ragazzo incontenibile

Mi scrive una mamma in difficoltà,
("Buongiorno vorrei chiederle un consiglio –sono contro i farmaci"...)
con il figlio dodicenne del tipo di 'quelli che devastano le scuole', diagnosticati in vari modi ma prevalentemente 'iperattivi' e 'oppositivo provocatori'. La scuola non riesce più ad arginarlo, se non isolandolo in una stanza, rischia l'espulsione e i familiari, in difficoltà anche per altri motivi, non sanno più che fare. Come la maggior parte di questi ragazzi è intelligente, capace in molte cose, autonomo, insofferente però delle regole dei tempi e delle necessità della scuola e dello studio.
Anche in casa sembra si sia un po' impadronito del potere e fa più o meno quello che vuole, con rischio di scontri se non vengono soddisfatte le sue pretese.
La signora conclude "Sono disperata e sola a portare avanti tutto questo ,cosa devo fare ?"

Anche dalle altre notizie che

Anche dalle altre notizie che mi dà e che non ho riportato per motivi di privacy, mi sembra che il punto critico sia a livello familiare, dove i genitori sembrano non avere più la possibilità di contenere e gestire la situazione. Il ragazzo ha più o meno preso il potere e non tollera limiti alla sua autodeterminazione, nè a casa nè a scuola dove è insofferente di regole, studio, ecc. e si rivolta apertamente e senza freni ai professori. Le scuole in questi casi sono in forte difficoltà e a loro volta non sanno cosa fare. Ne parlo un po' in questa pagina.
La situazione mi sembra diventata abbastanza difficile e richiede probabilmente la ripresa di una funzione di 'autorità' che sia i genitori che gli adulti a scuola sembrano aver perso.
Per far questo spesso in casi simili è necessario l'intervento combinato sia di servizi sanitari, di neuropsichiatria infantile e psicologia , sia di servizi sociali, e talvolta si rende necessario anche l'intervento a livello di Tribunale dei minori, per ricondurre il ragazzo al riconoscimento e accettazione dell'autorità e della responsabilità degli adulti e della necessità di essere ricondotto al suo posto di 'minore'. La sua evoluzione altrimenti è a forte rischio sul piano dell'adattamento sociale e i comportamenti trasgressivi possono portarlo su una china molto brutta, sia a livello psichiatrico che legale e giudiziario, temo.
Non credo che i farmaci possano fare molto, purtroppo le carceri sono piene di persone imbottite di farmaci.
Un intervento a più livelli, come dicevo, ovviamente coordinati fra loro, come a volte è possibile trovare nei servizi pubblici, può aiutare a far evolvere la situazione in modo più positivo. Mi sembra abbastanza urgente trovarlo.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)