tic

Gentilissimo dott. Benedetti, le chiedo immensamente scusa se la disturbo, ma dopo aver letto in rete la sua lettera datata gennaio 2010 in merito ai tics, sono riuscito almeno per un po' ad allentare la tensione che mi divora dal mese di giugno. Non so se troverà il tempo per rispondermi, mi basta solo ringraziarla per il suo articolo. Volevo in maniera sintetica raccontare la storia di mio figlio ... un bambino di 10 anni affetto da tics da quando era piccolo in maniera lieve e transitoria. Tale disturbo si è fatto imponente dal mese di giugno 2012 tanto che manifesta in maniera diversa molti tics, che cambia o aggiunge, come lo spostamento dello sguardo (gira gli occhi) , l'annusare un oggetto, la torsione del collo, movimenti della spalla, ecc..Come dicevo da giugno il disturbo si manifesta centinaia e centinaia di volte nell'arco della giornata a momenti quasi incessante, specie da quando è terminata la scuola e da quando da pochi giorni è ricominciata. Da qui' la nostra preoccupazione e via il al consulto tra psicologa e neuropsichiatra con la paura dietro l'angolo del risperdal e i suoi effetti collaterali. Il tutto condito dal fatto che lui ha percepito la nostra preoccupazione e le prime volte nel tentativo di contenerlgli l'incessante movimento dicevamo di tranquillizzarsi. A volte invece arrivava a mettersi un cuscino davanti al viso per cercare di non farsi vedere da noi genitori che furtivamente sbagliando naturalmente lo osservavamo per constatare l'andamento, altre volte incrociava le braccia dietro la testa nel tentativo di contenersi. Per finire le mie ricerche in rete mi hanno spaventato trovando la sua sintomatologia accostabile alla tourette in quanto a volte insieme agli altri tics motori descritti annusa un oggetto (sembrerebbe un tic vocale) anche se riconducibile penso e spero in un tic motorio complesso. Sono molto preoccupato in quanto sono molti mesi che non ha avuto una remissione anche lieve e la preoccupazione è che l'ambiente scolastico non faccia altro che acuire il suo disturbo come essersi dimostrato anche se abbiamo parlato con le insegnanti del problema. L'incertezza e la paura sono purtroppo tangibili anche se con tutto me stesso ( noi stessi) vorremmo aiutarlo certo non così ma non per colpevolizzare noi genitori, ma cercando di fare il possibile per accettare la cosa come effettivamente consiglia anche lei (diminuendo la consistenza del fuoco anzichè curare la valvola che fischia), non la annoio ancora ed evito di dilungarmi ancora anche perchè penso che un professionista della sua esperienza è in grado di capire anche da pochi accenni come questi quale sia la situazione in linea di massima. Se vorra' rispondermi ne sarei onorato un suo consiglio sarebbe per me oro e grazie ancora per quello che ha scritto sappia che ho stampato l'articolo e lo porto sempre con me in agenda, leggendolo ogni tanto per farmi coraggio. Un caro saluto, ....

Verrebbe da domandarsi che

Verrebbe da domandarsi che cos'è "il fuoco che sta facendo fischiare la pentola a pressione", cioè quali sono gli elementi stressanti cronici, e quali quelli emersi recentemente, in coincidenza o prima dell' aumento dei tic.
Sconsiglierei di usare farmaci: il bimbo non prova disagio per i tic in sè, ma per le reazioni dell'ambiente. Non fare nulla per il sintomo, ma cercare di ridurre gli elementi di stress è il rimedio migliore, come ha ricordato anche Lei. (A mio avviso, ovviamente: in internet e anche presso molti specialisti trova risposte diverse...) Però non è così ovvio e facile trovarli, gli elementi stressanti, provi a descrivermi la situazione...
Cordialmente
drGBenedetti

Carissimo dottore non è

Carissimo dottore non è assolutamente facile descriveLe i momenti in cui i tics piu' evidenti sono apparsi come le dicevo in maniera imponente alla fine della scuola a giugno senza motivo da un giorno all'altro e sono stati presenti sempre per tutta l'estate senza particolare motivi, sia quando guarda la tv che quando gioca insomma in tutte le situazione che lui incontra. Adesso che è ricominciata la scuola ne manifesta quasi incessantemente, senza pare un particolare motivo è come se li avesse memorizzati, ed in sincera verita' non sappiamo dove indagare per capire quali siano i reali motivi per cui sono nati, è questa situazione che mi crea angoscia. un carissimo saluto

Aspetti.I motivi non si

Aspetti.
I motivi non si trovano guardando solo al ragazzo e ai suoi tic, ma allargando l'osservazione all'ambiente e alla situazione in cui si trova. Se uno ha il mal di mare, non si capisce il motivo solo dai sintomi, ma vedendo che è su una barca che magari sta un po'traballando sulle onde. Se la barca si stabilizza il sintomo passa. Può darsi che "la barca" su cui è il ragazzo abbia avuto qualche scossone o qualche ondata di troppo negli ulimi tempi e il suo 'mal di mare' è aumentato...(se mi passa l'analogia)
I tic, e altri sintomi, dipendono spesso da una situazione stressante ambientale, che può riguardare la famiglia e l'ambiente esterno, la scuola, ecc., che disturba l'voluzione del ragazzo.
Spesso passano alla pubertà, per la maturazione del ragazzo e la diminuzione dello stress.
E' possibile che ci sia una base costituzionale, ovviamente, ma per ora è sconosciuta ed è molto più utile e meno nocivo rivolgersi ai fattori ambientali riscontrabili che a sconosciuti fattori costituzionali neurologici. Tantopiù con medicine che hanno pesanti effetti collateralia.
Cordialmente
drGBenedetti

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