adolescente in crisi ( e anche la mamma...)

Buongiorno Dottore,
sono a richiederLe un parere, per me molto urgente, per quanto riguarda il comportamento di mio figlio secondogenito di 16 anni, X.
Io e mio marito abbiamo rispettivamente ...anni. Il nostro primo figlio, ...ha circa 18 anni e mezzo, .... ne ha appunto 16.
A parte la rivalità e anche la gelosia verso il fratello, ma non ossessiva, i problemi secondo me normali e comuni che possono esistere in una famiglia, e cosiderando anche che i figli sono generalmente diversi pur vivendo nello stesso nucleo familiare, la nostra famiglia è andata sempre avanti, unita, anche se X si è sempre rivelato un bambino che mi ha dato qualche piccolo problema caratteriale,ma che avrei pensato si risolvesse proprio con la crescita.

Già la sua nascita è stata complicata, nato dopo un brutto parto con cesareo, il suo primo anno è stato difficile in quanto aveva il reflusso gastroesofageo, non dormiva e stava molto male. Riconosco che in quel periodo non sono stata molto brava a gestire certe situazioni, mio marito lavorarava molto, ed ero praticamente sola tutto il giorno con due bambini piccoli. Ha frequentato il nido, quando sono rientrata a lavorare. Ma in effetti a volte ero abbastanza nervosa. Fino a quando ha avuto 6/7 anni ho lavorato, ma sempre part time, cercando di trovare spazi per stare con i miei figli, avendo poi anche più collaborazione da mio marito e anche dai miei genitori. X è sempre stato un bambino molto intelligente, sempre molto ben valutato nel suo percorso scolastico, ma mi sono sempre stati segnalati sporadici episodi di ribellione a certe regole scolastiche. Non posso elencare i vari episodi, ma posso accennare che è sempre stato un leader "positivo", il bambino e il ragazzino a cui purtroppo le insegnanti hanno accompaganto altri bambini con davvero grossi problemi di apprendimento, ma questa situazione, andata avanti fino alle medie, non è mai stata tollerata da X e molte volte anche a casa, aveva rezioni di rabbia, pianti e urli.

Per quanto riguarda la vita fuori la scuola, ho sempre cercato di farlo stare molto con i suoi amici, come per il fratello, e gli sport, come la piscina e poi dopo il calcio, li ha frequentti regolarmente, qualche volta con pigrizia, fino a due anni fa. Gli ultimi due anni di calcio, sono stati veramente uno stress, sempre convinto che il suo allenatore ce l'avesse con lui, e in realtà era così perchè lui rispondeva male, fino a quindi alla conclusione di questo sport. Nel frattempo ha avuto qualche problema fisico, penso che sia giusto così chiamarlo così, ........ quindi all'età di 14 anni è davvero intollerante a qualsiasi forma di costrizione, come l'apparecchio ai denti, ma anche alcune creme o medicine, non sopporta niente. Vorrebbe avere sempre subito risolto in poche ore.

La situazione è comunque stata sempre gestibile secondo me, io non mi ono peoccupata che il suo carattere peggiorasse, che anzi crollasse nel giro di pochi mesi.

Dopo le medie, che pur ha frequentato con un pò di rabbia verso alcuni professori, essendo anche passato con un'ottima media scolastica, ha deciso di iniziare il liceo ..., d'accordo con noi, stesso percorso del fratello. Da lì, è iniziato davvero il periodo duro. Passati i primi mesi dove ha praticamnte vissuto di rendita, ha iniziato a non sopportare più lo studio, a sentirsi vittima come in passato, di antipatie con i professori e già alla fine della prima liceo ci siamo arrivati sudando sette camice. Viviamo in un paese e il liceo che frequentano i miei figli è sì vero che è molto severo, ma insomma ce la poteva fare senza soffrire molto, se fosse un pò più tollerante. Questo secondo anno, è stato invece una tragedia, iniziando a prendere brutti voti, chiedendo di cambiare scuola, di passare ad a che fosse meno impegnativa. Ma siamo andati avanti lo stesso, anche perchè la referente d'istitto... ha cercato in tutti i modi di tratenerlo, ... E' arrivato lla fine, essendo rimandato in una materia.

Ecco, il problema parte dalla scuola. Sono un genitore che stando a casa, mi offro per tutti e due, nel limite delle mie possibilità, di aiutarli, di creali l'atmosfera giusta per poter studiare serenemante. Ma d'altro canto dovevo anche stimolare, chiedere tutti i giorni come era andata, cercare di "obbligare" a passare del tempo sui libri. Da qui è nato il circolo vizioso, qeullo da cui non si esce più .Tutto sommato ha lui il coltello dalla parte del manico, quindi ho dovuto sopportare scatti di ira sempre più frequenti, non si parla più, lui mi accusa di essee la peggior mamma che onosce, quella che rompe, interessata solo al profitto scolastico. Le liti però sono diventate frequenti, con anche offese da parte mia, l'ultima è stata di ieri sera, veramente incontrollabile, tale la violenza che lui ci ha messo, nei gesti e anche le parole. In questi mesi ho cercato di recuperare in tutti i modi. ...è comlessato perchè un pò basso, la sua acne è insopportabile per lui, dimagrito a vista d'occhio. Le sue amicizie non sono certo le milgiori, anche se io non credo che lui abbia commesso oltre qualche trasgressione dell'età. Mi pare che si sia scelto un gruppo di compagni che non abbiano ambizioni, controllo dei genitori, ragazzini che a 16 anni hanno ripetuto gli anni scolastici già due volte.
Il suo ritornello è "che la vita è mia, ne faccio quello che voglio". Sono sconcertata e non so, non sappiamo cosa fare. Posso vederlo così, insofferente, pigro, che vuole uscire tutte le sere, la mattina sta a letto fino a tardi, i compiti e il recupero scolastico lo fa in mezz'ora. Io lo minaccio, anche prima di giugno lo facevo, che se dovesse bocciare, non gli offro alternativa, come i suoi amici hanno avuto, perchè non si tratta di capacità, ma di altro, di mancanza di voglia proprio di studiare.Gli dico che l'unica laternativa sarà il lavoro.

Ha sempre avuto tutto, anche forse in anticipo, non volendo fare diseguglianze rispetto al fratello leggermente più grande. Però non credo di averlo viziato, anche mio marito si è dato da fare perchè avessero le loro cose, anche per soddisfazione personale. Nonostante i primi anni, il babbo è poi stato sempre presente, più di quanto si possa pensare, mi sembra che non siamo perfetti, assolutamente, ma non so dove abbiamo sbagliato.

Impossibile scrivere oltre, sono tanti gli episodi, io so solo che è arrivato il momento di cambiare qualcosa, prima che sia davvero tardi. Un ragazzino che ha esplosioni di rabbia e violenza come quella di ieri sera, non può essere un ragazzino felice, non sarà un adulto equilibrato, e a questo punto non può che peggiorare il suo carattere.

Che mi dice?

La ringrazio per l'attenzione, spero che mi possa indicre la strada da percorrere.

Sembra una classica

Sembra una classica situazione di crisi adolescenziale, in cui vari 'nodi', in qualche modo disseminati negli anni precedente, vengono tutti insieme al pettine e creano problemi.
Difficile dire se è una crisi transitoria, pur se abbastanza seria, da cui può uscirne 'rimettendo la testa a posto', o meglio trovando un suo equilibrio, oppure se come teme la mamma possa essere l'inizio di una crisi prolungata e più o meno catastrofica. In effetti anche questa parola, 'catastrofe', che quasi esitavo ad usare, indica un cambiamento reso necessario a volte dalla situazione. L'adolescenza spesso porta a tali cambiamenti, che possono avere un andamento turbolento per poi assestarsi.
Si intuiscono sensi di colpa della mamma, forse una pressione eccessiva sul ragazzo, per la paura e l'apprensione, forse qualche squilibrio familiare e disfunzione (come in tutte le famiglie, ma che fa parte del quadro...). La mamma sembra occupare molto posto , non è chiaro qual è il ruolo e il posto del padre, nè dell'altro figlio. E' possibile che qualcosa renda l'equilibrio familiare attuale non ottimale, non adeguato alle necessità...
Andrebbe forse cercato di rimediare, prima di tutto forse 'delegando' la funzione di aiuto scolastico a una persona esterna, per trovare una distanza e una temperatura più giusta nel rapporto madre-figlio.
Andrebbe poi indagata l'organizzazione e il funzionamento familiare per mettere a fuoco qualche possibile ostacolo evolutivo, e fare qualche cambiamento. Spesso le famiglie con figli adolescenti hanno difficoltà a evolvere loro stesse e cambiare equilibri rispetto a quelli precedenti, non più adatti (come una barca troppo piccola per tutti gli occupanti)...
Qualcosa può accennare qui, o in mail private, ma probabilmente è necessario un consulto diretto, che io consiglierei volto a valutare il quadro familiare, e solo in un secondo tempo, eventualmente, il ragazzo individualmente.
Cordialmente
drGBenedetti

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