ancora disturbo pervasivo NAS

Buongiorno dott. Benedetti,
ho letto una risposta da lei data ad una signora che parlava della diagnosi
fatta al proprio bimbo di disturbo pervasivo NAS. A mio figlio è stata fatta la
stessa diagnosi all’età di 4 anni. Ora ha 5 anni e mezzo. Io desidererei
conoscere il suo parere di esperto riguardo ad una cosa: è possibile che una
diagnosi di questo tipo possa essere fatta da uno psicologo dell’infanzia,
escludendo la partecipazione di altre figure specialistiche? Glielo chiedo
perché mio figlio è stato “valutato” applicando la “valutazione funzionale
scala PEP -3 e PEP –R” e poi la “valutazione normativa con scala Leiter – R”,
poi l’ADOS. Io, di queste tecniche non capisco nulla, per cui le ho indicate,
così come le ha riportate la psicologa in questione. L’unica cosa che mi ha
colpito è che il QI di mio figlio risulterebbe superiore alla media dei
coetanei.
Grazie per l’attenzione.

Importante è che la diagnosi

Importante è che la diagnosi sia 'giusta' ( e non sbagliata) e che aiuti a capire la situazione e le difficoltà(e non crei invece ulteriore confusione, come spesso succede). Quindi conta poco a mio avviso chi la fa, e con che strumenti. Oggi prevale l'uso di test di vario tipo, più che l'esperienza clinica, per cui le diagnosi correnti sono più risultati matematicidei test ( somme di punti / sintomi sopra o sotto una data 'soglia' di malattia) che valutazioni cliniche reali dei bambini ( e degli adulti).
Per cui se vuole un mio parere clinico (pur limitato dalla distanza) è più utile che mi mandi delle informazioni sul bambino, seguendo magari questo schema .
Cordialmente
drGBenedetti

Buongiorno dott.

Buongiorno dott. Benedetti,

la ringrazio vivamente e le invio il questionario che mi ha mandato con le infomazioni che sono riuscita a mettere insieme.

Cordialità.

problemi in gravidanza: nessuno.

nascita, a che settimana : il giorno prima della data presunta del parto.
Parto ( naturale, cesareo, difficoltà): naturale, senza difficoltà.
alla nascita : peso, altezza, circonferenza cranica: peso: kg. 3,500, non ricordo altezza e circonferenza cranica, ma erano nella norma.
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)……...
indice di Apgar ……./ ……….. durata del ricovero in ospedale: 4 giorni.

Primi mesi
allattamento: materno: 1 mese e mezzo con "tiralatte" assieme al latte artificiale. Dopo solo latte artificiale.

svezzamento a che età: fine del quarto mese. Facilissimo.

ritmo sonno veglia, orari: prima dello svezzamento si svegliava ogni due ore circa, dopo ha cominciato a dormire normalmente.

eventuali difficoltà: no.
persone che lo accudivano: in mia assenza, i nonni.

epoca successiva: a partire dal terzo anno di età ha frequentato la scuola dell'infanzia.
alimentazione..., sonno ...., orari e modalità (dove dorme, come si addormenta, ecc): fino a due anni e mezzo circa - non ricordo bene -ha dormito nel suo lettino tranquillamente, dopo averlo portato nel nostro per un periodo ha chiesto sempre di dormire con noi.
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc): solo un lenzuolino da mordere per facilitare il sonno.

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età: non ricordo con esattezza, ma tutto normle.
primi passi da solo: 12/13 mesi.
capacità motorie attuali: normali.
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età: alla fine del secondo anno di età.

interesse e curiosità verso le persone: ora cerca soprattutto coetanei.
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi: all'inizio si arretra, dopo partecipa ai giochi, tuttavia ha difficoltà ad entrare in relazione correttamente con altri bambini, perchè preferisce piccole provocazioni all'approccio verbale.
figure principali cui è attaccato: genitori, nonni.
reazioni alla separazione dai genitori: ha raggiunto un adeguato livello di autonomia.
rapporto con le persone, adulti: bambini: allo stato attuale mio figlio cerca spontaneamente coetanei con cui giocare, anzi, sembra avere "fame" di altri bambini, mentre, fino allo scorso anno, pur desiderando la compagnia dei coetanei, non voleva lasciarmi la mano in occasione di festicciole. A scuola mi si riferiva che andava continuamente stimolato a stare con gli altri. Con gli adulti il rapporto è sempre stato più semplice. Il problema del rapporto con gli altri, in generale, sta non nell'interesse, molto accentuato, bensì nella modalità di interagire, che passa dalla provocazione (disturbare il gioco di altri bambini togliendo la palla, ecc..) alla enorme timidezza di fronte alla possibilità di usare il linguaggio verbale, area ove sembra essere più indietro rispetto allo sviluppo di altre aree. Il problema attuale mi sembra soprattutto legato all'attenzione nelle occasioni in cui lui fa parte di un gruppo al quale un adulto dà indicazioni. Mi spiego. Se un adulto si rivolge direttamente a lui non ci sono problemi, ma se, come è accaduto in occasione dell'esame che ha sostenuto per il "passaggio di cintura " judo, c'è un adulto che fa delle richieste rivolte ad un gruppo di bambini di cui mio figlio fa parte, lui non ascolta, esegue gli esercizi richiesti perchè osserva gli altri bambini e non perchè ascolta le indicazioni che vengono date al gruppo. La stessa cosa è accaduta tempo fa ad una festa in cui un animatore dava istruzioni di gioco al gruppo di cui Roberto faceva parte. Inoltre: batte molto spesso le mani come se avesse esigenza di fare necessariamnete qualcosa con le mani per scaricare le energie. Questo si alterna allo sfarfallamento delle mani.

Altro proplema, anche se intermittente: balbetta. In questo periodo che non sta andando pià alla scuola dell'infanzia, lo fa spesso.
comprensione delle cose e delle richieste: normale, però spesso mi chiede di ripetere certe informazioni.
comunicazione dei suoi bisogni e desideri : normale.

sviluppo simbolico
linguaggio: normale.
prime parole: mamma, papà, palla
due parole insieme: non ricordo, ma normale
uso del no e del sì : normale.
frase minima (verbo e sostantivo ): lo fa tranquillamente, anche se spesso balbetta.

interesse e curiosità per gli oggetti: normale.
uso dei giochi ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ): presente.

disegno spontaneo
scarabocchio , linee, cerchi... omino-testone ... figure, casetta, ecc : non ricordo a che età, ma , tuttora disegna omini con testa, braccia e gambe che partono direttamente dal capo, non disegnando, quindi, il busto.

attenzione nelle varie attività e interessi: breve ... lunga ....: è attento a cose che gli piacciono, come la musica.

comportamento
(iperattivo, capriccioso, tranquillo, ecc): sin da piccolo è sempre stato molto capriccioso e tuttora è ansioso, nervoso e spesso pronto ad innervosirsi per cose apparentemente futili.
adesione a regole, orari, limiti,
obbedienza agli adulti .....: li accetta bene da parte di adulti non familiari, come insegnanti, in palestra, ma è molto ribelle nei confronti di genitori e nonni. Comprende perfettamente la differenza tra i contesti vari in cui si trova.
reazione a divieti ....: molto nervosismo.
capricci, bizze
paure, fissazioni.... :le fissazioni sono legate a brani musicali e cartoni animati, ma dopo un pò di tempo li abbandona per altri, per riprendere gli stessi cartoni o le stesse canzoni, trascorso un certo lasso di tempo.

scolarizzazione: buona, con l'ausilio di un'educatrice a giorni alterni, per 2 ore al giorno.
asilo nido ………. A che età …………….: mai.

Scuola materna …………….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento............: il primo anno e parte del secondo, almeno fino alla comparsa dell'educatrice, tendeva a stare da solo per timore del confronto con gli altri. Ora questo timore è ancora presente e il bambino cerca di reagirvi con la pretesa di voler essere sempre il migliore in qualunque circostanza, considerando qualunque attività una gara, anche il pranzo, perfino nello scendere un gradino.
Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche........: non siammo riusciti, ahimè, a fare in modo che coltivasse un'amicizia extrascolastica, comunque, per due volte alla settimana fa judo e una volta va a cavallo. A judo l'insegnante riferisce che mio figlio si distrae spesso; dal punto di vista motorio è agilissimo.

Composizione familiare : tre, Roberto è figlio unico.
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) : no.
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc): io torno dal lavoro tra le 16.30 e le 18.00, mio marito tra le 17.30 ele 18.30.
Modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda', ecc .....): da parte mia permissive, da parte del padre a volte severe. Dorme da solo, ma se si sveglia viene nel letto matrimoniale.

Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc.: trasloco quando aveva 3 anni.
Visite mediche, ospedale, altro.: a due anni si è ingessato un braccio e ha portato il gesso per un mese.
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...). l'udito e la vista sono a posto. Per la vista c'è un problema di ipermetropia accentuato. Ha fatto qualche altro esame, ma ora non saprei descriverlo con preciiosne, comunque i risultati sono stati negativi.
Altre osservazioni ……….

Dalla lettura delle

Dalla lettura delle informazioni che ha dato, a me non verrebbe in mente di pensare a qualcosa di 'autistico', cui la diagnosi rimanda. Ma le valutazioni statistiche e 'digitali' basate sui punteggi di test, ecc, rispetto alle valutazioni 'analogiche' basate sulla conoscenza clinica allargata del soggetto e del suo ambiente (ovviamente molto limitata in internet), possono dare esiti molto diversi.
Una volta il campo dei disturbi mentali e dello sviluppo era essenzialmente diviso in due, da una parte i disturbi 'psicotici', gravi, (autismo, schzofrenia, psicosi maniaco depressiva, ecc) di cui si occupavano gli psichiatri nei manicomi - dall'altra i disturbi 'nevrotici', che potevano certo far soffrire i pazienti e disturbare severamente la loro vita e il loro sviluppo, ma che non compromettevano la loro personalità e le loro capacità mentali e di sviluppo e di andare avanti a scuola, ecc. Oggi questi termini sono stati sostituiti da altri più curiosi, a mio avviso - anche se pretesi 'scientifici' - ma temo a scapito della chiarezza.
Così suo figlio mi sembra certo alle prese con problemi e difficoltà di crescita, ma di tipo 'nevrotico': timidezza, ritrosia, balbuzie, ecc, ma non certo di tipo 'psicotico', cioè globalmente devastante per la personalità, come è, o dovrebbe essere, l'autismo.
Suo figlio sembra frenato nella sua libertà e nel suo desiderio di conoscere il mondo e di stare con gli altri. Per cui rischia di non trovare i modi giusti, adeguati, e di passare a opposizioni e provocazioni. Credo che sarebbe utile approfondire cos'è che gli complica le cose, ma mi sembrerebbe qualcosa che riguarda il passaggio dal mondo intrafamiliare a quello extrafamiliare. Per così dire sembra a metà del guado ma non trova bene la direzione giusta. A volte fra quei due mondi le strade di contatto sono meno facili da trovare, per qualche motivo.
Se vuole può andare avanti nella riflessione e nella descrizione della situazione, può darsi che emergano aspetti utili a capire meglio dove potrebbero essere le difficoltà.

Cordialmente
drGBenedetti

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