Consulto da un insegnante

Salve,
vi scrivo in quanto insegnante di sostegno alle prime armi (26 anni).
Premettendo che non pretenda da voi "ricette miracolose", vi scrivo con l'intento/speranza di un consulto da parte vostra, che penso, abbiate a che fare con patologie neuropsichiatriche da diverso tempo.
Uno dei bambini che seguo presenta i seguenti tratti:
- 7 anni, II elementare, maschio.
- a volte parla in III persona per riferirsi a se stesso;
- sostanzialmente ha un linguaggio molto rudimentale: per esempio: invece di dire "Maestra ho un sasso nella scarpa", riferisce:" Maestra sasso scarpa", oppure "Maestra sasso io".
- parla molto poco
- evidente confusione fra realtà/fantasia: mi riferisce spesso di eventi improbabili ma che per lui hanno al 100% le sembianze della realtà (per es. Ieri mattina mi ha mangiato un leone e poi risputato)
- continui riferimenti a cartoni animati.

Sicuramente la sua maggiore difficoltà risiede nell'area del linguaggio.
Anche la sua età mentale credo sia differente dall'età cronologica.
Per il piccolo è il suo primo anno di sostegno, quindi ancora non ha disponibili diagnosi e/o referti confermati.
Mi potete consigliare testi/guide/indicazioni varie da cui estrapolare e/o allestire (entro le mie possibilità/capacità di insegnante) un training di recupero?
Premetto che la logopedia l'ha fatta l'anno scorso e che lo SREE non garantisce la continuità del servizio per bimbi superiori ai 6 anni.
Grazie infinite!
Chiara

Non so come funziona nella

Non so come funziona nella sua regione per il sostegno, ma dovrebbe prevedere il riconoscimento di handicap in base alla legge 104 (da una commissione apposita) e poi la valutazione dagli specialisti dell'ASL, con formulazione della diagnosi funzionale, la descrizione delle competenze e delle difficoltà del bambino e quindi la formulazione di un PEI (Piano Educativo Individualizzato, o Personalizzato), con gli obiettivi didattici e la decisione sul programma, facilitato o differenziato (non so se ricordo le formule esatte, ormai è qualche anno che sono fuori dell'asl e da queste pratiche...).
Lei dovrebbe quindi potersi basare sulle informazioni contenute in questi documenti (chieda alla Dirigente, o alla rappresentante per l'Handicap), o comunque chidere lumi agli specialisti dell'asl al primo incontro ufficiale di PEI a scuola, con genitori e tutti gli interessati (obbligatorio per legge).
Diagnosi e documenti dovrebbero esserci prima dell'inizio della scuola, altrimenti su che base viene avviato il sostegno?
Comunque da quanto riferisce sembra che il bimbo abbia un ritardo evolutivo globale che comprende quindi anche l'area del linguaggio. L'insegnante di sostegno nei primi tempi deve cercare di conoscerlo, capire le sue abilità e le sue difficoltà, globalmente, nel contatto sociale, nella comunicazione e nelle competenze cognitive e scolastiche, e poi cercare di facilitargli l'inserimento nella classe e quindi l'apprendimento nei vari piani e il superamento graduale degli ostacoli. E' importante non avere fretta, il tempo è lungo, l'apprendimento può andare avanti per molti anni, con le modalità e i tempi più adatti al bambino.
Buon lavoro!
drGBenedetti

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