disturbi comportamentali e tendenza all'autolesionismo

Gentilissimo Dr. Benedetti,
mi chiamo ..., sono di ..., ho ... anni, separata e con 2 figli maschi.

Il motivo per cui mi rivolgo a Lei e la preoccupazione che ho per il mio bambino maggiore
che ha quasi 7 anni.

- Lamenta continuamente la sua gelosia e invidia nei confronti del fratellino di 5 anni e mezzo,
con il quale litiga molto spesso, ma forse questo è piuttosto normale tra fratellini.

Però dice anche di soffrire perchè crede di essere molto sfortunato, che tutti vogliono bene solo al fratello minore mentre lui viene sempre rimproverato e punito..
ma in realtà è proprio lui che fa di tutto per farsi punire, o per essere sgridato, mi porta all' esasperazione, finchè non vede la rabbia
o l' estrema sopportazione che poi - lo confesso - mi fa arrivare al punto di mollargli qualche sculaccione o addirittura una bella cucchiarellata -

E' una continua provocazione, mi sfida e lo faceva anche col padre, che purtroppo ha cominciato a parlargli con le mani sin da quando era molto piccolo...

fa cose brutte al fratello, tipo gli mette il cuscino sul viso e spinge forte quasi a soffocarlo, gli salta con le ginocchia sulla schiena, lo picchia alle spalle, in testa,
gli fa continuamente dispetti per provocare la lite ..perturba e disturba..urla spesso e non si ferma un minuto.

A scuola è molto molto brillante / frequenta la prima elementare e tutte le maestre sin dall' asilo mi hanno sempre detto che è molto intelligente,
che ha una fervidissima fantasia, una proprietà di linguaggio eccezionale, ma che è irrequieto, un po' ribelle e soprattutto
troppo spesso si mangia le matite, i colori, le gomme, la colla, e a volte si è stretto la sciarpa al collo..

Il suo rapporto con il cibo è anche particolare perchè mangia molto in fretta, inglobando con molta avidità e masticando poco, e sovente finisce per rimettere tutto.

Io cerco di gratificarlo sempre tanto, di mettere in evidenza le sue qualità.
Gli dico spessissimo che lo amo tanto,
che l' ho desiderato molto, gli parlo spesso della mia esperienza durante la gravidanza, delle emozioni che provavo, della gioia,
del ns. rapporto, di quanto fosse bello allattarlo.
Capisco anche però che ha sofferto molto per l'arrivo del fratello, hanno solo 17 mesi di differenza..
forse non sono stata brava a prepararlo psicologicamente a questa novità,
in più già da 2 anni è evvenuta la separazione dal padre, preceduta ovviamente dalle inevitabili incomprensioni,
dalle liti, anche se non eccessive, ma sicuramente da loro percepite benissimo.

Il padre vive fuori Roma e li vede pochissimo..
assente più che mai...ma forse è meglio così, sono arrivata al punto di separarmi perchè ormai
ero giunta alla conclusione che soltanto se preso a piccole dosi
poteva riuscire a dare il meglio di se ai ns. figli.

Spero di poter avere da Lei una risposta e una sorta di aiuto per quanto Le è possibile.

Purtroppo Lei si trova a Firenze, un po' lontanino direi, ma se avesse modo di potermi indirizzare
da un Suo collega in grado di seguire il mio caso, gliene sarei veramente grata.

Saluti cordiali
...

Gentile signora, il bimbo mi

Gentile signora,
il bimbo mi sembra in effetti in difficoltà a gestire la quantità di cambiamenti che ci sono stati nella sua vita, e la situazione familiare da sola forse non è in grado di aiutarlo abbastanza. Sono d'accordo con Lei sull'utilità di cercare qualcuno che possa seguire la situazione e aiutarvi a uscire dal circolo vizioso che sembra essersi creato.
Ho l'impressione che il suo modo di 'gratificarlo sempre tanto' e di parlargli di aspetti suoi materni intimi non sia il modo migliore, e rischi di coinvolgerlo troppo con lei in modo confusivo, rispecchiando proprio il suo modo troppo avido di mangiare cose che poi finisce per dover rigettare. Forse fa lo steso nel rapporto con lei 'rigettando' con le provocazioni e le risse le cose, cioè sentimenti ed emozioni, che avidamente ma confusamente ingloba...
Cordialmente
dr GBenedetti

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