Ritardo Psicomotorio

Buongiorno,
sono la mamma di un bimbo di 5 anni con ritardo psicomotorio in quanto secondo i medici da cui è seguito è come se avesse 3 anni: dal punto di vista motorio é ancora in fase esplorativa in quanto è insicuro ad esempio nel fare le scale, non salta ma per il resto si muove normalmente ed il linguaggio è ancora povero anche se adesso ripete quasi tutte le parole ma non fa ancora frasi se non gli vengono suggerite.
Durante la gravidanza non ci sono stati problemi però e nato pre termine a 34+6 settimane tramite parto naturale senza nessuna difficoltà ma il liquido amniotico era fortemente tinto.
Alla nascita pesava 2280 gr altezza 46cm circonferenza cranica 32 conclusione: ipoglicemia e ipocalcemia ricovero di 6 gg indice apgar 7 e 9.
Primi mesi allattamento materno dormiva molto all'inizio alimentazione per lo svezzamento naturale (senza omogeneizzati) il ciuccio solo per dormire fino a tre anni il biberon per bere fino ai due anni e si addormenta con la copertina.
Fino ai 4 mesi si riscontra una lieve ipotonia del capo ma a sette e mezzo lo sviluppo neuromotorio è regolare con buona capacità di manipolazione e ritardo lallazione.Prima passi senza aiuto a 18 mesi controllo sfinterico a 4 anni curioso e socievole fin da piccolo sorride e parla ( a modo suo) anche con estranei, paura estranei da piccolo verso l'anno e mezzo.Le figure principali cui è attaccato sono la mamma, papà e i nonni che lo hanno guardato da piccolo la reazione alla separazione è stata di pianto di 5 minuti e poi passava.Ha buoni rapporti con le persone con gli estranei o negli ambienti nuovi fa inizialmente il timido ma poi prende confidenza.Gioco simbolico con pentole(fa finta di cucinare) e macchinine, mentre gioca fa discorsi.Il disegno spontaneo scarabocchia un sole ma per il resto non disegna e colora poco non sa fare la casa o altro.Per quanto rigurda il linguaggio le prime parole mamma ciao papà a due anni ed ha cominciato a rispondere si e no a tre anni e mezzo.E' sempre stato un bambino tranquillo e molto schematico reagisce ai divieti facendo capricci.Al nido non è andato ha iniziato l'asilo a 3 anni all'inizio giocava poco adesso gioca con i bambini di 3 anni a non collabora nelle attività didattiche mentre nell'ora di motricità lui non partecipa nel senso che si rifiuta di fare le attività proposte e non imita gli esercizi.Frequenta logopedia e psicomotricità da un anno ed è figlio unico e la sua educazione é stata non troppo severa dorme regolare ed ha ancora bisogno del riposo giornaliero e non dorme da solo.Sa vestirsi da solo ma non lo vuole fare.Sono stati fatti accertamenti per sordità ma il risultato è stato negativo,Eeg nel sonno tutto regolare ed infine RM ENCEFALO con questo risultato che è quanto vorrei che lei mi chiarisse in particolare: non sono evidenti significative alterazioni focali o diffuse di segnale a carico degli emisferi cerebellari, del tronco e degli emisferi cerebrali;si segnala solo una minima riduzione volumetrica della sostanza bianca bilaterale delle regioni posteriori, con assottigliamento focale del corpo calloso al suo terzo posteriore.Lo studio in diffusione non evidenzia anomalie di rilievo.Il sistema ventricolare è in asse di dimensioni nella norma;sono regolari gli spazi subaracnoidei della base e della convessità.
Visto che ancora ad oggi il medico che segue il bambino non ha saputo spiegare qual'è il suo problema vorrei avere un suo parere in merito riguardo anche ad una possibilità di recupero o meno.Grazie.

Difficile valutare se la

Difficile valutare se la lieve anomalia segnalata alla RMN possa aver relazione con la possibile lieve sofferenza perinatale (prematurità, Apgar 7, solo un sospetto) e con il ritardo evolutivo del bambino.
Anche le previsioni in medicina sono aleatorie perchè sono previsioni statistiche, 10 su cento, 20 su cento, ecc, ma per i singoli individui sono poco utili perchè sono solo indici di probabilità.
Meglio occuparsi del singolo bambino e della sua situazione e valutare eventuali ostacoli o facilitazioni, tenendo conto che si impara prevalentemente dall'esperienza e dall'affronttare via via gli ostacoli e le difficoltà, sequeste sono affrontabili.
Al modico ritardo segnalato della 'tappe' evolutive si associa mi par di capire una certa oppositività e rifiuto di 'collaborare' alle attività didattiche e anche di 'motricità'. Mi viene il dubbio che possa essere un po' stufo di queste attività che già fa in logopedia e psicomotricità e forse gli pesa il confronto con gli altri. E che da ciò derivi il suo rifiuto delle attività programmate e guidate. Io sono più favorevole all'apprendimento libero, all'esplorazione soggettiva, seguendo la curiosità, gli interessi e le iniziative del bambino, mentre un apprendimento 'guidato' spesso diventa una richiesta di prestazioni che provoca rifiuti nei bambini, che perdono il lato ludico che dovrebbe essere quello principale delle attività che fanno. Invece la scuola e le attività 'prescolastiche' spesso hanno proprio questo di negativo, perdono la spontaneità e la giocosità per diventare prestazioni a comando su cui il bambino sente giudizi negativi. Rischia di istituirsi un circolo vizioso e quasi una 'fobia dell'apprendimento' che, poichè mette ansia, viene rifiutato.
Se non sbaglio c'è ancora un anno prima della scuola, e io lascerei quindi ancora al bambino tutta la libertà di esplorare l'ambiente, con i dovuti limiti e regole, badando solo che sia un ambiente abbastanza ricco di stimoli. Poi a scuola, se ci saranno difficoltà - poco prevedibili ora - si cercherà di intervenire. Credo poco alla 'prevenzione' dei problemi di apprendimento, e all'utilità degli interventi che vengono fatti, a meno che non ci sia una situazione anche di carenza ambientale.
Cordialmente,
drGBenedetti

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Buongiorno,
la ringrazio per la risposta e per la sua disponibilità e le scrivo nuovamente per avere un parere riguardo alla sentenza data dalla neuropsichiatra che segue il bambino (l'ha visto due volte per 10 minuti in due anni):la spiegazione è stata che le aprassie (difficoltà nel disegno,nel saltare,nel parlare)sono sicuramente dovute all'assottigliamento focale del corpo calloso al suo terzo posteriore in quanto il corpo calloso è responsabile della comunicazione tra lato destro e sinistro del cervello e quindi un bambino con tali problemi non può restare senza sostegno.Quindi si prevede per il prossimo anno di scuola materna la maestra di sostegno ed inoltre un anno in più di asilo in modo che inizi la scuola elementare quando ha sviluppato più maturità per la stessa, altrimenti per lui stare a scuola sarebbe una frustrazione in quanto non sarebbe in grado di fare ciò che fanno gli altri bambini.Io dal mio punto di vista sarei più propensa a chiedere una sospensione di tutti gli interventi almeno fino al prossimo anno, in quanto lui ha sempre fatto le cose con i suoi tempi ed è sempre migliorato.
Ringraziandola anticipatamente porgo distinti saluti.

E' un'ipotesi possibile, ma

E' un'ipotesi possibile, ma non dimostrata, e c'è che spesso si trovano casualmente, anche in adulti, anomalie del corpo calloso in persone che non avevano problemi simili.
Il rinvio della scuola di solito è consigliabile se si prevede che il bambino possa fare dei passi avanti significativi in un anno per arrivare più pronto.... Gli si dà tempo e modo di restare in un ambiente meno stressante (se è così: non sempre...) e con richieste minori.
Sospendere gli interventi, o almeno ridurli, per qualche mese potrebbe servire a vedere se se sono indispensabili o se il bimbo prosegue lo stesso il suo sviluppo, magari sviluppando minor oppositività e rifiuto alle proposte di apprendimento. E' una scelta difficile.
Ci sono bambini che maturano più lentamente e questa si constata anche nella scuola. Una volta questi bambini impiegavano qualche anno in più di altri, e i rimedi erano prevalentemente le 'ripetizioni' extrascolastiche; oggi si tende a farli andare avanti col sostegno scolastico e programmi differenziati o facilitati... Un'osservazione paradossale è che a volte le scuole elementari sono più 'stressanti' e le scuole medie si rivelano più accoglienti e tranquille, nonostante quello che si dice. Comunque è bene tenere presente che lo sviluppo dura a lungo e che ognuno ha i suoi ritmi che a volte non si confanno ai binari della scuola.
Ai genitori tocca resistere e non demordere: insegnanti e tecnici passano, loro restano.

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