una mamma preoccupata

Buonasera dott.Benedetti, mi sono decisa a scriverle perché sono preoccupata per lo sviluppo sociale e linguistico della mia bambina di 21 mesi.
Mia figlia e' nata a 36 settimane e 3 giorni con parto indotto da ossitocina a causa di una rottura prematura delle acque. Indice Agpar 9/10, e' stata in osservazione in terapia intensiva neonatale per 48 ore a causa di un calo ipoglicemico ( ho sofferto di diabete gestazionale ) e al compimento delle 37 settimane siamo rientrate a casa.

Le tappe di sviluppo a livello motorio:

- tra gli 8/9 mesi ha iniziato a stare seduta da sola
- a 10 mesi ca.ha iniziato a strisciare
- a 11 mesi ha iniziato a tirarsi su aggrappandosi alle sbarre del lettino
- subito dopo i 12 mesi ha iniziato a gattonare e camminare lateralmente tenendosi aggrappata ai mobili
- a 15 mesi ha iniziato a camminare tenendosi ad un dito
- a 17 mesi e 10gg.ha iniziato a camminare autonomamente

Siccome la bimba a 15 mesi ancora non camminava autonomamente l'ho portata dalla fisiatra che non ha notato nessun problema fisico ma solo un'insicurezza della mia piccola nel lasciarsi andare. A 19 mesi e mezzo l'ho riportata per valutazione ed e' tutto a posto.

Le tappe di sviluppo a livello linguistico:

- 6/7 mesi ha iniziato a dire mamma
- a 15/16 mesi ha iniziato a dire le prime parole
- a 19 mesi ha iniziato a ripetere moltissime parole
- a 20 mesi ha iniziato a ripetere molte frasi, sentite da noi genitori o dai nonni, e produrre poche frasi spontanee ( conosce molte parole )

La bimba frequenta il nido da settembre 2013, da quando cioè aveva 17 mesi e mezzo, con un inserimento lungo e difficile da un lato perché il suo ingresso nella vita comunitaria l'ha portata a prendere molti raffreddori e influenze e dall' altro lato perché A. e' una bimba molto pacata e timida ed ha bisogno del suo tempo per adattarsi agli ambienti e persone nuove ( con le persone che frequenta poco o con estranei ci vuole un po' di tempo e la mia mediazione per farla sentire a suo agio e comunque, mi sembra, stia più volentieri con gli adulti che con i bimbi ). Dalla fine di novembre comunque ha iniziato a frequentare volentieri l'asilo ma, da un colloquio recentissimo con la coordinatrice e una maestra, e' emerso che non ha iniziato ancora il gioco simbolico e non ricerca la compagnia degli altri bambini; secondo loro e' del tutto regolare in quanto dicono che A.e' una grande osservatrice e quando sarà il momento farà i suoi progressi.
A casa la mia bimba ama farsi raccontare le storie e " rileggere " a suo modo i libri ( attività' principale ), le piacciono i puzzle, ascoltare le canzoncine e accennare qualche sorta di danza, disegnare con le matite e i cubi, questi ultimi per un tempo limitato.
A.ha una buona capacità d'attenzione nelle attività che la interessano, chiede il nome delle cose che non conosce indicando o dicendo " e questo?", saluta con la mano, manda baci.

Le mie preoccupazioni riguardano la mancata ricerca dei coetanei, mancanza gioco simbolico ( fa solo finta di telefonare a me e ai nonni e ogni tanto culla le bambole e da' loro da mangiare ) e l' ecolalia. Mi devo preoccupare per una qualche forma di autismo?
Se ha bisogno di maggiori e più approfondite informazioni sarò lieta di risponderle.
Grazie del' interesse,

Gentile signora,penso

Gentile signora,
penso proprio che l'autismo sia solo una sua paura, comprensibile con la propaganda che ne viene fatta in ogni dove, ma priva di riscontro nella descrizione della bimba.
Alla sua età e con l'esperienza della 'jungla' del nido, è comprensibile che i coetanei siano, come per molti, il contatto più difficile e ci voglia ancora tempo. Anche il gioco ha ancora tutto il tempo di svilupparsi e non userei il termine 'ecolalia', fortemente connotato in senso psichiatrico come sintomo psicotico schizofrenico, per definire la tendenza a ripetere che hanno i bambini, parte dell'apprendimento e non una regressione.
Cordialmente

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