LIEVE RITARDO PSICOMOTORIO IN BAMBINO DI DUE ANNI E QUESTIONI CONNESSE

Egr. Dott. Benedetti,

scriviamo a questo indirizzo e-mail indicato sul sito, poiché non abbiamo ricevuto conferma dell’iscrizione allo stesso e pwd.

La disturbiamo per la seguente problematica, per noi immensa, riguardante il nostro bambino più piccolo.
Genitori molto presenti, anche se impegnati, di bambini di 5 e 2 anni. Il primo è molto intelligente,vivace,espansivo,loquace (precoce in tutto).Il secondo ha caratteristiche opposte.
Nato con cesareo programmato (podalico) a 3 mesi è stato ricoverato per bronchiolite.Ha sofferto fino a 15 mesi di frequenti episodi di tosse (CLENIL e CORTISONE) con conseguente vomito.Ora è meno frequente.Ciò ha reso difficile allattamento e svezzamento (denti comparsi dal 13° mese,dal 21° adeguatamente presenti per masticazione, che ora gli consente di mangiare un po’ di tutto, anche se è rimato restio ai “fuori pasto” come biscotti e similari, molto secchi e friabili; un po’ meglio con il pane).

Il bambino è difficile da gestire, in particolare quando è con noi:quando perde la pazienza è difficile anche il solo farsi sentire. Complessivamente è vivace,solare,dorme bene,mangia il giusto,dal 20° mese si libera solo su wc (si fa capire se ha bisogno).Esclusi problemi udito,logopedista individua prerequisiti del linguaggio,oculisti a 22 mesi rilevano lieve strabismo divergente, miopia e astigmatismo.

Su ns richiesta,dal 16° mese vengono svolte indagini psicomotorie c/o UOMPIA. Viene rilevato: alcune rigidità nel gioco (se non si sente all’altezza si rifiuta impuntandosi;se lasciato solo tende ad essere un po’ monotono e semplifica troppo;non era all’epoca molto comunicativo; camminata a base allargata).Oggi riteniamo che il bambino sia progredito in tutte aree con ritardo (costante) di alcuni mesi, peraltro anche fisicamente (ad es. a 16 mesi sembrava averne 12; a 20 sembrava averne 16 e così via).

A 10 mesi ha gattonato speditam,a 18 camminato da solo (da allora mai più gattonato) con un po’ di instabilità,molto migliorata dopo uso di occhiali, ma ancora un po’ presente;corre,saltella sul posto a piedi alterni x ballare;
ora dice poche parole complete (meno di 10), ma “parlotta” con varie sillabe e bisillabi mischiati tra loro, che rendono il suono della parola che vuole dire (ad es. bicicletta è tettetta; francesca è tatecca);conosce il significato di numerosissime parole,mima versi/rumori;si fa capire e comprende azioni da compiere;è competente nei giochi che ama (macchine nel garage,balla,allatta bambola,commentare e leggere libretti e filastrocche di cui a modo suo completa le frasi, interagisce bene al nido),meno in quelli che detesta (incastri, impilamento… tipici giochi della psicomotricista e della griffith);mangia da solo e si oppone se aiutato,non tollera sentirsi sotto esame;quando facciamo attività con la psicomotricista si mostra meno competente.

Abbiamo fatto presente aspetti caratteriali ed il non peggioramento,ma la linea dei medici non è variata:meglio tenere alta la guardia (l’ansia aiuta in qs casi). Rivolti a seconda neuropsichiatra,eseguito 1 solo incontro (il bambino è stato visto giocare dalla NPI per circa 10 minuti al massimo) e fatto Griffith delegata ad una psicomotricista. Esito dell’incontro e del test: lieve ritardo psicomotorio globale (di sei mesi), anche se più significativo nelle competenze linguistiche espressive e nello sviluppo delle competenze sociali. Prescritta psicomotricità, ritenuta fondamentale, e controlli periodici. Consigliato e in attesa di eseguire esami (RMN,EEG,malattie metaboliche,test genetici) per inquadramento del ritardo. Ci dicono (la psicomotricista) che la Griffith è anche molto “generosa” come test …

Ciò risale a 2 mesi fa, ed in questi due mesi sono peraltro emerse le maggiori (anche se non ancora soddisfacenti) competenze linguistiche sopra indicate. Personalmente anche noi notiamo ancora un po’ di instabilità e la base allargata quando cammina (ha una camminata veloce) e corre (maggiore quando corre a mani libere; diminuisce molto se ha in mano qualunque oggetto). Segnaliamo che sale e scende senza problemi e spavaldamente da sedie, divani, letti ecc... Sale le scale (aiutandosi con le mani o la ringhiera) e le scende tenendo la mano dell’adulto.

Segnaliamo che durante questi contesti di indagine sul bambino, lui non collabora e risulta effettivamente molto meno “socializzante” di come è nella realtà. Durante la psicomotricità, si nota in effetti che socializza, ad esempio, per condividere un gioco, meno per “chiedere aiuto”, dove il suo sguardo rimane più concentrato sul gioco che lui vuole “ardentemente” e si sposta ancora un po’ poco su chi lo ha in mano. In ambito famigliare, ciò ci sembra un po’ meno marcato ed avviene, più che altro, quando il bambino è stanco e/o nervoso (ad es. ha molta sete e vuole bere, ma il bicchiere è in una posizione che non riesce a raggiungere da solo: guarda il bicchiere, dice arrabbiato “bebe”-che sta per bere- ma non ci guarda direttamente per chiedere aiuto).

E’ sempre stato molto attaccato alla madre,da 1-2 mesi in maniera eccessiva/morbosa.Comportamento differente:a scuola calmo e partecipa con piacere,a casa ha frequenti crisi di pianto e capricci;con nonna o con tata ha atteggiamento molto calmo,rilassato e complice. Ha crisi per attesa del cibo e non riusciamo in nessun modo a far sì che comprenda che il pasto sta arrivando (a volte è tanto agitato che rifiuta l’oggetto desiderato). Dopo il pasto si calma completamente e torna ad essere “complice”. Spesso si innervosisce nei momenti di attesa subito precedenti all’uscita di casa o quando rientriamo (ama infatti molto stare all’aperto e con gli altri bambini; abbraccia e bacia il fratello ed i suoi compagni di nido; ultimamente, ci dicono le maestre, cerca anche i compagni un po’ più grandi, ad es. per giocare ad una specie di nascondino/cucù, e loro cercano lui e lo accettano di buon grado).

Quanto sopra ci spinge a chiedere commento ed aiuto, anche perché la nostra serenità famigliare (soprattutto a seguito degli ultimi consulti e dei prossimi esami clinici) è messa a dura prova e la preoccupazione è davvero tanta.

Grazie infinite.

Perchè a 16 mesi avete

Perchè a 16 mesi avete iniziato accertamenti? ve l'ha consigliato il pediatra?

Globalmente non mi sembra di vedere motivi di grande preoccupazione, per un bambino di due anni che ha avuto un lieve ritardo psicomotorio, non fuori dai limiti di norma, apparentemente, e che mostra ora uno sviluppo discreto, mi pare,anche se con un modico ritardo sulle prestazioni 'medie', con buon adattamento al nido e un comportamento un po' capriccioso tirannico in casa... I primi diciotto mesi sono stati forse un po' segnati dalle difficoltà di salute, che ora sembrano passate, e forse danno conto del lieve ritardo.

drGBenedetti

Gentile Dott.

Gentile Dott. Benedetti,
grazie per il Suo pronto riscontro. Nel frattempo, sono riuscita a
registrami.
I contatti con Uompia sono avvenuti su indicazione del pediatra. Ma
siamo stati noi, in primis, a insistere con il pediatra perché ci desse
un punto di riferimento.
In sostanza, abbiamo iniziato a vedere, intorno ai dieci mesi del
bambino, che c’era un po’ di scarto rispetto a quello che il fratello
(peraltro molto precoce) faceva alla sua età. Abbiamo in effetti
considerato, ed anche il pediatra ce lo ha segnalato, che certo un po’
di scarto anche rispetto ai coetanei c’era (eravamo qui intorno ai 15 mesi), ma i vari
“malanni” descritti nella ns. precedente (oltre a tre otiti perforate)
non avevano aiutato.
L’invio ad Uompia è stato più che altro per una cauta osservazione
e psicomotricità, altrettanto cauta. Ma l’evoluzione è stata poi quella
già descritta (Griffith ed invio per esami clinici – ancora da eseguire
- da un lato; bambino – con tutte le caratteristiche descritte - che
migliora rispetto all’età apparente anche se non raggiunge l’età
effettiva, dall’altro lato).
Ci viene detto (Uompia e seconda NPI, in contatto con Uompia) che, in questi casi, spesso, dopo i due anni, la differenza di età apparente (data dai test)/effettiva
tende ad aumentare perché i bambini con ritardo spicomotorio, anche se lieve, non stanno poi al passo con l' "esplosione",
tipica dei coetanei (dopo i due anni).
Confidiamo che non sia questo il nostro caso ed, anche al fine di sentirci trasmettere meno ansia e paura, che il bambino ci accorgiamo percepisce,
stiamo per iniziare altrove un percorso di psicomotricità più "giocoso", basato prima su di un'osservazione libera del bambino e poi sulla proposta di attività mirate ed appropriate, secondo gli interessi che ha manifestato (l'impressione è che qui non si si senta "sotto esame").
Mi farebbe piacere conoscere il Suo pensiero in merito.
Cordialmente.

Trattandosi di sviluppo e non

Trattandosi di sviluppo e non di lesioni che richiedono determinate terapie, gli interventi che vengono fatti hanno a mio avviso il valore di 'allenamenti' in qualche modo guidati. Stabilire se sono necessari o utili o meno è difficile in questi casi. Io tendo a pensare che se l'ambiente in cui sta il bambino, a casa e a scuola, è normalmente stimolante, non ci sia necessità di altro. Per rassicurare i genitori - motivo forse prevalente - potrebbe essere più utile un controllo periodico dello sviluppo dal pediatra e su suo avviso da un npi esperto e interessato allo sviluppo, e non solo alle 'malattie' da diagnosticare. Come una volta, e non so se ancora adesso, era difficile venire via da una visita medica senza una qualche medicina, almeno ricostituente e tonificante (il cosiddetto 'Turlupinol B12'), così oggi è difficile non avere prescrizioni di logopedia e psicomotricità per bambini portati dagli specialisti per qualsiasi motivo. Tanto non fa male, aggiungono. Ma è proprio sicuro?
Cordialmente
drGBenedetti

Egr. Dott.

Egr. Dott. Benedetti,
riprendiamo la Sua frase relativa all'opportunità, se del caso, ad avere "un npi esperto e interessato allo sviluppo, e non solo alle 'malattie' da diagnosticare" e ci rendiamo conto che, effettivamente, questo è da mesi il nostro pensiero. Anche noi cioè vorremmo tanto avere un confronto con qualcuno (npi) che osservi con interesse il bambino ed il suo sviluppo,ed ascoltandoci, senza delegare un parere esclusivamente alle griffith e addirittura ad esami clinici non semplici anche dal punto di vista logistico.
Nel nostro lungo iter ci siamo però anche resi conto che trovare un npi con queste caratteristiche non è semplice (vuoi per protocolli ospedalieri, vuoi per l'influenza dei precedenti pareri, anche se non medici ma attinenti alla psicomotricità).
E' quindi per questa ragione che, per avere dati clinici oggettivi inconfutabili e anche per aiutarci a staccarci da questo tipo di percorso (se i dati saranno favorevoli al bambino), stiamo pensando di affrontare anche gli esami medici indicatici (tenuto conto che la decisione è stata ponderata nel tempo, considerando tutti i vari aspetti, tra cui il fatto che si tratterebbe di una delle più specializzate strutture ospedaliere d'Italia).
Tuttavia, vorremmo affiancare e/o dare seguito a questo percorso con la figura di un npi con le suddette caratteristiche (npi esperto, effettivamente interessato allo sviluppo e non delegante il parere solo ai test). Ad oggi, non siamo ancora riusciti a trovare questa figura nella nostra zona o ad avere indicazioni/suggerimenti che ci rassicurino in tal senso. Vorremmo quindi chiederLe se Le è possibile indicarci -eventualmente, se lo ritiene più opportuno, via e-mail- un npi come sopra indicato, nella città di Milano (o vicinanze).
Grazie ancora per l'attenzione.
Cordialmente.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
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