Aggiornamento su ex-'spettro autistico'

(segue da questo consulto se non sbaglio....)

Buongiorno Dottore,

Ora non riesco ad accedere al sito e le mando una mail che se vuole può inserire nel forum.

Dopo un paio di mesi di silenzio vorrei aggiornarla sulle ultime evoluzioni con il nostro bimbo, che fra pochi giorni compie 4 anni. Non so se lei si ricorderà i pregressi, con tutte le richieste di consulto che riceve sul web e privatamente. Ma, visto che ha seguito il caso da circa due anni, con due visite dirette e vari consulti, mi fa piacere informarla sulla sua evoluzione.

Leggo spesso il suo forum e sono rimasto molto colpito dalla sequenza di domande/risposte nel “thread” (mi scusi il termine, non riesco a trovarne uno in italiano ora) “mamma preoccupata”. E’ estremamente interessante. Sottoscriverei parola per parola le chiare domande di quella mamma; la capisco perfettamente, mi sembra di aver vissuto la stessa storia, lo stesso incubo. Le domande che questa mamma faceva qualche mese fa sono le stesse che avrei fatto io (e chissà quanti altri genitori caduti nella stessa trappola). Contemporaneamente, con il senno di poi, capisco le sue risposte e mi arrabbio quando penso alla strada che oggi ha preso la neuropsichiatria. Anche i vari commenti sull'ecolalia e sulla sua definizione scardinano le convinzioni che un genitore può avere dopo aver letto su internet e - questo é più grave - aver ascoltato gli "specialisti" del settore. E’ un botta-risposta illuminante e affascinante, che se potessi stamperei e distribuirei in tutte le sale di attesa degli studi di neuropsichiatria infantile o consultori vari.

Chiudo questa introduzione per passare alle mie vicende.

Difficile tradurre in poche righe le mie impressioni, anche perché io stesso una settimana sono ottimista sul futuro, la settimana dopo sono di nuovo sopraffatto da dubbi e paure.

Cercando di dimenticare la quotidianità posso dire che da quando nostro figlio ha terminato il primo anno di scuola materna c’è stato un altro notevole miglioramento. Ho avuto l’impressione che il bimbo abbia patito la fine della scuola e manifestava il suo disagio con opposizione ed i capricci che le avevo descritto.

I capricci sono di intensità e frequenza sempre minori. Addirittura nell’ultima settimana non c’è stato nessun episodio “collerico”, i cosiddetti “temper tantrum” che ci rendevano veramente impotenti, poiché sembra che non esista nulla per riuscire a calmarlo in quei momenti… Spero che

A volte ho la tentazione di portare da lei mio figlio, ma voglio ora cercare di evitare uno scontro con mia moglie che mal sopporta ogni mia paura per il piccolo. In realtà mentre tutta la mia (esagerata) attenzione è focalizzata al suo sviluppo psichico e cognitivo, tutta l’apprensione di mia moglie (altrettanto esagerata) è sulla sua salute fisica.

Cerco di riassumere di seguito luci ed ombre, miglioramenti e difficoltà. Non so che conclusione può trarre dalla descrizione a distanza, senza l’osservazione del bimbo.

Il linguaggio continua a migliorare: impara facilmente nuovi vocaboli, le frasi diventano più lunghe e costruite, coniugando il presente, per esempio. E’ migliorato anche l’utilizzo del linguaggio e si riesce a stabilire una conversazione con botta / risposta. Le conversazioni sono a volte degli interminabili cicli di perché A-risposta B- perché B- risposta C…. e così via. A volte il perché no ha senso o conosce già la risposta e sembra quasi un modo per continuare a parlare o memorizzare una cosa. In effetti questo modo di dialogare sembra funzionale al suo apprendimento e non solo una pura ripetizione di ciò che sente. Ma rimane pur sempre una “strana” modalità se si relaziona con gli altri (es. “perché hai messo la maglietta a maniche corte?”, “perché fa caldo”, “perché fa caldo?”…..). Ed ha ancor una certa difficoltà a raccontare ciò che ha fatto (o forse non ne ha voglia).

La sua voce ha sempre un tono piuttosto alto (in volume intendo). Esige tutta l’attenzione su di sé e se si sente ignorato per un attimo perché siamo impegnati in un altro discorso, alza ancora di più il tono. Difficile che stia in silenzio quando sveglio. E’ sempre un chiedere qualcosa, commentare, richiamare l’attenzione su di sé o su qualcosa che vede o sente. Condivide tutto ciò che percepisce ed a volte mi sembra che abbia incredibili capacità “sensoriali” (osserva e ricorda, riconosce odori, rumori, etc.).

Sembra che abbia una tal foga di dire le cose che spesso si “inceppa” o balbetta ripetendo la prima parola della frase (ma anche qui mi sembra ci sia un miglioramento ultimamente). Quando è più rilassato riesce a parlare con un tono più basso ed una certa fluidità.

Dal punto di vista del comportamento, io ho l’impressione che sia iperattivo, ma dubito di tutte le mie conclusioni. Intendo dire che difficilmente è fermo, rilassato. Ai giardini il suo gioco preferito con i suoi amici è inseguire qualche bimbo o farsi inseguire, proprio perché gli piace correre, fare la “lotta”, etc.

Quello che più mi lascia dubbioso è il fatto che più è stanco, più è nervoso e più si muove. Fino a qualche settimana fa sembrava quasi voler esalare l’ultimo residuo di energie prima di fermarsi. Negli ultimi giorni incredibilmente è più facile metterlo a letto, addirittura ci va da solo, senza fare i capricci di prima.

C’è anche un leggero miglioramento perché rispetto a prima c’è una maggiore attenzione e gli piace stare seduto a tavolino a “disegnare” anche per una 10/15 minuti, ma chiede sempre qualcuno con cui giocare, non lo fa mai solo. E’ come se dovesse condividere ed esternare tutto ciò che gli passa per la mente. Anche il rispetto del turno è migliorato. Se siamo al tavolino mi chiede di disegnargli qualcosa e mi osserva, impara (“non sono capace, fallo tu…”). Sembra una cosa banale, ma prima era difficile. Voleva scarabocchiare lui e basta. Spesso si tratta di scarabocchi, ma abbozza anche delle facce, degli orologi, nuvole. A questo proposito, non so che cosa un bimbo della sua età dovrebbe saper disegnare: gli NPI sembrano valutare lo scarabocchio come la stele di Rosetta dell'intelligenza dei bambini, e credo che il loro "punteggio" non sarebbe alto nel nostro caso.

E’ migliorata anche la sua risposta ai divieti e alle regole imposte. Tutto sembra ok quando calmo e riposato. Ma quando è stanco e quindi nervoso è capace di reazioni emotive esagerate per futili motivi e di solito si scarica con me (“cattivo”, “vai via”, etc).

Sembra sempre “affezionato” a qualche oggetto e difficilmente va via da una casa senza nulla in mano. Può essere una mappa, un nastrino, un bastoncino. Che tiene per un po’ di tempo in mano od in tasca, finchè da solo non li dimentica da qualche parte.

Ha molta fantasia, usa molto il gioco simbolico, è molto curioso sulle cose e sulle persone.

Veniamo alla parte meno positiva, la relazione con gli altri.

Sicuramente anche qui si migliora, ma credo che rispetto agli altri bimbi che vedo (anche più piccoli) siamo un po’ indietro. A me sembra un po’ immaturo in questo (intendo rispetto alla sua età).
Faccio qualche esempio per meglio chiarire.

Ai giardini se vede un suo amichetto magari esulta e gli corre incontro. Poi tentenna un attimo, poi magari gli chiede “vieni nella casetta di legno con me?”. E qui tutto bene. Poi se entra in sintonia continua a giocare, ma a volte è irruento e sembra voler “possedere” le persone per il gioco. Non capisce fino a che livello deve arrivare e se dà fastidio. E’ come se avesse una certa difficoltà a capire quelle regole non scritte – e non insegnabili – che regolano la relazione tra le persone. Forse è ancora presto e maturerà anche in questo, spero.

La suzione del pollice rimane il suo mezzo consolatorio principale per sconfiggere frustrazione, noia, sonno, rabbia, etc. Non c’è modo di evitare che si succhi il pollice. E’ indispensabile per addormentarsi, o al suo risveglio, o quando è arrabbiato. A questo proposito le chiedo un suggerimento. C’è un metodo che lei consiglia per evitarlo? O un modo per dirottare il suo scaricare la tensione su qualcos’altro. O anche in questo caso dobbiamo solo aspettare?

Nel complesso il gap che aveva rispetto agli altri bimbi si sta riducendo. Insomma, i miglioramenti sono continui, ma mi chiedo: è sufficiente perché per esempio riesca a fare una prima elementare senza particolari problemi (sostegni, per esempio?).E’ come se nel mio piccolo tutte le tappe dell’apprendimento fossero raggiunte, ma un po’ di tempo dopo rispetto agli altri. Succederà anche per la lettura, la scrittura, il calcolo, etc? Non mi fraintenda, dalle sue capacità nello studio o in altri campi non pretendo nulla di più che una normalità che gli consenta di fare una vita indipendente, non mi importa assolutamente nulla se da contadino o scienziato (anzi, forse preferirei la prima opzione...). In base alla sua esperienza, lei che ne pensa? Mi rendo conto che lei non ha la sfera di cristallo. Ma le chiedo di vedere il passato (esempi di suoi vecchi “pazienti”), non il futuro. Ovviamente sono consapevole che ogni individuo é un mondo ed una storia diversa.

Ora vivo con apprensione il rientro alla scuola materna, fra due settimane. Ho il timore, forse inutile, di reazioni più o meno evidenti e di un disagio che potrà manifestarsi in rallentamento nello sviluppo, come forse è stato tra i due e tre anni. Spero di non rivivere lo stesso incubo.

Mi scusi se mi sono dilungato e ancora grazie.

Grazie per l'aggiornamento,

Grazie per l'aggiornamento, che mostra come lo sviluppo prosegue impetuoso... Una volta ripreso, ovviamente a volte è poco controllabile, come un fiume che a volte esce dagli argini.
(Grazie anche per i commenti....)

Direi che la sua descrizione è molto interessante: se non ci fosse il continuo confronto con un modello teorico (il perfetto bambino, che però forse sarebbe un piccolo adulto e non un bambino) sempre irraggiungibile, direi che tutto va bene, c'è solo da stare attenti agli 'argini', che non siano troppo stretti nè troppo larghi.
Cerchi di usare le sue osservazioni come un modo di 'conoscere' il bambino, non di 'valutarlo'. Osservare i bambini è una cosa di estremo interesse, si scoprono una quantità di cose e si conoscono come persone in evoluzione. Ovviamente essendo genitori c'è una qunatità di ostacoli che fanno velo: paure, ansie, sensi di colpa, ecc... finisce che una vede la realtà deformata...
Mi pare che le cose procedano ottimamente... Ovviamente i genitori devono sempre dormire con un occhio solo, ma l'hanno voluto loro (qundo sono diventati genitori)....
Cordiali saluti

Gentile dottore, L'ho

Gentile dottore,
L'ho aggiornata sulla situazione di mio figlio circa un mese e mezzo fa, prima della ripresa della  scuola materna. 
Il rientro non è stato traumatico, anche se ogni mattina il bimbo manifesta svogliatezza e lamenta il fatto che deve andare a scuola. Poi alla fine quasi sembra accettare il fatto e quando entra sembra addirittura sorridente e per niente arrabbiato. 
Non so cosa faccia in quelle ore  (dalle 8 alle 15.30) e se a scuola sia migliorato rispetto all'anno scorso nella socializzazione con i bimbi della sua età. 
Ancora non abbiamo avuto occasione di parlare con le maestre e un po' temiamo il loro responso, perché credo che a scuola parli poco.
Le possiamo dire quello che vediamo noi in casa, con i nonni ed ai giardini. 
I miglioramenti ci sono eccome (forse non così impetuosi come nei due mesi estivi senza scuola), ma sono costretto a ripetermi e dirle che vedo ancora un bimbo un po' più immaturo della sua età, nell'aspetto comunicativo, intendo. 
Ho letto altri consulti nel suo sito e trovo genitori disperati per diagnosi di autismo (o similari) a bimbi che nelle descrizioni sembrano avere analogie con mio figlio. Per esempio il caso di quel bimbo che non socializza a scuola e che è difficile da coinvolgere nelle attività.
Come sempre lei tranquillizza i genitori, spiegando che l'autismo è un'altra cosa, che bisogna eliminare gli ostacoli, etc.  ma questa totale divergenza di vedute in un contesto che io speravo si potesse definire scientifico, mi lascia spiazzato e senza punti di riferimento.
 È vero che non si sta diagnosticando un'anemia con un esame dell'ematocrito, ma diavolo, non si sta neanche "decidendo" al bar se un bambino è simpatico o no...
Come è possibile tutta questa confusione?
E certe volte in un brivido freddo mi viene da pensare: e se ci fosse "qualcosa che non va", che si potrebbe curare cominciando ora (non ho idea come), senza perdere tempo?  
E se, dottore, il suo modo di pensare ed operare fosse guidato dall'umana pietà verso quei genitori e bambini in difficoltà, che vanno tranquillizzati in ogni caso, senza mai fare riferimento a nessuna patologia, tanto è inutile intervenire e parlare di diagnosi?
Io e mia moglie siamo rimasti un po' scossi dopo il periodo in cui la npi non si sbilanciava, ma alludeva e continuava in osservazioni infinite, con l'ausilio prima della  psicomotricista e poi della logopedista... L'ultima volta che l'abbiamo vista era lo scorso maggio. Il binomio NPI/LGP (logopedista) aveva fatto notare progressi ed escluso patologie, ma ovviamente avrebbe richiamato per fissare un incontro con noi e poi fare uno dei sacri test lo scorso settembre. Non si sono più fatti sentire, e neppure noi....E a dire il vero non ne sentiamo la mancanza. 
Ma come del big bang è rimasta la radiazione cosmica, di quel periodo nefasto che ci ha sconvolto è rimasta l'eco che si manifesta come un tarlo, una paura che si infiltra subdola tra i nostri pensieri ed il nostro vivere. 

Termino la divagazione e torno a parlare di mio figlio. 
Come le dicevo l'aspetto che più mi preoccupa è il suo relazionarsi e comunicare con gli altri, piuttosto che il linguaggio. Mi sembra che il suo apprendimento sia buono; è molto curioso ed osservatore e se gli spiego una cosa, sembra capirla e ricordarla. Il suo vocabolario si amplia... Non ha difficoltà nella pronuncia di fonemi... Quindi il linguaggio "in sé" sembra ok. Si relaziona con gli altri, ma in modo forse ancora non adeguato alla sua età... Ma non voglio fare io lo specialista e decidere  "l'adeguatezza"...
Cerca i suoi amici per il gioco quando è fuori casa ( e spesso anche a casa chiede di vederli). appena arriva ai giardini chiede se c'è x,y o z, tre bimbi con cui gioca di più. Anche a scuola è selettivo nelle compagnie e gioca in modo quasi esclusivo con un altro coetaneo. Non riesce ad inserirsi facilmente in un gruppo, o socializzare con qualcuno. Lo fa, ma ha bisogno di tempo, osservazione ed a piccoli passi.
Il suo comunicare con gli altri sembra più primitivo, più fisico, e spesso vedo bimbi di un anno meno con le stesse capacita'. 
Ma comunica, chiede, risponde... Lo fa in modo meno immediato, un po' atipico forse. 
Probabilmente è anche un po' timido e ha bisogno di tempo per trovarsi a suo agio con qualcuno. Si sente impacciato e nervoso in un posto dove ci sono tanti bimbi che non conosce, preferisce i piccoli gruppi di due o tre...
Se lasciato a se' tende un po' ad annoiarsi ed inganna la noia a modo suo. Per esempio in auto "mugola" della musica, senza cantare nulla di particolare (prima canticchiava qualche filastrocca se guidato, ora tende ad opporsi). Se gli si chiede cosa sta cantando, risponde "ma è una musica bella...". Oppure si succhia il pollice. Quest'ultimo è un vizio che sembra proprio impossibile togliergli. A volte se richiamato interrompe per un attimo, ma sembra non poterne fare a meno per addormentarsi, o quando è arrabbiato, annoiato. Lei consiglia di lasciar stare ed aspettare che il vizio vada via da solo? 
Da quando ha ripreso la scuola sembra di nuovo più difficile da gestire e più nervoso. Spesso appena uscito dalla materna si ferma ai giardini per giocare con i suoi amichetti, con i quali corre, si insegue, va in bici, in monopattino, fa la lotta, Etc. Sempre attività piuttosto motorie. e più è stanco o nervoso, più si muove. 
Diventa difficile fargli interrompere un gioco quando è ai giardini, se si tratta di un'attività fisica. A casa invece con noi è un più riflessivo e gioca con macchinine, casette e soprattutto gioco di simulazione, che sembra piacergli molto. 
Riusciamo a tenerlo poco seduto su un tavolino a disegnare o altro ("basta, mi sono stufato", dice dopo 5 minuti).
Con la ripresa della scuola non riusciamo a dare un ritmo alle giornate che lo faccia stare bene. Se a scuola non dorme, alle 19 è distrutto e si addormenta senza cena per poi svegliarsi troppo presto al mattino. Se invece nel pomeriggio dorme anche solo 1 ora a scuola, rimane piuttosto nel torpore per un'altra e poi sta in piedi fino alle 23, con difficoltà a svegliarlo al mattino...

Ma ciò che non mi convince è che per noi tutto sembra più difficile che per gli altri genitori. Il bimbo continua a sembrarmi alquanto atipico, un po' "diverso" da tutti gli altri . Per fare un esempio: Gli piace stare in acqua e abbiamo provato a portarlo ad un corso in piscina (in realtà si tratta di stare in acqua con altri bimbi e fare cose che un'insegnante chiede, nulla di particolare). Mentre tutti seguono le indicazioni e stanno in acqua, lui è l'unico che si oppone. Gli da fastidio che ci siano tanti bimbi che non conosce in uno spazio ristretto. Quando l'insegnante l'ha forzato a mettere la testa sotto l'acqua, lui si è arrabbiato così tanto che ora non vuole più nemmeno entrare in piscina, almeno fino a quando tutti non sono usciti.
A scuola però sembra stare alle regole e non dare problemi agli insegnanti. Quando si va in un ristorante nel complesso si comporta bene e sta composto ( se è solo con noi od i nonni, se con bimbi invece ci ascolta poco). 
Insomma luci ed ombre e non so che pensare. Il mio timore è che tutte le difficoltà verranno a galla con l'inizio della prima elementare...

Come le dicevo, ogni "problema" che si era manifestato nel tempo è poi scomparso. Per un periodo ha avuto stereotipie, poi è stato ecolalico, poi estremamente oppositivo e capriccioso, poi balbuziente. Tutto questo è scomparso con il tempo, anche il suo incepparsi all'inizio della frase sta ora diminuendo. Probabilmente ci farà tribolare con altre manifestazioni che gli npi saranno felici di osservare e possibilmente "curare" (dislessia, disgrazia, e chissà).
Le chiedo che cosa ne pensa della situazione e, sinceramente, qual'è stata la sua esperienza con bimbi simili,  alla luce di tutta la storia dei miei consulti in questo blog.

Ringraziandola ancora una volta, 
Cordiali saluti.

Lieto di avere vostre

Lieto di avere vostre notizie, e positive, mi sembra...
La prima reazione alla lettura sono due proverbi: "su tutte le strade ci sono dei sassi"... e " l'erba del vicino ..." con quel che segue.
Mi sembra che la massima di fondo è "hai voluto la bicicletta? ora ..." quel che segue. Così è la vita, e forse il motto principale è proprio "io speriamo che me la cavo"...

Forse ho esagerato con i motti, ma esprimobno la mia visione...

Quanto alla psichiatria ( adulti e infantile) di oggi, io oscillo fra considerarla più una truffa e un enorme imbroglio, o più un colossale errore (come disse Freud dell'America, mentre stava per sbarcarci in un viaggio che anch'io farò fra poco e mi terrà abbastanza lontano anche dal sito, per un po'). Comunque una fonte di danno e di inutili ansie e difficoltà per famiglie e bambini. Altrimenti non avrei fatto questo sito, credo.
Speriamo che passi il periodo, ma quello che vedo è scoraggiante: ci sono lobbies potenti che fanno solo propaganda interessata sotto il mito della pretesa ma fasulla scientificità e trovano ospitalità presso giornali e riviste, sia tecniche, come quelle dei medici, sia di informazione. Quindi nuove diagnosi, modelli terapeutici imposti quasi per legge, ecc, fino all'attacco violento a chi non è d'accordo, come è il caso della PAS, (vedi il caso del bambino preso dai poliziotti) dove lobby di avvocati e medici fanatici "contro la PAS" si scagliano contro chi la vede come una possibile 'sindrome' non medica, ovviamente, ma simile alla sindrome di Stoccolma, o del 'capro espiatorio', che si verificano ed hanno effetti evidenti e gravi, anche se non son comprese nella bibbia 'scientifica' psichiatrica del DSM...
Il mondo è complesso, d'altronde, e forse il pericolo maggiore per gli esseri umani sono altri esseri umani.... Non tutti per fortuna, ma certo quando si creano certe dinamiche di gruppo ecc, c'è poco da stare allegri.
La invito, come sempre, a resistere e andare avanti, e la ringrazio per gli interessanti aggiornamenti e contributi.
Cordiali saluti anche alla famiglia

drGBenedetti

Grazie per la risposta, Non

Grazie per la risposta,
Non so che dire dottore, credo che lei abbia ragione, ma contemporaneamente continuo a non vederci chiaro. Ho appena letto un'anticipazione del dsm-V. A conferma del vostro modo di pensare, pare che sarà più difficile diagnosticare l'autismo, per esempio. magari si sono accorti che qualcosa non andava...
Ma leggo i criteri e certi giorni penso che se portassi mio figlio da qualche NPI, ne uscirei con un quadro sconfortante ( a prescindere da diagnosi o non diagnosi, di cui ormai non mi interessa più nulla).
Io vedo troppe anomalie, troppe atipie. Non credo cha bastino i progressi. Come le dicevo è il deficit nella reciprocita' socio-comunicativa che mi spaventa. Sto ricadendo di nuovo nel panico, non posso esternare le mie paure senza litigare in famiglia... ho paura di un futuro con una vita tragica.
I proverbi hanno senso, ma non riesco a trovarne consolazione...

A questo punto la saluto, magari ci riaggiorneremo al suo rientro e le auguro buon viaggio..
E... io speriamo che me la cavo. Ma se cavarsela vuol dire resistere e soffrire tutta la vita, nonostante le difficoltà che la sfortuna mi ha assegnato con mio figlio...

"ogni giorno ha il suo

"ogni giorno ha il suo affanno" ( mi scusi ma mi è venuto di getto....)
Non sono una consolazione, a volte sono una bussola. (i proverbi)
Bisogna accontentarsi credo di affrontarli giorno per giorno (gli affanni), occupandosi di quelli che impediscono il cammino ora.... Quelli futuri si affronteranno al momento...
Quasi mai le 'previsioni' umane si rivelano azzeccate, a volte nemmeno le previsioni del tempo, troppe sono le variabili in gioco, come sa. meglio accontentarsi dell'hic et nunc...
Come definirebbe suo figlio: contento, allegro, abbastanza felice o no...? Com'è con Lei, con la mamma, con gli altri?

Ogni giorno ha il suo affanno...

Già, ogni giorno ha il suo affanno...
Ma il problema è quando l'affanno diventa angoscia, non si può vivere sempre così...
Come definirei mio figlio? Fondamentalmente allegro, addirittura entusiasta quando rivede noi o i suoi due o tre amichetti. E lo dice pure: "sono contento di fare ..." o "sono contento di stare con te".
Forse più contento a casa dei nonni che da noi a casa, dove ci vorrebbe sempre a sua disposizione per il gioco.
Ma tende ad annoiarsi facilmente se non fa qualcosa che lo tiene impegnato ed interessato ("mi sto annoiando...").
A volte è nervosissimo, come ieri quando siamo stati da soli tutto il giorno con lui e ci ha fatto tribolare.
A volte mi vedo rispecchiato in lui, quando per esempio è impacciato con un gruppo di bimbi che non conosce. Non si lamenta troppo della scuola, ma ho la sensazione che gli pesi molto, che per lui sia una vera fatica. Questa estate quando passava la giornata con noi e nonni era sicuramente più sereno di ora.
Mi sembra sensibile, e se con mia moglie ho delle discussioni si innervosisce e dice di smetterla, di stare zitti...
Come sono io? Un po' mi ha conosciuto e si sarà fatto un'idea... Tendenzialmente poco felice, forse incapace di vivere l'"hic et nunc". Mia moglie mi definisce un insoddisfatto, e forse ha ragione.
Ma anche quando sono sereno a casa non sono purtroppo uno di quelli che porta allegria e gioia.
In questo modo forse le ho fornito su un vassoio d'argento degli argomenti per spiegare i comportamenti del bimbo...
Ma se tutto dipendesse da noi genitori, come si spiegherebbe il normale crescere di bimbi con genitori separati, o in condizioni con pochi o nulli stimoli, o peggio ancora con un genitore assolutamente assente o alcolizzato o altro?

La questione è che non serve

La questione è che non serve tanto 'spiegare', quanto osservare e vedere qual è la strada migliore da fare per andare avanti.
Mi sembra che suo figlio cerchi di fare del suo meglio...
Saluti
drGBenedetti

Ok, ho colto il messaggio e

Ok, ho colto il messaggio e mi rendo anche conto che stiamo entrando in un loop che serve a nulla (colpa mia, che faccio sempre - in diversi modi - le stesse domande a cui forse nessuno può dare risposta).
La terrò aggiornata quando avrò qualche elemento concreto in più.
Intanto la saluto e la ringrazio per la pazienza e le risposte.
Cordiali saluti.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)