consulto per bimbo di tre anni

Dottore buongiorno,
Perdoni il disturbo ma ho esigenza di un suo cortese consiglio in merito al "problema" che mi affligge da qualche mese.
Sono la mamma di N. un bimbo di 3 anni e mezzo sano,affettuoso e felice che pero' ha sempre mostrato un ritardo nello sviluppo generale, almeno in base alle tabelle di riferimento.
Ha camminato molto tardi ( intorno ai 17 mesi) ha messo i primi dentini anche qui molto tardi ( intorno ai 13 mesi) e il linguaggio e' arrivato abbondantemente dopo i due anni.
Ad oggi il problema che mi affligge e' che nell'esprimersi spesso una la terza persona es."N.ha sete" oppure se io gli chiedo " hai sete?" lui mi ripete " hai sete!" poi se viene corretto da me allora la ridice nel modo giusto " ho sete!" prendendolo un po' come gioco e sorridendo a frase finita!
Premetto che verso i suoi 2 anni e' nato il fratellino e anche se non sembrava che l'avesse presa male, potrebbe aver vissuto questo evento come un blocco personale ....la paura di perdere la mamma ecc.
A maggio di quest'anno abbiamo tolto il pannolino, passaggio che e' avvenuto molto facilmente, nell'arco di una settimana era tutto risolto e a parte qualche piccolo incidente di percorso, non abbiamo mai più avuto problemi.
Ora siamo alle prese con l'inserimento alla scuola materna e ha un po' di difficoltà ad ambientarsi soprattutto con le relazioni con i suoi coetanei visto che non ha nessuna esperienza in merito.
Non ha frequentato nido e/o cuginetti o figli di amici quindi fino ai 3 anni e mezzo la sua vita e' trascorsa tra genitori,nonni e zia.
Non so se sono stata sufficientemente chiara e non so se questi dati bastino a definire per mio figlio uno "spettro autistico", purtroppo di informazioni e letture ne ho già incrociate un'infinita' e ognuna esprime un parere e un'esperienza differente.
Aggiungo ancora che ho avuto il dubbio di aver commesso l'errore di rivolgermi spesso a mio figlio in terza persona es. " mamma ti viene a prendere!" .... " dallo a mamma" eccc.....potrebbe essere questo che lo ha influenzato a fare lo stesso errore?
Ad oggi i dati che riscontro sono i seguenti:
- parla ogni tanto in terza persona se corretto lo ridice nel modo giusto;
- ha una memoria fantastica per canzoni e per i dialoghi dei cartoni che spesso ripete ancor prima che li faccia la tv;
- ripete spesso le frasi e parole di chi si rivolge a lui invece che rispondere;
- si ricorda e riconosce luoghi di vacanza in foto e li associa alle persone conosciute in tali luoghi;
- e' sempre stato molto timido e sensibile e un po' " indietro" rispetto alla media;
- difficoltà nella relazione con i suoi coetanei durante l'inserimento alla scuola materna;
- molta meno difficoltà nelle relazioni con gli adulti
- adora disegnare e i giochi elettronici ( tipo iPad) dove ha una spiccata capacita' intuitiva per il loro utilizzo
- ama i libri a tutto tondo ( animali fiabe ecc) gli piace ascoltarli leggere da me o da papà e nonni
- infine ama i giochi ludici ( sapientino eccc) dove può mettere alla prova la sua voglia di imparare e conoscere

Concludo dicendo che vorrei evitare, se nn necessario, di sottoporre il bambino a visite " strane" che potrebbero mettergli paura o ansia .....e' molto sveglio e sensibile e nn gli sfugge nulla, anche mentre gioca se io e mio marito discutiamo un pochino più animatamente lui si agita subito....quindi non vorrei rischiare di fare del male invece che del bene.
Le chiedo quindi,con infinita cortesia e gratitudine, se può darmi un suo parere professionale analizzando le informazioni che le ho inviato, che possa indirizzarmi verso il giusto comportamento da adottare, conscia del fatto che non e' la stessa cosa che poter guardare il bimbo negli occhi.

La ringrazio anticipatamente per il tempo dedicatomi e le porgo i miei più cordiali saluti.

buonasera e scusatemi se mi

buonasera e scusatemi se mi intrometto in questa discussione. io sono il papa di F. quasi 5 anni e rileggendo cio che hai scritto su tuo figlio è come se avessi letto la descrizione del mio. credimi identico! da circa un mese l'ho portato ad una visita psichiatrica dove mi hanno consigliato di farlo fare della psicomotricita' per farlo sbloccare e che secondo loro e solo dovuto ad un fatto di ansia. quest'anno per giunta dal primo giorno di asilo ho notato in lui una lieve forma di balbuzie e un totale rifiuto alla mensa scolastica. chiunque lo conosce sa che e molto allegro e partecipe in tutto ma risulta bloccato nel rapporto con i bambini di pari eta'. ti auguro di cuore di riuscire a trovare la soluzione giusta anche per il tuo piccolo

Non è una discussione, è un

Non è una discussione, è un consulto specialistico a distanza. Questo non vieta che uno possa inserirsi e aggiungere la sua esperienza, che però si espone a essere discussa a sua volta: nel nostro campo più che 'soluzioni' si cercano rimedi che permettano di capire e affrontare meglio le difficoltà e facilitino l'evoluzione. Se vuole un parere ulteriore su suo figlio è bene però che apra un consulto nuovo.
drGBenedetti

Anche Lei quindi ha la "paura

Anche Lei quindi ha la "paura dello spettro", come tante mamme ormai. E' la psicosi di questa epoca.
Non so più che dire. Un bambino autistico è un bambino che evita il contatto con le persone, che non comunica, che non è interessato agli altri, che si chiude in attività senza senso con cui si auto-ipnotizza, che non si sviluppa, che al massimo usa le cose e le persone per i suoi bisogni, senza considerarle nelle loro caratteristiche o appunto come persone...
Non mi pare che suo figlio abbia queste caratteristiche, che a 3 anni e mezzo sarebbero già dominanti.
Certo il momento dell'ingresso all'asilo è un momento importante, di conoscenza e ingresso nel mondo esterno, uscendo dal mondo familiare che finora era l'unico conosciuto, anche se cambiamenti importanti sono già avvenuti, come con l'arrivo del fratellino. Ma è la vita, che è fatta di cambiamenti, che comportano la perdita di qualcosa e l'acquisto di qualcos'altro: come nel caso del bicchiere pieno a metà, c'è chi lo vede mezzo pieno e chi mezzo vuoto . Da ciò può prevalere la spinta a crescere e conoscere, innata, o la paura e la ritrosia. A un estremo di questo continuum forse c'è l'autismo, in cui uno si rinchiude bloccando la sua evoluzione naturale, dall'altra la spinta a esplorare l'ignoto, a superare limiti e confini, che ora porta ai viaggi nello spazio. La maggioranza di noi si colloca in qualche punto intermedio, a seconda degli equilibri fra questi due estremi.
Cordialmente
drGBenedetti

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