ansia separazione

Salve,
chiedo un consulto per mia figlia che ha 9 mesi.
Da quasi 2 mesi ha iniziato il nido part time.
All’inizio tutto sembrava filare liscio. Inserimento fatto con calma e andato ottimamente. La bimba lì sembra essere tuttora tranquilla, mangia, dorme, gioca. Il suo sviluppo in generale è eccellente, è una bimba molto sveglia e attiva. Piange quando la lascio ma appena la signora la porta di là smette.
Da un mesetto circa però il suo attaccamento alla mamma si è fatto sempre più “morboso”, nel senso che vorrebbe stare sempre appiccicata, mi prende i capelli quando è in braccio come se avesse paura di essere “mollata”. Di notte la tragedia: sembra abbia il terrore di addormentarsi, piange disperata anche se sono vicina al lettino (che è in camera nostra) e la accarezzo, devo per forza addormentarla in braccio o farla ciucciare altrimenti urla come se la stessi sgozzando. Poi si sveglia anche ogni ora piangendo e ricomincia tutto daccapo. Sono consapevole che addormentarla in braccio o attaccata al seno non è la cosa giusta per non diventarne schiava, ma cos’altro posso fare per calmarla? Le ho provate davvero tutte: pupazzetto, coccole, giochino, carillon, ma questa cosa sembra peggiorare e anche di giorno è sempre più timorosa che io sia lontana.
La cosa strana è che questo succede di notte, mentre quando si sveglia la mattina è più tranquilla e al posto di piangere parla e si alza.
Io sto con lei e gioco tutto il giorno, lei sembra tranquilla e felice (anche se ride meno di prima del nido) ma mi tocca anche andare a fare pipì con lei in braccio. Prima del nido (poi non so se sia per quello..) aveva imparato a stare un pochino a giocare da sola e ad addormentarsi da sola.
Per ora cerco di assecondare tutte le sue richieste ma so che sto rendendomi la vita futura molto difficile. Come devo comportarmi perché si senta più sicura? Pensate che la causa sia la separazione?

La descrizione mi sembra

La descrizione mi sembra illuminante di come una bambina di appena nove mesi reagisce a un importante cambiamento nella sua vita, che gli adulti danno forse un po' troppo come scontato.
Nove mesi è appunto l'epoca in cui un bambino realizza la differenza fra le persone adulte, riconoscendo i familiari e specie la mamma, rispetto agli altri adulti. Le tipiche reazioni di paura e pianto dei bambini di questa età quando sono di fronte a una persona non conosciuta si chiamano appunto "reazione all'estraneo". E' una 'tappa' classica dello sviluppo di un bambino, chiamata anche 'dell'ottavo mese'. E' una fase importante di sviluppo del bambino, che diventa consapevole appunto della 'separazione' dal mondo che ha imparato appena a riconoscere.
Sette mesi forse quindi non sarebbero l'epoca migliore per andare al nido, perchè il bambino è forse nella sua fase più delicata e sensibile. Qualche mese dopo sarebbe probabilmente più sicuro del suo mondo, avrebbe avuto più capacità di comprensione e minore paura della separazione. Ma anche la legislazione non tiene conto dei bambini e praticamente a nove mesi al massimo le mamme che lavorano devono rientrare al lavoro. E viene considerato un 'diritto'... Chissà se l'esplosione degli 'attacchi di panico' di questi tempi riguarda proprio la generazione che per prima è andata al nido a questa età...
Tornando a voi, la descrizione è commovente di come la bambina esprima benissimo la sua paura e i suoi sentimenti è cerchi di controllare e tenere stretta la mamma con tutte le sue forze. Mi sembra che giustamente Lei tenti di rassicurarla e farle passare il periodo, aiutandola a affrontare la paura. Mi sembra che dimostri di capire benissimo quello che passa sua figlia, solo che forse qualche 'nozione' psicologica o educativa le fa temere di fare 'cose sbagliate'. La cosa importante è che lei capisca sua figlia e si comporti di conseguenza. La realtà non si può cambiare e bisogna adattarcisi, ma se si è capiti e aiutati è molto più facile imparare e andare avanti.
Continuerei quindi a fare come le viene istintivo di fare, sulla base della sua comprensione della bambina, che fra l'altro riesce a comunicare benissimo i suoi vissuti e a ottenere risposte.
Continuando così più sulla base della comunicazione e comprensione fra voi che seguendo le spesso manierate regole educativo-pedagogiche, la bambina dovrebbe un po' alla volta rassicurarsi che la mamma non sparisce e che la ritrova ogni volta, e riprendere ad andare avanti nel suo sviluppo e nella coperta del mondo.
Teneteci informati degli sviluppi
Cordialmente
drGBenedetti

Grazie mille Dottore, quindi

Grazie mille Dottore,
quindi se mi sento di provare a lasciarla piangere un po' (anche con me vicino) posso farlo qualche volta?
Cordiali Saluti

Può essere giusto a volte,

Può essere giusto a volte, altre volte sbagliato. Deve decidere Lei cercando di capire quello che è utile per la bimba, e non per la mamma... (insieme a suo marito, se possibile).
Cordialmente
drGBenedetti

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