Ancora sul mio bambino

Salve, non so se si ricorda di me (http://neuropsic.altervista.org/drupal/?q=node/786)
Vorrei chiederle un suo parere sulla situazione aggiornata del mio bimbo.
In effetti ha fatto passi da gigante, ha superato molti dei suoi limiti, per esempio ora non va piu' nel panico se ci allontaniamo da lui. Infatti va all'asilo. E ha anche aumentato di molto la sua capacita' di attenzione verso un determinato lavoro o compito.
Le cose che ancora mi preoccupano sono, e chiedo a Lei un parere in merito:

1) Il bambino ormai riconosce e nomina moltissimi oggetti (anche se alcuni fonemi non li pronuincia bene ma la logopedia lo sta aiutando a superare anche questo) non capisco pero' perche' se gli facci ouna domanda lui invece di rispondere si limita a ripetere quello che gli dico. In effetti anche se ora riesce a formulare semplici frasi, le usa solo per chiedere cio' di cui ha bisogno, non abbiamo un dialogo "io ti chiedo - tu rispondi - e viceversa"
Lui dice "voglio questo, voglio quello, guarda questo, dov'e' la mamma, dov'e' pap', buonanotte, dammi bacino etc..." ma a tre anni compiuti ancora non so cosa significa sedermi vicino a mio figlio e scambiarci due parole, se non per sentirmi ripetere male quel che dico :-(

2) Quando ti parla ti guarda negli occhi per poco tempo, ma la frase la finisce guardando per aria.

La ringrazio di nuovo. Buona

La ringrazio di nuovo. Buona giornata.

Non vorrei fare come quel

Non vorrei fare come quel politico che diceva sempre “Noi lo avevamo detto...”, ma nella mia risposta del 15/05/2012 scrivevo: “Niente di quello che scrive evoca patologie particolari, come l'autismo o altro. Sembra solo un bambino con un modico ritardo del linguaggio....”
Penso proprio che avesse ragione sua moglie...
Mi domando se le sue aspettative, come quella di 'scambiare due parole” con suo figlio (immagine molto 'adulta'), Le impediscano forse di occuparsi di suo lui come veramente è, osservandolo mentre gioca e in tutte le cose che fa, senza preconcetti o aspettative preformate, frutto forse della sua immaginazione. Credo che ne scoprirebbe delle belle...
Comunque è già meglio – se mi permette - di quando immaginava di insegnargli un sacco di cose, e lui ovviamente non era disponibile. Una delle cose che più impedisce agli adulti di entrare in contatto con i bambini sono appunto le loro aspettative di trovarsi come con piccoli adulti, tipo Charlie Brown o Mafalda, invece è tutta un'altra cosa. Gli adulti hanno dimenticato com'è essere bambini, è veramente come entrare in contatto con un altro mondo... Sono gli adulti che devono imparare a vedere i bambini e osservare il loro sviluppo. I genitori spesso sono impediti dal fare questo proprio dalle loro aspettative e dai loro timori, per cui i bambini a volte li guardano come persone imprevedibili e non si fidano...
Non voglio dire che Lei sia così, ma ho visto molti genitori fare così. Ho visto anche bambini 'perfettini', che vengono su quasi come dei modelli conformati alle aspettative dei genitori, che spesso a un certo punto, prima o poi, entrano in crisi perchè la loro personalità autentica non può più restare chiusa dentro la maschera che hanno portato fino allora.
Cerchi di aspettare con pazienza e osservare con curiosità e reale interesse lo sviluppo di suo figlio, per conoscere lui, non per calmare le sue ansie.
Cordialmente
drGBenedetti

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