.

Questo post è una deroga ai limiti posti o regole. Deroga perché ora forse è spuntato qualche pensiero e c'è un pochino di memoria, e di coraggio, tra un po' forse andranno persi. Non so, mentre sto scrivendo, se riuscirò a salvarlo ed inviarlo. E' un tentativo e per questo può essere maldestro, anche perché è uno dei primi che faccio, per cortesia ne tenga conto.

Le cose non dette per via delle barriere. Una barriera potrebbe essersi formata in seguito ad alcune sue risposte del tipo che faccio sempre la stessa strada, non uso strumenti idonei ecc, questo potrebbe scoraggiare dal fare nuovi tentativi, ma è proprio così? o è la "pezza a colore?" ci può stare, ma è facilmente smontabile come ipotesi, non mi inoltro in dettagli.
Quindi c'è dell'altro e qui inizia il difficile almeno per me, come lo sono le scale, per la maggioranza delle persone non sono così difficili. Tenga conto, per cortesia, di questa difficoltà.

Sogno della notte del malore. Solo un frammento. Nel sogno seduto accanto al mio letto c'era un uomo con un abito grigio chiaro, molto elegante, si teneva il viso con una mano, pareva preoccupato. Secondo me, forse sbaglio, quell'uomo era Lei. Tra parentesi tempo fa avevo cercato su Google maps gli indirizzi degli studi dove lavora, per un motivo scontato per chiha questo tipo di fobia, volevo sapere quante barrire architettoniche ci fossero. In pratica se avessi avuto bisogno anche di uno psy sarei venuta da Lei, ma il problema delle scale....Così ho scoperto che è stato fotografato da Google o almeno quell'uomo le somiglia.
Spero non si offenda per questa piccola ricerca.Chiusa parentesi.
Nel sogno non c'era niente di terrificante, solo una persona preoccupata. Solo un'ipotesi, un dubbio, chissà se in qualche modo, non so come dire, una parte di me era arrabbiata, certamente non con Lei, perché le avevo permesso di avvicinarsi tanto. Nel sogno era accanto a me, in un momento, come dire di fragilità. Anche la terapeuta all'inizio aveva avuto difficoltà, anche un gesto gentile fatto a mia insaputa diventava o lo vedevo come una minaccia, madopo si è chiarito il tutto.
Primo gradino superato. Altro gradino.
Probabilmente non ha presente quando tempo fa le avevo accennato ad una fantasia, non presunzione che si basa su qualcososa, proprio fantasia. Questa permesso, almeno così mi pare, di esprimermicon tanta liberalità, svanita la fantasia iniziati gli ostacoli.
Mi vengono in mente delle domande,che probabilmente non avranno risposta. La fantasia era su di Lei, non avevo motivo per ritenerla in uncerto modo, eppure...Perché quel certo modo era più rassicurante per me? non so, razionalmente non ci sono motivi,forse più emotivamente. In fondo è qualcosa che si ripete come per una persona spesso citata nei post così per Lei, mentrela prima nella fantasia era "neutra"per lei invece, risparmio i dettagli.
Ora sto cercando di superare la fantasia. Ora ci dovrebbe essere il dr Benedetti-
Neanche Mr B era riuscito ad avvicinarsi tanto eppure per un certo periodo abbiamo mangiato, dormito insieme e neanche il mio presunto fidanzato, non so perché alcuni ritenevano che stessimo insieme. Discutevamo di tutto, ma di cose personali molto meno. Non so se esiste il corrispettivo al femminile di misoginia, foerse c'è un po' di quello.

Brandello di sogno.Non ricordo se sto in treno, in un negozio o in una stazione o casa. Seconda parte. Ci sono tre gatti moòto belli, in salute, di cui due color cognac e l'altro a macchie nere e bianche. Gioco con tutti e tre. Quelli più chiari forse vanno via e rimane il maculato. Forse sto mangiando qualcosa perché devo sputare dei pezzettini di ossoche finiscono negli occhi del povero gatto, controllo non si è fatto male. Seguitiamo a giocare. Il gatto si sdraia sulla schiena con le zampette all'aria. Particolare il gatto parla. Gli accarezzo le zampe, il muso, anche il gatto si strofina e mi mangiucchia, senza fare male. Poi il gatto dice che non vuole essere toccato lì. Gli dico che è stata una svista, noi giochiamo solo.

goofy è sempre sciocco

come Goofy sono sempre pasticciona. Rileggendo il mio ultimo post mi sono accorta che favorisce equivoci, molto probabilmente. A quanto pare meglio che eviti mail spontanee. Forse meglio rispettare sempre e comunque la "definizione di limiti" un po' come fa Mosè dei fumetti applica la "legge" sempre.
Ps
spero che non si sia offeso o risentito per la piccola ricerca, ma è insito controllare l'esistenza di barriere architettoniche.

Quali equivoci? Mi sembra che

Quali equivoci? Mi sembra che rileggere il suo post precedente l'ha quasi spaventata. Quali limiti ha violato?. Non solo quelli del ritmo settimanale, ma anche altri, mi sa, che forse la condizionano. Forse è il timore di violare quei limiti, quella Legge, che fa inalzare barriere e inibizioni e fobie.
Mentre in quel post Lei fa un importante "tentativo", come dice, di essere sincera e aperta, e riesce a scrivere cose importanti.

cambio di tendenza

Anche negli ultimi post o mail, come preferisce chiamarli, ci sono stati equivoci, sicuramente perché mi sono espressa male, ma a differenza di altre volte non faccio niente per chiarire. Qui in questa sede gli equivoci ci sono, mi esprimo meno chiaramente, almeno così sembra, nell'altra sede non ci sono fraintendimenti o simili. E va bene così.

Ho violato il limite del ritmo settimanale. Non so se per limite intendesse dire regola o altro. Cercare di capire richiede energie, risorse, che in questo momento non ho. La memoria è una delle risorse che è venuta meno, ma mi pare di ricordare che era stato Lei a porre questo limite. Definizione di limiti.
Aperta parentesi. La memoria uno splendido dono, ci accorgiamo del suo valore quando viene meno. Grazie alla memoria si possono imparare altre lingue, si può mantenere la parola data, ci rende persone affidabili. Questo è solo una parte, ma se manca, possiamo diventare bugiardi, mettiamo in difficoltà chi ci sta accanto, non solo dipendiamo dal ricordo di altri che può essere ugualmente lacunoso, e questo in una ipotesi benevola, a volte queste persone possono approfittare della vuoto di memoria,per non dire poi che ci esponiamo alla eventualità, se il ricordo è lacunoso, di essere presi per persone fantasiose o peggio. Per non dire della sensazione di aver perso una parte della propria vita. Ora sto provando cosa significa perdere buona parte della memoria. Qualcosa è rimasto, gli ultimi due post erano basati sulla memoria o quello che è rimasto. Quella recente è ancora più debole. Per la terapeuta è una reazione sana dell'organismo. Chiusa parentesi.

Rileggere il post non mi ha spaventato, ma per quanto lacunosi i ricordi, ho presente gli equivoci tra noi. Non so se ho violato oppure ritengo di aver violato la Legge, non so neppure a quale Legge si riferisca.
Un dubbio mi era sorto, considerato che non ha voluto dire quale fosse il suo accento, inflessione o caratteristiche della voce,che potesse darle fastidio il fatto che avevo controllato l'esistenza di barriere architettoniche nei sui studi.

Nel penultimo post faccio, secondo lei, un tentativo di essere sincera ed aperta e riesco a dire cose importanti. Negli altri forse ero bugiarda, chiusa e scrivevo banalità se non peggio. Le sue parole o meglio i possibili (possibili, non certi ) derivati delle sue parole non mi offendono, non c'è motivo per esserlo e poi anche per offendersi occorrono energie e risorse. Solo una marginale considerazione: ancora non mi conosce così bene per poter dire che mento o che probabilmente ora o in passato ho fatto ricorso all'immaginazione. Ma queste sono sottigliezze. Sicuramente su alcuni argomenti abbiamo idee diverse. C'è spazio per tutte, comprese le mie. Alcune di loro si sono formate grazie ad anni di terapia, non sono piovute dal cielo, ci sono volute tante cose tra cui determinazione, resistenza, volontà, capacità di tornare indietro, per non dire dei periodi cupi. Altri tempi, la terapeuta è in grado di affrontarli di nuovo, io no. Dopo tutto la classe non è acqua.

Forse non so ancora come ponderare il ruolo di alcune sue frasi nell'innalzamento di certe barriere. Ma un ruolo c'è. Difficile quantificarlo. La fantasia ( per fortuna ancora riesco a distinguere tra fantasia e realtà, malgrado la débâcle recente) su di Lei era già andata via da un pezzo...ma forse aveva lasciato conseguenze.
Forse riprendendo le parole della terapeuta, anche le barriere fanno parte della reazione sana dell'organismo-
Nel sogno era vestito di grigio, magari è un colore che non le piace. Sembrava preoccupato, pensieroso, o come chi vuole essere d'aiuto, ma non ha proprio idea di come fare.
Volevo riportare altri sogni, che mi sembrava di ricordare, ma sono svaniti. Ricordo alcuni frammanti. Stavo nel letto di casa dai miei, poi sento una voce che dice qualcosa,non ricordo, forse guardo l'orologio e mi alzo dal letto.

Ci sono molti cani di diversa taglia e razza, tutti affettuosi, anche quelli in apparenza più portati all'aggressività. Il più piccolo per bere cade in una fontana e si lascia trascinare dall'acqua.

memoria limitata

La mia memoria è limitata, a volte non dura neanche alcuni minuti. Così nell'altro post non ho detto che ora per quanto ci possano essere equivoci, fraintendimenti sono più gestibili, almeno da parte mia, ora anche qui, c'è il "gradino" sicuro - Lei mi è stato così vicino, in occasione del malore. Non ci sono parole per dirle grazie. Per quanto debole sia la memoria, non lo dimentico. Forse nei post passati cercavo questo gradino, ora c'è-

Questo post è 'morbido', il

Questo post è 'morbido', il precedente era 'duro'. Come se si alternassero a scrivere una parte dura ('ufficiale', 'istituzionale') e una parte morbida... Quasi un dottor Jeckill e Mister Hide alla rovescia, perchè la parte nascosta sembra fragile e timorosa, mentre la parte manifesta sembra dura e irascibile ( lei parlava un tempo del suo 'carattere'...), e rischia di rompere i contatti.
Lei parla di 'equivoci'. E' proprio sicuro che sia così? Potrebbero essere un modo della parte 'dura' di mantenere il controllo, seminando 'disinformazioni', che confondono le parti più 'morbide' e forse più vere, ma che hanno meno accesso alla 'stanza dei bottoni'.

lexotan bye-bye

Lexotan bye-bye. Niente più piuma. Doveva essere per un periodo breve, ma si stava dilatando.

---Certo che ci sono stati equivoci, non c'è niente di strano, possono capitare, anche qui. Quando non riuscivo a chiarirli o erano più resistenti, mi ero rivolta alla terapeuta che mi ha aiutato a dissiparli, non solo mi ha dato gli strumenti per gestirli . La dr è stata disponibile e la ringrazio per questo.
Speso qualche parola in più sugli equivoci perché nel suo post c'era una domanda, ma se (periodo ipotetico) la domanda non cercava risposte o era retorica allora ho perso un'occasione per tacere.

---Non solo la memoria recente vacilla. NOn ricordo di aver parlato del mio "carattere", ma se Lei lo riporta..
Rimane il fatto che perdere la memoria comporta delle conseguenze anche nelle vita di tutti i giorni, diventa più complicata. Le cose si apprezzano quando si perdono, sarà pure un luogo comune, ma c'è molto di vero.
Francamente non ho capito la sua risposta, se vuole essere più chiaro. Lei scrive di durezza, irascibilità, morbidezza ecc. proprio non capisco. Non aggiungo altro non avendo capito il rischio di equivoci anche grossolani è alto (parlo di quelli che potrei fare).

---In un libro che cerco di leggere un pochino alla volta perché mi stanco, ho trovato la frase che a volte citava - la verità si difende da sé-, secondo l'autore la frase era di Cicerone. Se non sbaglio era anche un giurista. Di nuovo la memoria mostra lacune: in quali circostanze Lei citava la frase dell'illustre oratore?

-- Sono di parte, quindi poco oggettiva, ma mi pare, che la reazione sia cambiata rispetto ad equivoci o potenziali equivoci. Questo grazie all'intervento della terapeuta.

Il dr Jeckill semina

Il dr Jeckill semina confusione? e la parte 'nascosta' che fa?

Parlava del 'carattere' proprio in cima a questa pagina, nel primo post...

consideri

Consideri questo come un anticipo di quello previsto per la prossima settimana o come preferisce.
Non è confusione! proprio non ho capito e con la sua recente risposta ho capito ancora meno. Anche questa volta mi rivolgerò alla terapeuta per chiarimenti come è già successo in passato e mi riferisco in primo luogo al lunedì nero,all'episodio xy, alla volta in cui aveva accennato al transfert ed altro ancora. Spero che sia anche questa volta sia disponibile.
Poi si vedrà-
Nel primo post avevo accennato al carattere, non lo ricordavo, ma era riferito al periodo precedente alla terapia. Ero più chiusa, non mi pare che facevo "confusione".

Mi sa che Lei si ritrova un

Mi sa che Lei si ritrova un po' come fra Erode e Pilato... Tanto per restare in argomento, le consiglierei di adottare il "dare a Cesare quel che è di Cesare..." con quel che segue. Altrimenti la confusione non può che aumentare.
Fuor di metafora, non credo che le serva un'"interprete" o una "consigliera", cosa che sarebbe fra l'altro un po' riduttiva per la sua terapeuta, penso.

facile battuta

.....E lei non mi metta nelle condizioni di ricorrere ad un "interprete" o "consigliera".. Mi perdoni la facile battuta.
In un'occasione è stato Lei stesso a suggerire di rivolgermi alla terapeuta perché quanto era emerso qui poteva essere utile anche in altra sede. Qualche volta l'intervento della terapeuta è stato necessario per impedire che quanto fatto potesse andare perduto, forse qualche lesione, frattura è rimasta. Queste parole forse sono oscure e infatti dietro ci sono molte cose, compreso il lunedì nero.
Questo è per il passato anche recente invece per l'oggi continuo a non capire mentre Lei mi attribuisce la "confusione", a pensarci bene non mi è chiaro neanche se secondo Lei, sarei io ad essere confusa o è la situazione ad essere confusa o entrambe le cose.
Non capisco neanche perché ritenga quasi impossibile che anche qui ci siano stati degli equivoci. Succedono quando si comunica, niente di strano. Come diceva un prof di lettere basta una virgola per cambiare il senso di una frase.
Queste sono solo parole, dette da me dr Jekill ,ovvero da persona dura, irascibile, che disinforma o che dà una interpretazione tendenziosa della realtà- Non so se ho inteso bene le sue parole, nel dubbio le riporto in parte tale e quali con una piccola aggiunta personale. Ho il sospetto o l'aspettativa, chissà perché, qualsiasi cosa possa aggiungere venga letta in tal senso, naturalmente può essere modificata, l'aspettativa.

Pesante il fatto che non riesca a ricordare, diventa più difficile, se non impossibile, terminare una cosa. Non ricordo neanche i sogni, forse uno si è salvato.
Con la persona che vive con me andiamo a trovare dei conoscenti, ci mettiamo comodi. Quando questa persona rivolgendosi al medico presente nel gruppo dice ".. sai cosa le è successo di recente..." cerco in vari modi di interrompere la frase ,ma va avanti. Il suo tono era di chi racconta una vicenda finita bene, ma ugualmente non volevo che parlasse del mio malore notturno, volevo dimenticare. Il povero dottore era sbigottito, credendo che per qualche motivo personale non volessi informarlo, non era così, volevo solo dimenticare. Siccome è una persona che conosco, dico che posso riportare l'accaduto e inizio dicendo che era accaduto di notte, ma posso solo aggiungere solo poche parole, non riesco ad andare avanti, infatti mi sveglio di scatto, quasi avessi avuto un brutto sogno o incubo.
Riporto semplicemente il sogno, sempre nei limiti di una memoria molto, molto carente.
Recentemente la persona che ha assistito al malore ha aggiunto che mentre dormivo(?) sembrava che volessi dire qualcosa, ma che non riuscivo nell'intento. Non ricordo niente del genere,si può dire che non ricordo niente o quasi.

Mettendo da parte per qualche istante il Dr Jekill and Mr Hyde, sia pure alla rovescia ( Mr Hyde era davvero cattivo, forse non aveva anche ucciso?- dunque un assassino. Non aver ucciso nessuno non mi rende diversa da Mr Hyde - anche se spero ci siano delle differenze- perché come faceva notare in un film,uno psichiatra al cospetto di un detenuto condannato per omicidio, che era solo per caso che lui era a piede libero). Sto riflettendo su due frasi che ha scritto in tempi diversi, una è più datata, forse abbandonata troppo in fretta.
Una di queste frasi è stata riscoperta per caso. Considerando la situazione attuale sarà un po' difficile svilupparla.

Post scriptum
ora ci sono i presupposti per cambiare il titolo? fobia delle scale. Per questa non occorre il promemoria.

chiosa piccina, piccina

Piccola chiosa. Le sue parole hanno molto in comune con quelle scritte in un libro scritto da F. Gazzillo - I sabotatori interni- con sottotitolo - il funzionamento delle organizzazioni patologiche di personalità--
Nel libro sono riportati diversi casi clinici, tutti con qualche disturbo di personalità oltre all'organizzazione patologica.
In pratica la persona è come divisa in due c'è una parte del sé che è definita organizzazione patologica di personalità, quelle che disinforma,dà una interpretazione tendenziosa della realtà e l'altra relativamente sana.

Preoccupante il relativamente sana. Senza di questa nulla si può.
Inizio a capire o ho ancora bisogno dell'interprete e/o consigliera?

Equivoci e

Equivoci e fraintendimenti.
Quel professore si riferiva a un vaticinio per chi partiva per la guerra...
Che anche Lei si senta in partenza per la guerra, o per qualcosa di simile? Una specie di duello a colpi di parole?
Le parole servono bene a ingannare, a ipnotizzare... forse più sono e più creano confusione, così non si distingue nulla, il vero si mescola con il falso, indistinguibili.
'Non ricordare niente' può essere un modo di cancellare tutto, evitando la fatica di distinguere vero e falso, bene e male, ecc.
Hide vuol dire 'nascondere', forse lei gioca un po a nascondersi, fra nascondere e svelare...

NB il titolo dei consulti non è soggetto a cambiamenti. Se crede può aprire un altro consulto e metterci il titolo che preferisce e proseguire lì.

macchina fotografica

Peccato che i sogni svaniscano con l'alba e non possono essere fotografati!
Ho sognato che ero insieme ad una mia amica, non ricordo se eravamo in macchina o a piedi. Eravamo in montagna, affrontavamo una strada ampia in salita, ma non creava problemi. Il paesaggio era stupendo sul lato sinistro c'era la roccia, sembra di essere alle dolomiti, sul lato destro a valle si intravedeva uno scorcio di mare particolarmente azzurro con fasce di schiuma bianca. Ogni tanto la strada rientrava facendo sparire il mare, sul lato destro allora c'erano delle villette isolate. L'ultimo tratto in salita era ghiacciato, il ghiaccio era in parte nero per via del traffico, stranamente non faceva scivolare. Abbiamo raggiunto una baita, non ricordo se per consegnare o per comprare qualcosa. A pochi metri dalla baita il paesaggio era diverso: casolari di campagna immersi in verde lussureggiante.
Abbiamo ripreso il cammino, ma a differenza dell'andata ora ci sono le scale che sono particolarmente ripide, ma non ci sono problemi anche se non si vedono i gradini perché è l'acqua che ci aiuta a scendere.

Probabilmente quanto sto per scrivere è frutto di una prima lettura, ma lesue parole ricordano un po' i manichei.
Le parole possono ingannare, ipnotizzare ecc. anche le parole non dette possono fare altrettanto o meglio le parole dette a metà. Bisogna trovare il giusto equilibrio e non sempre riesce.
Non mi pare di andare in guerra nemmeno di parole. In questa sede ho cercato quello che chiamo "gradino sicuro" ed ora c'è, non solo lei aveva menzionato due "temi" che possono costituire punti di partenza. Purtroppo ancora non riesco a dire più chiaramente quali sono, non perché voglia giocare a nascondermi o nascondere/ svelare, faccio proprio come davanti alle scale. Vorrei ma non posso. Già perché tanta paura delle scale? mi viene in mente una frase che avevo letto tempo fa: la differenza tra uno psicotico e un nevrotico è che il primo non sa di essere pazzo il secondo si. La consapevolezza che la
reazione davanti alle scale sia quantomeno eccessiva, fuori luogo, non è che sia d'aiuto.
Ma forse il primo gradino è già stato fatto. Ci sarà anche un secondo e poi un altro ancora...almeno spero.

POST SCRIPTUM
GRAZIE per l'opportunità di cambiare titolo, ci sto riflettendo.
- Come Lei aveva notato a volte i suicidi o tentati suicidi sono visti dalla persona come ultima via d'uscita, dove non si riesce più a trovarne. Può essereun motivo, un altro può essere il disperato tentativo di riprendersi la propria vita.
Per quello che mi ricordo l'unico tentativo che avevo fatto ovvero a 14 anni aveva altri motivi, ma ero anche tanto giovane..

precedente post

Nel precedente post ero entusiasta di cambiare nome threat, ma praticamente mi è impossibile trascrivere l'immagine captcha . Niente di strano visto che quando scrivo le lettere hanno una loro autonomia. ho problemi anche con le password non salvate, ogni volta che la trascrivo diventa una nuova. Vorrà dire che mi tengo fobia delle scale, in tutti i sensi.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)