consiglio su disturbo da conversione

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Buonasera,
Mi chiamo ... e ho 25 anni.
Circa 20 gg fa mi hanno portato d'urgenza all'ospedale per paralisi degli arti
inferiori.
Sono stata ricoverata per 9 gg, dove sono stata sottoposta ad ogni sorta di
esame( tac celebrale, RM con liquido di contrasto,vista neurologica, esami de
sangue, delle feci, RX toracico)
Tutto negativo.
All'ingresso al pronto soccorso presentavo la parte superiore delle gambe(
prec. le coscie) bollenti al tatto mentre i piedi erano diventati quasi
cianotici. Inoltre mancava completamente la sensibilità.
Pian piano dopo gg ho ricominciato a camminare, adesso mi resta un senso
continuo di debolezza alle gambe e alle mani quasi quello che si prova quando
si ha la febbre molto alta.
Inutile aggiungere che questo non mi dà la possibilità di fare le cose più
essenziali come correre o guidare.
La diagnosi è ancora in corso ma quasi sicuramente hanno detto che si tratta
di "disturbo da conversione" (Tengo a specificare da me accettata e con tutta
la buona volonta di risolverlo)
Siccome ho grande curiosità per tutto ciò che riguarda la mente umana, mi sono
voluta documentare meglio.
A questo la mia mail: non ho trovato nessun testo, saggio, ricerca, articolo,
pagina web che mi spiegasse come si può vivere con questo disturbo nel mentre
si cerca la terapia migliore per curarlo. Per lo specifico nessuna esperienza
personale che mi aiutasse a capire come si può intanto conviverci.
Non sò se lei può darmi una risposta ma mi creda è molto sconfortante per chi
ha questi problemi non sapere se può risuccedere, se può aver causato danni o
potrebbe causarne in futuro, e come comportarsi di fronte comunque quella che
per me è stata una paralisi
Alle volte sembra più facile vivere con una malattia psicologica che con una
reale, ma la gente non capisce che per chi soffre di questi disturbi la vita
non è una passeggiata anche perchè ad oggi non riusciamo a capire neancora che
effetto provoca il nostro inconscio sul nostro fisico.
Io comunque resto sempre positiva e sorrrido alla vita.
Grazie mille per il tempo che mi ha dedicato e per il lavoro che voi
specialisti fate perchè molto spesso è sottovalutato
...

Non basta non trovare cause

Non basta non trovare cause organiche per parlare di disturbo da conversione.
Questo che per ora è solo un sospetto deve essere confermato da ua valutazione psicologico-psichiatrica che dimostri la presenza di altre caratteristiche della sindrome e confermi il dubbio, che però spesso non esclude comunque cause organiche di un sintomo...

Non so e fra gli esami fatti ci sono anche la RMN del midollo spinale, l'Elettromiografia e velocità di conduzione motoria dei nervi periferici e la puntura lombare con esame del liquor, per vedere eventuali segni di infiammazione a livello meningeo.
Se non sono stati fatti le consiglio di consultare un neurologo per discutere l'opportunità di farli.
Dopo si valuterà il resto, a mio avviso.
Cordialmente
drGBenedetti

Mi permetto di confermare il

Mi permetto di confermare il consiglio del medico. anch'io ho avuto un disturbo di conversione alla bocca anni fa' ed il motivo e' uscito subito dal neurologo,la figura paterna incombeva su di me dalla nascita ed ho dovuto liberarmene per quanto potevo staccandomi subito 8 gg con un viaggio come terapia e poi imparando a ignorare.Augurissimi!

Attenzione a non confondere

Attenzione a non confondere la specialità del neurologo con quella dello psicologo dello psicoanalista o dello psichiatra. Il neurologo si occupa di malattie neurologiche, se esclude una malattia neurologica come causa dei sintomi, di solito invia dallo psichiatra o dallo psicologo per approfondimenti. Della figura paterna incombente può darsi che ne abbia parlato uno psicoanalista seguace di Freud, che appunto identificò nel conflitto fra le spinte e i desideri del paziente e il suo 'SuperIo' troppo rigido e incombente una possibile causa di disturbi nevrotici, che a volte possono trovare espressione in uno disturbo di conversione...
cordialmente
drGBenedetti

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