Mamma preoccupata

Gentilissimo Dott. Benedetti, le scrivo dopo aver letto alcune lettere di altre mamme con problemi simili al mio e dopo aver avuto una breve conversazione telefonica con lei. Sono la mamma di un bimbo di 25 mesi il quale, nonostante abbia superato i 2 anni non parla, farfuglia qualcosa senza un vero senso logico, dice papà e qualche sillaba, non indica, quando vuole qualcosa spinge la mia mano o quella di chi gli sta vicino verso l’oggetto che desidera, esegue pochi comandi solo quelli che gli piace fare, ad esempio accendere la luce, se gli si chiede di prendere un giocattolo lo guarda o gli va vicino e prende tutt'altro, è molto allegro e affettuoso, gli piacciono i bambini ma non risponde mai con lo sguardo a nessun adulto estraneo, non sempre si gira quando viene chiamato soprattutto se è impegnato in qualche gioco, se lo chiamo anche da un'altra stanza lui viene quasi subito, gioca a nascondino e gli piace essere rincorso e quando ha voglia fa ciao con la manina, gli piace la musica e i cartoni animati, è sensibile a qualsiasi rumore o suono per cui escludo la sordità. Fino a 6 mesi il bambino ha raggiunto tutte le tappe di sviluppo psicofisico in maniera eccellente, rispondeva ai sorrisi, guardava dritto negli occhi a tutti e a 5 mesi stava seduto da solo senza appoggio. Verso gli 8 mesi ho notato che non lallava vocalizzava soltanto, ha iniziato a sillabare verso gli 11 mesi. Intorno all’anno gattonava velocissimo ma non camminava ha iniziato a camminare a 21 mesi. Non so se è importante ma ci tengo a dire che il bambino da quando è nato è sempre stato attaccato al seno infatti, a 11 mesi eravamo una sola cosa poi, appunto, intorno ai suoi 11 mesi per motivi di lavoro sono stata costretta ad allontanarmi per 8 ore al giorno con una breve pausa per allattarlo, non so se questo stacco forzato abbia in qualche modo influito. Sono molto preoccupata vorrei tanto sapere se ha qualche problema serio o è solo un blocco che si risolve con il tempo. In attesa di una sua risposta la saluto cordialmente.

Gentile signora, sono un po'

Gentile signora,
sono un po' stupito di quante mamme ( e talvolta anche papà) sono così preoccupate perchè il figlio a due anni ancora non parla come vorrebbero. Ci sono sempre stati bambini che hanno parlato tardivamente, a tre o anche quattro anni, e penso che nonne o altri parenti anziani, così come maestre 'anziane', pediatri e così via dovrebbero poterle rassicurare e farle aspettare con pazienza. Nessuno mai faceva attenzione se il figlio 'indicava' o meno. Capiva che se era intento a qualcosa difficilmente rispondeva a chiamarlo, come capita anche agli adulti intenti a qualche lavoro.
Quanto a quello che dice, "essere una cosa sola" con il figlio non è proprio una cosa buona, visto che il bimbo deve imparare che lui è una cosa e la mamma un'altra, e quindi a vivere distaccato, separato. D'altronde se non ci si separa non si parla neanche, perchè non ce n'è bisogno. Per crescere bisogna avere una base sicura da cui partire per allontanarsi progressivamente a esplorare il mondo e poi tornare a rassicurarsi, finchè non si è pronti ad avere dentro di sè questa sicurezza e poter andare lontano anche a lungo, autonomi e indipendenti.
C'è tempo, ovviamente, e bisogna avere la pazienza e la resistenza di aspettare e vedere. Questo è il mestiere di genitore, che non è per niente facile e tranquillo. Il pediatra cosa dice?

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