"anticipatari" e "ritardatari"

Gentilissimo Dottore,
non so se sto inserendo la mia richiesta nella sede "giusta". Attendiamo il prossimo incontro (siamo in attesa che ci comunichi una data possibile)anche per riparlare con lei della scelta della scuola. Pensiamo di cambiare, ma, personalmente, non ho certezze su quale sia la scelta migliore. La bimba a settembre non avrà ancora cinque anni (è nata a fine anno) e frequenterà l'ultimo anno di materna.
La vedo tanto cresciuta e molto più "presente"...a scuola, invece, pare ancora che tutto sia uguale (quindi: o le maestre non osservano affatto, o lei è effettivamente molto diversa a scuola da come è a casa con noi). Intendiamoci: sempre la stessa bimba, con le sue particolarità, indietro nel disegno e poco interessata, per ora, a quelle attività prescolastiche che a quanto pare interessano già molti (tutti??) i suoi compagni, però cresciuta, con noi desidera condividere, ci chiama continuamente coinvolgendoci nei gioco ed in tale contesto finalmente si dialoga un po', risponde se chiamata, guarda negli occhi, va di nuovo meglio con i monologhi....ultimamente lo fa meno (forse perché sono un po' più tranquilla io)e se lo fa, è un bisbiglio, ma comunque è più facile coinvolgerla.
L'ultima volta che le abbiamo portato la bimba, ho parlato tanto, a discapito dell'osservazione della bimba stessa, quindi vorrei chiederle ora alcune cose...che in parte possono interessare anche altri genitori, penso.
Ero convinta che per i bimbi nati a fine anno si potesse fare un anno in più di materna, senza bisogno di alcuna certificazione. Non è ciò che voglio...vedendo i progressi della piccola nell'ultimo periodo, sono speranzosa e fiduciosa che potrà andare avanti con i bimbi del suo anno. L'idea comunque che si potesse fare, senza certificazioni di handicap o disabilità inesistenti, questa scelta, mi consolava.
Apprendo (ma senza certezze) che l'ultima riforma prevede, invece, che i nati fino ad aprile possano andare a scuola in anticipo, mentre non sia più possibile andare "in ritardo", se non con una certificazione della "disabilità" del bambino. Quindi: bambini, magari nati come la mia a fine anno, magari non maturi per andare a scuola a nemmeno sei anni, o vengono "formalmente" dichiarati (mi passi il termine: etichettati!) come disabili oppure devono comunque andare in prima, col rischio di trovare la maestra che non può o non vuole dedicarci tempo e quindi li boccia o insiste per altri aiuti.
Mi chiedevo se lei ha notizie un po' più certe su cosa prevede la legge...se un bambino non è disabile, perché mai bisognerebbe certificarlo? Allora, meglio la bocciatura...da quello che ho capito, l'unica alternativa a tutto questo è la scelta dell'Homeschooling (educazione genitoriale). Spero che tutto ciò non ci riguarderà, ma trovo che la situazione sia assurda, se si tiene conto che in molti paesi, come per esempio in Svizzera, si va a scuola a sette anni (e non mi risulta che siano tutti "disabili"). Per carità, ogni posto ha le sue regole, ma veramente da noi la regola è così rigida?
La ringrazio per la risposta che vorrà darmi e, in attesa di conoscere la data del nuovo incontro, La saluto.

Si, in effetti negli ultimi

Si, in effetti negli ultimi anni è così. Qualche anno fa si poteva trattenere un bambino all'asilo con un semplice certificato medico per la non frequenza della scuola dell'obbligo, ma poi le cose si sono irrigidite. Non sapevo che in Svizzera si andasse a scuola a sette anni. In tutta Europa credo la spinta è a fare sempre più in fretta e sempre prima. So qualcosa della Francia dove la pressione didattica fin dalla scuola materna è se possibile più forte ancora che in Italia. Non è facile fare i genitori oggi. E neanche i bambini...

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