la notte buia

Gentile Dottore, spero che questo tentativo di liberarmi dalla fobia delle scale, almeno sulla carta o virtualmente riesca, nella vita quotidiana si è rinforzata, mi sono trovata sul pianerottolo tra due rampe incapace di scendere la seconda. Escluse tante possibilità irrealizzabili o che aggravavano il problema, alla fine...
Cambiato anche nome utente.
Grazie per l'opportunità
andyandred

Forse bisognerebbe che Lei

Forse bisognerebbe che Lei imparasse a sfrondare i suoi post da una quantità di cose inutili ( almeno qui) di cui li riempie, ipotesi, teorie, citazioni, ecc. che hanno un effetto di impedimento e di occupazione di spazio, inutile, come una confusione che nasconde i collegamenti possibili. Come se per scendere le scale - mi sembra che ha fatto un paragone giusto - lei si portasse anche una quantità di pesi, zaino, valigie, borse... Molto meglio se se ne libera e scende più leggera, badando al suo equilibrio. Almeno così mi sembra.
Noto che l'e-therapy non l'attira. Che cos'è che la dissuade, la spesa di dieci euro a email? O qualcos'altro? Perdere l'anonimato nei miei confronti? In fondo sono quasi due anni, mi pare, che è in questo forum.

donald duck

Oh che commozione...cerebrale, avrei fatto qualcosa di giusto, un paragone!
Nella precedente mail non c'erano riferimenti teorici, ho ripreso indegnamente una frase di D. Meltzer, per quanto mi riguarda poteva essere anche di Donald Duck, perché mi dice qualcosa che va ben oltre il significato originario. Mi ero permessa di scriverlo, ma non accadrà più di scrivere ciò che sento.
Le ipotesi frammiste a sensazioni erano dei tentativi di descrizioni sulle difficoltà che incontro qui, Lei le ha paragonate a pesi ,spazio occupato inutilmente. Non mi attira l'e- therapy perché le difficoltà permangono, sono le stesse, almeno per me. Eviterò anche di fare semplici descrizioni.
Forse non ha notato che la mail precedente non era fatta di citazioni, teorie, ma era strettamente personale. Avevo cercato di essere me stessa, di descrivere una parte del mio "mondo". Ritiene che sia inutile, non sarà ripetuta la cosa.
Mi dica Lei cosa scrivere, forse chissà potrei copiare...Non è una provocazione,anche se tale può apparire.

Oggi fa freddo, una giornata grigia..
PS
qualche problema con l'anonimato? almeno per il momento lo preferisco.
-c'è un limite temporale per il forum?
---per la cronaca. Lei non ha mai detto in questi post qualcosa di improprio, non dico di sbagliato? non ha mai frainteso?
Per ora la saluto e mi taccio, forse nel frattempo mi arriverà qualche felice intuizione su cosa portare qui. Anche se ho forti dubbi in proposito, dubbi che Lei, forse neanche volendolo, conferma.

raggio di sole

Un tiepido raggio di sole fa capolino tra le nuvole.
Per buttare la spazzatura differenziata non ho preso l'ascensore, ma sono scesa per le scale, senza ausilio di passamano, sapevo che c'era. Poi sono risalita con ascensore e immediatamente sono scesa per le scale, anche questa volta senza problemi.
Non mi pare vero, per ora mi godo il momento cercando di tenere alla larga se e ma. E' troppo bello!111

Chiosa
quando dice badando al suo equilibrio, non mi è chiaro a quale equilibrio si riferisca se a quello fisico e a scale fatte di cemento o legno o ad altro.
Per il momento nulla può offuscare il tiepido raggio di sole, sono proprio felice della novità.

Lieto della novità. Qualunque

Lieto della novità. Qualunque equilibrio sia, sembrerebbe alla sua portata, anche portando della zavorra-spazzatura, che è bene indubbiamente differenziare...

come fare

Come fare a portare questa macchina dal meccanico...
Non vorrei fare anche qui, come faccio spesso ( recentemente ci sono state eccezioni) difronte alle scale e cioè batto in ritirata, eppure è quello che sta accadendo. Vorrei ad es. portare un altro sogno recente o descrivere alcuni problemi. Non mi riesce, prima non avevo questi problemi. Per la serie vorrei ma non posso. Per favore mi dia un consiglio per superare questo.
Non so se ancora una volta ho scritto cose inutili, che ingombrano.
Ma chissà se riesco a raggiungere l'equilibrio qualunque esso sia...in ogni caso se ho paura di cadere dalle scale non è per via dell'orecchio interno.

Speriamo che ce la faccia...

Speriamo che ce la faccia...

meglio non

Meglio non attendere tempo e prima che il coraggio di questo tentativo si dilegui ,e che i mille se e ma si facciano vedere. Sempreché permanga sino alla fine di questo post.
Forse anche questa volta scriverò le solite cose inutili o forse no. ..

Sul tavolo ci sono i soliti libri, non riesco neanche a leggerli, figurarsi a studiarli. Perché non si può applicare l'osmosi? Per i principi di efficienza e di economia sarebbe il caso di affrontarli, non è il caso di buttare via tanti esami, tempo e denaro, razionalmente è così, ma a volte non è sufficiente la razionalità- La facoltà o meglio questa facoltà non è stata una mia scelta, avevo forti dubbi, poi non sono stata capace di cambiare per tanti motivi tra cui problemi di salute in famiglia, per fortuna risolti, la gratitudine verso chi mi aveva permesso di studiare, il lasciarmi trascinare e ...
A parte queste che potrebbero sembrare "spiegazioni" inutili ora mi trovo nella situazione in cui sia proseguire che non hanno degli aspetti, come dire, negativi.
Stavo per aggiungere qualcosa, ma il coraggio, se così si può chiamare, è già scomparso e compaiono i se i ma e tante auto-limitazioni.
Lei ha detto più volte che presumo - sapere prima-, ma questa cosa proprio non la so e neanche la presumo, forse Lei si è fatto qualche idea, come mai mi lascio sempre trascinare? e non riesco a mantenere le mie acquisizioni?
In un sogno fatto di recente mi sembra che sono molto più determinata e sicura (almeno in sogno).
Mi trovo in un cortile accanto a me c'è una persona che conosco poco più avanti c'è sua moglie, che ci dà le spalle, è un po' diversa dal solito, lunghi capelli biondi, piuttosto mossi legati.
Camminiamo senza fretta. Particolare- sono a petto nudo ( nel sogno il busto è senza pitiriasi versicolor. Ne sono infestata, dopo aver fatto crescere per bene il "funghetto" mi sono decisa a porvi rimedio)-, cosa che nel sogno risulta normale.
Mr T. si avvicina, mi tocca il petto e dice che presto subirà una trasformazione per via della gravidanza ( ancora di nuovo, si ripete nel sogno).
Il padre è Mr T. Mi dà fastidio che si comporti così proprio sotto il naso della moglie, che è una brava persona e non merita di essere trattata così. Penso tra me che è arrivato il momento di andare via, di fuggire. La relazione tra me e Mr T. poteva sembrare consensuale, ma non lo era, c'era stato un inganno ( non so, nel sogno c'è un omissis) e poi non potevo andare via liberamente. Decido di fuggire, appena arriva un fornitore con ape-car di nascosto salgo sul mezzo. Un lucchetto rende il viaggio più sicuro, ma verso il termine devo riuscire ad aprirlo altrimenti sono scoperta e rimandata al mittente. Apro il lucchetto con fermezza e sono libera come Andy e Red.
Almeno in sogno non mi lascio trascinare e mantengo l'obiettivo.

"come mai mi lascio sempre

"come mai mi lascio sempre trascinare? e non riesco a mantenere le mie acquisizioni?"

Forse una possibile risposta c'è nel sogno: " Penso tra me che è arrivato il momento di andare via, di fuggire. La relazione tra me e Mr T. poteva sembrare consensuale, ma non lo era, c'era stato un inganno. ..." Così decide di fuggire, si fa trascinare, non resta sul pezzo. C'è il senso di un inganno, ma anche di una esibizione di sè ( al medico da cui si è rivolta per farsi curare?). Una distanza si è improvvisamente accorciata fino ad essere toccata e a restare incinta... " A questo punto fugge, di fronte a qualcosa alquanto ingarbugliata e si ritrova 'libera come Andy e Red', nomi che sono nel suo nickname, ma di cui non conosco il significato o i riferimenti.

inganno

Nel sogno c'era un omissis, non è dato sapere in che consiste l'inganno...Non mi vengono idee in proposito. Non lo avevo notato, anche il fatto di aver troncato di netto la prima parte del precedente post può essere vista come una fuga. Non so se la distanza si è accorciata.. non so se la distanza a cui si riferisce riguardi anche le mail. Dice di una esibizione...forse scrivere qui un pochino lo è o forse è la disperazione dovuta al fatto che non sono capace neanche di affrontare le scale pur non avendo handicap fisici e quindi mi ritrovo a salutare come un grande successo la mera discesa di una rampa di scala. A pensarci bene delle tre persone presenti nel sogno ero la sola a essere mezzo nuda- A me del sogno ha colpito il lucchetto o meglio la sua funzione in un primo momento era di sicurezza, ma se usato fino a un certo momento poi diventava lui stesso motivo di pericolo.

Altri due sogni un po' particolari.
Primo sogno (mi sembro Briatore imitato da Crozza). Sono con la mia famiglia in un cntro commerciale. Mio padre si sta misurando bei giubbini blu e ne sceglie uno. Anch'io scelgo due paia di pantaloni di cui uno con la blusa, entrambi costano dieci euro, non riesco a ritrovarli, neanche nei camerini-prova. Mi dico che non importa. Mi ritrovo in unavia del centro, stranamente poco illuminata, ci sono anche altre persone. C'è un cane ( non so il nome della razza ma sembra il cane che fa la pubblicità alla carta) sembra triste, è accucciato con il muso per terra, cerco di accarezzarlo, ma un signore mi dice di lasciar perdere è un cane lunatico. C'è anche un altro cane, uno splendido danese, che mi fa le feste, cerco di allontanarlo, di fronte a tante "smancerie" lo porto con me. Penso tra me la strada è così cupa che con guardia del corpo simile mi sento più sicura. Entro in un luogo con le illuminazioni natalizie, ci sono tante bancarelle, è il mercatino di Natale.

Secondo sogno- Mi trovo in un bagno, cerco il wc, ma ho difficoltà a trovarlo. Ben presto realizzo che quello non è il bagno di casa, ma cosa ci faccio all'alba in casa d'altri? quando ci sono giunta? deduco che ho perso la memoria. Cerco di uscire dall'appartamento, la proprietaria è occupata nelle vicende domestiche e non bada a me che guadagno l'uscita. Mi ritrovo in un pianerottolo con quattro porte, da una ne esce una signora che mi invita ad entrare. Entriamo nell'appartamento, mi mostra un telo con dei disegni particolari, mi ricorda qualcosa e le chiedo se era un mio regalo, risponde di no, lo aveva comprato a... Non ho il coraggio di dirle che non ricordo niente. Mi chiede un favore di consegnare una cosa all'altra inquilina. Esco dall'appartamento e siccome ho perso la memoria non so quale sia l'appartamento dell'altra signora, per esclusione ci sono due possibilità.

Per il momento ho dato più spazio ai sogni.
Ancora continua il trend positivo delle scale, almeno quelle di casa.

Andy Dufresne e Ellis Redding

Andy e REd sono i protagonisti di un film, Le ali della libertà, (The Showshank redemption), ambientato in un carcere, Shawshank, duro, in cui i soprusi sono all'ordine del giorno e vige la corruzione, anche il direttore è corrotto, il capitano violento. Eppure in questo ambito nasce l'amicizia tra Andy( in carcere ingiustamente) e Red (l'unico colpevole di S.). Red grazie a Andy impara a sperare, ma non è la speranza fatta di illusioni, ma è costruttiva e costruita.
L'essenza del film è riportata nelle frasi di Red dopo diversi anni di carcere viola la libertà condizionata e parte per il Messico (zihuatanejo). Red decide di vivere ( Andy prima di evadere diceva- o fai di tutto per vivere o fai di tutto per morire).
Le parole di Red: - sono così eccitato che non riesco a stare seduto né a concentrarmi su qualcosa. Credo che sia l'emozione che solo un uomo libero può provare, un uomo libero all'inizio di un viaggio la cui conclusione è incerta. Spero di farcela ad attraversare il confine. Spero di incontrare il mio amico è stringergli la mano. Spero che il Pacifici sia azzurro come nei miei sogni. Spero-
Anch'io vorrei imparare a sperare come Red...per questo il nickname.

'Omissis' in genere indica

'Omissis' in genere indica l'omissione di qualcosa che si preferisce non far sapere, quindi un atto deliberato, scelto da qualcuno.

In effetti scrivere su un blog è anche un mostrarsi in pubblico. Parlare di sè è un po' 'svelarsi', la verità è nuda, si dice...
Un lucchetto serve a chiudere e a bloccare una porta, quindi non si èuò entrare, ma neanche uscire, se non si ha la chiave.

Il primo sogno inizia con personaggi della famiglia (una parodia?: Crozza..., un 'centro commerciale', luogo confuso?), ma poi perde qualcosa, e lei si ritrova in ambienti un po' inquietanti, sembra (poco illuminati, cupi), i personaggi sono dei cani, o degli sconosciuti, anche se poi si ritrova in una zona illuminata, mercatino di natale: festa vera o parodia?

Altro sogno In casa d'altri, priva di memoria e quindi incapace di orientarsi e svolgere delle commissioni, oltre che funzioni 'private', in bagno... fra due 'signore'...
a dover scegliere per esclusione

I due sogni fanno venire in mente il senso di perdersi o essersi perduta, quasi il
'ritrovarsi in una selva oscura .... e la diritta via era smarrita...'

"Per il momento ho dato più spazio ai sogni.
Ancora continua il trend positivo delle scale, almeno quelle di casa."
più spazio ai sogni = trend positivo?

Andy e Red: 'svela' ancora qualcosa di sè: innocente e colpevole?... coraggio di 'evadere' e tornare a sperare e vivere?

opposti, sempre due parti contrapposte nettamente

Continuo il trend dei sogni. Mi trovo in una biblioteca universitaria. Il posto è pieno di studenti, ma non c'è silenzio, c'è un vociare di sottofondo, però non disturbante. La biblioteca è un po' particolare, si trova in un seminterrato, una parte delle pareti sembra abbandonata con delle scritta, scarabocchi, le pareti a mattoncini rese grigie dal fumo, mntre un'altra parte di pareti è molto curata con degli affreschi. Vengo a sapere che la biblioteca organizza un viaggio, ma preferisco non andare, non c'è il mio gruppo. Uscendo incontro una mia amica che mi convince ad andare con lei, trova la proposta della biblioteca molto conveniente. Salgo in macchina e aspetto la mia amica che nel frattempo è andata a ritirare un libro.
Anche in questo sogno, come in quelli descritti recentemente, ci sono sempre due parti opposte, antitetiche.
Dei due cani uno era lunatico, triste, a volte violento, l'altro era esuberante, gioioso. Una strada era poco illuminata l'altra era addirittura con le luminarie. Anche nel primo sogno c'era una coppia, il marito furbo, manipolatore mentre la moglie onesta, ingenua. Dualismo anche tra memoria e dimenticanza. Anche in questo la biblioteca pare un edificio diviso a metà per le caratteristiche.

Per perdersi bisogna aver iniziato un percorso, e al contrario di Dante, non mi pare neppure di averlo iniziato, forse per via delle tante paure, chissà. Anche in questo caso manca la memoria perché non c'è niente da ricordare. Forse più che tornare a.. dovrei iniziare a vivere e a sperare. Ma veramente posso permettermelo? Cmq anch'io sono divisa in due come i sogni.

Anch'io colpevole come Red? probabilmente si, non da codice penale, ma colpevole per aver fatto degli errori, ma non è tanto questo quanto l'imperitura incapacità a porre rimedio almeno ad alcuni di essi. Ma anche innocente come Andy...

Anche il nome del thread non è casuale, è tratto da un romanzo. Nel prologo, il protagonista si schianta con la macchina contro un albero. Viene portato in ospedale ma è catatonico. I medici pensano a qualche ictus, attacco apoplettico ecc. Un suo amico, appena lasciato dalla sua compagna che non vuole che la veda morire, gli fa visita in ospedale, ma non è convinto della diagnosi. Questo amico è uno psichiatra che ogni giorno va a trovarlo e gli parla. Riesce a raggiungerlo, l'unico che aveva capito che Jerry/guy si trovava a un bivio. Insomma anche Jerry (nome con cui lo conosceva lo psichiatra)/ Guy (nome usato dai famigliari)alla fine torna o inizia a vivere. Va un meno bene allo psichiatra che a distanza viene a sapere della morte della compagna.
Sia Red che Jerry/Guy scelgono la vita, ma in entrambi i casi hanno trovato un solido sostegno dall'ambiente e loro stessi sono persone molto capaci.

Gentile Dottore, almeno una domandina, forse ci può stare. Da quando sono scritta in questo blog ha trovato qualche cambiamento?

P.S.
Per quanto riguarda gli omissis, non so se una parte di me anche nei sogni non ha il coraggio di vedere alcune cose e pertanto le omette, come a volte mi capita di saltare il passaggio - discesa dalle scale- nei sogni, oppure può essere semplice dimenticanza, non so.

Nel sogno della biblioteca

Nel sogno della biblioteca sembra trovarsi appunto in un posto diviso a metà, una parte abbandonata, sporca, un'altra curata, affrescata. Entrambe però nel seminterrato... (anche il viaggio di Dante incomincia andando sottoterra, deve attraversare l'inferno per poter andare oltre...)
Organizzano un viaggio ma Lei declina... Non mi sembra chiaro nel sogno il ruolo della sua amica, se il viaggio cui la convince è lo stesso cui lei preferiva non andare...

Come sottolinea molti suoi aspetti sembrano essere opposti, double-face, tirata da una parte e dall'altra..., il risultato di due forze uguali e contrarie è l'immobilità, ma con gran consumo di energia...

Quanto alle domande o domandine, ci sono forse molti motivi per cui evito di rispondere, ma il principale è che non è mio compito qui rispondere a domande.

pessima memoria

Pessima memoria non ricordo molta parte dei sogni- Comunque la biblioteca che frequentavo in passato era in un seminterrato.
Ci sono spinte contrastanti, ma non è detto che siano di uguale peso, per cui si annullano, può darsi che a volte una prevalga sull'altra o forse no.

In questo momento mi viene da pensare che la buona salute sia quasi scontata o che basti qualche pillola...Prego per alcune mie amiche che non stanno tanto bene.

La domanda era, come dire, inerente il modo di scrivere ovvero se notava dei mutamenti nel modo di esprimermi. Nulla a che vedere on fobie o varie patologie. Ma se preferisce non rispondere o non è suo compito, capisco.

Per la fobia, almeno per il momento continua il trend positivo. Fin che dura me lo godo. Superato anche ostacolo di una scala alquanto impegnativa, sia pure in salita e anche con breve sosta sul gradino ( cosa prima praticamente impossibile).
Nel trend positivo mi hanno fatto notare anche una mano un pò più ferma.
Non so se proseguirà così, ma per il momento va bene così e cerco di non fasciarmi la testa prima del necessario.
Anche se trovo un po' bizzarro, considerando che non ho handicap, sottolineare o gioire per essere riuscita ad affrontare delle scale. Ma anche in questo c'è un leggero mutamento.

non

Non sono ancora pronta per le scale dei vigili del fuoco, ma va meglio. Sono contenta PER QUESTO, anche se mi tengo pronta al cambio di rotta ( La speranza è una cosa buona se si è preparati al peggio ).
Nonostante ciò il periodo non è dei più felici.
Una volta un mio conoscente mi disse che è più facile/possibile perdonare gli altri che non se stessi. Solo ora inizio a comprende l'espressione.
Per superare il momento sarebbero necessarie e/o un ambiente favorevole o capacità personali discrete, ma non è il mio caso, non è per falsa modestia o perché ricerco "complimenti".
Mi sono sempre lasciata trascinare, non mi sono mai opposta o saputo cambiare, almeno tentare.
..............

Bene per la maggior libertà

Bene per la maggior libertà di fare le scale.
Quanto al resto ho poche capacità di indovinare...

opacità del testo

Gentile Dott. le chiedo scusa per l'opacità di gran parte della mail. Forse in parte voluta, la parte grigia, cupa se malamente accennata, non andava a rovinare la parte migliore, le scale, sperando continui così.

--Lei ha scritto -bene x la maggiore libertà di fare le scale-. Riprendendo a memoria la sua frase "libertà" nel ricordo era diventata "autonomia". Lapsus freudiano o più semplicemente pessima memoria?

---Per la parte opaca ho difficoltà ad esprimermi e non può che essere diversamente. Ritorna la domanda perché mi lascio trascinare? Perché ad un certo punto mi fermo? Alcune scelte sono solo apparentemente mie del tipo la facoltà, la città in cui vivo ecc.
Ora mi sento insicura, ma sicura della cronica incapacità (di cambiare, di reagire).
Avere la sensazione che altri hanno deciso per me e di non aver saputo reagire. Forse per viltà o per incapacità o entrambe.
Solo come esempio, scelto perché a volte ne abbiamo parlato, non perché di maggior peso rispetto ad altri. L'episodio di abuso dell'infanzia, sinteticamente indicato come episodio xy (ci sono variabili matematiche per via della carenza di ricordi, ma come recentemente ho appreso la pochezza di ricordi non necessariamente implica che la cosa non sia avvenuta), per Lei, come più volte ha scritto, non è rilevante se sia realmente accaduto o solo immaginato, occorre concentrarsi sulle conseguenze che si vivono al presente. Questa cosa era stata trattata anche nell'altra sede. E allora cosa ho fatto? ho messo in discussione tutto, anni di lavoro..Non perché me lo ha chiesto Lei, perché faccio così, si inizia con se e ma e non si giunge a niente.
Ho letto qualcosa in proposito, non abbastanza, mi viene in mente questa piccola cosa. Forse almeno una differenza c'è tra abuso reale ed immaginato. Nel secondo le fantasie sono del bambino, nel primo viene meno qualsiasi tipo di libertà, le scelte sono di altri.
Questo è solo un esempio. A Lei sembrerà una domanda insulsa, stupida( forse rispecchio le caratteristiche della domanda). Quanto ha scelto per me quella persona? e quanto ho permesso che continuasse a decidere?Perchè rimane come una scrittura indelebile: corpo incapace a difendersi?-forse sono io che ho permesso questo e il relativo persistere...Ame sinteticamente viene da dire che sono proprio una idiota.
Soloun esempio, anche in altre circostanze non ho saputo insistere o esprimere dei dubbi,-facoltà o città in cui vivere-

nota-ricordo

Note-ricordo o coincidenze? Nella mail del 12/03/2014, Lei scriveva di un certo senso d'inganno, ma anche di esibizione di sé (al medico da cui si è rivolta per farsi curare?)...
Coincidenza, la persona dell'episodio avvenuto a 14 anni era un dr.
Attualmente sono in cura da uno specialista, pare abbia funzionato, ogni tanto ci torno per una "rettifica". Senza "rettifica" rischio intervento chirurgico. Per me è come un fratello. Lo trovo così....issimo.
Coincidenza ulteriore. Mio padre conserva da anni una scatolina di zinco fatta a mano da un suo amico, che non c'è più. Solo recentemente ho scoperto che questo suo amico era di Rovereto.

Lei continua a parlare per

Lei continua a parlare per 'rebus', indovinelli, ecc. Con messaggi più o meno subliminali. Sembra quasi un linguaggio 'cifrato'... come se qualcuno stesse spiando.
Mi ritorna il pensiero che questo spazio 'pubblico', cioè con un pubblico invisibile, non le permetta di esprimersi più liberamente ma magari qualche volta possa stimolare degli aspetti esibizionistici, o per lo meno istrionici.

tonta

Che sono tonta è un fatto acclarato, ma non capisco a quali "rebus", indovinelli si riferisca.
Con qualche domanda si può chiarire o si possono evidenziare parti poco trasparenti.
Forse è poco chiaro che evito le scale? o che di fronte a scelte che mi riguardano, come ad es la facoltà mi lascio condizionare? è poco chiaro che nel mio passato ci sono stati episodi, come dire, che sarebbe stato meglio evitare? per la prima volta nel post precedente avevo nominato l'altra persona (a 14 anni non ero sola, c'era anche un'altra persona) o meglio il suo lavoro, non so cosa ci sia di subliminale, tra l'altro il titolo dr. è così generico, oppure la mail è oscura perché ho ripreso male un suo pensiero espresso più volte? Questo è andare per tentativi, brancolo nel buio.

Sono proprio tonta, non so a quali aspetti esibizionistici si riferisca, non so cosa ci sia di istrionico nel dire che si è in difficoltà, che si sta perdendo la speranza.
Tuttavia mi piacerebbe conoscere questi aspetti...
---
Grazie per la cortese attenzione

dualismo, quasi due persone

Gentile Dottor Benedetti, purtroppo continua il dualismo a cui si accennava qualche post fa, mi sento come divisa in due, in due opposti. Ora la mail scritta poco fa mi pare dura, quasi priva di rispetto. Ma se sono "tonta" e non so esprimermi bene, non posso che prendermela che con me stessa, mentre Lei è sempre stato sempre gentile, soprattutto in certe occasioni, come dimenticare? Per cortesia mi aiuti ad essere più chiara e meno divisa.
La ringrazio di cuore, perché così proprio non va bene.

L'esperienza qui è un

L'esperienza qui è un tentativo di conoscenza, un'esplorazione, di se stessi, dell'altro, di quello che succede. Per conoscere bisogna liberarsi di quello che si pensa di sapere. Quello che sappiamo, o meglio crediamo di sapere, spesso è una 'costruzione' che ci siamo fatti per dare un senso alle cose, agli eventi, ai ricordi. Ma spesso è anche una barriera a vedere meglio, dei paraocchi che impediscono di vedere. A questo mi sono riferito alcune volte parlando di 'pre-sunzione', parola da cui si sentiva offesa. In realtà sono pre-giudizi che ci impediscono di vedere nuove cose.
Il mio è un invito a cercare di liberarsi di quello che 'sa' per limitarsi a 'esplorare' , osservare quello che 'vede' e descriverlo. In questo modo si possono forse fare nuove osservazioni, nuove esperienze e imparare dall'esperienza.
I cenni su se stessa nella seconda mail, l'essere divisa in due, vedere una parte di sè come quella che descrive, forse sono un'osservazione importante.

oppoosti, divisioni e simili

Gentile Dr. anche il mio computer sta attraversando una fase di opposti. Mi sembrava di aver scritto una mail particolarmente spontanea, più chiara del solito, anche la linea della rete era buona, ma quando avevo cercato di inviare, ecco la scritta - non sei autorizzato a...--.

Nuovo tentativo.
Vero, nei post passati quasi mai se non mai parlavo di me. Solo ora inizio a farlo e con difficoltà. Prima preferivo fare altro come descrivere la fobia (macosa sarà mai la fobia, un disturbo o un sintomo o un modo di esprimere un disagio o un "prodotto" dell'evoluzione della specie..)o alcuni episodi del passato o ponevo domande su disturbi e/o teorie. Erano semplici descrizioni, se mi passa il paragone, come se fossi davanti la bottega di un fabbro e descrivevo i suoi attrezzi: incudine, martello, materie prime ecc. Quanti oggetti possono venir fuori! Così le esperienze, gli episodi anche molto simili possono forgiare in maniera diversa gli individui. Non so se certi episodi, esperienze hanno forgiato anche me . oppure no.Preferivo la mera descrizione del fatto, episodio o disturbo, meglio se privati da eventuali implicazioni emotive , così diventava, almeno così mi pareva, più oggettivo, più lontano da me. Pensiero che mi viene ora, forse era un modo per evitare di parlare di me.
Spero di essere una persona e non una fobia o degli episodi o delle curiosità.
Era come fare cronaca o scrivere in un diario, era riportare cose accadute, meglio se con il minor coinvolgimento personale.
Tutto questo per dire che prima non parlavo di me, come inizio a fare ora e non senza difficoltà.
Proprio ieri, tra l'altro, si parlava di questo con la terapeuta. L'argomento si è posto per altre vie, ma non è questo che conta. Sembra che l'interpretazione della terapeuta possa avere del seguito. Staremo a vedere.

--A volte i miei post sono poco chiari, un po' è per il modo di scrivere, un po' perché mi distraggo, un po' perché a volte faccio confusione tra Lei e La terapeuta, così in un post recente ho usato "issimo" riferendomi ad un medico. Lei forse lo avrà trovato curioso un tale modo di dire, non per la terapeuta che lo conosce. Mi scuso per questo, anche questo indica la confusione del momento. Spero non si ripeta.

---Tornando alla divisione, quasi opposti. Sinteticamente riporto.
Terminare una cosa iniziata, mano, meglio di no. Continuare o forse riprendere a vivere, ma no, meglio spegnersi nell'ombra (non vivereo spegnersi non necessariamente implica uccidersi). Iniziare a vedermi come persona e non un coacervo di limiti, mai limiti sono tanti. Scrivere al DR Benedetti senza continue cancellature ( nelle mail non si vedono, ma ci sono), ma non è possibile... E simili-

Comunque nonostante questa fase d iconfusione, di divisione, qualcosa sia pure non in modo eclatantesta cambiando e non solo per le scale. Ieri ad es. uscendo dallo studio della terapeuta mi ero avvicinata al parapetto, prima sembrava si fosse una forza centrifuga. Non è solo questo. Al momento questi piccoli mutamenti sembrano positivi, non è detto cheproseguiranno o che che continueranno ad essere positivi, ma perchè no...
Un cambiamento, tra gli altri,è che ora riesco a seguire sia Lei che la terapeuta,sia pure in ambiti e funzioni diverse, come giustamente notava in una mail, prima non ne sarei stata capace.
Questo riguarda il passat, con queste parole ringrazio la terapeuta.
Mi sembrano passati cent'anni da quando avevo difficoltà a distinguere tra un gesto d'affetto fatto in silenzio e altro tipo di intento.
Non so perché reagivo in un certo modo, ma sapere ora come e perché non più tanta importanza. E' passato.
A pensarci bene, dire passato, il passato, anche questa è una novità, o forse il tentativo di voltare pagina,

A volte ho il dubbio che Lei

A volte ho il dubbio che Lei parli per altri, non rivolta a me. Forse parla per sè, rivolta a sè. Dei personaggi che parlano ad altri personaggi. Probabilmente internet facilita quasto aspetto.
Mi sembra anche che parli 'intorno' alle cose, per così dire, ma non le dica apertamente. In realtà Lei sa di cosa parla, quindi non occorre che descriva le cose. Ma forse appunto non sono quelle le cose che forse le servirebbe esplorare, ma altre che invece 'non conosce'.
L'effetto forse è quello di 'Aspettando Godot'.
Con tutto questo se le sue difficoltà diminuiscono, me ne compiaccio con Lei. Spesso quando le cose vanno meglio non se ne capisce il perchè. Ma vanno meglio e questo di soluto basta.

ascensore

Prima usavo "descrivere" fatti ex post ( mi sfugge il nesso con le presunzioni) ed era come prendere l'ascensore. Nell'ultima mail avevo cercato di non usare l'ascensore e di prendere le scale. Tentativo non riuscito e forse neppure così visibile, quindi proprio un disastro.

--Non parlo a me e spero neanche a dei personaggi ( la terapeuta ha impiegato tanto tempo e risorse per farmi capire che sono una persona e non altro). Però a volte capita che la confonda con la terapeuta o meglio scrivo come se Lei avesse le stesse informazioni. Cosa di cui mi scusavo l'altra volta. Evidentemente per Lei mentivo e ho il dubbio che non è la prima volta. Non è di certo motivo di risentimento.

--Non per essere petulante, anche dalle cose descritte si possono evidenziare aspetti che ci erano sfuggiti soprattutto se la descrizione avviene in un ambito di confronto.
Non capisco cosa significhi e come si faccia - esplorare le cose che non si conoscono-.
Domande dovute all'ignoranza, ma si parte da qualcosa? si procede per tentativi? e i tentativi su quale base sono scelti? non si corre il rischio, mi passi l'espressione, di parlare a vanvera? Noto che mette tra virgolette l'espressione ' non conosce', forse indica qualcosa, non so. In che senso esplorare le cose che non so può essermi utille, a parte un generico sapere? Anche Lei potrebbe essere, per cortesia, più chiaro.

Vero a volte parlo intorno e non direttamente. Dice che so di quello che parlo, non è proprio così, ne percepisco una parte, l'altra è da scoprire, evidenziare ecc. Soprattutto per la parte della mail passata in cui prendevo le scale ovvero non facevo descrizioni ex post. Rimane esatta la sua osservazione che a volte parlo intorno, questo per dubbi, timori personali, che non riguardano lo strumento. Per il momento non aggiungo altro perché con il mio modo di scrivere non farei altro che aggiungere altri equivoci.

cattiva memoria

Gentile Dottore, brutta cosa la cattiva memoria. Lei non aveva forse scritto che non era suo compito rispondere alle domande? come non detto, nell'altro post c'è una serie di domande, fatte con l'intento di capire e poter seguire il suo consiglio (esplorare quello che non so), ma sempre domande sono.
Le chiedo scusa per le tante mail, il fatto che abbia una fobia particolarmente limitante o che sia disperata non giustifica il mio comportamento in questa sede. Forse le sembrerà strano, non scrivo in rete, questa è una eccezione, non sono iscritta a facebook o simili, non ho neppure un indirizzo mail.

Quello che scrivo in risposta

Quello che scrivo in risposta alle email o ai post (sue e di altri) sono osservazioni, descrizioni delle mie impressioni sollevate dalla lettura del suo scritto. Il linguaggio è uno strumento imperfetto, e a volte non veicola bene i significati, ma le mie sono solo comunicazioni che dovrebbero essere utili a Lei per andare avanti, qui, almeno. Non sono, per lo più, accuse o rimproveri o tanto meno offese, credo.
Segnalano cose di cui forse Lei non si rende conto, perchè viste da un punto di vista, cioè di visuale, osservazione, diverso dal suo. Non più giusto o migliore, solo diverso. Con tutti i rischi che sia parziale, inesatto o addirittura sbagliato, perchè è una possibilità umana quella di sbagliare.
Capisco che a volte possano essere oscure, e sollevare domande, ma non sono io che posso dare la risposta, deve trovarla Lei... Io non so le risposte, posso dare o cercare di dare un metodo per esplorare e cercare, ma il 'terreno' in cui si trova lo può vedere Lei, non io... Io posso cercare di farle togliere i paraocchi, se mi accorgo che ci sono ( con rischio di errore, ovviamente...)

Per cui serve a poco che lei contesti o protesti o smentisca le mie osservazioni: può utilizzarle e verificare se le servono a qualcosa, o scartarle se inutili. Ma l'impressione è che Lei le respinga prima di usarle. Mi viene in mente il cannocchiale di Galileo che i cardinali non volevano usare ( se mi scusa il paragone...), perchè non volevano mettere in dubbio "quello che sapevano già", perchè lo dice la Bibbia...
Ognuno ha una sua 'bibbia' che non vuole mettere in dubbio, di solito...

"Non capisco cosa significhi e come si faccia - esplorare le cose che non si conoscono-."

Se avessi la risposta, la ricetta valida per tutti, probabilmente sarei ricco... Molto più possibile forse è accorgersi degli ostacoli, degli errori, delle difficoltà,a farlo e segnalarle per provare a trovare la sua strada, il suo modo.

rispondo subito

Rispondo subito, dopo non so quando sarà possibile, come le accennavo, non ho email e neanche computer..ma sono in prestito.

Anch'io ho una "Bibbia" che non voglio mettere in discussione, mi riferisco ai risultati ottenuti, non importa se pochi o molti, in psicoterapia, eppure di recente l'ho fatto, con risultati disastrosi anche sulla fobia. Questi "risultati" non son piovuti dal cielo o dall'applicazione di teorie o statistiche, ma sono il frutto di ripensamenti, di cadute, di equivoci. Se questo è un problema..
Per il resto non ho una mia bibbia che non voglio mettere in dubbio. Lei dice che di solito è così, messo così sembra un dato statistico-probabilistico. Usando tali metodi nessuno dovrebbe comprare i biglietti della lotteria perché è più probabile, quasi certo,di perdere eppure uno vince.
Qui, in questa sede non si nota, quante volte torno su argomenti per vedere altri aspetti o perché qualcosa non mi torma.Non ha idea di quanto mi sia costato comportarmi così, una conseguenza può essere l'immobilismo a cui accennava anche Lei, ma non è solo questo. Tuttavia ho il dubbio che Lei mi ritenga una bugiarda,quindi anche questo sarà recepito come menzogna.

Lei consigliavadi mantenere distinti i percorsi, ma accade che a volte si incrocino come in questo caso e mi trovo al centro. L'argomento è lo stesso - mettere in discussione- ma in modo così diverso. Non me ne voglia se le due "interpretazioni" dovessero risultare così opposte, inconciliabili, scelgo quella della terapeuta.
Oltre che bugiarda, irrazionale, ora aggiunge un'altra caratteristica la testardaggine o meglio l'ostinazione,non voglio proprio togliere i paraocchi, in concreto quando avrei messo questi paraocchi e cosa non metto in discussione?

Avrei uno strano modo di non tener conto delle sue osservazioni: farei domande per capire come capirle, come attuarle, mi scuserei per non aver tenuto conto di una sua osservazione, non solo direi che una sua osservazione è appropriata, pertinente.
Come se non bastasse alcune sue osservazioni,non è che le ho buttate via senza considerarle, ma sono in stand by, non riesco ad affrontarle, dando un nome- non so perché con Lei parlo intorno a..invece che direttamente; la frase sembra che aspetto Godot, forse cela dell'altro ed infine la fobia come difesa dal mostro. Questo è solo un elenco,altra cosa è affrontarlo.
Anche se per la fobia la terapeuta ha trovato una interpretazione certamente non esaustiva, ma con basi solide, almeno finora così sembra. Se solo sapesse quale percorso ha reso possibile questa interpretazione.. altro che bugiarda. Spero che non le dia fastidio questo accenno, ma per me qualsiasi cosa che somiglia ad un miglioramento o una maggior conoscenza della fobia, mi rende più ottimista e l'intento era ed è di condividere questa cosa, se invece lo trova irritante o puerili, come non detto,

P.S.
Non considero offese le volte in cui mi pare ( esprimo un dubbio) mi considera bugiarda, irrazionale, ostinata, ma come cose che fanno parte del pacchetto "osservazioni".

-considerato che ho nominato in questa mail la terapeuta. Riporto un'altra cosa su cui avete punti di vista diversi. Secondo Lei butto via subito le sue osservazioni, secondo la terapeuta, riporto la sua frase a memoria perché breve: " Il Dr ha una grande influenza su di te".

"ho il dubbio che Lei mi

"ho il dubbio che Lei mi ritenga una bugiarda..." No, solo che quello che crede di sapere non sia la verità, diciamo. Ha presente il mito della caverna di Platone? Credo che sia molto significativo e sia utile rileggerlo ogni tanto, tutto, non solo la parte iniziale. Dice molto, credo, sulle 'verità' degli esseri umani e su come reagiscono spesso a chi le mette in dubbio. Le 'bibbie' sono pericolose per questo.

In effetti più che conoscere 'la fobia', o un altro sintomo, penso che sia importante conoscere se stessa ( di nuovo un riferimento socratico, o forse era la frase scritta sul tempio di Delfi...) e le sue difficoltà e le soluzioni non funzionali di cui forse è effetto la fobia. Come quando c'è una perdita di gas, o altro, credo che non conti tanto studiare la perdita, o il rumore che ne deriva, ma il luogo da cui proviene, per riparare, o migliorare il funzionamento dei 'meccanismi' coinvolti .

" bugiarda, irrazionale, ostinata..." il tono in cui lo scrive, per così dire, sembra mostrare proprio che Lei prende le mie parole come offese - sacrilegi, quasi -se non a Lei alle sue credenze o forse all'autorità di altri cui le attribuisce.

Certo, capisco la sua difficoltà, come se si trovasse fra Scilla e Cariddi. Ma non credo tanto che siamo la sua dottoressa e io, in causa, quanto le immagini che Lei forse si è formata di noi, quasi due personaggi nella sua scena interna, che si sono aggiunti ad altri personaggi, che a volte vengono contrapposti gli uni agli altri...
E' questa scena e i vari personaggi, e il copione che recitano, che sarebbe da esplorare un po' di più...

auguri

Posso rispondere prima del previsto e le faccio gli auguri per l'imminente Pasqua.

Anche gli psichiatri presumono (sto cercando in po' di autoconsolazione). Lei presume anche dal tono di voce che avrei usato, che mi sarei offesa per via di queste parole: bugiarda, ostinata e irrazionale.
La prima l'ha esclusa Lei. Le altre due non ci sono motivi per offendermi.
Ostinata, e lo sono, spero non sempre e poi talvolta può essere persino positiva.
Irrazionale. Ma se sono fobica e la fobia è il max della razionalità. Non solo per questo, ma perché sono una persona e in quanto tale a volte agisco emotivamente. Se invece per irrazionale intende dire che mi manca completamente un minimo di logica, che parlo solo per fare aria o dire amenità, allora è un po' diverso. Questa era l'accezione in cui la intendevo in passato.
Non mi ritiene bugiarda, grazie, e precisa: "...No, solo quello che crede non sia la verità, diciamo."
Ammesso ci sia qualcosa in cui credo, non ne ho mai fatto menzione. Mai detto di conoscere la verità. Se qualche volta, in passto ho usato questa parola è in senso improprio e cioè come sinonimo di cronaca, di essere sincera. Usa la parola verità, una cosa enorme, persino Gesù diceva di essere la verità non di averla. Cerco di essere sincera, di riportare i fatti per quello che posso percepire, ma la verità, è altra cosa. Questo è un limite che ci accomuna, forse c'è chi ritiene di essere esente, comunque mi appartiene. Questo in generale mentre in particolare cosa intende dire? vado per ipotesi
- sono ignorante e ho ancora devo imparare dall'esperienza e dai libri;
-non mi conosco .
Ebbene si, ammetto l'ignoranza in entrambi i casi.
Non so sesi riferisce ad una in particolare delle ipotesi o a tutte e due, il dubbio mi è sorto perché cita sia il mito della caverna di Platone che l'iscrizione al tempio di Delfi.
Difficoltà, certamente ne ho e da tempo ho smesso di fare seri tentativi per risolverle.
Non mi è chiaro quali sono queste mie credenze false e a quale autorità le attribuirei.
Da come è strutturata la sua mail sembrerebbe che l'autorità sia la terapeuta. Solo una ipotesi, non è detto che sia corretta. Per quello che ne so tra la Dr e me non c'è un rapporto di tipo gerarchico. Sel'ipotesi è valida, non crede che la terapeuta se ne sarebbe accorta che le attribuivo le mie credenze false? non crede sappia distinguere un meccanismo di difesa? ( mi pare sia l'identific. proiettiva o forse la proiezione. Essendo una pz posso permettermi di fare di questo tipo di confusione).
Dice di capire la mia difficoltà, quasi fossi tra Scilla e Cariddi (questi nomi hanno un significato molto, molto particolare per la Dr e me), ma da come prosegue ho qualche dubbio.
Può capitare di rivolgersi a due o più esperti e di ricevere opinioni, valutazioni diverse. Niente di strano, non sempre è possibile portarli avanti tutti, può essere necessaria una scelta, da valutare di volta in volta. In altri termini, a volte metto in primo piano le sue parole Gentile Dr e a volte quelle della terapeuta, a volte può essere necessaria una scelta più drastica. La terapeuta avendo letto qualche sua mail ha notato che non sempre le vs considerazioni coincidono, ma lo ha visto come opportunità per me. Teoricamente ha ragione da vendere, ma praticamente..
Mi sarei fatta un'immagine di Lei Gentile Dr? non ho elementi per farmela. Non mi lamento per questo, ma le mail se danno qualche informazione è a senso unico.
Per quanto riguardala Dr, ha avuto il coraggio di mostrarsi come persona, di non nascondersi dietro teorie. Posso confermare le parole del medico che me l'aveva consigliata - è intellettualmente onesta- Qualità che non è poi così diffusa.

Post scriptum
la frase -conosci te stesso- a quel che ne so non è di Socrate, ma èl'iscrizione al tempio di Delfi.
- anche in questa mail cita filosofi dell'antica Grecia. Il loro pensiero ancora studiato. Ma nell'antica Grecia le donne non erano considerate persone, secondo un punto di vista alternativo, Santippe non era la megera descritta nei libri di testo, era solo una povera donna, costretta al silenzio e all'ignoranza, per non parlare della pedofilia. Ho appreso questo da un noto giornalista, tra l'altro ateo, ma che ha letto con attenzione sia il vecchio che nuovo testamento, solo un uomo chiamato Gesù cercò di dare dignità a donne e bambini e condannò apertamente la pedofilia ( ...sia messo loro una macina al collo e buttati a mare.. parole dure considerato che era incline al perdono)-
Ora esprimo una mia credenza- credo che la pedofilia sia un reato anzi un crimine orrendo- falsa credenza? ma mi fermo qui e di nuovo auguri.

La sua sembra una difesa

La sua sembra una difesa davanti a un tribunale che l'accusa di qualcosa. Ma io non sono membro di quel Tribunale, non mi occupo di accuse o difese, ma di esplorare le cose nel 'territorio' in cui mi vengo a trovare con chi scrive e di mettere a fuoco ostacoli e impedimenti a osservare e descrivere quello che si vede. Questo mi sembra è ciò che si può vedere: che ci troviamo appunto in un Tribunale dove contano avvocati e accusatori e giudici, alla luce di codici penali o religiosi ecc. e non conta, come non conta in Tribunale, la ricerca della verità: che non vuol dire poterla trovare, ma ricercarla è forse la cosa più interessante e vitale che c'è.
C'è questa specie di braccio di ferro, lungo ed estenuante, forse: Lei che cerca di tirarmi nel suo Tribunale, io che cerco di portarla ad esplorare l'"ambiente" in cui si trova.
Le ricambio gli auguri di buona Pasqua.

finalmente

Finalmente sono riuscita a fare la RM smdc. Rinviata per il maltempo. Il referto così riporta: - si apprezza una regolare conformazione degli spazi liquorali; linea mediana in asse. Sono evidenti alcune piccole puntiformi zone iperintense lungo a livello della sostanza bianca fronto-basale dx e frontale sn paraventricolare, a probabile significato aspecifico. Non apprezzabili ulteriori alterazioni encefaliche.
Ossificazione del terzo anteriore della falce cerebrale.
Sinusopatia infiammatoria mascellare dx.-
Il mio medico dice che rientra nella norma, Lei cosa ne pensa?
Un radiologo mi disse che RM cmdc più precisa, ma già questa può evidenziare problemi ( noduli, aneurismi, tumori ecc. Non se ci fosse stato qualcosa di simile a quasi un anno di distanza non avrebbe dato cenno della loro presenza) sia pure non chiaramente, in questo caso da fare con mezzo di contrasto.

Gentile non voglio tirarla da nessuna parte. Se poi fossimo in un tribunale Lei sarebbe il "perito di parte" ...della mia parte visto che mi sta aiutando.
Bella cosa cercare di trovare la verità, come i limiti studiati nell'analisi matematica, tendere senza mai arrivare, ma è cosa impegnativa, almeno per me, mi mancano tante cose per poter tentare.
Libertà. Nei miei post compreso l'ultimo, dice che vogliono trascinarla in un tribunale. Se è questa la sensazione non posso né confermarla né smentirla o discuterla, posso tenerne conto. L' intento era di dire che mi rispecchiavo in alcune sue parole (l'unica parte in cui non c'era questo, era il riferimento alla pedofilia, parte in cui liberamente esprimevo una mia idea. Una tra tante. NOn conosco il suo parere in proposito).
La sensazione dopo aver scritto quella mail era di libertà in una accezione particolare, non la libertà che prova il prigioniero appena esce dal carcere o simili, non la libertà che prova chi si libera dalla menzogna. Libertà con un significato soggettivo. Dura poco, è effimera, basta poco per farla svanire, persino un soffio di Zefiro. Cerchiamo di mantenerla intatta. Anche Lei, anche se non è di certo nelle sue intenzione, può incrinarla se non distruggere. Si può assimilare, almeno così mi pare, alla sensazione che si prova camminando sul bagnasciuga le sere di fine stagione. Quando la spiaggia è deserta, si sente solo il debole rumore delle onde che hanno la parte finale candida. L'ultimo sole riscalda il viso e i capelli messi sotto sopra da un leggero venticello. Se si alza lo sguardo si nota che all'orizzonte il mare diventa più cupo e si confonde con il cielo. La mente è sgombra, serena.
Stranamente,( strano lo è per me, non per la terapeuta, secondo Lei, le scale hanno un ruolo importante per me) questa sensazione a volte la provo quando scendo le scale.
Questa è solo una parte della sensazione, e siccome non voglio tirarmi nessuno, mi fermo qui.

Penso che sia meglio non

Penso che sia meglio non entrare nelle sue questioni mediche: forse ho sbagliato a entrarci l'altra volta. I 'tuttologi' servono a poco, di solito, se non ad aumentare la confusione.

Libertà, verità... sembrano averle ispirato dei pensieri poetici, ma sembra ritrarsi, non osare di procedere.

"Se è questa la sensazione non posso né confermarla né smentirla o discuterla, posso tenerne conto."

Mi sembrerebbe un grande passo avanti.

Felice

Più che facile per il grande passo avanti.

Non avevo osato procedere nell'altro post mi ero fermata, quasi degli impedimenti. Questa potrebbe essere la sensazione opposta a quella di libertà, sempre soggettivamente intesa e quindi anche il suo opposto.
Libera non nel senso che non sono soggetta al dominio o all'autorità altrui, che ho facoltà di agire....e simili.
Nello scrivere appariva anche la sensazione opposta che ha reso difficile se non impossibile andare avanti.
A volte la sensazione di libertà capita quando scendo le scale senza problemi. Allora mi sento libera, sempre soggettivamente inteso, da etichette ( fobica, non faccio questo o quello, sono così, ecc.), senza limiti opprimenti, nel senso di non riuscire neanche a tentare, tanto...La mente è sgombra, serena. Il resto è molto lontano, compreso la terapeute e Lei. In quei momenti sono una persona, una tra tante. Non per usare una sua espressione, una "minus habens" (riprendo le sue parole, ma Lei non ha detto che sono tale), una a cui è precluso persino tentare, tanto...Una che si deve mettere sempre e comunque in discussione e cercare nuovi aspetti, facendolo si distrae e così conferma la minus habens, perché si perde di vista l'obiettivo. Mentre in quei momenti un gradino è solo un gradino di una scala più o meno lunga o forse un solo gradino. La scala è solo uno strumento che collega i piani,non è un oggetto terrificante che cambia forma, dimensioni, capace di muoversi. Riprende la sua dimensione e il suo significato.
Ma quei momenti sono effimeri, basta poco che prevalga la sensazione opposta che impedisce di andare avanti, forse per il timore, sicuramente infondato, che Lei anche senza volerlo, possa distruggere la sensazione di libertà, così fragile, la sensazione di sentirmi una persona, una tra tante.
Anche ora ho il timore di aver scritto certe cose e che sarebbe stato preferibile tacere. Un po' come per le scale, ma chi me lo fa fare salire se dopo ho paura di scendere? Non perché sono cose personali o così riservate, ma perché esponendomi come persona corro il rischio, ancora una volta, di non esserericonosciuta come persona ( sono sensazioni non è detto che sia successo, almeno in questa sede), ma come un coacervo di limiti, incapacità, se non peggio.
In questo momento si affastellano nelle mente tante immagini recenti e non , ma non riesco a parlarne un po' perché dolorose, un po' perché sono così rapide. Un po' come davanti alle scale.

Finora non mi ha lasciato andare. Tempo fa le chiedevo Gentile Dottorenon mi lasci andare...
Non so come mai mi è tornata in mente questa espressione...

Felicità è una coperta

Felicità è una coperta robusta, diceva Linus, nei Peanuts di Schultz. Un corrimano robusto?

E' tornata a parlare di libertà, e anche di verità, pur non nominandola. La ricerca della verità di se stessa, "libera... da etichette ... senza limiti opprimenti... In quei momenti sono una persona, una tra tante. Non ... una "minus habens" ..."
Cos'è che la frena?
"...esponendomi come persona corro il rischio, ancora una volta, di non essere riconosciuta come persona ..., ma come un coacervo di limiti, incapacità, se non peggio."

"Finora non mi ha lasciato andare.
Tempo fa le chiedevo ... non mi lasci andare...
Non so come mai mi è tornata in mente questa espressione..."

E' questa paura (anche) che la frena?
Come la coperta di Linus, il corrimano potrebbe essere come un talismano, una reliquia, letteralmente il resto, il residuo di qualcosa che fino a un certo punto forse aiuta, e poi frena, impedisce...

passamano e dintorni

Quasi felicità un robusto passamano e quasi sicurezza, visto che una volta aveva deciso di rompersi proprio quando stavo scendendo le scale e non di certo per eccesso di appoggio. Così pure scendendo una scala alibro avevano ceduto gli ultimi due gradini. Un alro modo per dire piove sul bagnato.

Non so quale altra paura mi freni, a lume di naso, mi sentirei di escludere tale possibilità ( che lei mi lasci andare, sicuramente ha delle sue motivazioni, ma non è un freno). Forse la stavo scambiando per un passamano, mi scusi per il paragone.
Riprendendo la sua domanda, cosa mi frena, è un po' come dire cosa mi spaventa delle scale. Forse scendere le scale è un po' come abbandonarsi, lasciarsi andare.
Almeno per questa sede, una ipotesi che motiva il "freno" può trovarsi negli equivoci, fraintendimenti del passato che hanno prodotto delle microfratture, microlesioni. Ma è una ipotesi, meglio accantonare per il momento l'argomento,troppo poco chiaro.

Libertà, verità e memoria, parole che si integrano fra di loro. La menzogna ci priva della libertà che a sua volta viene meno se non c'è memoria, lo spazio privo di ricordo può essere riempito da qualsiasi bugia. Era stato Lei a farmi notare che davo un certo peso alla memoria, prima non ci avevo fatto caso. Timore per la mancanza di memoria? Probabilmente si, anche questo implica il lasciarsi andare, affidarsi al ricordo altrui, non poter contare su di se, un po' come per le cadute, un attimo prima di rialzarsi si è indifesi. In questi frangenti può essere necessario difendersi anche fisicamente ( la necessità di difendersi può esserci anche in altri contesti al di fuori dei tribunale) ed io non lo so fare,spesso mi lascio trascinare. Forse è solo l'aspetto esteriore di un timore che finora non avevo considerato, li prenda pure come pensieri in libertà. Forse mi spaventa anche tentare di difendermi ( non difendo le mie idee ,i ricordi, ciò che mi piacerebbe ecc.) meglio rinunciare, temo per un eccesso di difesa? o per l'incapacità di far frante alla reazione?
Piccola osservazione: basarsi sul ricordo altrui implica sempre trappole, bugie? Probabilmente no eppure ho questo timore. Ometto quello che mi sta passando per la testa e cioè certi momenti in cui la cosa chemi riusciva meglio era fuggire e subito dopo cercavo qualcosa per distrarmi. Meglio stendere un pietoso velo o se si preferisce metterci sopra la proverbiale pietra, dopotutto come direbbe Lei è passato.

Il passamano come la coperta di Linus... può dare sicurezza, può essere un aiuto per una minus habens, qualcosa che riempie il gap.

la mail è un po' particolare, per usare un eufemismo, ma sto cercando di usare al minimo il "passamano" quindi l'incedere è tipico di chi sta cercando di tentare- Mi scuso perché è molto arruffata. Comunque almeno ho tentato...

"pensieri in libertà"...

"pensieri in libertà"... Magari!
Non mi sembra che i suoi pensieri siano liberi. Sono sempre sotto controllo di una razionalità attenta anche troppo. Forse il 'corrimano' è in realtà parte di una staccionata che li tiene dentro. Possono uscire solo legati e imbrigliati da razionalità e controllo. Sono questi i freni che inibiscono la libertà. Ogni volta che emerge appena un pensiero Lei lo imbriglia 'interpretandolo' o ipotizzandone le cause, i motivi, i significati, o giustificandoli ecc ecc. Come se Lei fosse l'educatrice di scolari da presentare al direttore, e non le sembrassero mai abbastanza in ordine, presentabili, e temesse di venire rimproverata, licenziata, ecc.
Ma i pensieri, come le piante, possono crescere e svilupparsi e fruttificare solo se lasciati liberi. A meno che non voglia una 'piantagione' meccanizzata...

Anche le mie parole sembra che Lei cerchi sempre di imbrigliarle, spiegarle, razionalizzarle, quasi potessere essere pericolose se lasciate libere di circolare, senza controllo. Come potessero avere una cattiva influenza sui 'prigionieri'...

parte A e parte B

PARTE A

Gentilissimo DR prenda pure questa parte A come spiegazione o come altro preferisce.
Il post precedente era un tentativo, finalmente mi ero decisa a tentare. I tentativi non sempre riescono a primo colpo è un po' come per i bambini quando imparano a camminare, ad affrontare le scale, nei primi tentativi si appoggeranno di più ai mobili, al passamano, cercheranno le braccia dei genitori, con il tempo riusciranno a farne a meno, così anch'io nella precedente mail ogni tanto mi sono appoggiata. Perché vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto? Se il pensiero libero appena nato subito dopo viene imbrigliato, vuoldire che per un attimo si era intravisto, è un inizio, forse non brillante, ma perché non tenerne conto?

Riguardo le sue parole, almmeno per quanto riguarda la parte finale delpost, mi pare di averle "usate", forse non è molto educato, ma è stato efficace ( Le parole sul passato, tra l'altro Lei non ha mai detto che sia utile mettere una pietra sopra. Nella fattispecie ho usato le sue parole mescolandole con altre) per mandare via delle immagini chesi proponevano nella mente. Non si possono gestire razionalmente perché si propongono e basta, posso solo ricacciarle nello sfondo e le sue parole erano state d'aiuto.

Prendo nota delle osservazioni circa l'uso che farei delle sue parole.

Post scriptum
Per quasi tutto il periodo scolastico avevo una particolare brutta abitudine: scrivendo mangiucchiavo le penne di plastica, raramente le matite. Non mi dicevano niente, era la prova che facevo i compiti. Ma a pensarci ora, era un'abitudine un po' schifosa.

PARTE B Pensieri in libertà ovvero senza né capo né coda.
Voglio bene alla piccola elefantina grigia, così minuta che si può abbracciare e lo lascia fare, così fiduciosa. Mostra la sua gioia,il suo affetto in modo semplice espontaneo, senza timori. Eppure è così piccola. Come gli altri cuccioli vuole stare in casa, non vuole essere abbandonata per strada e per questo che affronta di corsa le scale di casa dicorsacon entusiasmo. La sua ingenuità rasenta la disinibizione, ma non c'è malizia o malignità, è solo affettuosa. Il suo sguardo è limpido, sereno. Voglio bene alla piccola elefantina eppure gli occhi sono umidi, forse qualche sparuta lacrima....

Paura di cadere, anche in questa sede. Frangente caduta, sospensione nel vuoto, non c'è più niente, respiro trattenuto e poi il tonfo al suolo. La piccola elefantina non è mai caduta e nessuno cercherà di farla cadere-

Paura di lasciarmi andare..significa tante cose ..
ad es lasciarsi andare nell'esprimere gli stati d'animo o le proprie emozioni. Nel farlo mi sentirei inopportuna, fuoriluogo, imbarazzata, invadente. Insomma non mi riesce. La piccola elefantina non ha di queste paure, lei mostra quello che prova. Sventola le enormi orecchie quando è felice. Spontaneamente si lascia andare, forse non è neppure un lasciarsi andare, lei è così fiduciosa, ingenua, spontanea, graziosa. Lasciarsi significa anche molto altro...

Post scriptum
- Questo è solo il secondo tentativo.
--Non vorrei fare sempre e comunque dei passi indietro o non tentare, vorrei tentare e fare anche dei passi in avanti come le altre persone. Vorrei essere come gli altri né meglio né peggio. Ma questo è un pio desiderio o fantasia, almeno per il momento. Frase sintetica a cui mancano delle parti proprio perché sintetica.
--personalmente voglio bene alla piccola elefantina.....anche se è un personaggio di fantasia. Spero che sopravviva.

Ricevo e resto in attesa...

Ricevo e resto in attesa...

insalate, staccionate e co

Gentile Dottore, pare che la staccionata sia resistente e la piantagione debole.

Lasciarsi andare alle proprie emozioni, o verso un 'altra persona., non mi riesce... perché mi fi questo? Timore, mi sento sperduta. Nelllacaduta per un attimo ci si lascia andare , ci si affida al vuoto. Lasciarsi andare dando semplicemente una mano per scoprire che volevavano altre mani non le tue, o che eriun diversivo. Mah, sto usando la tee5rza persona.

Può sembrare superficiale, ma l'aspetto esteriore conta, è il primo biglietto da visita, poi si scopre il resto. Sono proprio impresentabile, quasi come Riccarso III ( i cani mi abbaiano dietro tanto sono brutto). Non è solo questo. L'aspetto si può ingentilire, rimediare con la simpatia ecc., cose che non faccio. Solo una parte. La sensazione di dover fuggire da ogni cosa. La sensazione di non poter continuare questa parte del post perché potrebbe dire che faccio sempre la stessa strada, che sto immaginando, forse.... Probabilmente le sto mettendo le parole sui... tasti., ma che posso farci questo mi è venuto in mente ameno che non preferisca le staccionate....

Anche il resto è carente come dopo una caduta ( realà o fantasia? forse entrambe) non so rialzarmi così non ho volontà né capacità per mandare avanti le mie idee e mi lascio trascinare. Così ora mi ritrovo a fare quello che né so fare né mi piace fare. Non ho neanche il coraggio di cambiare almeno in parte. Sono stata abituata a percepire i tentativi in un certo modo, soprattutto seseguiti da scarso esito. - Tu sei così- guarda Tizio o Semprenio- chi non sa fare meglio che non fa-...Non avrei dovuto dare tanto spazio a queste cose....

Post Scriptum
I pensieri devono contenere un minimo di razionalità altrimenti diventano "insalate" come dicevano i suoi colleghi nei vecchi manicomi quando i pz uscivano troppo dal seminato.
Ho il dubbio che lei usi la parola razionalità con una diversa accezione, più tecnica. son cose che non capisco

...ma cosa c'è nell'enorme buco nero che ingoia tutto e fa precipitare...

Riporto due soni un po' particolari. Ricorda quando in un post passato ne avevo descritto 3-4 e lei avevo risposto che li spiattellavo...Già alllora i post erano più liberi, meglio dire liberal, forse tropppo.Ora non riuscirei a scrivere in quel modo.
Sogno elefantina
C'è una persona davanti casa ( non mi pare che sono io, forse un uomo )pantaloni neri e camicia bianca che sta giocando con una piccola elefantina grigia. La prende in braccio, la solleva, si lascia accarezzare.L'elefantina sembra felice, ingenua, entusiasta, vuole giocare. . La persona appoggia l'elefantina a terra e decide di rientrare a a casa. Chiude il portone, lasciando fuori l'elefantina, l'ascensore è al piano, lo prende, così fa più in fretta. Di certo non può portate in casa un elefante sia pure cucciolo. L'ascensore è strano, c'è un marchingegno che lo divide in due e che permette il suo funzionamento, alla sua sinistra si sale solo mentre alla destra si scende. La persone giunge al piano e vede che dalle scale sta salendo l'elefantina di corsa con entusiasmo.

Sogno 2 aereo

Anche questa volta non compaio. C' una giovane bionda molto bella. Ha un appuntamento alle 15,30. si accorge che non potrà onorarlo. è lontana da casa e ha necessità di cambiarsi, porta il pigiama, i pantaloni si erano macchiati. La signora in questioneè molto ricca. In suo soccorso arriva il pilota di famiglia, che le dice che non ci sono problemi con l'aereo di famiglia la porterà alla boutique abituale epoi all'appuntamento.
La signora si ritrova nel negozio, la titolare è amica della madre e iniia ascegliere. Quando scoppia un violento temporale. LEI PENSA CHE Dovrà RINUNCIARE ALL'APPUNTAMENTO, NON è PRUDENTE VOLARE CON QUEL TEMPACCIO. uN TUONO PARTICOLARMENTE VIOLENTO FA ROMPERE UNA SOTTILE PARETE DIVISORIA CHE CELA UN'ALTRA STANZA. lì è NASCOSTO SUO PADRE CHE CREDEVA Morto-. Il padre voleva che lo credessero morto. Lei non regge all'emozione di rivedere il padre vivo e sviene.

"... Sono proprio

"... Sono proprio impresentabile, ...
...La sensazione di dover fuggire da ogni cosa...
...chi non sa fare meglio che non fa...
...I pensieri devono contenere un minimo di razionalità altrimenti diventano "insalate"...
...non può portate in casa un elefante ...
... lì è NASCOSTO SUO PADRE CHE CREDEVA Morto..."

Forse sono aspetti o contenuti del "...l'enorme buco nero che ingoia tutto e fa precipitare..."

Si intravede un sistema di regole e punizioni che Tantalo e Sisifo in confronto fanno sorridere... e di colpe che evocano supplizi eterni e mantengono quel sistema, che ne ha bisogno ovviamente per mantenersi

cosa vuol dire essere brutti

Non sapevo che esserebrutta potesse essere visto come una una regola di un sistema. Personalmente non l'ho mai considerata tale. Del resto basta uno specchio .
Non è un commento alle sue parole,ma solo una verifica di comprensione. Dunque oltre a ritenermi una minus habens, avrei anche un sistema di regole epunizioni ( non mi è chiaro se è reale nel senso che è basato su fatti concreti o se è immaginario e cioè basato sulla fantasia). In ogni caso prendo nota delle sue osservazioni sperando di averle intese al meglio.

Secondo Lei ch iè cosa rappresenta l'elefantina?A mesta tanto simpatica.

Forse dovrei omettere o edulcorare questa parte, ma simili operazioni contrastano con le parole libertà e sincerità. Da un po' di tempo ho l'impressione che alcune sue mail rafforzino il trend minus habens. Altra impressione. Sono sorti degli ostacoli o microfratture che favoriscono la reticenza. Ma sono solo delle impressioni, chissà se condivise.

Quando il pensiero non importa se razionale o emotivo si blocca, non riesce ad andare avanti perché è come davanti a sé avesse il deserto, il vuoto e prevale il silenzio.

Fuggire, evitare, ma a forza di farlo cosa rimane? forse anche qui ho fatto la stessa cosa.

P:S:
--Utilizzando nel suo blog la funzione search ho cercato la parola abuso. Lettura molto interessante.
--Torno di nuovo alla sua recente mail. Non mi è chiaro, le ricordo ( forse non c'è bisogno, ormai la cosa le è nota) che sono una minus habens ( detto così appare più sofisticato e meno deprimente) e quindi non particolarmente intelligente. Se Lei ha qualche idea di quale sia e in che consista questo sistema di regole e punizioni oppure se deve dirmi qualcosa o farmi riflettere e quindi con il tempo o forse subito, non so, dovrei capire da me qual è questo sistema di regole e punizioni.

---sarò banale, ma mi basta scendere e salire le scale senza paura-
----l'elefantina è delicata, ha la pelle sensibile. Strano affezionarsi ad un personaggio di apparso nel sogno.

---il padre che si fa credere morto, nei sogni ha un significato particolare?

Fare la 'minus habens' è

Fare la 'minus habens' è forse un modo furbo di svicolare, oltretutto in latino...? Parziale correzione: intendevo un sistema di regole e di giudizi, estetici, di valore, ecc. e conseguenti auto-punizioni o auto-gratifiche. O è tutta una messa in scena? O tutt'e due le cose, alla Pirandello? Cioè scena e realtà. Ci si può restare imprigionati, come Enrico IV.

evitare

Svicolare, evitare sono caratteristiche della fobia. Facile che l'atteggiamento si possa ripetere anche in circostanze diverse dall'oggetto temuto, ma non è detto che si verifichi anche quando dico di essere minus habens.

La ns. "conoscenza" si avvale di mail quindi non può sapere se l'affermazione "sono brutta" si basa su una regola estetica personale o se sono così. Può sembrare superficiale dare rielievo all'aspetto esteriore, ma è la prima cosa che si vede, il resto viene dopo, come ben sapeva il Leopardi che stando alle sue parole si era rovinato la complessione per lo studio eccessivo. L'aspetto poco gradevole gli aveva reso difficile socializzare e avere una vita affettiva. Proprio per questo aveva scritto L'infinito. Almeno aveva altri talenti e che talenti.

Sinceramente trovo strano che Lei dica "...fare la....", quasi tutte le sue risposte indicano dei limiti, carenze, errori,come chi ha sbagliato strada ( riporto queste cose non perché mi senta offesa, ma le prendo come considerazioni di cui tenerne conto). Insomma un altro modo di dire minus habens o per aggiungere altri motivi.
Ero in un periodo in cui riuscivo a percepire solo limiti, aspetti negativi e la terapeuta cercava di farmi vedere il bicchiere mezzo pieno.
Ha presente quando le chiedevo, forse con eccessiva insistenza, se credeva o meno se un certo avvenimento del passato fosse reale o meno e dopo la domanda si era tramutata in altro e cioè se trovava logico, razionale il modo in cui avevo messo insieme gli elementi per dire che un certo episodio era reale? L'episodio in sé passava sullo sfondo, la domanda era una verifica della quantità/qualità della logica.
La domanda non era casuale, la terapeuta ha sempre sostenuto che la logica non mi difettasse mentre a pareva il contrario, ho voluto verificare, anche se in modo alquanto contorto.
Secondo una chiave di lettura personale le sue risposte avevano confermato le mie considerazioni, Lei aveva aggiunto altri motivi per ritenermi minus habens.

Minus habens perché mi manca qualcosa per reagire, per cambiare, perché non so difendermi, perché mi lascio trascinare, perché mi sono lasciata condizionare dalla paura. Non so neanche iniziare una conversazione, un rapporto, credo di apparire fredda, distante. Sento come una specie di vuoto, come davanti al primo gradino più alto di una scala.
Vorrei poter dire cosa significa, cosa implica per me l'amnesia e non mi riferisco alla semplice dimenticanza per la serie - dove ho messo il cellulare?-. Accennare al rapporto con mia madre nei primi tempi, ora cambiato. Oppure della sensazione di vuoto come se non avessi mai visto libri in tutta la vita. Non mi riesce e fino ad un certo punto questo impedimento è attribuibile agli equivoci, fraintendimenti o il mezzo usato; queste cose sono solo una parte. Idea strampalata- forse sono gli stessi motivi che rendono paurose le scale, se riesco a togliere l'ostacolo che si verifica qui, ho maggiori possibilità con le scale-

POST SCRIPTUM
--Si dice che la curiosità sia femmina. Tempo fa diceva che per Lei non era importante stabilire se un abuso, un trauma fosse reale o immaginato occorreva porre l'attenzione sulle conseguenze, uguali in entrambi i casi. La curiosità si è materializzata nella domanda - quale persona può inventarsi ( non so se consapevolmente o meno ) una cosa del genere? le persone a cui ho chiesto, non molte per la verità, 3-4, hanno tutte risposto così -... può essere un modo per attirare l'attenzione.." Lei Gentilissimo Dr quale risposta darebbe?

La sua tendenza a farmi

La sua tendenza a farmi domande è tenace, degna di miglior causa...
La sua dissertazione sul minus habere sembra della serie Calimero piccolo e nero ..., (spero di non irritarla troppo).
Comunque che sbagliar strada sia segno di minus habere direi che è proprio ... fuori strada.
Casomai vale il ' sbagliare è umano, perseverare diabolico...' Cioè il persistere nell'errore potrebbe essere segno di una volontà 'negativista', per così dire ( si sa che il diavolo è lo 'spirito che nega') . Quasi come quei bambini che oggi si chiamano oppositivo-provocatori... Che abbia una bambina simile dentro di Lei?

climacofobia sempre e comunque

A parte qualche timido, temporaneo miglioramento la climacofobia è sempre presente, che sia un aspetto di una volontà "negativa" o una conferma dell'essere minus habens o dell'oggetiva difficoltà di superare un qualsiasi tipo di fobia?

Per il resto, attualmente sono come sospesa, quasi assente, vero che nell'ultimo post le ponevo delle domande, ma in modo diverso, con meno forza, questo non si vede nelle mail. Qualcosa è cambiato, come se si fosse spento.

Ha scelto nella sua risposta un argomento - sbagliare strada- che poteva avere più chiavi di lettura tra cui quella proposta da lei che è tutt'altro che una conferma dell'essere M. H., ma ci sono altri modi di leggerla che sottolineano limiti e mancanze. Come per il famoso bicchiere. Tra l'altro non è sempre possibile cambiare strada, come cita L'Ecclesiaste.
Ci sono stati altri momenti di conferma ( quando sosteneva che ero irrazionale, altra occasione le sensazioni che riportavo non erano quelle opportune ecc. Basta ricordare o rileggere.
In ogni caso non è che trovi irritante la conferma, meglio conoscere i limiti piuttosto che l'illusione la faccia da padrona.

Di tanto in tanto mi vengono in mente delle domande collegate tra loro, inerenti alcune sue risposte date sia ad altri utenti che a me, tematiche simili, ma le risposte erano così diverse. Comunque non le formulo, la tendenza a porre quesiti è in calo (anche gli interessi sono in forte calo), sono diventate come dei rebus o qualcosa in cui trovare una logica, che sicuramente c'è, ma mi sfugge. Ma rimangono sullo sfondo, hanno perso rilevanza, ammesso che qualcosa abbia rilievo.

Ci sono anche i "Calimero" piccoli e neri, ci sono anche quelli che in film sono chiamati "Figli di un Dio minore" ....

Non so se ho una volontà " negativista" se questa sia innata o se sia stata favorita dall' ambiente ( educazione, esperienze di vita o semplicemente da incapacità vera e propria), lei è più informato. Come vorrei conoscere gli argomenti che possono smentire l'essere M. H. Qualcosa di propositivo che non inizi con un no o con un non...
Mi piacerebbe anche, chissà come si fa ad impedire a certe sensazioni di imporsi e se c'è un modo, di non provare certe sensazioni- di vuoto; caduta davanti alle scale, il gradino più in alto o davanti ai gradini a vista o vuoto di memoria, il vuoto quando non si sa cosa dire, il vuoto d'esperienza....il vuoto che rende sciapa la vita, il vuoto che fa paura...ma che salva l'aroma del caffè.

POST SCRIPTUM
Quando mando gli sms, mi capita una cosa strana, non riesco ad inviarli se non metto il punto al periodo finale. Mi sembra che qualcosa rimanga aperto....meglio non aggiungere altro.

ancora P.S.

RI POST SCRIPTUM
Simpatico il suo richiamo a Calimero...

Il 'dibattito' continua...

Il 'dibattito' continua... Lei cerca gli 'argomenti'... Le domande forse impediscono di osservare, per cui si perde in ipotesi, teorie, conferme, smentite, che impediscono di vedere. Come se fossero la 'punteggiatura' di un discorso, in cui però si vede solo la punteggiatura e il resto è vuoto, o forse censurato.
Forse prima o poi il dibattito si esaurirà e comincerà a osservare le cose che le succedono, e a riportarle qui, non per dibatterle ma per esplorarle, conoscerle, non solo la punteggiatura...
Suggerimento: e se si limitasse ai 'post-scriptum', dando per detti e letti i 'discorsi' precedenti?

post scrittum

Egregio Dottor G. Benedetti, non cercavo "argomenti", ero semplicemente me stessa, una persona che esprimeva i propri dubbi, paure, perplessità e a quanto pare non va bene, almeno in questa sede.
Leggendola prima parte della sua mail, mi pare, francamente impossibile che riesca a osservare le cose che mi succedono e tantomeno a riportarle.
Nonostante ciò provo a tener conto del suo suggerimento ovvero limitarmi ai post scriptum, anche se è difficile, possono anch'essi essere ridotti a mera punteggiatura, al niente. I P.S. di solito sono brevi, chissà se cerca anche questa caratteristica, quindi cercherò di essere tale. Che succede:
-Hanno cercato di entrare in casa, ma senza successo, trovato all'esterno pezzi di serratura che è stata cambiata. Ora tutto ok.
-Recentemente ho rivisto una persona, molto speciale, manon ci può essere niente. Ha presente sono Calimero e poi perché dovrebbe interessarsi al niente?
-- ho sempre paura delle scale e di cadere;
-riguardo il punto da mettere nella frase finale degli sms non è solo questione di punteggiatura, vengono in mente altri pensieri per cui il punto deve necessariamente essere messo;
--sono all'ultimo cedro, se anche questa impostazione non va bene, suggerisca Lei cosa approfondire. Qualsiasi cosa possa scrivere non va mai bene, non è mai il...punto.
Spero di non averLa annoiata con conferme, smentite, ipotesi, teorie, sicuramente queste ultime saranno, se fatte, di una banalità mortale.
Solo per la cronaca in quelli Che Lei Dottore, chiama i "discorsi" precedenti possono annidarsi le micro- fratture che rendono così difficile riportare le cose che succedono. Difficile, ma forse ancora possibile.

post scriptum

P.S.
Tra le cose che in certe circostanze possono spaventarmi, i rumori forti, le persone che litigano in modo veemente-
---vorrei essere come l'elefantina del sogno.

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