E' possibile che si tratti di quello che in psichiatria si chiama delirio, più che ossessione, cioè una convinzione contrastante con quelle dell'ambiente e non suffragata da dati di realtà, ma che diventa un elemento fondamentale nell'organizzazione di pensiero e di vita di quella persona, che la portano a contrasto con l'ambiente in cui vive.
Negli anziani non è rarissimo, si parla di delirio senile, e può complicare la vita loro e delle persone accanto. E' un sintomo che si accompagna di solito ad altri sintomi di diminuzione di capacità mentali, ed allora è un aspetto di quel campo complicato che è la demenza senile, oggi è in voga chiamarla disturbo di Alzeimer.
Può essere anche l'evoluzione di una condizione già prima un po' alterata, come caratteristica di personalità (si parla di personalità paranoide, quando una persona è sospettosa, diffidente e più o meno apertamente convinta di essere oggetto di attenzioni negative da parte di altri, in misura superiore a quanto accettabile: in psichiatria le 'misure' sono difficili e variabili...), che magari le condizioni ambientali di isolamento, cambiamenti vissuti come perdita di qualcosa cui era abituata, possono aver un po' alla volta favorito.

Di base è sempre consigliabile non contrastare le convinzioni deliranti, ma evitarle e cercare eventualmente di distogliere l'attenzione da quegli aspetti, cercando di fare in modo che la vita e le comunicazioni e le relazioni non ne siano troppo influenzate. Trovare interessi diversi può aiutare a diminuire l'ossessione per quegli argomenti, che invece viene aumentata se qualcuno cerca di convincere della erroneità.

E' utile parlarne con il medico curante, se conosce bene la persona, e anche consultare uno psichiatra di fiducia, all'inizio anche senza l'interessata, per valutare la situazione, eventuali altri sintomi e le possibili indicazioni.

Cordialmente
drGBenedetti