aiuto sonno bambina 21 mesi

Ho letto attentamente l'articolo riferito al sonno "Bambini che non dormono" e devo dire che l'ho trovato molto interessante e soprattutto in linea con il mio lavoro fatto con le gemelle.
Le spiego brevemente di cosa le volevo parlare: partento dal presupposto che ho applicato sin dai loro 3 mesi il metodo Fate la nanna per la messa con ottimi risultati, ora mi trovo di fronte ad una situazione che mi spiazza un bel po'.
Da circa 2 settimane una delle gemelle ha serie difficoltà ad addormentarsi, sia di giorno che di notte, manifestando ansia e necessità di avere una lucina accesa. Piange, strilla in modi strazianti facendo l'appello di tutte le persone che potrebbero soccorrerla.
Devo dire che a monte di questi 10 giorni di mancato Buon Sonno, c'è stato il ricovero dell'altra gemella, diciamo che tra tutto abbiamo fatto 10 gironi di ospedale durante i quali io sono strata sempre con lei e mio marito faceva avanti e indietro tra casa e lavoro passando a trovarci in reparto almeno 20 minuti tutti i giorni. A casa con l'altra gemella, quella che ha difficoltà a dormire ora, c'era tutto l'entourage del caso: mio padre, mia sorella, la nonna. Con quest'ultima le specifico passano 4 ore tutti i giorni durante le mie ore di lavoro, cosa che a breve terminerà perchè ho deciso di rimettermi a casa per seguire le mie figlie da vicino.
La cosa che mi lascia perplessa è il fatto che durante il nostro soggiorno in ospedale, la gemella che ora risulta essere problematica con il sonno, dormiva serena, tranquilla, seguendo la routine quotidiana impostata da me e senza manifestare alcun tipo di disagio. Da quando siamo tornati tutti a casa e quindi alla ripresa dei ritmi quotidiani, Maria (l'insonne) al sol sentir parlare di NANNE inizia a strillare come una forsennata e a piangere tremendamente.
Non ultima l'esperienza di ieri, 30/05 in cui per il riposino pomeridiano ha pianto circa 1 ora, la sera altra ora di pianto e risveglio alle 5:00 del mattino devastante.
Non so più cosa pensare, me la sta facendo scontare per i giorni in cui non ci sono stata? Perchè quando non c'eravamo non ha manifestato nulla? Perchè da quando siamo tornati a casa non dorme più? Siamo passati da 12/13 ore di sonno per notte + 2 pomeridiane ad una disfatta totale di tutto il lavoro fatto a monte.
In tutto questo si aggiunge il totale disinteresse nei miei confronti in presenza della nonna. Non vuole essere toccata da me, non vuole venire da me in braccio, vuole stare con la nonna e nervosamente e stizzita lo manifesta con pianti e crisi di nervi.

Spero possa in qualche modo rispondermi, perchè sono veramente con l'acqua alla gola e credo di aver dimenticato come si nuota.

Non è una cosa strana che

Non è una cosa strana che qualcuno nel momento del 'pericolo' affronti bene la situazione, e poi a distanza ne viva il ricordo come un incubo. Evidentemente la situazione vissuta, il brusco cambiamento familiare, è stato traumatico per la bimba che ora ha bisogno di smaltirlo, ritrovando la sicurezza perduta. Essendo gemella, poi, anche il distacco brusco dalla sorella è stata un'esperienza traumatica, più che per fratelli non gemelli.
Un po' come dopo il terremoto, per usare un esempio attuale, purtroppo tragico: le persone devono affrontare uno stress post-traumatico non indifferente. Solo dopo aver constatato il cessato pericolo, e valutati i danni e le perdite, e recuperata un po' alla volta la sicurezza, potrà partire la ricostruzione, non senza momenti di ansia al minimo dubbio o colpo di vento. La stessa cosa per chi è reduce da un evento che rapportato al suo livello, non è meno traumatico. Anche la bimba avrà bisogno di verificare che le cose sono tornate come prima, che nulla è stato distrutto. Resterà forse a lungo la paura che l'esperienza possa ripetersi.
L'esperienza di distacco come si sa viene affrontata anche per addormentarsi ed è inevitabile che richiami il brusco e traumatico distacco subito, proprio in un'età che non è più così piccola da non accorgersene e non ancora così grande da averlo metabolizzato.
E' stata quindi un'esperienza traumatica, forse più traumatica che per la sorella che ha subito l'ospedalizzazione. Potrà essere superata ma senza fretta, lasciando alla bimba il tempo di 'digerirla', di vedere che le cose sono tornate di nuovo come prima, anche se in realtà forse l'esperienza ha significato la fine del suo 'paradiso terrestre', e ci vorrà un po' di tempo per superare il lutto di questa perdita.
La crescita è fatta di 'perdite', piccole e grandi, più o meno facili da affrontare e assimiliare. Come nei versi della Dickinson, "dì la verità, ma dilla piano..." la verità è necessaria ma può essere traumatica. In questo caso la bimba ha scoperto una verità, quella del distacco e della separazione, in dose troppo massiccia.
I sentimenti verso la mamma si possono capire: per la bimba la mamma è la fonte di tutto, sia il bene che il male che può arrivarle, inevitabilmente. Però, come nelle fiabe, quando non c'è la mamma buona può comparire la strega cattiva, che è solo l'altra faccia della medaglia. Anche questo passerà con la l'esperienza e la verifica di averla ritrovata.
Non sono sicuro che il suo lasciare il lavoro per le bimbe sia una buona scelta. Il 'cambiamento' conseguente non sarà obbligatoriamente rassicurante Fra un po' andranno all'asilo e entreranno nel mondo esterno, altri cambiamenti in vista.
Come aiutarla: credo con la resistenza e la pazienza alle manifestazioni di paura e difficoltà, rinsaldando la basi del mondo familiare e del posto che tutti hanno a disposizione. E magari stando attenti che non 'piova sul bagnato', che non ci siano altre esperienza stressanti finchè questa non è stata superata. Se possibile.

Cordialmente

drGBenedetti

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