Cluster C Doc

Buongiorno,
Avrei bisogno cortesemente di un Vostro consulto e ringrazio in anticipo per l’aiuto. Ho 40 anni single vivo in famiglia con genitori disabili. Sto vivendo un periodo di forte stress dovuto appunto a problemi famigliari. E’ da parecchio tempo che convivo con questo malessere ma a giugno è diventato veramente difficile coì il medico di base mi ha prescritto visita psichiatrica. Ne ho fatte un paio perchè la prima me l'ha prescritta a inizio luglio il medico di base tramite Asl e i tempi di attesa erano 6 settembre. Durante metà luglio stavo veramente male demotivato giù di morale, insofferente cosi' ho fatto una visita privata da uno specialista che ha diagnosticato un DOC e mi ha prescritto zolofot da 25 poi dopo una settimana da 50 poi dopo una settimana da 75 poi dopo una settimana da 100. Questo associato al bisogno allo Xanas. Pertanto ho iniziato la terapia con grossi effetti collaterali nel senso che avevo nausea, insonnia, diarrea, bisogno di urinare spesso, dolori muscolari al collo, mal di testa, sudorazione notevole....il medico di base mi ha detto che era normale che se avevo effetti collaterali è perchè il farmaco rispondeva. All'inizio per qualche giorno stavo meglio di umore poi peggio poi uguale. A questo punto il medico mi ha detto aspetta settembre e senti anche parere dello psichiatra della Asl.
Questo medico mi ha confermato la diagnosi de altro medico ovvero cluster C con DOC e ha detto che farmaco Zoloft non era adatto e avrebbe puntato su citalopram gg a partire da 10 poi salire.
Ovviamente ho riportato tutto al mio medico che mi ha detto che entrami sono ottimi farmaci stava a me decidere se continuare ad insistere con lo zoloft oppure provare a cambiare e di scegliere chi mi ispirava maggiormente.
Il mio problema è che ogni volta che chiedo un consulto allo specialista privato il costo della visita è Eur 100,00 e sinceramente non posso permettermi di spendere quei soldi ogni volta che ho un effetto strano o inefficace del farmaco.
Unico miglioramento che ho trovato con lo zolof 100 è che alla sera sto meglio di umore pero' dormo male e con incubi frequenti e urino spesso e ho ancora paura che possa succedere qualcosa e non mi semto sereno.
I tempi asl sono biblici e quindi vorrei avere un Vostro parere se insistere con un farmaco oppure cambiare e affidarmi all'Asl.
Molte grazie per l'ascolto.

Il suo titolo a prima vista

Il suo titolo a prima vista sembra un enigma, un indovinello, o un messaggio cifrato, come in effetti sta diventando la terminologia psichiatrica... Al più una sigla tipo IKEA per ritrovare un dato prodotto fra gli scaffali del magazzino
Decriptato, significherebbe che Lei ha dei sintomi e delle caratteristiche di personalità che la fanno mettere nello 'scaffale' con quella sigla...
Anche il testo, a parte le prime due righe, mi sembra descriva un'odissea o meglio un viaggio quasi alla ricerca del sacro Graal, della sostanza magica che risolve tutto.

Non la sto prendendo in giro, e mi perdoni le metafore, ma è solo che la sua lettera rappresenta bene il rapporto medico-paziente, o meglio psichiatra- paziente (anzi non si può nemmeno più chiamare 'paziente' secondo l'ordine dei medici) in quest'epoca, e il labirinto - secondo me - in cui molte persone entrano...
Capisce subito che sono molto critico di questa psichiatria, di questa terminologia, di questo tipo di 'risposte' alle domande delle persone che chiedono aiuto.

A me sembra che appunto solo le sue due prime righe abbiano un senso chiaro, che mi sembra da approfondire.
Lei è entrato nella 'mezza età', deve occuparsi di genitori disabili, c'è un forte stress familiare. Sono cose 'pesanti', che possono 'affaticare', fino a un certo punto a non farcela più. Il 'malessere' con cui convive da un certo tempo si è acuito, lei ha sentito appunto di non farcela più. Direi che si trova in una situazione di 'crisi', che merita di essere conosciuta più approfonditamente per poter trovare come affrontarla. E' probabile che se si possono diminuire gli elementi critici, stressanti, la situazione potrebbe migliorare, ma bisogna conoscerla meglio. Una volta si parlava di 'esaurimento nervoso', termine aborrito oggi dalla psichiatria biologico-farmacologica, ma che era utile ad esprimere la situazione di una persona che aveva esurito le sue energie, magari a vuoto, e non riusciva quindi più a sostenere il peso della sua situazione. I pochi elementi che ha nominato mi fanno sospettare che Lei possa trovarsi in una situazione di questo tipo.
Il mio consiglio è di rivolgersi a qualcuno che possa aiutarla a guardare questi aspetti, in modo da poterli affrontare meglio, e non si limiti a proporle qualche sostanza 'miracolosa'..., cosa che temo sia utile a volte solo perchè distoglie l'attenzione e la concentra su altri aspetti, diagnosi, farmaci, dosaggi, effetti collaterali, quasi proponendo un altro labirinto al primo da cui vorrebbe uscire, non so se sia meglio... Presso qualche asl è possibile avere dei colloqui psicologici di valutazione, temo con liste di attesa lunghe, meno probabile anche di terapia.
Se vuole provare a farlo qui, come assaggio e non in sostituzione di un intervento esterno, - è invalso chiamarlo 'e-therapy' - la inviterei ad 'allargare' un po' il discorso per mettere a fuoco i vari aspetti. Può darsi che si trovino elementi utili a darle qualche indicazione ulteriore.
Sull'e-therapy, se Le interessa, può leggere nella colonna a destra.
Cordialmente
drGBenedetti

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