13 anni rifiuto della scuola

Buongiorno, sono ....

Il ragazzo è stato seguito in passto da una psicologa per stress post traumatico da bullismo. Il bimbo cominciò ad accusare mal di pancia, mal di testa al risveglio e prima di andare a scuola. Seguirono difficoltà a stare a scuola fino all’abbandono. Veniva minacciato, deriso ed isolato.. Solo dopo l’aiuto della psicologa ed il sostegno di alcuni amici decise di tornare a scuola.

L’inizio di questo anno scolastico e’ avvenuto normalmente fino a che sono ricomparsi i primi disagi. Sono tornate le richieste di aiuto e le assenze da scuola

Grazie per la disponibilità. Saluti

Le invio il questionario che ho trovato sul suo sito .

Nascita a che settimana: 41.
Parto cesareo senza difficoltà .
alla nascita : peso kg 3,440, altezza 52 cm, circonferenza cranica 35
durata del ricovero in ospedale 4 giorni.
Primi mesi
allattamento: materno, svezzamento a che età intorno ai 5 mesi, facile .
ritmo sonno veglia normale, orari: nei primi mesi sonno dalle 24 alle 6, successivamente regolare con sporadici risvegli notturni.
persone che lo accudivano: nei primi nove mesi genitori, successivamente nonni e genitori.
epoca successiva
alimentazione normale, sonno normale dalle 21,30 alle 8 in età prescolare, dormiva in camera sua ma addormentandosi nel letto dei genitori.
sviluppo psico-motorio:
seduto da solo nella norma.
primi passi da solo dopo l’anno.
controllo sfinterico intorno ai 20mesi.
interesse e curiosità verso le persone, nella norma.
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi: leggera timidezza.
figure principali cui è attaccato familiari, amici .
rapporto con le persone, adulti e bambini:regolare.
comprensione delle cose e delle richieste ottimo
comunicazione dei suoi bisogni e desideri ottimo
sviluppo simbolico
linguaggio: precoce
prime parole.: babbo mamma.....
uso del no e del sì buono e precoce..
interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochi:ogni genere, ha amato poco disegnare e colorare .
attenzione nelle varie attività e interessi: è sempre stato in grado di concentrarsi anche a lungo sia nella attività scolastiche che in quelle sportive o ludiche con forte senso del dovere e del rispetto delle regole e degli altri.
Comportamento a volte capriccioso nell’ambiente familiare, estremamente corretto negli altri contesti, come quello scolastico ecc…, vivace e giocoso con i compagni seppur un po’ permaloso.,
adesione a regole, orari, limiti: a volte reazioni capricciose fino verso gli otto nove anni di fronte a qualche divieto imposto dai familiari, assoluta nel contesto scolastico e sportivo e nelle famiglie Composizione familiare : padre, madre, figlio unico..
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc): Prevelentemente genitori, nonni .
modalità educative:permissive, orari di sonno : durante il periodo scolastico attualmente a tredici anni dorme dalle 22,30 alle 7,30, in estate dalle 23,30 alle 9,30-10,00,, dove dorme: in camera propria,fino a10 anni si addormentava nel letto dei genitori e proseguiva in camera propria.
Chi 'comanda: nell’ambito delle regole generali che la famiglia stabilisce e che sono abbastanza elastiche, il ragazzo ubbidisce senza grossi problemi né grandi contestazioni. Banali questioni sono relative al tempo di utilizzo di computer e dei video giochi, al tempo dedicato allo studio niente di più.
Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc...Nessun evento.

Cambiare classe a volte può

Cambiare classe a volte può aiutare, però spesso a breve si ricade nelle difficoltà, perchè il ragazzo ha imparato e si porta dietro una modalità di affrontare i contatti sociali che non funziona abbastanza per gestire gli inevitabili contrasti. Il rischio è di tagliare via sempre più spazi di vita e di rinchiudersi in spazi ristretti come succede nelle fobie sociali. Pertanto è importante cercare di far maturare modalità relazionali più adeguate, lavorando prima di tutto a livello familiare e poi forse anche con il ragazzo stesso. . Nonostante le apparenze che danno 'la colpa' ad eventi esterni, spesso si trova che l'elemento principale di squilibrio è in famiglia, per questo occorre lavorare sugli equilibri e sul funzionamento familiare. Nessuno ha la bacchetta magica e non si può cambiare nè il mondo nè la personalità o e persone, ma si possono trovare modi ed equilibri più adeguati e funzionali, anche se a volte la strada è lunga e ci possono essere alti e bassi.

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