l'ennesima strage in USA

La nuova tragica strage americana di Newtown, Connecticut, ha aperto su Medscape - sito americano di discussioni cliniche e non, per soli medici - diverse discussioni sulle cause di simili episodi.
Come le altre volte e come negli altri media, si confrontano e si scontrano due ipotesi: quella delle armi troppo facili da una parte e quella dei malati mentali non sufficientemente individuati e non adeguatamente curati e messi in condizione di non nuocere, dall'altra.
Un medico scrive che queste stragi ricorrenti sono il segno di una "incapacità della psichiatria di proteggere la società", lasciando che "persone che dovrebbero essere in istituto siano invece libere per le strade".
Un altro aggiunge che "c'è bisogno di una migliore assistenza psichiatrica in questo paese, non di più leggi sulle armi."
Fuori del coro a favore di una o dell'altra parte c'è anche chi denuncia che la maggior parte degli esecutori delle recenti stragi era sotto l'effetto di psicofarmaci, in particolare di alcuni antidepressivi cosiddetti SSRI, che da più parti sono considerati a rischio per l'effetto disinibitorio e l'accentuazione di sentimenti e atti aggressivi verso sè e verso gli altri, che sembrano provocare. Confermato ciò in parte dal black box sulle scatole di queste medicine, il riquadro nero che avvisa dell pericolo di scatenare atti suicidi, nella fascia di popolazione adolescenziale-giovanile. Tutti gli attori di queste stragi nelle scuole appartengono d'altronde a questa fascia.

Colpisce d'altronde la descrizione della madre dello sparatore omicida-suicida a cui appartenevano le armi che sono state usate per la strage. La donna recentemente aveva comprato un certo numero di armi, alcune da guerra, come il fucile rifle utilizzato dal figlio, che aveva con sè altre due armi sembra non usate sempre della 'collezione' della madre.
Sembra che la donna, prima vittima del figlio, facesse parte di un gruppo che aderiva alle credenze del 'survivalism' e si preparava ad affrontare possibili situazioni di emergenza catastrofiche legate alla crisi economica e alle sue temute conseguenze sociali e di ordine pubblico. Sembra che proprio pochi giorni prima la signora avesse espresso le sue preoccupazioni (notizie giornalistiche) sia per il caos economico sociale cui doveva prepararsi che per lo stato del figlio.
Purtroppo aveva visto giusto riguardo a quest'ultimo.

Si può pensare che certe credenze catastrofiche, come altre non catastrofiche, che si diffondono fra la popolazione abbiano valenze psicotiche di gruppo, paranoidi o depressive, come altre manifestazioni di gruppo. La maggior parte delle persone che le professano non mostrano però segni o sintomi di alterazione psichica o del comportamento, al di fuori del contesto di gruppo cui fanno riferimento, ma non si sa quale può essere l'effetto di queste credenze su persone più disturbate o fragili, che possono essere indotte ad azioni disperate, forse per un concorso fra tutte le cause invocate.

Episodi simili, in scuole di bambini piccoli, erano successi nel recente passato in Cina, dove però se ricordò bene i bambini uccisi erano stati in numero molto minore, forse anche per l'uso di armi meno moderne.
Non prevedendo che si possa incidere facilmente sui possibili molti fattori in causa, c'è da essere molto pessimisti che qualcosa possa realmente cambiare negli Stati Uniti nel prossimo futuro, in modo da diminuire la probabilità che si ripetano eventi così tragici e c'è da essere invece sollevati che in Italia c'è una molto minore disponibilità di armi, nella maggior parte delle case.

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