gemelline che non parlano

Egregio dottore,
sono mamma di due gemelline dizigoti che il 30 gennaio compiranno 3 anni.
Sono molto preoccupata perché non parlano, dicono solo ' pa ' volendo chiamare il papà, 'no', e 'mamma' lo hanno imparato da qualche settimana e lo dicono piuttosto bene.
Sono nate con un cesareo all ottavo mese di gestazione, non hanno mai sofferto di nulla, hanno un ottimo sviluppo fisico, sono molto agili, scatenate; capiscono tutto ciò che gli viene detto o chiesto e rispondono a modo loro, con versi e gorgoglii. Ciò che mi preoccupa è che loro desiderano parlare e non riuscendo a farlo, quando non vengono capite si piegano in un angolino con il viso tra le mani e piangono disperate. Può immaginare come mi sento nel vedere ciò.
La pediatra mi ha sempre detto che stanno bene, crescono bene e che avendo trovato il modo di comunicare tra loro, non sentono il bisogno di imparare a parlare. Allora perché i pianti di avvilimento quando non riescono a farsi capire? Perche le crisi isteriche? Ho la certezza, da mamma, che hanno vere difficolta' , quale siano non lo so perché non sono un medico, per questo le scrivo con il cuore tra le mani, ho bisogno di capire, di sapere cosa fare per aiutarle.
Viviamo a ... e lo scorso settembre mi sono rivolta ad un professore di neuropsichiatria infantile dell università della nostra città, che mi ha mandato da una logopedista dell ospedale per fare il test di valutazione del linguaggio. Brutta esperienza, il test non è riuscito perché troppo piccole e quando le ho portate da lui, credevo in una visita accurata e una discussione dettagliata con noi genitori per meglio conoscere le bambine e le loro dinamiche, ed invece NIENTE di tutto ciò, le ha guardate un attimo interagire tra loro e ha concluso dicendo che non hanno nulla di patologico, che hanno trovato il modo di comunicare tra loro e che un mese di logopedia le avrebbe sbloccate. Le ho portate dalla logopedista da lui consigliata, altra esperienza priva di risultato. Nessun miglioramento. Contestualmente a tutto ciò le ho inserite alla scuola materna statale, dove continuano ad andare tutte le mattine salvo influenze e vacanze scolastiche.
Sono bambine piene di vita, che amano giocare e stare con altri bambini, ma il fatto di non saper parlare le fa sentire inferiori.
Una delle due, la scorsa estate pronunciava il mio nome '...' e quando doveva fare i bisognini diceva 'cacca' e 'pipi'. perché non sa più dire queste parole? Recentemente pronunciavano 'acqua' ed i loro nomi '...' ed '...', perché non le sanno più pronunciare? È come se dimenticassero.
Avevano circa dieci mesi quando suonava il citofono dicevano 'chi è ?', perso anche questo.
Per il resto, hanno ancora il pannolino, bevono il latte durante la notte e non mangiano come dovrebbero. Sono state sempre molto irrequiete, ora lo sono di meno. Da piccole non facevano che piangere e la notte si svegliavano continuamente. Hanno due sorelle adolescenti, due cani ed un gatto, e non mancano le figure dei nonni, degli zii e la compagnia dei cuginetti.
Perché le mie bambine non parlano? Cosa posso fare? A chi rivolgermi? Devo continuare ad aspettare?
Attendo con ansia suo riscontro,
cordialmente

Il 'perchè non parlano' non

Il 'perchè non parlano' non può dirlo nessuno, ma penso che pediatra e npi non abbiano torto. Inoltre sembra che le bimbe ancora abbiano modalità molto infantili, nel mangiare la notte, dormire, ecc e forse sentono anche una pressione a 'parlare' che può in qualche modo intimorirle. Tutto ciò può ritardare il linguaggio. Ma è solo un ritardo, non è una 'patologia'.
Credo che la cosa migliore da fare sia di non dar peso alla questione linguaggio, badare alla comunicazione e a capirsi, lasciare loro il tempo di superare questo 'scalino' e invece cominciare a trattarle più da grandi e cessare i modi infantili di accudimento.
Potrebbe non essere male forse anche 'separarle' qualche volta, per fare esperienze separate, individualmente, senza esagerare... Potrebbe servire mandarle all'asilo, con un inserimento graduale, magari lo stesso asilo ma almeno una parte del tempo in 'classi' o attività diverse. Un po' alla volta, senza drammi, le cose dovrebbero andare avanti.
Cordialmente
drGBenedetti

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