Sindrome di Asperger?

Ricevo periodicamente lettere di genitori preoccupati di riconoscere le caratteristiche del figlio nei sintomi della sindrome di Asperger che trovano su internet. Così bambini con normali capacità cognitive, o spesso segni di precocità e di particolari capacità in campi astratti, matematica, linguaggio, musica, ma meno abili motoriamente e nelle relazioni e nel contatto sociale e nella gestione delle emozioni, vengono trasformati in possibili portatori di malattie o sindromi la cui esistenza o validità scientifica è in dubbio, visto che il termine è scomparso anche dall'ultima edizione del DSM.

Per quanto riguarda la

Per quanto riguarda la sindrome di Asperger..., direi che è forse un falso problema indotto dalla confusione in cui versa sempre più la psichiatria.
Come medico e neuropsichiatra, mi sono occupato e mi occupo di persone con handicap, sia fisici che mentali, che gravano sulla loro vita. Non quindi di persone con caratteristiche di 'diversità' che però non configurano degli handicap. Musicisti, matematici, scienziati hanno spesso caratteristiche che li rendono diversi dalle persone 'normali',ma non per questo sono handicappati. I bambini iperdotati in certi paesi venivano messi in classi speciali - con caratteristiche opposte a quelle delle classi perhandicappati - perchè il curriculum scolastico normale era poco adatto a loro. Non credo che ciò sia utile al loro sviluppo, però aspetterei a configurare come malattie delle caratteristiche che possono essere diverse dalla media ma non automaticamente svantaggianti, non di più che usare una lingua diversa dalle persone dell'ambiente circostante, o essere di un dato gruppo sanguigno. Può creare delle difficoltà, ma non è considerabile una malattia.
Questo non toglie che un bimbo possa avere momenti di disagio, di abbattimento o di rabbia, o difficoltà a gestire rapporti e sentimenti. Sono cose che si imparano anche dall'esperienza. Avere difficoltà ad imparare ad affrontarle non è certo una cosa anormale.
Si tratta probabilmente di 'inquadrare' meglio la situazione e valutare se ci sono difficoltà e ostacoli che gli complicano lo sviluppo oltre i limiti normalmente accettabili ( e utili: non si impara a vivere in una campana di vetro...).
Per far questo occorre 'allargare' l'osservazione sia per il passato che per il presente in modo da 'vedere' il bambino nel suo ambiente e le esperienze attraverso cui è passato. Si può provare descrivendo la sua storia e la sua situazione non come fenomeno isolato ma come bambino in interazione con il suo ambiente. Come falsariga magari si può usare lo schema proposto nelle istruzioni.
Cordialmente
drGBenedetti

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