la notte buia

Gentile Dottore, spero che questo tentativo di liberarmi dalla fobia delle scale, almeno sulla carta o virtualmente riesca, nella vita quotidiana si è rinforzata, mi sono trovata sul pianerottolo tra due rampe incapace di scendere la seconda. Escluse tante possibilità irrealizzabili o che aggravavano il problema, alla fine...
Cambiato anche nome utente.
Grazie per l'opportunità
andyandred

Ok

Ok

andy

Chissà perché non riesco a ricordare i sogni, a volte, pare, che qualcuno sopravviva sia pure monco, ma dopo un po' si perde. Ho sonato, ma è solo una parte piccolissima, distare in un autobus di linea con poca gente a bordo. Viaggiava su una strada stretta. Di fronte viene un altro autobus, ma la strada è stretta. Non ricordo se l'incrocio avveniva senza difficoltà o se veniva danneggiata una fiancata o se mi ero svegliata prima. Mancano molte parti del sogno compreso l'inizio.

Per quanto riguarda skype, finora dati contrastanti. Cercherò di venirne a capo.
Le chiedo scusa in anticipo per la mia ignoranza, vedere il mio brutto muso insieme alla mia voce angelica, non so come possa aiutare...perché vuole subire questo trauma? si potrebbe trovare con le ali ai piedi al di là del Brennero. Molto dipende dai limiti dello strumento che uso.

Post scriptum
in onore o un saluto ad Andy(messo male per davvero)
---La paura ti rende prigioniero, la speranza può renderti libero.-

----C'è qualcosa in te che nessuno ti può né toccare né togliere, se tu non vuoi. Si chiama speranza.-

Come è semplice e chiara nel

Come è semplice e chiara nel descrivere i sogni... Speriamo che prima o poi la sognatrice e raccontatrice dei sogni abbia più spazio rispetto al resto.

chiarezza

Gentile Dottore, facile che quando descrivo i sogni sono più semplice e chiara, forse perché sento di poter essere più libera e spontanea, mentre con altri argomenti subentrano incertezze, perplessità, reticenze, che molto probabilmente incidono in modo negativo sulla chiarezza. Non è una spiegazione, ma è quello che sento.
Forse anche il p.s. dell'ultima mail può risultare oscuro se non si è visto il film " le ali della liberà".

Tornando ai sogni, non riesco a ricordarli, se non pochi frammenti, mi sembrano opachi, senza fantasia. In uno recente, per la parte che ricordo, mi trovo con una mia amica e insieme commentiamo la notizia che un ns di un cosciente comune di lavorare all'estero.
In un altro sogno sono in camera carponi sul letto. Davanti a me c'è una finestra con le tende leggere rosse, posso ugualmente vedere fuori, ci son delle persone che corrono. Penso tra me è poco pratico, indiscreto avere una camera da letto a piano terra.
Tracce, frammenti di sogni,

Mi sa che qualche incertezza,

Mi sa che qualche incertezza, perplessità, reticenza è subentrata anche a proposito degli ultimi sogni, quasi come se fosse poco pratico, indiscreto, descriverli qui. Non è detto che anche se sembrano opachi e senza fantasia siano per questo meno significativi. Certo, non tutti vengono ugualmente bene... Probabilmente poi è saltata anche la parte finale del post, Se crede può completarlo.

frammenti sogni

Completo il post precedente e la ringrazio per la possibilità e aggiungo qualcosa in più.

Non ci sono reticenze nella descrizione degli ultimi sogni. I frammenti sono proprio quelli descritti non potrei aggiungere altro se non immaginando degli scenari, ma sono solo fantasie, ipotesi, non parti del sogno. Posso dire che mi aveva colpito il colore rosso della tenda sottile e l'effetto che faceva con la luce solare. Forse l'unica cosa a colori del sogno.

All'esperto diranno molto anche i sogni opachi, ma per chi sogna è diverso, come se anche nei sogni si fosse spento qualcosa.

Tracce, frammenti di sogni, come lavorare con dei pezzetti di un puzzle di cui mancano molti pezzi, non si sa neppure quanti mancano. Mancano delle parti lasciando spazio alla fantasia, alle illazioni, alle ipotesi.

In entrambi i sogni, almeno per la parte che ricordo non c'erano le scale...
Ieri rivisto la terapeuta, parlato anche di scale o meglio della paura delle scale, seguendo la sua interpretazione, molto facile che usufruirò ancora dell'ascensore.

Il paragone con il puzzle mi

Il paragone con il puzzle mi sembra utile. Tenga conto però che in questo puzzle uno non conosce l'immagine che c'è sotto, o dentro, e nemmeno il numero dei pezzi. Spesso se prova pazientemente riesce meglio che se pensa di sapere di cosa si tratta e si ostina e si arrabbia magari buttando all'aria i pezzi finora incastrati. Spesso bisogna abbassare la luce per vedere nell'ombra. Questo oggi si vede bene, mi pare, con le macchine fotografiche digitali, o gli smartphone: se si inquadra una fonte di luce le cose in ombra spariscono... Ovviamente capitava anche con le vecchie macchine.

luce

Tornando ad alcuni sogni più o meno recenti. Sembra che la luce abbia un suo ruolo, nell'ultimo sogno descritto la luce solare rende particolare la tenda rossa, mentre nel sogno con It il pagliaccio, non c'era luce naturale o fosforescenza o elettrica, c'era una luce che proveniva dalla lapide, innaturale, non doveva o poteva esserci, ma che permetteva un minimo di visione in una notte senza luna o stelle. Sembra, quest'ultimo sogno, dire due cose che non fanno niente in comune: - la verità è nella morte ( sembro la brutta copia di Poe, quando scriveva la poesia per la morte di sua moglie )oppure che certe verità siano sepolte, dimenticate, meglio non conoscerle. Eppure la presenza di un minimo di luce sembra contraddire questo...
Chissà quale posto occupano questi frammenti nel puzzle, se sono importanti o sono sullo sfondo o sono del tutto inutili...

Per il resto, come già accennato, trovo difficoltà ad esprimermi in questa sede, quando avevo iniziato era diverso. Stranezze della vita.
Vorrei cercare di aggiungere qualche altro pezzetto o dire qualcosa di quelli già visti o di quelli stravolti, buttati in aria e mi riferisco ad altra sede ( cosa che ha provocato, come dire, l'irritazione della terapeuta e sinceramente posso capirla), ma non mi riesce e non mi riferisco solo a quanto accade qui.
Non è un pensare di sapere, ma un pensare, ogni tanto capita persino a me di avere dei pensieri, poi sulla qualità....In fondo anche i pensieri sono come dei pezzetti di un puzzle, si spostano, si aggiustano, ecc.
Comunque al di là di quello che posso pensare o dire è una cosa che si nota, il fatto che la reticenza, difficoltà a comunicare, prendano spazio e non solo qui, quindi non è solo questione di strumento. In estrema sintesi e in linea con il sogno: meglio il silenzio di tomba che le parole.

Finchè c'è luce c'è speranza,

Finchè c'è luce c'è speranza, speriamo... E a volte le parole hanno lo stesso significato della luce, quando qualcuno parla il buio fa meno paura

sogno post bellico

Sogno post bellico. E' sera sul tardi, sono in pigiama, non ho più la casa forse andata distrutta, ma nn ne sono certa, guardo il pigiama è sporco di sangue. La casa dei vicini è illuminata, penso che potrei cambiarmi lì il pigiama se mi prestano un altro. Entro in casa, c'è tanta gente e non mi vada disturbare e vado via. Mi ritrovo in un letto messo per la strada, in modo che chi avesse perso la casa poteva riposarsi. Mi alzo e mi incammino, ormai è giorno. Sembra una città antica, la strada che percorro è fatta da sanpietrini scuri, ci sono delle voragini provocate dai bombardamenti, stranamente le case ai lati della strada non sono state colpite. Bisogna stare attenti a camminare perché i bordi di questi numerosi crateri possono cedere, ma nessuno dei passanti pare darvi peso, compresa me, tutti abbiamo una energia, che credo può scaturire quando si scampa ad un pericolo enorme, il resto appare relativo. Mi sveglio con una sensazione di umidità, di calore, effettivamente il pigiama è sporco di sangue, si è riaperta una ferita al braccio...

Forse Lei si è fatto qualche idea a proposito delle difficoltà che incontro nell'esprimermi chiaramente, senza reticenze, spontaneamente in questa sede e purtroppo non solo qui
Mi sono venute in mente queste immagini: un piccolo sassolino che scendendo a valle trascina altre pietre e terra diventando una frana inarrestabile o dei fiocchi di neve fresca che uno sbalzo termico, da poca cosa diventano valanga. Ma forse non vuol dire niente, come tutte le cose che provengono da me.
Mi piacerebbe sparire, come se non fossi mai nata, qualcosa di più e di diverso dal morire- A che serve tentare e poi tentare ancora? non riesco a superare la fobia, non riesco neanche a tentare di conoscermi, neanche ad esprimermi....e sono solo degli esempi.

Forse teme che come da un

Forse teme che come da un sassolino o da pochi fiocchi di neve anche dalle parole lasciate venire liberamente possa nascere una frana o una valanga inarrestabile. Il pigiama insanguinato del sogno forse può richiamare tante cose, come un'esperienza di distruzione, dopo un bombardamento. D'altronde Lei ha paura di disturbare le persone vicine e se ne va via, in mezzo alle voragini aperte sulla strada.
Forse riguardo all'esprimersi e al conoscersi si trova di fronte come a un tabù, un divieto (di disturbare i 'vicini'?) che finora non ha avuto il coraggio e la forza di affrontare. La fatica di affrontarlo forse Le sembra così grande e insostenibile che preferirebbe sparire, non essere mai nata... A volte però è solo questione di allenamento; dopo il primo sforzo, che richiede coraggio, quasi incoscienza, a volte ci si accorge che la fatica è sopportabile e si può andare avanti.

coraggio e disfattismo

Inizio a scrivere prima che il coraggio vada via e si faccia avanti il disfattismo.
Probabilmente c'è anche il timore che da alcune parole lasciate venire liberamente nasca il disastro.
E' accaduto che quando ho permesso tali libertà dopo sono stata male fisicamente. Coincidenze o qualcosa di più? Sono cose del passato più o meno recente, probabilmente da dimenticare, anche perché non si sa come superate, almeno così pare. Lasciano la sensazione che possono ripresentarsi, forse in altro modo, lasciano il segno, non basta dire è passato. Come per gli interventi chirurgici alcuni lasciano una semplice cicatrice altri un cheloide. Si vuole solo che non si verifichino più e ci si comporta di conseguenza. Queste sensazioni dovrebbero diminuire nel tempo e forse alcune già sono sullo sfondo.

Timore che sia confermato il ciclo o trend,che consiste in un disfattismo imperante, non vedo altro che sbagli, limiti, mancanze, incapacità, in sintesi non so fare niente e capisco ancor meno, detto in maniera rozza, quindi a che pro tentare/allenarsi in continuazione? alla fine si diventa come dei pugili suonati. Lei sinora ha confermato questo ciclo e vi aggiunto elementi di rinforzo ( sempre in sintesi e per questo poco preciso, sbaglio sempre strada anche quando cerco di cambiarla; non capisco le parole della terapeuta anche quando sono poche e semplici, a volte le aggiusto per i miei scopi; non dico l verità neanche se riporto dei fatti, ecc.), bene evidenziarli così ci si può correggere, cambiare strada, ma se sono questi elementi a prevalere, se non forse solo loro, come si può tentare?

Indica chiaramente limiti, sbagli, incapacità ( nn c'è niente di offensivo in questo), ma non c'è niente che possa fare da contrappeso o su cui contare, non importa se soggettivo o oggettivo, positivo o negativo, anche quello che sembra negativo a volte non lo è vedi l'ostinazione. Nel mio caso non possono essere detti per il semplice motivo che non ci sono-
Non mi riesce proprio niente, compreso affrontare con coraggio le scale, non mi riesce neanche di sparire, la mia amica ci era riuscita.

In un primo momento il sogno mi era parso qualcosa di diverso, ma di nuovo sbaglio e la sua interpretazione è la più adatta.
Disfattismo in arrivo...forse ho sbagliato nell'esprimermi così, ormai dovrei averci fatto l'abitudine. Ho iniziato ad esprimermi in modo così particolare, tra il fantasioso ed i l cinico, che persino la terapeuta mi chiesto cosa dici? come se avessi fatto qualche drink..ma non entro indettagli.

E' come se Lei dovesse

E' come se Lei dovesse sollevare dei pesi enormi, per forza ne è affaticata, impedita...
Ma se guarda bene, forse gran parte di quei pesi è inutile zavorra... potrebbe lasciarla giù e il peso sarebbe molto minore. Non vuole lasciarla giù, quella zavorra, è come condannata a portarsela sempre dietro senza separarsene?
In effetti potrebbe essere come sotto l'effetto di qualche sostanza, che in questo caso è la zavorra... Forse ne è diventata dipendente, pensa di non riuscire a farne a meno, non vuole nemmeno sentir parlare di potersene liberare. Chissa come e quando ha cominciato a usarla...

James Meyer

Certe cose non si dicono, ma si fanno semplicemente. Così quasi cercando ulteriori "buoni motivi", come se non ci fossro, per compiere l'ultimo gesto, avevo scritto alla terapeuta, che qualora mi fossi decisa a farlo non sare "contenta e soddisfatta" solo io, ma anche altre persone tra cui la terapeuta stessa ( così può accantonare un caso che le dà poche soddisfazioni e dedicarsi ad altro) e anche Lei Gentile Dottore, non ricordo quale motivo le attribuivo. Per questo la dr avevo risposto con un ma che cosa vai dicendo? Nonostante la ricerca di "buoni motivi aggiuntivi", non mi riesce e sare bbe stato strano, riuscire in qualcosa. Da qualche parte avevo letto, non ricordo dove, questa frase - questo mondo o ti spezzerà il cuore o ti ridurrà di pietra-.

E se la zavorra fosse proprio la vita? Staccare la spina mi è difficile, anche se lo vorrei, forse manca il coraggio.
Altre ipotesi di zavorra: le sue parole, ma si può subito escludere,le sue parole dovevano germogliare e poi tante volte mi ha detto che le accantonavo in fretta.
Forse la paura che certi malori possano riproporsi, questo timore non è correlato al pericolo, rischio che si corre, ma forse alla situazione in cui uno si trova, allo spavento provato, al dolore, se si è soli o meno, ecc. Questa cosa l'avevo notata anche con mia madre, che si era operata al cuore, dopo l'intervento semi avvicinavo o toccavo la ferita, le era indifferente, ma quando le avevano tolto un'unghia incarnita, era molto diverso. Intervento meno rischioso del primo, ma il ricordo inconsapevole del dolore fisico era più forte di qualsiasi altra considerazione.
Come per mia madre anche per me certi timori più lontani stanno scomparendo, mentre per quelli più recenti, forse è un po' presto, forse l'ambiente in cui vivo li ha resi un po' più difficili da gestire.
Questi malori sono avvenuti durante il periodo della psicoterapia, sono passati o se si vuole sono sopravvissuta, razionalmente è così, ma emotivamente è altro. Sono brevi istanti che lasciano il segno, per ora sono meno frequenti. Istanti non scelti o voluti, direi istintivi.
Nel post avevo in mente questo, poi se ci sono altre cose inconsapevoli, non so.
Più che stanchezza o fatica avverto l'inutilità del tentare, del vivere.
Forse, almeno per me, il sogno segnava un momento diverso, ma era un sogno o in altri termini desideri irrealizzabili, un altro modo di intendere la parola sogno. Poi c'è anche la sua interpretazione che è di altro avviso.

post scriptum
Finalmente ho tra le mani il libro che dà il titolo a questo thread -la notte buia-
Il nome dello psichiatra era James Meyer, non ricordavo che il titolo del libro è l'ultima frase scritta dal dr in un telegramma.- Nella buia notte dell'anima, il fiume di Dio scorre vivido-
Non ricordavo che il libro avesse un sottotitolo - Sull'onda della vita un uomo scopre se stesso-

Sbaglierò, ma ho

Sbaglierò, ma ho l'impressione che Lei si crogioli nella sua autobiografia, dedicando a questa la maggior parte delle sue risorse, che invece Lei potrebbe usare per vivere. E' come se qualcosa la tenesse impegnata al tavolino a 'scriverla', magari a stendere la bibliografia, invece che uscire fuori, sia realmente che metaforicamente. I suoi cenni al suicidio indicano forse la ricerca di una via di 'uscita', col rischio di trovare però la strada sbagliata, di non vedere che non c'è solo la finestra, ma anche una porta a disposizione, che non è chiusa a chiave. Basta provare ad aprirla. Bisogna però che l'autobiografia non diventi più importante della vita stessa.

mi dispiace, scuse

Mi dispiace e le chiedo scusa se ho dato l'impressione, figurarsi se è stato proprio così, di voler scrivere o peggio imporre una mia autobiografia, che tra l'altro non c'è e neanche voglio ci sia.

Scrive di "mie risorse", ma quali? non ci sono, come lo si può dedurre dai suoi post, che indicano chiaramente i miei limiti, difetti, sbagli, incapacità, ma nessuna risorsa, infatti Lei scrive genericamente di risorse e come potrebbe essere più preciso, trovareo indicare quello che non c'è.
Chi lo dice che togliersi di mezzo sia la via sbagliata? Cosa le fa credere che abbia delle porte da aprire o che le sappia aprire? Mi rendo conto che sono parole che deve dire, parole di circostanza, come gli auguri ai matrimoni o le condoglianze ai funerali. Molto simili ai luoghi comuni.

Riprendendo in parte l'altra mail, ho l'impressione che emozioni, sentimenti, reazioni istintive del corpo non si scelgono, quanto piuttosto s'impongono e non basta la semplice volontà per metterli a tacere, forse banalmente occorre del tempo. Forse il trascorrere del tempo, a volte è necessario l'aiuto di un'altra persona, occorre solo a pochi mentecatti come me per superare certe cose.
Ma non c'è problema è solo un'altra cosa che non so fare, una tra tante. Per questo la ringrazio mi ha fatto notare altri limiti oltre a quelli già noti, mi ha fatto notare anche che quelle che credevo risorse reali o potenziali non erano tali.
Nella precedente mail c'era un accenno ad un libro, molto importante per me, dà il titolo al thread e non a caso.
Ora potrò rileggerlo, e Lei dirà "... e a me?..". E' tornato a far parte della mia piccola libreria, non di certo bibliografia, e come potrebbe?

POst scriptum

Sono straniero qui. Lo sono sempre stato. Ho disturbato il mondo coi miei passi e non ho trovato luogo in cui essere confortato. Da bimbo ho chiesto al Cielo:" E' questa la mia casa?" Ed esso non ha risposto. Non ho trovato pace, né tetto caldo, né fuoco allegro, né mani amorevoli, né lingua he imparassi a parlare. Posso soltanto fare muti gesti, e nella nebbia che mi circonda posso solo annaspare, gridando: " Ci sei?" Mi è sempre stato risposto in una lingua straniera che mi era negata.

La letteratura può essere un

La letteratura può essere un rifugio, ma può anche diventare un labirinto e far confondere la realtà con la finzione. Questo volevo dire con il cenno all'autobiografia. Rischia di perdercisi dentro, senza accorgersi forse che si occupa della sua autobiografia e non della sua vita.
La pregherei di tornare ad attenersi ai sogni - ed eventuali associazioni e riferimenti, ovviamente - proprio per cercare di distinguere cose vere da 'fictions'. Qui almeno mi sembra difficile poterlo fare in altri modi. Resta sembra valida la proposta di vedersi alcune volte in skype, forse potrebbe aiutare a vedere un po' meglio a realtà.

letteratura

Usufruisco dell'ultima mail settimanale, poi si vedrà.
Non sono e né sarò l'unica o l'ultima persona che per aiutarsi ad esprimere usa la letteratura. In questa sede non mi pare sia successo così spesso. Se non sbaglio anche illustri psicoanalisti come Freud o Bion ne hanno fatto uso, basti pensare a Sofocle o Beckett-
Nella sua ultima mail c'è la cosa più "carina" che potesse dirmi, ha messo insieme le mie emozioni, non di altri, con la fiction, finzione. Anch'io ho un favore da chiederle, cerchi di non assecondare il ciclo. Comunque va bene così.
Per i sogni ho questo frammento, manca la parte iniziale, finale e buona parte della centrale.
Su una nave, non so se passeggeri o cargo o da crociera, c'è uno splendido lupo con la pelliccia folta e pulita. Forse si trovava nella stiva, ma non ne sono sicura. Voleva mangiare solo speck. Associazioni, riferimenti, non mi vengono in mente, come spesso mi capita con i sogni.
I sogni, come Lei sa, difficilmente li ricordo e le rare volte che accade sono molto frammentati. Forse era un modo educato per dire che sto approfittando della Sua cortese attenzione, non so.
Post scriptum
Non accadrà più di mostrare le emozioni.

?!?Può darsi che anche qui

?!?
Può darsi che anche qui dentro ci sia il rischio di perdersi e di continuare solo dei monologhi che non riescono ad incontrarsi. Non so che dire, mi sembra come se giocassimo a ping pong su campi diversi...
In alternativa a skype - video, potremmo provare sempre su skype, la 'chat', forse la possibilità di una mezz'ora di scambio per iscritto a botta e risposta potrebbe aiutare. Anche una sola volta. Le modalità sono quelle descritte in questa pagina . Non saprei cos'altro proporle.
Può riscrivermi per chiarimenti tecnici e accordi eventuali.

non so

Non so, a me era parsa chiara la risposta e attinente, evidentemente non lo era.
Per usare il suo paragone, nel suo campo di gioco, non c'era forse un riferimento ai sogni? o forse non le piacciono i lupi che s'imbarcano e mangiano solo speck?
Informazioni sulla "chat", - ...mezz'ora di scambio per iscritto botta e risposta...".
Cosa intende una specie di "interrogatorio?" o altro e se si cosa?

conto solo fino a 99

So contare fino a 99.... la precedente mail costretta a chiuderla. Qualora avessi delle perplessità, problemi tecnici posso scrivere qui o sull'altro indirizzo? Quante cose richiede per fini fiscali..

I dati servono per la

I dati servono per la ricevuta fiscale, obbligatoria. Le informazioni tecniche può chiederle per email, se crede.

grazie

Grazie per la sollecita risposta. Comunque è la prima volta che mi chiedono tutte quelle informazioni per una ricevuta fiscale, usualmente mi chiedono il C.F.( che già di per sé dice tanto) e l'indirizzo o domicilio.

suggeriva

Suggeriva di riportare solo i sogni in questa sede, ma evidentemente il sogno del lupo era insulso. Recentemente mi è capitato di ricordarne un altro, particolare strano, di solito capita di sabato.

Sono a casa dei miei genitori, ci sono alcuni liei familiari. Ci troviamo in cucina. Dico che per quel giorno non sarei tornata a scuola, il liceo, ne avrei approfittato per rimettermi in forma, dopo una breve malattia. Del resto è solo l'inizio dell'anno scolastico e poi anche Piccolo Genio(un mio compagno di scuola) si è assentato per una settimana.
Esco di casa con mia madre e ci troviamo in piazza, dove offrono da bere. La bevanda non è offerta in bicchieri, ma su scope, quella che mi avevano dato era gialla. L'aperitivo era buono piuttosto dolce, simile allo sciroppo d'acero. Dico a mia madre che è meglio prima di bere, pulire la scopa che aveva raccolto molte cose da per terra. Il liquido favorisce la pulizia.

Probabilmente non risponderà a queste semplici domande:
:-D se ho la propensione a confondere realtà e fiction, ( i profani direbbero che sono delirante), cosa le fa credere che su una chat non avvenga lo stesso?

:-( sensazione, non è detto che sia così, visto che le sensazioni sono personali, che Lei voglia mettere in discussione, se non addirittura demolire, quel poco di autostima che rimane, ovvero il credere che abbia un minimo di razionalità, base su cui avrei potuto riprendere un percorso. Razionalità e fare certe confusioni non vanno d'accordo e se non sbaglio, e credo proprio di no, l'aveva detto in modo esplicito che ero irrazionale. Mi sfugge a cosa porta una tale operazione, che comunque è riuscita.

--- infine domanda banale, come mai preferisce la vjdeochiamata o la chat invece che un usuale cellulare?

Grazie

Immagino che conosca il mito

Immagino che conosca il mito della caverna: tutti forse vediamo solo ombre, ma cercare di avvicinarci all'uscita, o almeno cambiare punto di vista, osservazione, potrebbe aiutare a vedere qualche altra cosa. Non vedremo la cose reali, probabilmente, ma almeno ci renderemmo conto che ci basiamo in gran parte su ombre, in quello che chiamiamo 'razionalità'. Non perchè siamo stupidi, ma perchè non vogliamo vedere..
Forse spero questo proponendole altre modalità, cioè di vedere altre cose, o altre ombre che magari aiutano un po' a rendersi più conto...

Riguardo al sogno mi sembra che 'Lei' (fra virgolette i 'personaggi' del sogno) cerchi di convincere 'i suoi genitori' e coinvolgerli in una marachella, con varie scuse. Se il motivo fosse reale, non ci sarebbe bisogno di scuse, è previsto dalle regole normali che gli studenti ammalati possano assentarsi da scuola...
Invece che a scuola, infatti, coinvolge 'sua madre' a un giro in un posto dove alimenti e spazzatura non sono ben separati, si direbbe. Ha dei dubbi anche 'Lei', ma è attirata dal liquido dolce, e si racconta forse che favorisce la pulizia...(addirittura!)

Mi sembra che il sogno metta bene in evidenza certi aspetti in cui è coinvolta per evitare la 'verità' e giustificare certe scelte. Forse il sogno potrebbe ricordare Pinocchio nel paese dei balocchi.

tilt

La prima parte della sua mail in passato mi avrebbe mandato in tilt, tanto è diversa dai contenuti che emergono in altra sede. Come è successo altre volte ( sempre ambito delle probabilità, non della certezza, perché potrebbe rispondere diversamente dal solito) potrà rispondere che non ho capito le parole della terapeuta o che le manipolo per miei fini, se è così faccia pure, non devo convincerla di niente. Dicevo in passato, ora non più, vedo le cose diversamente, si potrebbe dire che hanno perso di senso.
"stupidi.." e da dove viene questa parola? la stupidità non è delirio o confondere realtà e fantasia.
In ogni caso, per usare le sue parole "..in quello che chiamiamo razionalità..." non c'è più o non c'è mai stato, poco importa. Non c'è proprio niente su cui possa fare affidamento, per vedere altre cose o ombre. Non posso rendermi conto di niente perché quello su cui contavo è andato distrutto e ora non c'è più niente. Altro che ombre è già tanto se arrivo a domani.
Sogno- Coinvolgere i miei genitori in che? si sbaglia, nel sogno ho fatto quello che facevo nel periodo del liceo. Breve parentesi autobiografica- Avevo da poco iniziato a frequentare il liceo, e capitò con altri studenti di marinare un giorno la scuola. Il caso volle che proprio quel giorno mio padre andò al liceo, per farmi uscire un po' prima. Non ero in classe, mio padre disse al preside,che si era sbagliato, aveva dimenticato che ero con mia madre per una visita. Una volta a casa mi disse che se qualche volta non volevo andare a scuola o perché impreparata o semplicemente perché non mi andava, bastava dirlo, senza giocare a nascondino. Nel sogno avevo detto che nonostante la malattia fosse passata mi prendevo un altro giorno.
Se le bevande sono servite su una scopa...Attirata dal liquido dolce? è una illazione, ci sono tante cose buone o dolci, ma non per questo mi attraggono.
E si, a volte capita che i liquidi favoriscono la pulizia, nel sogno il liquido faceva scivolare meglio lo sporco dalla parte finale della scopa.
Non so quali "verità" avrei evitato nel sogno....
Dunque potrei essere Pinocchio... e Lei forse il Gatto o la Volpe?
In ogni caso, allora avevo apprezzato il comportamento di mio padre, poteva mettermi in difficoltà e invece ....

PS
per caso ha partecipato a una puntata di vivere meglio su rete4? se si, quale?
Al prossimo sogno, altro non posso dire ed è meglio così, tra l'altro non riesco più a farlo, neanche ci provo, cosa che ha deluso la dr.

Vedo che ha usato in un solo

Vedo che ha usato in un solo boccone i due post della settimana...
Facciamo una cosa, se è d'accordo: questo lo cancello, così ci può pensare ancora per un po' e rispondere fra qualche giorno. Ma mi dica se è daccordo.
Bisognerebbe proprio che imparasse a non rispondere subito, d'impulso, ma aspettasse il tempo previsto...
Sembra che voglia ributtar fuori subito quello che ha preso, senza neanche avere il tempo di assimilarlo...

come

Faccia come crede, a me va bene comunque.
Chissà qual è lo share di vivere meglio su rete 4...era decisamente una domanda personale, almeno mezzo milione di spettatori lo sapevano..

Non so di cosa

Non so di cosa parla...
Quanto al Gatto e la Volpe, al massimo io potrei essere uno dei due... Chi sarà l'altro?
In effetti forse Lei si ritrova stretta come fra Scilla e Cariddi, in una situazione scomoda. Che dice la sua dottoressa di questa situazione? Come sta Lei in questo periodo?

cancellare

Non so se il penultimo post si intende virtualmente cancellato o meno ( l'ultimo era di servizio), qualora non fosse stato cancella to consideri questo come anticipo della prox settimana.
Capita che mi ritrovo in una posizione scomoda, non sempre i vs parei coincidono o divergano di poco anzi può capitare che siano opposti.
Chiede cosa pensa la dr della situazione, se accenno di questo parlo anche di me.
La dottoressa trova interessante la situazione, dice che il Suo parere può rendere più completo il quadro d'insieme, ma non tanto da farci deviare o abbandonare il ns percorso. Ha notato che alcune difficoltà avute qui si sono riverberate anche sul rapporto con lei, ma siccome è solido siamo andate avanti. Il rapporto è solido, io no.
Per comodità inizio a dire una parte in cui ci sono delle differenze. Per la dr non sono irrazionale, anzi sostiene il contrario a volte eccedo e neanche bugiarda. Su questo concordate, secondo la terapeuta avrei quella che comunemente si chiama "coda di paglia" ( direi, solo un pochino), quante volte mi ha detto che facevo l'offesa, ed un certo timore per il rifiuto, anche Lei aveva detto qualcosa di simile.
Queste sono alcune caratteristiche che mi sono state attribuite e che concorrono nel formare la situazione, che mi vede a percorrere più scale in contemporanea. Sto percorrendo una scala detta principale ( può essere il percorso terapeutico, un hobby, gli studi, un lavoro ecc.), ma percorrendole mi avvio verso altre scale, secondo la terapeuta avrei discreta varietà di interessi, mi piace tener conto di più pareri, fino ad immedesimarmi. Qusto può sembrare una virtù, ma può degenerare in altro, la scala principale si perde di vista e sembra come ferma, e mi fa dubitare delle mie capacità, il mio punto di vista si perde, inizio a dubitare di me in modo distruttivo. Le scale, tante, appaiono pericolose, sono tante, diverse. C'è una in particolare che è rimasto solo un gradino. Secondo la terapeuta c'è una parte di me che non lo scenderà mai, dovrebbe essere l'altra parte a spingerla. La parte che è stata capace di raggiungere l'ultimo gradino. Purtroppo fino ad ora non l'ha fatto e ha lasciato campo libero all'altra parte, invece deve fare diversamente.
Fin qui la descrizione della dr, ho cercato di attenermi il più possibile alle sue parole.
Dal parere della dr mi sono venute in mente alcune considerazioni- la parte che non vuole scendere l'ultimo gradino può essere anche quella che vuole morire, che si vede senza opportunità e qualità, che trova nelle Sue mail una conferma di questo disastro, non vuole neanche più tentare, tanto non serve e poi non ne sarebbe capace. Una ulteriore riflessione può darsi che questa parte voleva essere riconosciuta, notata, ma non le è mai riuscito. Secondo la terapeuta idea da sviluppare, per il momento sta in sospeso.
Come sto? dipende se prevale la parte che nonvuole arrivare a domani, non tanto bene, per ora stasullo sfondo,ma basta poco per riapparire, forse come dice la dr ha avuto troppo spazio.

P.S.
Spazio alla coda di paglia. Non so di cosa parla....La domanda che le facevo in un post recente era semplice: ha partecipato ad una trasmissione su rete 4 - vivere meglio- con il titolo il boom della depressione adolescenziale?-risposta semplice, o si o no, invece Lei ha scelto un'altra via...

dunque

Dunque per la terapeuta, la situazione è questa- affronto diverse scale e di una mi troverei sull'ultimo gradino da scendere, ma ancora niente...

Ho riflettuto su un recente sogno: ola scuola e la bevanda.
Non trovo scuse, nel sogno infatti non mi spaccio per malata, il periodo di malattia era finito, ma mi prendevo un altro giorno. Nel sogno offrivano in modo parti colare una bevanda, ma non c'era attrazione particolare. Nel sogno pulisco la scopa, ma non bevo.
Non so a quali aspetti si riferisca e quali verità cercherei di evitare.

Per il sogno del pigiama insanguinato e dei bombardamenti. Non mi pronuncio sulla eventuale esperienza di distruzione, che si manifesta con il pigiama insanguinato,ma perché proprio il pigiama? Quando si dorme si è più indifesi.
Mi è capitato di tacere, di fare dei passi indietro, anche quando era più opportuno parlare o chiedere aiuto, forse perché c'erano sempre altre priorità o almeno così sembrava. La strada con dei crateri fatti dai bombardamenti, non può essere il percorso di una vita?

C'è un sogno più recente.
Sono in un locale pubblico, probabilmente c'è un convegno, non ricordo su cosa, c'è tanta gente. Esco insieme ad altri che conosco, prendiamo un autobus.
Salgo e mi ritrovo con la biancheria intima in mano ( nel sogno mi credo di essere Sharon Stone?), ci sono tre foruncoli, pustole, le osservo e le strizzo come dei foruncoli, ne esce qualcosa simile a besciamella, ma color cappuccino. Sistemata la cosa, cerco un posto per sedermi, ci sono diversi liberi, ne scelgo uno più vicino all'uscita, per comodità e sicurezza.

Tre sogni che mette qui

Tre sogni che mette qui ...
tre foruncoli che strizza su un autobus...
"sistemata la cosa" si siede vicino all'uscita, "per comodità e sicurezza"...
un pensiero a smettere qui, come scendere dall'autobus?

la finestra sul cortile

Un altro sogno, come sempre ricordato poco e male. Sembra come la finestra sul cortile.
Sono a casa, i balconi sono aperti e guardo fuori, al palazzo di fronte ci sono due persone, che scendono in parallelo, ma non usano le scale per scender usano i parapetti dei balconi. Non so se stanno fuggendo da qualcuno o si rincorrono tra loro o se stanno facendo una gara. Nel frattempo si fa buio e decido di accendere la luce, come la stanza s'illumina mi accorgo che non è casa mia, ma una abitazione antica di pregio, anche se bisognosa di qualche ritocco.
Rimango stupita della cosa.
Ci sono cose che si ripetono in questi sogni recenti: la casa antica di pregio compare in un altro sogno, quello appunto di una casa antica di pregio, e nel sogno volevo abitare in un villino fatto di legno, ma che aveva una via l'asfalto divelto.
La strada rovinata compare in un altro sogno, questa volta non è del tutto rovinata, ma ci sono dei crateri fatti dai bombardamenti.

A volte mi capita di pensare di lasciar perdere e non solo per quanto riguarda questa sede.
Quando sono più avvilita o quando per una volta di troppo rinuncio ad affrontare le scale, penso di abbandonare la terapia. Qualsiasi tentativo sembra inutile. Sarà perché non mi conosco (tutte le persone che non hanno fobie si conoscono?), forse perché inizio troppe scale e molte non le termino, sarà per altri o forse non ci si sono rapporti di causa-effetto, ma poco importa, almeno per me, neanche questa cosa mi è riuscita-

Un altro sogno, come sempre

Un altro sogno, come sempre ricordato poco e male. Sembra come la finestra sul cortile.
Hitchkock, un giallo!
Sono a casa, i balconi sono aperti e guardo fuori, al palazzo di fronte ci sono due persone, che scendono in parallelo, ma non usano le scale per scender usano i parapetti dei balconi.
Evidentemente le scale sono tabù anche in sogno
Non so se stanno fuggendo da qualcuno o si rincorrono tra loro o se stanno facendo una gara.
Nel frattempo si fa buio e decido di accendere la luce, come la stanza s'illumina mi accorgo che non è casa mia, ma una abitazione antica di pregio, anche se bisognosa di qualche ritocco.
Rimango stupita della cosa.
Non se ne era accorta finora : bisognava guardar dentro, e non fuori, e che accendesse la luce!
Le scale appunto sono 'fuori', di solito, di una casa (appartamento): finchè guarda solo fuori, cioè si preoccupa del tabù delle scale, non si accorge di quello che c'è dentro, e rimane stupita quando se ne accorge...
Bisognerebbe quindi "guardare dentro" e " accendere la luce"..
A leggerla spesso sembra che Lei abbia solo le scale, e non ci sia una sua vita - casa, da guardare...
Più che 'non conoscersi', mi sembra non volere guardare ad altro che alle 'scale'... che forse, come in tutte le fobie, sono un falso problema, uno specchietto per allodole...
Forse per decidersi ad accendere la luce e guardare dove si è bisogna che sia proprio buio...

monotema

Davvero parlo così spesso delle scale? Scala, parola con molteplici significati: come struttura che permette il collegamento tra i piani di un edificio; struttura che permette di affrontare meglio i dislivelli; scala di misurazione; scala che permette di disegnare carte geografiche; scala svedese, ecc.
Sarà pure un falso problema la fobia o concentrarsi sull'oggetto fobico, ma se l'oggetto fosse stato altro, meno frequente e invalidante, molto probabilmente non avrei intrapreso alcun tipo di terapia. Sicuramente in passato vi davo meno peso, ma il trascorrere del tempo e la persistenza hanno un loro peso.

Nel sogno vedere le due persone che scendono usando i balconi non mi spaventa o mi mette in apprensione. Almeno nei sogni, per il momento, scale e succedanei non mi fanno paura neanche se le affronto in prima persona. Prima non solo mi spaventavano, erano infide, cambiavano inclinazione, i gradini si restringevano o il gradino più in alto si staccava dal piano.

Anche nel sogno manca una casa mia da guardare, dove mi trovavo non era casa mia.
Come nel sogno abito in una casa non mia, ma cerco di prendermene cura, un po' di bricolage, le piante sul balcone. A parte l'edificio in sé, considerando la mia vita...mah!
Dovrei scendere l'ultimo gradino per terminare delle cose, non importa se si tratta di lavoro, studi, chiudere una relazione, in altri termini non importa l'oggetto, ma piuttosto mettere la parola fine. Cosa alquanto difficile, ormai sono una persona disfatta, disillusa, almeno così mi sento. Il vetro rotto rimane tale, non c'è rimedio, come non c'è rimedio alla stupidità.
Per fare l'ultimo gradino occorrono forza, caratteristiche positive e anche volontà ma non fine a se stessa sostenuta da elementi. Tutte cose perse, distrutte o mai avute.
Anche Lei spesso ha esposto bene i miei limiti, incapacità ecc., pur conoscendo poco della mia vita ( secondo Lei ne ho parlato poco ), ma mai un cenno su qualche elemento di segno diverso o che possa essere d'aiuto nello scendere l'ultimo gradino, forse perché non c'è?

Sogno recente
Sono seduta in una stanza, non sono sola, ci sono altre persone, non molte. Indosso dei pantaloni, ho la gambe accavallate. Sento qualcosa che scivola sulla gamba sinistra accavallata, guardo, c'è un gel trasparente e che presto gocciolerà per terra. Prendo un fazzoletto di carta e lo tampono.
Anche i sogni hanno perso fantasia

Diciamo che Lei non si lascia

Diciamo che Lei non si lascia conoscere: presenta un'immagine di sè, dà come un biglietto da visita, con scritte le cose di cui sopra. Ma è l'immagine 'ufficiale' per così dire, e non dà modo di conoscere un po' di più la persona che c'è dietro. Solo i sogni a volte mostrano qualcosa di più, ma gli spunti che offrono non vengono lasciati crescere.
Anche questa volta, non è il sogno che manca di fantasia. Si tratta invece di lasciare che gli spunti crescano e si manifestino. Come le piante hanno bisogno di spazio e di aria ecc ecc, ma l'immagine ufficiale, il biglietto da visita, tendono ad occupare tutto o spazio e consumare tutta l'aria. Anche nel post qui sopra.
Nello stesso tempo forse anchelo spazio qui è insufficiente e non si presta a un dialogo più adeguato.
Ma Lei non si decide. Forse sta mantenendo una specie di status-quo ed esita a cambiare qualsiasi cosa.

mah! che dire

Non so, mi pare che nell'ultimo post avevo fatto un confronto tra i sogni del passato con oggetto le scale e quelli di ora; come sono mutati nel tempo.
Ribadisco se l'oggetto della fobia fosse stato meno presente o invalidante non avrei intrapreso terapie di alcun genere.
Appena un accenno alle cose da finire e come mi sento ora. Che strano biglietto da visita!!!
Forse secondo Lei mi sento in altro modo, non so.
Per Lei i miei sogni più o meno recenti non mancano di fantasia, per me invece sono sciapi. Posso avere idee personali su cosa è fantasioso e cosa no?
Non è che soffochi gli spunti o gli soffochi, proprio non li ho percepiti. Parla di immagine ufficiale, quale? di cosa o di chi parla? Cosa hanno mostrato i sogni? Sei sogni erano frammentati anche le Sue risposte spesso lo erano. Secondo la terapeuta (diceva in generale senza alcun riferimento a casi particolari o al mio) anche l'interpretazione di un sogno meglio fatta, più rigorosa, precisa, se non "dice" niente al sognatore è come una pera cotta. Non so se sia così,forse Lei avrà un altro approccio o altre idee in proppsito. Anche la Dr ha interpretato i sogni, maè sempre stata una scoperta fatta insieme, un altro modo di affrontarli. E' solo una osservazione, come pure con la terapeuta mi sento una persona.
Non è che esito a cambiare, ma mi pare di averle accennato a dei problemi tecnici, da poco ritirato il portatile dal tecnico, ma ha gli stessi problemi di prima,in più ha consumato i Mb disponibili, ora hanno dato un anticipo. Cambiare tecnico non è decisione che spetta a me, ma al proprietario del mezzo. Credo lo farà anche perché non apre siti che trova interessanti.
Si potrebbe dire che il portatile è proprio come chi lo usa.

Gentile ... X ..., Ho a volte

Gentile ... X ...,

Ho a volte l'impressione che Lei si trovi di fronte a due immagini di sè, come a due 'fotografie' diverse, fatte con tecniche diverse e da angolature diverse, per cui l'oggetto fotografato non sembra lo stesso. Siccome le piace di più l'immagine che c'è in una fotografia, ma evidentemente per qualche motivo non Le è sufficiente ( è stata Lei a rivolgersi a questo 'fotografo', vario tempo fa, ormai...) , vorrebbe che anche l'altra immagine fosse simile e allora critica il fotografo che le dà una foto non corrispondente ai suoi desideri.

perchè

Perché mi attribuisce dei giudizi di valore? Mai detto che l'immagine che rimanda la Dr la preferisco ,(non credo di aver parlato molto delle foto della dr, sono tante, mi conosce da molto tempo, forse fatto un accenno di una), mi pare di aver riportato come la terapeute si rapporta con i sogni e chiedevo se Lei avesse un altro approccio. La trasparenza favorisce il dialogo. Non ho motivo e tantomeno competenze per esprimere giudizi di valore o preferenze. Nessuna critica al fotografo, semmai chiedevo di riproporla la foto, nella mia mente si stava sfocando.
Capita che a volte che con il fotografo ci siano degli equivoci, come in questo caso.
Come passa il tempo....se ci sono dei limiti temporali, cerchi, per cortesia, di essere più esplicito ( una persona irrazionale, che sbaglia sempre come me difficilmente capisce i messaggi nascosti).
Così vengo meno alla sua richiesta di far passare un po' di tempo prima di rispondere, ma gli equivoci come le piantine possono crescere e diventare foreste.

Certo che per essere "una

Certo che per essere "una persona irrazionale che sbaglia sempre" qui ha sempre ragione Lei, si direbbe...
Delle due una: o non è vero che è così come si descrive, o sono io così inadeguato che non ne dico una di giuste...

dalla notte

Inizio dalla notte cioè dai sogni.
SOGNO I
Sono in una casa antica con altre due persone di fiducia che mi consigliano nell'acquisto di una abitazione. Le stanze sono allineate lungo un corridoio. L'appartamento è a pianterreno ed è costituito da 3 camere da letto, 2 bagni contigui, una cucina ( finalmente una stanza e non un angolo cottura) e un soggiorno, quest'ultimo molto ampio, con un soffitto bianco, fatto in modo particolare. L'intonaco sembra incerto. La signora che mi accompagna lo nota e chiede se questo può indicare debolezza della struttura in caso di sisma, l'altra persona persona più esperta dice di no, dipende da come è stata sistemata la struttura, ma è fatta bene. Particolarità nessuna delle stanze ha la porta o pareti che danno sul corridoio, le uniche parete sono quelle che fanno da divisorio tra una camere e l'altra. Tutte le stanze sono più in alto rispetto al corridoio di un paio di gradini. Le uniche porte presenti sono una che dà sul giardino, molto verde ma con l'erba un po' alta, mentre l'altra si affaccia sul corridoio interno, ci sono altri appartamenti, uno appartenente a dei rappresentati di un altro stato forse il vaticano.

SOGNO II
Manca tutta la parte iniziale. Sono in stazione insieme a tante persone per prendere un treno. Salgono tutti, mentre io delle perplessità, sono stanca, meglio prendere il prossimo, ma una mano protesa mi vuole aiutare a salire. Sono stanca, le gambe pesanti e così con l'altra mano aiuto la gamba a salire sul treno.

Il suo ultimo post mi ha alquanto sorpresa...non è che c'è un velo sottile di ironia.
"sbaglio sempre" forse non rende l'idea, è riduttivo, lo sbaglio è caratteristica delle persone.Come secondo il vecchio adagio sbagliare è umano, perseverare..... Forse più adatto dire che non sono molto "sveglia" per non dire stupida. Ho fatto affidamento su persone che non erano affidabili o non potevano esserlo. Dovevo capirlo e comeconseguenza o fare da me, almeno in parte o rivolgermi ad altri. Non mi riferisco né a Lei né alla terapeuta.
Questo l'ho fatto sino ad oggi, banale, scontato dire si può cambiare; non sempre è possibile, non sempre si ha la forza, il vetro rotto non è più una lastra.
Almeno le scale.... ( secondo la terapeuta le amo, ancora non mi è chiara la cosa)-
Idee più o meno stupidine sulle scale
Scale=altezza=vuoto=paura di cadere. Paura di cadere perché:- la caduta può esseresenza fine, nell'abisso;- non riesco a rialzarmi e non c'è nessuno, di nuovo il vuoto;- c'è qualcuno, ma approfitta della caduta. Di fronte al vuoto della scala o dell'altezzasono sola, non ci sono appigli, da sola non riesco ad affrontare la scala, non ho abbastanza equilibrio per stare a poca distanza dal vuoto.
Questo è quello che mi appare, ma se c'è dell'altro nascosto...Forse questo "nascosto" vuole essere visto altrimenti avrebbe scelto un oggetto meno frequente e invalidante, invece pare che faccia di tutto per farsi notare, ma ancora ..

Di "nascosto" mi sembra che

Di "nascosto" mi sembra che ci sia Lei stessa, prima di tutto. In realtà a me sembra che Lei faccia di tutto per restare nascosta, forse anche "le scale" sono un paravento dietro cui si nasconde. Tutto, anche i sogni, può essere utilizzato per nascondersi. Evidentemente la paura deve essere tanta, per continuare così, però il rischio è di essere in un circolo vizioso insolubile, come a volte sembra realizzare, nei momenti di disperazione, forse.
A meno di non decidersi a mostrarsi un po' di più, a fare 'un passo in più' fuori dal nascondiglio.

paguro

Leggendo il suo post mi sono sentita come un paguro, che cerca di nascondersi utilizzando alghe e persino le lattine aperte.
Dunque mi nascondo. Tutta me stessa e altro... Forse anche allora lo avevo fatto. Non è per richiamare fatti più o meno recenti o per parlare di nuovo della terapeuta, ma perché mi pare che ci siano similitudini o elementi in comune, forse mi sbaglio, chissà. In questa sede mi è capitato di nominare "l'estate famosa", nulla di misterioso, solo un modo sintetico di indicare una stagione in cui mi erano accadute delle cose un po' particolari, almeno per me. Queste cose le avevo dette alla terapeuta tramite sms. Finita l'estate ho chiesto, come dire, spiegazioni alla terapeuta, che non sapeva cosa dire. Il dissenso tra noi sembrava senza soluzione, che era a portata di mano, bastava dire a voce alla Dr quanto era successo, invece continuavo a fare affidamento su sms che potevano essere arrivati frammentati, scritti poco chiaramente, ecc. con il senno di poi posso dire che non sarei riuscita a parlarne a voce. Anche allora mi nascondevo? Apparentemente non c'erano motivi per celarmi, la Dr mi avrebbe ascoltato, non mi avrebbe dato della bugiarda. Insomma c'erano tutte le condizioni per essere esplicita. Non so come mai..Semplici coincidenze?
Dice che la paura è tanta, mi piacerebbe smentirla, come potermi svegliarmi una mattina e dire che la fobia è solo un sogno, frutto di immaginazione.
Cercare di uscire un po' dal nascondiglio, come? dando più notizie biografiche o altro?
Probabilmente favorisce la reticenza o il fatto che mi nasconda l'aver letto qualcosa, molto poco, su Meltzer e Bion ( se non ricordo male, chiedo scusa per l'imprecisione, Bion sosteneva che quanto porta il pz/cliente in analisi o è inutile o è falso. Allora meglio tacere), ma può essere un rinforzo, non il motivo determinante.

Ora uso i sogniper nascondermi? il primo raccontato era per intero, qualcosa può essermi sfuggito, piccole cose mentre il secondo era ampiamente carente, soprattutto la prima parte. Non ricordo i sogni e se accade spesso sono frammentati.
Sogno ricordato discretamente.
Sono in una ampia piazza, ci sono numerosi camion che fanno manovra. Per prudenza salgo su un marciapiede, non si sa mai. Un camion facendo marcia indietro invade con il cassone buona parte del marciapiede dove mi trovo, ma sono veloce a salire su un gradino di un portone e evito il peggio.
X

Particolare che nel sogno si

Particolare che nel sogno si salva grazie a "un gradino". La differenza con "lo scalino" che invece la blocca sarà solo terminologica?
Mi sembra che Lei stia continuando una specie di "dibattito" interminabile, con indovinelli, battute, ramanzine, ecc ecc, non so se con me, con la dottoressa, con Bion, con Meltzer, con tutti insieme o con chi altri, ieri, oggi, domani, per dirla con Fellini (se ricordo bene).

I sogni sono forse degli squarci in questa barriera di dibattito...
Chissà se il SOGNO I del post precendente è una specie di prova di introduzione nelle sue stanze, per così dire, che mostra a me (e alla dottoressa?) molto meticolosamente: viene descritta per così dire la struttura, che sembra non ancora abitata... Speriamo di poter vedere prima o poi la vita che vi si svolge...
Ma poi nel SOGNO II Lei è alla stazione, come dovesse partire, incerta sul da farsi, mani e gambe quasi staccate dal corpo, sue, di altri, come personaggi che dibattono il da farsi...
La 'Mano' della famiglia Addams?
Nell'ultimo sogno è "in una piazza". Nonostante la sua prudenza sembra andare a ettersi proprio nel posto sbagliato, come la Belle Addormentata che va a pungersi con l'unico fuso rimasto nel regno... Meno male che c'è appunto il gradini/scalino provvidenziale.

Che "le scale" siano appunto la sua salvezza? Come in quel gioco da bambini in cui uno 'si salva' se sale su uno scalino o simile.

Non è una risposta

Non è una risposta al suo post. Per questo non credo di infrangere la regola messa da Lei, ma un modo per riprendermi i post pari.
Per cortesia, non chieda più di mostrarmi un po' di più, di fare un passo in più fuori dal nascondiglio. Potrei crederci e farlo.

Non so se è una risposta, o

Non so se è una risposta, o che altro, ma Le direi di cominciare, se crede, un nuovo consulto - come ha gia fatto una volta. Questo è durato abbastanza, mi pare. Forse sarà un nuovo capitolo.

new deal

Grazie per l'opportunità, ma proprio non riesco ad aprire un nuovo consulto, neanche con una nuovo indirizzo, come le accennavo in una mail. Non ricordo come avevo fatto l'altra volta-
Grazie infinite.

In cima a questa pagina fa

In cima a questa pagina fa click su 'consulti ... adulti' e poi 'nuovo argomento...', può usare il suo nome utente attuale.

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)