Nuovi aggiornamenti bambina di quasi quattro anni

Buongiorno dottore. Vorrei anch'io aggiornare la situazione di nostra figlia che a ottobre compira' quattro anni. (vedi precedente consulto, NdR)
Durante l'estate, come le avevo gia' detto in passato, siamo stati tranquilli e rilassati, senza stressare la bambina, cercando di vivere in totale armonia e senza metterla troppo sotto il microscopio. Le vacanze sono state trascorse molto bene, tanto mare, giochi, lasciando la bambina in quasi totale liberta', per sperimentare, esplorare, divertirsi a modo suo, dandole l'oppurtunita' anche di farle fare nuove esperienze.
Ovviamente io non ho potuto mettermi i paraocchi e ho continuato ad osservarla, senza pero' stressare ne' me, ne' mio marito e soprattutto nostra figlia.
I progressi ci sono stati. Il linguaggio ormai e' davvero completo, la bambina utilizza bene anche la grammatica; i congiuntivi e i condizionali sono in parte acquisiti e sull'apprendimento legato alla memoria non ho mai avuto dubbi perche' mia figlia e' proprio dotata di spiccata memoria e attenzione ai particolari (riesce pure a correggerci quando sbagliamo noi!)
Sono proprio i "dettagli" pero' che a volte mi lasciano perplessa. Il suo interesse spasmodico sui particolari, sia verbali ma soprattutto l'osservazione e fissazione sui dettagli "fisici", "materiali". Che la bambina stia attenta e sia curiosa di sapere il significato di ogni parola e sia volenterosa di imparare (persino i numeri in inglese, francese e pure nel nostro dialetto genovese...) e' segno positivo di intelligenza, a mio parere, ma i suoi interessi sugli oggetti e fissazioni quasi ossessive invece mi preoccupano un po'. Mi spiego meglio: ho notato che mia figlia, a cicli, sposta i suoi interessi su particolari, fissandosi su questi in misura eccessiva. Ad esempio quest'estate le e' venuta la voglia di farsi mettere lo smalto sulle unghie di mani e piedi e io, nel mese di agosto, l'ho accontentata (ai miei tempi non era così ma al giorno d'oggi vedo che tante bambine anche piu' piccole di lei hanno questo vezzo... e vabbe', per l'estate si puo' anche fare...). Da quel giorno mia figlia e' diventata ossessionata dallo smalto. Ora, appena vede qualcuno, estraneo o conoscente, si sofferma a chiedergli se ha lo smalto sulle mani, sui piedi (controlla lei stessa toccando i piedi dei passanti...) e lo tocca, lo liscia, lo gratta, insomma ha questa passione davvero ossessiva che a me sembra davvero eccessiva. Quando siamo in fila alla cassa di un negozio lei va a toccare mani e piedi di donne, ragazzine (a volte anche uomini...) a chiedere se hanno lo smalto. Quando siamo in spiaggia va in giro a chiedere la stessa cosa. Oppure si sofferma a vedere se hanno dei braccialetti o collanine e li vuole provare. Il punto e' che mia figlia ha una mancanza di controllo totale per queste cose. Si butta a capofitto con totale disinibizione verso gli estranei e pretende che questi le facciano provare braccialetti, anelli, e vuole toccare lo smalto! E' sfacciata come nessun'altro bambino. E' invadente come una zanzara e noi per scherzare e sdrammatizzare la chiamiamo proprio zanzara tigre. Lei controbatte dicendo: "non sono una zanzara, sono una bambina!" Insomma tutta l'estate e' andata così. Se siamo fermi in un posto affollato, tipo alle sagre di paese lei si butta a parlare con tutti gli sconosciuti, va loro in braccio, va a toccare i loro piedi mettendo la gente (e noi stessi) in imbarazzo ma anche facendoli divertire. Lo stesso al mare, dove ormai e' diventata la mascotte della spiaggia. La bambina dimostra di essere molto socievole, spigliata e simpatica (con gli adulti, precisiamo...) ma i suoi argomenti sono sempre gli stessi: lo smalto, i braccialetti, gli anelli. Poi, quello che mi fa un po' venire il nervoso e' che se la gente le chiede come si chiama o quanti anni ha, lei spesso non risponde... ma non risponde solo perche' non sta a sentire, quindi sembra spesso "sorda" di fronte alle domande degli altri! Siamo noi che dobbiamo sollecitarla a rispondere, facendole notare che le hanno appena fatto una domanda. Lei e' talmente presa e concentrata su cio' che sta osservando che non ascolta gli altri. Ma perche'? E' normale questo secondo lei?
Lo stesso vale per i "saluti". Mia figlia non e' assolutamente capace di SALUTARE. Non riusciamo a farle capire che quando qualcuno le dice "ciao" lei deve rispondere con un bel CIAO. Niente! Non lo riesce proprio a capire! Poi magari, dopo il nostro ennesimo sollecito, saluta quando ormai questa persona se ne e' gia' andata via ma non le viene spontaneo! Dottore lei mi sa dire il perche'?
Inoltre non riesce a instaurare una conversazione un po' piu' lunga o comunque su argomenti che siano diversi da cio' che interessa a lei e cio' che le interessa ultimamente e' solo se la gente ha o meno lo smalto: "ce l'hai anche sui piedi? No? Perche' non hai lo smalto? E' così bello!!?!" Ecco i suoi discorsi... sempre gli stessi.
Questo comportamento fa parte, forse, dei cosiddetti "interessi ristretti e limitati" della Sindrome di Asperger? Anche gli "Aspie", tra l'altro, non sono capaci di salutare con spontaneita'...

Con i coetanei invece... sta forse iniziando un po' ad avere un minimo approccio solo se vede che un bambino ha un oggetto/giocattolo che la interessa. Va da loro con il suo solito modo da "bambina invadente" e, senza vergogna, chiede subito cos'e' questo o quello, pretende di prendere l'oggetto interessato in mano portandolo via al proprietario e poi, finito l'interesse, molla l'oggetto e se ne va. Quindi, malgrado l'approccio, dovuto alla sua pura e semplice curiosita', la bambina non riesce comunque a interagire in maniera continuativa e costruttiva con un bambino e quindi non passa del tempo con un suo coetaneo a giocare davvero con lui/lei. I suoi rapporti sono sempre dei "mordi e fuggi". Ma perche'? Non e' questo un' altro comportamento "simil autistico" o comunque da disturbo pervasimo dello sviluppo?

La bambina e' anche molto possessiva nei confronti di alcuni suoi giochi e se una coetanea le chiede di giocare insieme lei risponde di no in maniera scorbutica.

Inoltre mia figlia ha instaurato un rapporto stile "copertina di Linus" nei confronti di un pallone che e' diventato la sua "bambola". Parla e tratta questa palla come se fosse "sua figlia". Lei dice di essere la mamma dell'Azzurrina (e' il nome che ha dato alla sua palla perche' e' appunto azzurra) e che la deve proteggere e coccolare. Dimostra quindi capacita' di svolgere il gioco simbolico e pure di tipo empatico (coccola e protegge la sua palla come se fosse sua figlia) ma per le bambole vere invece non dimostra alcun interesse. Poi pero' fa dei discorsi logici tipo: "L'Azzurrina non puo' mangiare perche' lei e' una palla e non ha la bocca...". Pero' non vuole condividere questa palla con nessun bambino (tipo se se la porta al parco giochi la tiene stretta a se' e non gioca come con una normale palla a tirarla a qualcuno, ecc.)
Le sue principali fissazioni / ossessioni quindi sono "lo smalto" e "l'Azzurrina".
Credo che siano fissazioni passeggere, così come per mesi (4-5) siamo andati avanti con il cartone animato di Cenerentola e la bambina voleva giocare solo a Cenerentola e parlava solo di questo personaggio. Poi per fortuna le e' passata... forse...
Un tempo c'era la fissazione per le campane e guai a non fermarsi ogni volta che vedeva un campanile. Ora c'e' l'Azzurrina (che si porta pure a dormire in letto!) oltre al fatto di guardare lo smalto a tutta la gente che le capita sotto tiro.
Il suo rapporto con gli estranei, totalmente disinibito, il suo interesse sempre per le stesse cose, oltre che il suo rapporto mordi e fuggi con i coetanei non sono indice di qualche psicosi strana come la Sindrome di Asperger o comunque Disturbo Pervasivo dello Sviluppo? Questa era la diagnosi che mi avevano fatto mesi fa all'Ospedale e mi e' rimasto questo dubbio.

Comunque, i servizi territoriali a cui ci siamo rivolti, hanno invece quasi escluso questo tipo di diagnosi da spettro autistico. Loro dicono che c'e' RELAZIONE, che la bambina si sa relazionare spontaneamente con la gente ed e' un segno positivo. Comunque una forma di "problema" a livello psichiatrico, forse c'e',anche dovuto o aggravato da comportamenti errati da parte mia che metto troppo sotto la lente di ingrandimento mia figlia...
Mi hanno suggerito di rivolgermi a un consultorio famigliare per parlare proprio di educazione/aspettative dei genitori nei confronti dei figli e quindi "lavorare su me stessa"... ma anche di iniziare con la bambina una terapia di tipo logopedico presso di loro, che pero' non ha niente a che fare con un'educazione al linguaggio inteso come "correzione della pronuncia" delle parole su cui mia figlia non ha alcun problema (pronuncia benissimo anche la R...) bensì sulla struttura del linguaggio espressivo, la capcacita' di fare conversazione, per aiutarla ad uscire da questi suoi "allooppamenti", il fatto che dica sempre le stesse cose, che si soffermi sugli stessi argomenti in modo ossessivo, e quindi aiutarla anche a rapportarsi meglio con gli altri, probabilmente per migliorare anche la socializzazione con i suoi pari. Dobbiamo ancora iniziare queste sedute di logo/psicoterapia quindi non so dirle altro e non conosco affatto i dettagli ne' i metodi.
Di una cosa sono certa: mia figlia deve uscire da questo strano modo di conversare. Non puo' sempre soffermarsi sugli stessi argomenti perche' diventa davvero noiosa e non e' costruttivo per il suo sviluppo cognitivo e sociale bloccarsi a dire sempre le stesse cose, chiedere alla gente se ha lo smalto e dopo cinque minuti chiedere sempre alla stessa persona come mai non ha lo smalto, oppure, se ce l'ha, dirle sempre "sei tutta piena di smalto!" e ripeterlo ogni cinque minuti! Per ora gli estranei non se ne accorgono e la trovano semplicemente una bambina socievole, simpatica e bizzarra... ma prima o poi si chiederanno se "quella bambina e' del tutto NORMALE".... soprattutto adesso che sta per ricominciare il secondo anno di scuola materna... Chissa' come andra' quest'anno e se le maestre mi faranno notare qualcosa di strano...
Rimango in attesa dei suoi preziosi consigli e pareri su quanto da me specificato.

La ringrazio davvero tanto in anticipo.

Gentile signora, mi fa

Gentile signora,
mi fa piacere avere notizie della bimba e dei suoi progressi.

Per le cose che segnala, per certi versi mi sembra che Lei sia molto attenta ad aspetti dell'educazione formale e del comportamento sociale, ma (senza offesa, è molto diffuso questo atteggiamento, che rischia di badare più ad aspetti formali che a quelli sostanziali) la bimba che vorrebbe Lei forse assomiglierebbe a una 'bambolina telecomandata che fa fare bella figura ai genitori'.
Forse sua figlia è di quelle persone che sono riottose a farsi ridurre a modellini preconfezionati... Ovviamente queste persone creano problemi alla società, perchè non stanno sempre al loro posto e spesso violano certe convenzioni.
Ovviamente, ancora, le vanno messi dei limiti quando il suo comportamento viola i diritti degli altri, i loro spazi, le loro cose: si dice di no, e basta. A parole e nei fatti.

"Poi, quello che mi fa un po' venire il nervoso e' che se la gente le chiede come si chiama o quanti anni ha, lei spesso non risponde...... Siamo noi che dobbiamo sollecitarla a rispondere, facendole notare che le hanno appena fatto una domanda. ...
Lo stesso vale per i "saluti". Mia figlia non e' assolutamente capace di SALUTARE. Non riusciamo a farle capire che quando qualcuno le dice "ciao" lei deve rispondere con un bel CIAO. Niente! Non lo riesce proprio a capire!..."
Forse, invece che spronarla tanto, potrebbe valer la pena dire agli adulti malcapitati che "lei è una bambina che non risponde e non saluta".... Questo vi toglie un po' d'imbarazzo, magari, e può darsi che invece la bambina reagisca più che agli stimoli diretti. Sono tanti i bambini un po' 'bastian contrario' cui bisogna dire l'opposto di quello che si vuole, per ottenerlo... Invece che 'direttamente', bisogna guidarli un po' 'per traverso'.
E poi tanti adulti sono spesso finti e fastidiosi nel loro rapportarsi a un bambino. Ne ricordo uno che, verso i due anni, sul passeggino, quando qualche signora gli faceva 'le feste', chiudeva gli occhi, senza fare altro, finchè non era sparita... Non era e non è autistico nè Asperger.

"Inoltre non riesce a instaurare una conversazione un po' piu' lunga o comunque su argomenti che siano diversi da cio' che interessa a lei "
Conosco anche molti adulti così, in tutti i mestieri e professioni...

"Questo comportamento fa parte, forse, dei cosiddetti "interessi ristretti e limitati" della Sindrome di Asperger? Anche gli "Aspie", tra l'altro, non sono capaci di salutare con spontaneita'..."
Forse la maggioranza delle persone è Asperger, poco o tanto

Gentile signora, magari sbaglio su tutta la linea, non vedendo con i miei occhi la bimba e non 'sentendo' il suo modo di mettersi in contatto. Per carità, non sono un 'sensitivo', ma per cogliere a livello globale lo stato psichico di una persona occorre spesso qualcosa di più che una lista di comportamenti o di mancanze. Uno volta era l'esperienza clinica che portava a questa competenza, oggi ci si basa di più su liste e test, che certo non producono esperienza clinica, e questo tipo di "diagnosi" la può fare un computer...

Un'ultima cosa: non si chieda tanti 'perchè' di quello che fa sua figlia, ma cerchi di conoscerla meglio. Può darsi che se sua figlia si sente meno 'esaminata', e si sente contattata in maniera più 'vera' sia più disposta anche ad interagire in modo più abituale.
Cordialmente
drGBenedetti

Gentile dottore

Gentile dottore la ringrazio molto per la sua celere risposta.
Vorrei precisare solo alcune cose. Dalla diagnosi dell'ospedale dove e' stata visita mia figlia, risultava uno sviluppo "disarmonico". In pratica sembrava che la bambina fosse "avanti" per alcuni aspetti e "indietro" sotto altri sviluppi. In realta' e' proprio quello che ho sempre notato io. Mia figlia sa formulare delle frasi lunghe e complesse come contenuto, e' molto logica, elabora frasi "consequenziali" (si possono chiamare così?) o comunque di "causa-effetto".

Lei usa spesso la parola "altrimenti?" al posto del "perché?"(e' un termine che uso spesso anch'io ma solo in tono affermativo e non interrogativo come fa lei, tipo: "bisogna fare così altrimenti succede questo e quello") pero' adesso si sa correggere e mi dice: "non devo dire altrimenti ma devo dire perche' altrimenti tu mi non mi capisci"... (in questo caso altrimenti ci sta bene ma quando vuole sapere la motivazione di qualcosa deve chiedermi "perché?")

Spesso quindi la bambina sa stupire per le sue frasi argute e logiche ma quello che noto e' che molto spesso ripete gli stessi concetti all'infinito, come se volesse precisare e ancora precisare lo stesso messaggio. Io mi sento a volte costretta a dirle: "guarda amore che ho capito, non mi ripetere sempre le stesse cose, mi ricordo che me l'hai gia' detto prima, non sono sorda, ora per favore non me lo ripetere piu' che ho capito, va bene?" ecc. Eppure, la bambina continua a ripetere lo stesso concetto, sempre con quel modo da "bastian contrario" come se non sapesse dirmi altro.
Mi dice: "L'Azzurrina (la sua palla preferita che e' diventata "sua figlia") la devo mettere sul seggiolino davanti (della bicicletta) perche' lei e' piccina, ha solo sei mesi. Io invece sono grande e devo sedermi sul seggiolino dietro (il seggiolino posteriore della bicicletta dove portiamo spesso nostra figlia quando ci spostiamo in citta' in bicicletta, quasi sempre durante l'estate)". Beh, questa frase me la ripete allo sfinimento. Ma perche', secondo lei, la bimba sente lo spasmodico bisogno di ripetere sempre le stesse cose? Quindi, in base a cio' che aveva scritto lei sul concetto di "ecolalia differita o immediata" su un suo articolo abbastanza recente, direi che quella di mia figlia non e' un'ecolalia perche' non ripete parole o frasi sentite da altri ma sono suoi concetti, con una logicita' perfetta tra l'altro e una buona dose di empatia, dolcezza, voglia di prendersi cura di un suo gioco/bambola/palla, che pero' sente il forte bisogno di ripetermi all'infinito, pur io dicendole piu' volte di smetterla di dirmi sempre le stesse cose che io ho gia' capito e mi ricordo cio' che mi ha detto cinque minuti fa. Ma perche'? Vorrei sapere che meccanismo scatta nel suo cervellino che la porta a volermi sempre dire le stesse cose come fossero delle fissazioni a livello ossessivo. Fossilizzarsi sempre sugli stessi discorsi, io credo, non sia produttivo per il suo sviluppo e, chi la ascolta, soprattutto gli estranei, le maestre, gli altri bambini, possono anche arrivare a guardare la bambina con l'aria da punto interrogiativo e possano pensare "ma questa bambina e' scema o lo fa?"
Forse lei ha ragione sul fatto che noi genitori abbiamo un po' paura che la bambina possa fare "brutta figura" pero' e' anche per il suo bene, noi vogliamo che la bambina possa avere tutti i requisiti mentali per interagire, comunicare e quindi socializzare con il prossimo, che siano adulti o bambini, che possa essere sempre capita ma anche che non risulti "pesante" perche' dice sempre le stesse cose e quindi che possa essere emarginata dagli altri bambini che magari la vedono "strana", quella che parla sempre delle stesse cose e non risponde alle domande.

Sul discorso di non rispondere in maniera spontanea anche qui non e' un cruccio che ci facciamo per evitare che la bambina ci faccia fare brutta figura di fronte alla gente. Noi infatti rispondiamo sempre con ironia alla gente facendo battute del tipo: "forse nostra figlia imparera' a salutare spontaneamente quando avra' 18 anni". Purtroppo pero', la nostra/mia sensazione e' che la bambina non riesca ad ascoltare perche' proprio in certi momenti il suo cervellino sembra "spegnersi", sembra non fare caso alla domanda perche' lei e' troppo immersa a fare dell'altro (o pensare ad altro). A volte succede anche a noi adulti di "vivere con la testa tra le nuvole" e non sentire magari qualcuno che abbiamo vicino che ci ha appena rivolto una domanda. Si, lo so, succede anche a me di essere a volte "in trans" pero' che a mia figlia succeda quasi sempre, che appena qualcuno le chiede "come ti chiami?" o "quanti anni hai?" lei continui a parlare "a macchinetta" delle sue cose e magari risponda con: "L'Azzurrina non sa ancora camminare perche' ha solo sei mei" oppure "L'Azzurrina non sa camminare perche' lei e' una palla e non ha le gambe, lei puo' solo rotolare"... A quel punto io la riprendo e le dico: "Guarda che ti hanno appena fatto una domanda, ti hanno chiesto come ti chiami, perche' non rispondi alla domanda?" E allora lei risponde correttamente. Pero' questo fatto di doverla sempre "riprendere" mi inquieta. Ma perche' alla prima lei sembra non "sentire" la domanda che le hanno fatto e perche' lei risponde fischi per fiaschi? Questo suo dare l'impressione di vivere "nel suo mondo", quasi come se fosse sorda (eppure le assicuro che non lo e' perche', anzi, ha un udito ultra fino...) beh, non e' bello, non fa la figura della bambina "sveglia" ma di quella "stupida" e io vorrei sapere semplicemente il PERCHE' di queste sue "finte assenze mentali"... non saprei come altro chiamarle.

Ultima cosa da aggiungere: la bambina mostra sempre molta attenzione nei confronti degli adulti con spasmodico interesse verso le mani e i piedi per verificare se hanno lo smalto... questo gliel'ho gia' detto, pero', quando io e mio marito torniamo dal lavoro non ci degna di uno sguardo, non ci corre incontro e non dimostra alcun entusiasmo, niente baci o abbracci, nessun entusiasmo, anzi, ci passa vicino e va direttamente verso un suo gioco o a fare dell'altro. E' segno di insofferenza la sua, solo perche' abbiamo ripreso il lavoro e la lasciamo dalla nonna? (Mi viene in mente il "disturbo dell'attaccamento" che hanno i bambini che hanno purtroppo vissuto negli orfanotrofi...)

Inoltre, ha ripreso proprio in questi ultimi giorni, quindi dalla ritorno alla nostra routine lavorativa, a sentire il bisogno di strusicarsi sul divano o sul letto (soprattutto quando e' stanca, quindi prima di addormentarsi ma anche appena alzata al mattino, quando cioe' dovrebbe essere riposata). I soliti istinti sessuali dei bambini di "appagamento" per superare momenti di stress, si tratta di questo dottore? Il pediatra dice di lasciarla fare e magari provare a distrarla dolcemente.

Un'altra cosa che ho notato e' che ha iniziato ad avere, forse, un tic nervoso. Strizza infatti gli occhi abbastanza spesso, anche quando guarda un cartone in TV e si tocca gli occhi con le dita come per asciugarseli. In realta' non ha ne' gli occhi rossi ne' sono bagnati (o sporchi) quindi credo che questo movimento (di passarsi gli indici sotto gli occhi come per asciugarseli) sia un gesto nervoso. L'alternativa e' che ci sia un problema di vista e per quello indagheremo portandola da un oculista. Per ora pero' vorrei aspettare un po' e cercare di capire se si tratta di un tic nervoso, che, anche quello e' iniziato al momento della fine delle ferie e nostro rientro al lavoro e quindi sembra che la bambina si senta un po' "abbandonata"...

Lunedi prossimo ricomincera' la materna. Vedremo cosa succedera'...

Nel frattempo la ringrazio se vorra' ancora chiarirmi tutti i miei "perché".

Un cordiale saluto

Da un po' sto ripetendo

Da un po' sto ripetendo sempre la stessa cosa, (forse come sua figlia...): gentile signora, mi sembra che Lei non badi alla differenza fra avere informazioni e spiegazioni 'su' sua figlia, e conoscere sua figlia. I 'perchè' servono ai ricercatori, che si interrogano su un 'oggetto' di loro interesse. Credo che Lei rischia di avere lo stesso atteggiamento: come se sua figlia fosse un oggetto da studiare, più che altro nelle sue stranezze. Mi pare che dovrebbe invece essere una persona (in formazione) da conoscere, con modi diversi da quelli della ricerca 'scientifica'.
I ricercatori non usano l'istinto materno, perchè non hanno altro rapporto con l'oggetto di ricerca (se non danno di fuori...). Una madre dovrebbe avere invece come suo strumento preferenziale proprio quello che si intende per istinto materno, che uno psicoanalista inglese (W.R.Bion) ha chiamato 'reverie', forse per indicare che assomiglia al sogno, con cui spesso conosciamo noi stessi meglio che con mille esami. I sogni vengono da sè, non possiamo guidarli. Forse Lei dovrebbe lasciare più spazio alla sua reverie, con sua figlia.

Dottore ha ragione

Dottore ha ragione in tutto. Cerchero' di nuovo di calmarmi e ritornare alla spensieratezza del mese scorso, quando eravamo tutti in ferie e potevamo goderci nostra figlia e vedere i suoi progressi, oltre che le sue stranezze che pero' vivevo meglio di adesso. Ora, tornati al tran tran della vita lavorativa non posso piu' vedere mia figlia se non alla sera o nei weekend e ad ogni sua stranezza mi insospettisco. Probabilmente le sue eventuali regressioni sono dovute al fatto che sente la mia mancanza, e ci puo' stare benissimo alla sua tenera eta'.
Cerchero' di smetterla di mettere mia figlia sotto la lente d'ingrandimento, di fare diagnosi da profana e non addetta ai lavori, e di ritornare ad essere serena e a fare la mamma sognatrice.

Adesso pero' saro' sincera e anche ingenua. Io sogno tanto dottore, sogno ad occhi aperti e cerco di vedere il futuro di mia figlia ma purtroppo non riesco a fidarmi dei miei sogni e vorrei piu' concretezza. Sa cosa vorrei? Vorrei avere una sfera di cristallo e poter vedere mia figlia tra... che so, 30 anni? Vedere che tipo di donna sara' diventata, se sara' felice, serena, se sara' davvero sana di mente ovviamente, se sara' soddisfatta dei suoi genitori, o se sara' invece arrabbiata con noi per qualche motivo.
Vorrei che fosse una donna NORMALE, non pretendo che raggiunga chissa' che posizione nel mondo del lavoro, che diventi una studentessa pluri laureata, che sia perfetta, perche' le persone perfette con esistono. Vorrei che avesse tanti amici di cui fidarsi, vorrei che trovasse l'amore vero e che abbia il privilegio di diventare madre che, malgrado i miei affanni, e' un'esperienza meravigliosa.
Vorrei che guardasse al suo passato con gioia, che fosse felice dell'infanzia che ha vissuto, della sua adolescenza e gioventu'. Vorrei che fosse orgogliosa dei suoi genitori.
Vorrei davvero che fosse una donna NORMALE, come la maggior parte delle persone al mondo, perche', come dice lei dottore, l'autismo o i disturbi pervasivi dello sviluppo sono malattie molto rare e vorrei quindi che mia figlia non avesse nessun handicap mentale. Avra' i suoi limiti, le sue qualita' in cui riuscira' ad eccellere e i suoi difetti, come tutti gli esseri umani normali ma le sue mancanze, i suoi deficit vorrei che non dipendessero da alcun handicap cognitivo/mentale, da nessuna sindrome strana.
Ecco cosa vorrei vedere nella sfera di cristallo, dottore.
Se potessi utopisticamente vedere che mia figlia "da grande" sara' davvero NORMALE, allora io la smetterei una volta per tutte di farmi queste paranoie e a disturbarla in continuazione.

Spero di poterla aggiornare presto ma solo con notizie positive, senza alcun dubbio o paure su ipotetiche diagnosi nefastiche.

La ringrazio ancora per la sua disponibilita'.

Le sue paure e le sue

Le sue paure e le sue speranze sono normali, anche se forse esagerate entrambe...
Mi sembra che quello che può fare, invece che vedere il futuro o stare nei suoi sogni - lontano da sua figlia! - è conoscere sua figlia qui ed ora e lasciarsi conoscere da sua figlia. Se Lei sta altrove, sua figlia non può trovarla. E' adesso che è importante che la trovi.
Questa 'conoscenza' non si può imporre, ovviamente, ma può avvenire se si lascia aperta la porta, se le persone non sono troppo 'occupate' da altro, e se c'è posto per le esperienze vere.
Venga fuori dai suoi sogni e dai suoi incubi, altrimenti non può incontrare sua figlia, comunque lei sia.

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