sindrome da evitamento estremo delle richieste

Gentile dottor Benedetti. ...
Seguo il suo sito da un po di tempo e provo una grande stima per lei e il suo lavoro. Per questo motivo ho deciso finalmente di scriverle sperando che lei possa aiutarmi a capire in questo difficilissimo momento.
Ho un bellissimo bambino che si chiama ... che compira 4 anni tra poco e ho tanta paura che abbia un disturbo pervasivo dello sviluppo.
D non ci ha mai dato molte preoccupazioni. Ha avuto un normale sviluppo ma e' sempre stato un bambino molto vivace, e questo in acuni momenti ha reso la sua gestione un po faticosa. Quando ha iniziato a camminare amava molto correre ed esplorare e per un periodo e stato difficile stargli dietro quando si usciva. Spesso andava per i fatti suoi e si allontanava. Scappava. Non e' mai stato un bambino tranquillo insomma. Molto abile a livello motorio . Docissimo ,molto socievole e comunicativo.
Mangia di tutto e con appetito anche se e'piuttosto magrolino. non e' un bambino capriccioso. Solo molto esuberante e molto "fisico".
Il gioco simbolico e il linguaggio sono arrivati un po tardi. Ancora adesso non ha un linguaggio adeguato alla sua età pero abbiamo attribuito questa difficolta al problema di adenoidi e conseguenti otiti catarrali. Il bambino progredisce sia nel linguaggio che nell utilizzo dei giochi. Comprende bene le cose. Sembra un bambino intelligente.

Quello che mi preoccupa e' il suo comportamento. E i problemi sono cominciati a due anni e mezzo circa. Secondo anno di asilo nido che frequentava. Per mezza giornata. Il primo anno ha frequentato poco era spesso malato.
Le educatrici ci riportano un comportamento un po' fuori dalle righe. Poco ubbidiente . Molto affettuoso con loro e molto dispettoso con gli altri bambini.
Da li in poi c'e stato un crollo. Sono successe tante cose nella nostra famiglia. Molte incomprensioni tra me e mio marito e un mio problema serio di salute che per fortuna ora si e' risolto ma che mi ha creato tanta ansia per molto tempo. Sono stata molto male e anche mio marito era in difficolta. Eravamo in forte crisi ma cercavamo comunque in tutti i modi di dare serenita al bambino. Mi rendo conto pero' che d per quanto piccolo abbia capito e abbia assorbito tutte le nostre ansie. Come dice sempre lei la barca stava affondando. In piu il bimbo ha cominciato ad avere problemi con le adenoidi e spesso di notte dormiva male, andava in apnea. Spesso aveva otiti catarrali.
Naturalmente nostro figlio ne ha risentito. All'asilo non riuscivano a gestirlo. Andava sempre peggio. Provocava e faceva dispetti a tutti. Non riusciva a reggere la frustrazione e colpiva gli altri bambini senza apparente motivo. Siamo due genitori molto attenti. Abbiamo cercato con loro una collaborazione. Abbiamo chiesto se notavano atipie o atteggiamenti non in linea con l'eta' ma ci hanno sempre risposto che era un problema di comportamento. Non c'era altro.ma non hanno mai capito perche' facesse cosi'.
Noi abbiamo cercato di mettere piu limiti e siamo diventati piu duri. Lui capiva ma si scontrava con noi all'inverosimile.
Ci sembrava ineducabile.
Si immagini come stavamo...
Ovviamente abbiamo cercato in ogni modo di capirlo e seguirlo. Non ha mai smesso di essere un bambino allegro e giocherellone ma ormai il nido per lui era deletereo. Gli altri bambini lo evitavano.
Ci siamo dati tempo. Con noi a casa era diverso, aveva difficolta a relazionarsi con altri bimbi ma ci provava. Sembrava bloccato. Nel gioco piu'. Motorio invece andava bene.
Abbiamo aspettato l' ingresso alla materna e qualcosa e' migliorato ma le maestre ci riportano ancora difficolta' di gestione. Non capiscono...
In piu ci dicono che il bimbo e molto intelligente ma immaturo nel comportamento. Non accetta la punizione. Fa resistenza ma poi ha crisi di pianto e collera. Cerca conforto. Gli altri bimbi sembrano non interessargli anche se e' piuttosto ben voluto.
Io lo vedo in grande difficolta'. A casa e' un bambino tranquillo ma vedo che fuori va in ansia. Mi dice spesso che ha paura.
Se gli chiedo di fare delle cose in maniera diretta spesso non le fa. Non perche non vuole ma perche' va in ansia.
E qui veniamo al punto. Sono capitata per caso sul sito spazioasperger e ho letto un articolo sulla sindrome da evitamento estremo delle richieste. Dottore sono raggelata. Spero che sia solo la mia ansia a deformare le cose ma ci ho rivisto mio figlio.
Sono disperata perche' ho paura .
Non sono un medico e lascero' che sia un medico a .. pero mi sento che qualcosa non va e vorrei capire.
che cosa e' questa sindrome? Una psicosi? Autismo? Le chiedo per favore di farmi capire.
Mio figlio non ha nulla che mi fa pensare all'autismo. Spero che le sue difficolta' siano legate a tutto quello che abbiamo passato . Ho sempre pensato questo ma ora non lo so piu. Nostro figlio e' sempre t difficile da educare nonostante i nostri sforzi .
spero in una sua risposta e la ringrazio tanto per l'aiuto
Siamo molto preoccupati e ci stiamo facendo aiutare

Confesso che non avevo mai

Confesso che non avevo mai sentito nominare questa sindrome. Ho dato un'occhiata al sito che ha detto e alla descrizione della sindrome. Non so se diventerà una sindrome riconosciuta e accettata. E' in atto da tempo nella psichiatria, sia degli adulti che dei bambini, una specie di produzione e 'vendita' di nuove sindromi (ha anche un nome inglese: 'disease mongering'), sponsorizzata da interessi diversi, perchè ovviamente a nuove malattie seguono nuovi trattamenti e quindi fama e ricchezze per chi li produce. Ho l'impressione che si tratti di ciò anche in questo caso.

Leggendo la descrizione della storia e del comportamento il suo bimbo sembra di quelli che 'distruggono le scuole', come li ho chiamati. Si tratta di bambini spesso iperattivi e 'oppositivi' e provocatori' (tanto che c'è una sindrome con questo nome...). Sono bambini che esprimono in questo modo uno stato di disagio psicologico-ambientale e se continuano così si attirano addosso a sè e famiglia una quantità di reazioni negative da parte degli ambienti tipo scuola, ecc., dove devono attenersi a delle norme di comportamento sociali. Fondamentalmente ci sono due modi di esprimere il disagio psichico: uno rivolto in se stessi e uno rivolto all'esterno. Si parla di modalità 'internalizzanti' (ansia, depressione, ecc) e 'esternalizzanti' (disturbi del comportamento). La scuola d'altronde nei bambini piccoli ha proprio la funzione di farli imparare ad adattarsi al contesto sociale, diverso dall'ambiente familiare cui sono abituati. A volte il passaggio, per vari motivi, non è facile.
Il rimedio è in una collaborazione degli adulti nel 'domare' e 'civilizzare' il piccolo selvaggio - senza schiacciarlo - ma spesso è necessario anche il supporto e coordinamento di specialisti esperti, sia per aiuto alla famiglia nell'organizzazione e funzionamento familiare per capire e affrontare il disagio del bambino, che per consulenza alla scuola.
A volte non è facile trovare la strada giusta e bisogna armarsi di pazienza e resistenza e non demordere dall'obbiettivo.
Cordialmente
drGBenedetti

Conosco bene la sua posizione

Conosco bene la sua posizione riguardo a queste nuove teorie. Per questo la
seguo da tempo con interesse.
Noi abbiamo sempre pensato che il problema di mio figlio fosse solo
comportametale dovuto al difficileperiodo che abbiamo attraversato.
La cosa pero' frustrante per noi e' che nonostante i tanti sforzi educativi e
tutte le attenzioni possibili le cose a scuola non migliorano.
Non siamo mai stati da un np proprio per evitare di etichettare in qualche
modo il bambino. Stiamo cercando di fare quindi un percorso diverso. Pero' mi
sono venuti tanti dubbi sul fatto che possa esserci qualche ostacolo allo
sviluppo di cui non ci siamo mai resi conto.
Possibile che un ambino cosi' piccolo opponga tanta resistenza, non riconosca
l'autorita' delle maestre, nonostante tutti i nostri sforzi?
Possibile che non tema le punizioni, di nessun tipo?
Che perseveri in questi atteggiamenti da bimbo piccolo per evitare le
situazioni?
Io mi sono sempre chiesta se d sappia di essere un bambino perche' vive i
richiami come un affronto. Sembra non capire che si puo negoziare anziche'
affrontare di petto gli adulti instaurando una lotta senza fine che poi gli si
ritorce contro e lo sfinisce al punto di dover poi richiedere conforto. D e' un
bimbo sensibile. E' molto piu' fragile di quello che dimostra a sembra quasi
non avere piu' fiducia nelle persone. Sembra piu' interessato a gli oggetti
perche' sono piu' rassicuranti.
Mi creda se le dico che io sono consapevole di tutte queste difficolta' e ne
ho parlato a lungo con le maestre. Faccio un part time. Lo seguo molto. Sto
cercando di fargli fare delle attivita' con altribambini. Ma lui spesso si
rifiuta, scoppia a piangere, mi dice che ha paura.
Non lo forziamo a fare nulla cerchiamo solo di mettere dei limiti pero'
nonostante questo non collabora mai. Alle volte e' tutto difficile.
Eppure a casa e' un bambino allegro, sta facendo tanti progressi anche se su
tante cose mi sembra un po' indietro rispetto ai bimbi della su eta'.
Con gli altri bambini e' insicuro. Non riesce ad approcciare come magari
vorrebbe. Non risponde alle loro domande.
Gli altri bambini sembrano non interessargli. E' questa chiusura che mi
preoccupa tanto.
Facciamo i genitori come possiamo, mettendoci in gioco. Anche nei nostri
mometi difficili ci siamo adoperati per tutelarlo in tutti i modi ma come lei
sa non e' sempre facile quando ci sono problemi grandi da affrontare.
Mi sembra che l'anno scorso d. Non sia cresciuto. Ed e' anche forse
comprensibile pero' sono un po' spaventatae mi chiedo se stiamo facendo
abbastanza per aiutarlo.
Forse sarebbe utile consultare un np. Ma ho tante riserve perche' non vorrei
cadere in un meccanismo che non aiuta ma crea solo confusione.
Per questo chiedo il suo parere.
La ringrazio ancora tanto per il disturboIl

Le allego il questionario
Nato a termine.Gravidanza normale. Parto spontaneo un po' faticoso ma il
bimbo non ha sofferto. Apgar 9/10
Peso 3,400 tutti i parametri erano in ordine anche nelle curve di
accrescimento successive.
Ricovero di 3 giorni
Allattamento materno. Molto facile. L'ho allattato fino a 21 mesi
Svezzamento a 6 mesi . Facile
Ha sempre dormito serenamente ma tendeva a svegliarsi spesso di notte per
cercare il nostro contatto.
Del bimbo ci occupiamo io, il papa'(molto presente) e un po' mia mamma.
Mangia tutto con appetito.
Ha sempre avuto problemi con il sonno perche' si svegliava di frequente. Con
la crescita va meglio. Ha patito molto la dentizione.
Lui si addormentava sempre attaccato al mio seno o comunque nel nostro letto.
Dorme in stanza con noi nel suo lettino.
Non ha mai voluto il ciuccio e abbiamo usato poco anche il biberon, non ha mai
avuto un oggetto transizionale. Per consolarsi ha sempre usato la mia
collanina.
Seduto a cinque mesi. Ha iniziato a gattonare a 7 e ha mosso i primi passi a
14 mesi.
Ha delle buone capacita' motorie. Un po' meno la motricita' fine.
Tolto il pannolino a due anni e tre mesi
Da piccolo era molto socievole e stava volentieri con tutti.
E' un po timido all'inizio perche' osserva, poi si lascia andare.
Era un bimbo giocherellone che attirava molte simpatie.
Ha avuto per un periodo la paura dell estraneo ma non e' durata a lungo.
E' attaccato a me e al papa' ma principalmente a me.
Piangeva molto quando si separava da me. Ora non piu'. Solo qualche rara
volta.
E' sempre stato interessato alle persone e ai bimbi.
Ora si e' chiuso molto e difficilmente entra in relazione con le persone
spontaneamente. Non le considera quasi se sono estranei. Non saluta mai nemmeno
la gente che conosce.
Ogni tanto vediamo qualche bimbo e lui si diverte se si tratta di correre e
saltare insieme. Ce ne sono un paio che vede volentieri ma non chiede mai di
loro. Non gli e' mai piaciuto stare al parco. Ha sempre avuto difficolta' a
fare amicizie. Parlava male e questo l'ha un po patito.
Si e' sempre fatto comprendere comunque e mi sembra che capisca quasi tutto
quello che gli si dice anche se a volte devi ripetergli le cose. è molto
disattento. L’attenzione è lunga solo per le cose che gli interessano.
Il linguaggio e' arrivato tardi, per un lungo periodo ha parlato nel suo
gergo.
A tre anni c'era la frase ma parole poco comprensibili. Poco orientate al
dialogo.
Poi ha iniziato a ripetere frasi dei libri che leggevamo e da li si e'
sbloccato e ha iniziato ad utilizzare meglio il linguaggio per comunicare
anche se ancora fa fatica a raccontarti una cosa. Parla spesso delle cose che
gli interessano ma il dialogo e ancora faticoso. Per aiutarsi spesso usa frasi
preconfezionate. Confonde spesso le parole. Stiamo iniziando a fargli fare
logopedia.
Adora la musica ed e' anche intonato. Adora i libri e ha una buona memoria.
L'uso del si e del no e' arrivato ai due anni .
I giochi da piccolo non li usava in modo appropriato. Spesso li lanciava.
Ha una grande passione per i camion e i veicoli in generale. Non ossessiva ma
dura ancora oggi. Ne parla molto spesso.
Il gioco simbolico c'era ma un po povero.
Ha iniziato ora ad interessarsi ai giochi piu strutturati. E ha tirato fuori
molta fantasia. Ma si oppone se cerchi di coinvolgerlo in giochi di
manipolazione. Ti dice che non e capace. Stessa cosa per vestirsi e svestirsi.
Non gli e' mai piaciuto disegnare ne colorare. Si diverte a dipingere ma
scarabocchia. Se sollecitato da me disegna la figura umana. Testone e corpo.
Ma spontaneamente non lo fa.
Quando deve fare questo tipo di attività ti dice che non è capace. Se lo aiuto
le fa e gli piace essere lodato però è insicuro. non riesce a fare le cose
come vorrebbe si arrende subito. Penso che sia in grado di fare tutto ma non ha
costanza. Anche questo aspetto però sta migliorando.
Del comportamento ho gia' parlato. Ha sempre un po' voluto fare quello che gli
pareva. Poca adesione alle regole. Andava sempre sollecitato ma non perche' non
le capisse.
Alcune richieste le porta a termine ma se gli chiedo ad esempio di andare in
bagno a lavarsi le mani accampa scuse o evita mettendosi a correre. Ci va
spontaneamente se lo guido un po per "traverso" diversamente no. Io non so cosa
significhi avere un bambino cooperativo. Abbiamo dovuto spesso obbligarlo a
fare le cose eanche con la forza perche' altrimenti era irremovibile. ne
uscivamo tutti distrutti da queste battaglie. D sembra non riconoscere
l'autorita'. Molte volte mi sono chiesta se lui sappia o no di essere n
bambino.
A volte e' bravissimo altre distruttivo.
E' un bambino intelligente, comprende bene le cose, non e' provocatorio ma
piuttosto vuole essere lasciato in pace.
Ci cerca spesso d e' sempre molto affettuoso ma ma sembra non capire che fa
arrabbiare gli altri. E' scarsamente empatico, non contratta se vuole delle
cose. Pero non e' cattivo. Anzi, a volte molto spaventato.
Lui e' figlio unico e siamo due genitori molto presenti

"mi sono chiesta se lui

"mi sono chiesta se lui sappia o no di essere un bambino."

Rovescerei la domanda, se lui sa che cos'è un adulto...
Può darsi che lui sia vissuto un po' come un 'piccolo re' (sua maestà il bambino, si diceva una volta), e non abbia accettato di essere 'detronizzato' per ritrovarsi un piccolo bambino...
Può darsi che sia stato un po' viziato, in questo, e che ora quindi lui resista in tutti i modi ad essere messo al suo posto. Rischia quindi di diventare un piccolo tiranno.

Con le buone bisogna che conosca che sono gli adulti a 'comandare', come appunto i comandanti della barca, mentre i bambini sono passeggeri che non devono entrare in plancia di comando (nè in sala macchine...). Solo così può aver fiducia e sentirsi protetto e sicuro nel suo 'viaggio'.
Occorrerà quindi trovargli il posto adatto, anche per dormire, in macchina, ecc, in modo che possa godersi i vantaggi di essere un bambino protetto e sicuro.

le rispondo

sono la mamma che giorni fa le ha inviato questa richiesta. sono riuscita a fare la registrazione e le rispondo qui.
io credo che lei abbia ragione su questo aspetto. noi non siamo mai stati due genitori permissivi e nemmeno incoerenti però sicuramente abbiamo dedicato molto tempo e attenzioni a nostro figlio e ho paura che lui sia stato vissuto un po come un "re bambino" da tutti e due.. e si, immagino che questo non abbia aiutato il suo "ingresso nel mondo".. a questo si è aggiunto il nostro brutto periodo familiare, che sicuramente lui da bimbo molto sensibile ha patito e anche tutti i problemini di adenoidi e otiti che sembrano poca cosa ma alle volte possono disturbare tanto in certi momenti dello sviluppo. insomma forse tante cose insieme..
quello che vedo comunque e che vedono anche le maestre è che il bambino è "piccolo". la differenza con gli altri si nota. e parlo sopratutto dell'aspetto comportamentale. a scuola materna ci va volentieri e sinceramente lo vedo più integrato, con i pari ha momenti di scambio ma solo perchè sono gli altri ad andare da lui, difficilmente prende l'iniziativa. non riesco a capirlo. non è un bimbo che si isola.. anzi, direi che rompe le palle a tutti però non si sa approcciare con gli altri bimbi.non riesce a condividere un gioco, è ancora molto egocentrico.. eppure gli altri lo cercano, lo salutano, lo baciano.. lui fa il "duro" o si intimidisce,sembra che gli altri non gli interessino però poi non è così... è come se avesse difficoltà ad avere degli scambi con loro e quindi si approccia facendo dispetti..
mi dicono anche che è più tranquillo però per quanto riguarda l'obbedienza... insomma i problemi continuano ad esserci ma per questo come le dicevo ci siamo attivati, e quindi hanno smesso con i "bollettini di guerra". diciamo che non ho smesso di preoccuparmi ma ho cercato di calare un pò l'ansia perchè mi stava distruggendo.
ho smesso anche di rattristarmi quando vedo le differenze con gli altri..
ho fatto tesoro di un consiglio che lei dà sempre in queste situazioni. cercare di conoscere mio figlio e smettere di analizzarlo. e devo dire in tutta sincerità che questo mi stà aiutando molto a capirlo.
a casa mi sembra che l'ansia del bimbo sia calata anche se alcune volte un disagio lo manifesta perchè vedo che trattiene le feci.. altre volte lo vedo spesso strusciarsi sul divano.. queste sono le cose che attualmente fà e che mi fanno pensare..
un altro aspetto importante è il linguaggio. come le dicevo è piuttosto indietro e ha davvero delle difficoltà nel dialogo e questo certo non aiuta le relazioni per cui abbiamo deciso di farlo seguire. ho anche un pò il sospetto che lui ci senta poco bene. è vero che è molto disattento e sempre con la testa fra le nuvole però a volte diventa difficile dialogare o devi ripetergli spesso le cose.. facciamo ciclicamente le nostre cure in inverno però non sempre funzionano ed io mi accorgo che quando è molto raffreddato è cosi'.. non ci sente proprio.. o magari sente solo cosa vuole. difficile dirlo. in ogni caso ho pensato dottore che è meglio non trascurare il problema. quando l'otorino fà il timpanogramma è sempre piatto perchè è ostruito dal catarro e mi dice che è normale.. e mi dà le solite cure. io però vorrei escludere che ci sia un problema d'udito a questo punto perchè sto iniziando a preoccuparmi..
la ringrazio ancora dottore anche per aver risposto alle mie domande un pò strambe della prima mail. ero molto in ansia e mi è stato d'aiuto.
lei dice sempre che alcune situazioni possono "bloccare" lo sviluppo o comunque rallentarlo. potrebbe essere il caso di mio figlio? e se è cosi' cosa posso fare per aiutarlo?

L'otorino o meglio

L'otorino o meglio l'audiologo dovrebbe poterle rispondere sul problema udito, che può a periodi essere un po' ridotto per le otiti ricorrenti o simili e può essere una componente delle difficoltà.
Sia trattenere le feci che strusciarsi sul divano possono essere attività in qualche modo autoconsolatorie di un bimbo che, come lei riporta, sembra non essere riuscito finora a trovare una modalità di relazione e dialogo gratificante.
Fra le righe sembra di notare comunque che ci sono dei progressi e dei piccoli miglioramenti, per cui la situazione non sembrerebbe ferma o 'bloccata'. Se ci sono o ci sono stati degli 'ostacoli' la situazione è comunque in evoluzione. Si tratta comunque di ipotesi e non serve molto concetrarsi sul passato, meglio occuparsi del presente. Visto che è un bambino che ha vari interessi e gioca non lo 'stimolerei' più di tanto ma lo lascerei libero di esplorare le cose secondo la sua curiosità e iniziativa. Mettendogli però dei 'limiti' e regole e 'tempi' per non violare gli spazi degli altri e imparare stare insieme.
Per quanto riguarda 'l'aiuto', anche voi vi siete rivolti a una logopedista, mi pare. E' una cosa diffusa, insieme alla 'psicomotricità' - anche perchè è molto raccomandata da insegnanti e specialisti - ma a me non sembra così adatta a favorire lo sviluppo e diminuire gli eventuali ostacoli psicologici e relazionali. Più utile eventualmente potrebbe essere una/o psicoterapeuta esperta in bambini e famiglie per lavorare con il bambino non sulle prestazioni, ma sugli eventuali 'blocchi' emotivi individuabili e per indicazioni ai genitori.
Cordialmente

gentile dottore, ancora una

gentile dottore, ancora una volta la ringrazio molto per l'attenzione. credo che lei abbia centrato perfettamente il problema quando dice che lui non è ancora riuscito a trovare delle modalità di dialogo e relazione gratificanti. io credo che sia proprio così e credo anche che sia questo il motivo per cui il suo approccio è ancora molto "fisico" e soprattutto a scuola mette in atto dei comportamenti problema ( correre senza meta, spintonare o urtare gli altri, buttare all'aria i giochi)quando questo succede a scuola viene puntualmente ripreso e messo in punizione ma come le dicevo lui non l'accetta, si ribella, a meno che non lo contieni fisicamente.. se ad ex gli tolgono le scarpe per non farlo uscire in giardino lui ci va scalzo.. non so se mi sono spiegata... non regge la frustrazione e si arrabbia ancora di più.. poi però passato il momento di scontro lui cerca l'attenzione e la consolazione delle maestre, in maniera anche molto affettuosa.
io non ero all'asilo l'anno scorso e non sono a scuola ora per cui non posso sapere quali sono oggettivamente le difficoltà delle maestre che hanno tanti bambini a cui badare però le dico anche che mio figlio non ha nemmeno quattro anni e ha già collezionato un numero di punizioni da guinness dei primati e mi sembra evidente che questo sistema assolutamente non funziona e anzi.. ho paura che ormai si sia entrati in un circolo vizioso e che questa modalità non faccia altro che aumentare i problemi. insomma bisognerebbe attuare delle altre strategie che vadano a spezzare questo meccanismo. io spero che le maestre siano abbastanza brave, sono due persone di grande esperienza e c'è un buon rapporto di collaborazione però se chiedono aiuto è perchè oggettivamente sono in difficoltà e vedono che comunque i classici metodi non funzionano..
attualmente le maestre non si sbilanciano molto però ho capito che le acque si sono un pò calmate e tolte le giornate in cui è un pò più nervoso (in genere quando è raffreddato)lo vedo assolutamente più integrato e più tranquillo. per quel poco che posso osservare.
a casa è un altra storia perchè noi di progressi ne vediamo molti.ha cominciato ad essere più cooperativo e gli atteggiamenti di sfida sono molto molto limitati. riusciamo ad avere uno scambio più verbale e quindi ora si arriva più difficilmente al conflitto. vediamo insomma che c'è stata una crescita in tante cose.
come le avevo accennato ci siamo rivolti ad una professionista che sta lavorando con noi genitori, per il momento, e ci aiuta molto.è in contatto con la logopedista,e con le maestre. ma siamo solo all'inizio. difficile orientarsi tra specialisti. speriamo di aver fatto la scelta giusta. la scelta della logopedia era preventivata perchè era stato l'otorino ad indirizzarci dal foniatra, il quale mesi fa aveva notato le difficoltà e ci aveva consigliato così, se la situazione non si sbloccava. in realtà la situazione si è sbloccata da pochissimi mesi ma ci hanno indirizzato da una brava logopedista che non si occupa solo del linguaggio come aspetto isolato.. anche io credo che il problema di linguaggio non sia "tecnico" e che il problema sia proprio di tipo più emotivo però è anche vero che se lui risulta verbalmente poco comprensibile diventa un gatto che si morde la coda..in ogni caso la sua risposta mi ha fatto pensare molto.quindi anche questa cosa la valuteremo.
non ho davvero parole per ringraziarla per la sua disponibilità. mi creda se le dico che leggerla mi è stato immensamente utile a inquadrare un pò meglio la situazione.
chiudo qui perchè ho fatto ancora una volta un papiro. se le fa piacere le riscriverò più avanti per aggiornarla.

D'accordo,

D'accordo, arrivederci
drGBenedetti

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