hikikomori
Sono la mamma disperata di un ragazzo di 13 anni. da circa due mesi vive segregato in casa passando il tempo collegato on line sul suo computer o sulla pse con giochi sparatutto.
NON HA AMICI. Dopo varie delusioni a causa della sua scarsa socialità ha tagliato i ponti con il mondo reale, si è creato un guscio per non avere delusioni, per non soffrire,al solo pensiero di uscire viene colto da attacchi di panico.Vorrei mettermi in contatto con genitori che hanno lo stesso problema, vorrei conoscere medici che sappiano realmente affrontare la situazione, con esperienze simili.
grazie in anticipo.
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A questa età c'è la scuola
A questa età c'è la scuola che è un potente mezzo di integrazione, ma a volte anche di segregazione... Spesso un ragazzo si rifiuta anche di andare a scuola, e si parla allora di 'fobia scolare', oltre che di 'fobia sociale'.
I ragazzi in genere oppongono molta resistenza a qualsiasi tentativo di smuovere la situazione, che dal loro punto di vista è la sola che garantisce una qualche sicurezza.
Vista l'età minore è importante la funzione dei genitori, che devono rivolgersi per aiuto a persone esperte, come dice giustamente Lei.
E' necessario di solito un lavoro psicologico con tutta la famiglia a cui è utile aggiungere la figura di un educatore che vada a casa del ragazzo e si faccia un po' alla volta accettare da lui e lo possa aiutare a riprendere contatto col mondo esterno. Non è una cosa facile e ci vuole molta pazienza e resistenza da parte di tutti, per trovare la via di uscita.
Se crede può aggiungere delle osservazioni o comunque delle informazioni sull'evoluzione delle cose e potremo magari dare qualche indicazione.
Cordialmente
drGBenedetti