Metodi di intervento nell'autismo: il modello DIR

Come è noto diversi metodi o programmi di trattamento dell'autismo negli anni scorsi si sono diffusi in Italia e si sono contesi il campo, spesso a mio parere con modi piuttosto fanatici e integralisti da parte dei sostenitori.
Fra gli altri il metodo TEACCH e soprattutto il metodo ABA, il metodo 'Denver', ecc. Una descrizione del metodo ABA anche in questo link.

Presentiamo qui sotto stralci di testi descrittivi del metodo DIR, di Greenspan e al., un approccio interessante finora poco diffuso in Italia.

IL MODELLO DIR / FLOORTIME: in questo link viene descritto (in inglese) il modello originale del dr S. Greenspan: The Developmental, Individual Difference, Relationship-based (DIR®/Floortime™) Model.

In quest'altra pagina (Un approccio di cura originale) l'applicazione che sta diffondendo in Italia la dr.ssa Maria Teresa Sindelar.(Psicologa, psicoterapeuta e docente allo “Jung Institute” di Zurigo, Svizzera).

Citiamo ( fonte ): " Il Modello DIR, creato da Stanley Greenspan e Serena Wieder (Washington DC, 1997) è un modello basato sullo sviluppo (D) che tiene in conto le differenze individuali nel modo in cui ogni bambino riceve informazioni che vengono dal mondo, come le elabora e come dà una risposta, elementi chiave per la costruzione di pattern per il rapporto con l’esterno e il rapporto con le persone. Si tratta anche di un modello centrato sulla creazione di relazioni emotive significative come promotori di sviluppo e d’apprendimento veri. ...
Il Modello DIR si basa su un’attenta osservazione dell’interesse naturale del bambino, delle sue motivazioni e del suo peculiare modo di interagire con l’esterno per consentire all’operatore di entrare nel suo mondo e, pian piano, portarlo verso un universo di condivisione. Questo è impossibile se non si conosce il profilo individuale di ciascun bambino. Per questo si lascia la generalità per entrare nel mondo d’ogni singolo paziente, elaborando un intervento "su misura", in accordo col profilo individuale di quel bambino."
....
"Il Modello DIR, facendo riferimento ai risultati delle più recenti ricerche, propone un intervento intensivo, sistematico, allargato e che coinvolge tutti i setting della vita di un bambino. Tiene conto che per raggiungere la riabilitazione non è sufficiente "un’ora di psicomotricità" o "due ore di logopedia", perché la complessità del disturbo implica un programma allargato di riabilitazione."

Questo modello d’intervento coinvolge le famiglie e la scuola: insieme puntano a sviluppare determinate capacità funzionali, ristrette o assenti nel bambino con autismo.
e ancora: "Entrare nel loro mondo senza pretendere che essi vengano al nostro, è il primo obiettivo del Floor Time. Significa entrare nella realtà del bambino per introdurre progressivamente sfide e portare il bambino alla condivisione, raggiungendo i migliori livelli delle sue capacità funzionali emozionali. Il Floor Time vede nei sintomi non solo l’aspetto deficitario, ma anche un’opportunità per l’interazione.
Approfittare di ciò che il bambino fa e trasformarlo in un elemento di comunicazione, sarà uno strumento essenziale per educatori e genitori..."

Ci sembra il metodo più vicino alla nostra pratica (vedi modello Basilewsky ) e più affidabile perchè basato non su teorie preconcette più o meno dimostrate e condivise (che possono anche essere delle mode), ma sui fondamenti stessi del metodo scientifico: l'osservazione della realtà senza pregiudizi, la registrazione attenta dei fenomeni e dei possibili fattori in gioco con l'ottica più ampia possibile e la loro analisi priva di schemi preformati o di tabù, l'interazione con il bambino partendo dal suo "punto di vista" senza imporgli schemi precostituiti e l'estensione alla maggior parte dell'ambiente e del tempo quotidiano, cioè alla famiglia e alla scuola di questo atteggiamento, limitando all'indispensabile le limitazioni e le richieste al di fuori degli interessi spontanei del bambino.
Mi sembra - e condivido l'approccio - un modello che tende a facilitare l'apprendimento e lo sviluppo partendo dalla situazione del singolo bambino. Il partire dai suoi interessi, per idiosincratici che siano, senza bloccarli m trovando il modo di estenderli si è dimostrato varie volte un modo di favorire l'apprendimento, unendo le forze del bambino e dell'educatore e genitore, invece che contrapporle. A parte ovviamente le attività puramente "autistiche", di annullamento dell'esperienza e della vita mentale, che sono il 'buco nero' in cui il bambino precipita, se non 'tirato fuori' con attenzione e delicatezza.

Uno strumento rivelatosi utile in molti casi di disturbi della comunicazione, fra cui l'autismo, è anche la Comunicazione alternativa aumentativa, integrata con gli altri interventi ambientali di supporto.
(2009)

Ho saputo da un genitore che

Ho saputo da un genitore che ha preso informazioni, che queste visite in giro per l'Italia vengono a costare alle famiglie 1500 euro per mezz'ora di visita. Se è così è una buona dimostrazione degli interessi che ci sono a mantenere e anzi a diffondere a sempre più bambini la diagnosi di autismo ...

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