uscire dal tunnel

Salve Dott. Benedetti, sono qui a chiederle un consulto per mia figlia di 8 anni, .... Da premettere che è sempre stata una bambina molto sensibile ed ha avuto problemi di leggere balbuzie dall'età di 3 anni, età che corrisponde alla fine della storia tra me e il padre.
Nata pretermine di 2 settimane con cesareo programmato, nessun problemamdi salute, allattata al seno fino ad anni 3, bambina intelligente, un po timida, ama disegnare, ballare, molto fantasiosa, ama giocare con bambole, animaletti, brava nei puzzle e nella creatività. Nessun problema di salute a parte 4 episodi di crisi vasovagali con lipotimia senza nessuna perdita di coscienza, questi episodi si sono verificati nel lasso di tempo di 3 anni. Viviamo in casa di mia madre dove abita con noi mia nipote della stessa età di ... con la quale mia figlia ha un rapporto molto conflittuale fin dai primi momenti in cui siamo venute a stare qui, botte, parolacce, tensioni varie. Adesso vengo al problema: ... è sempre stata molto legata a me, avendo come unico riferimento me, ma da agosto il legame da parte sua è diventato morboso. Era agosto e mentre tornavamo dal mare, in una giornata estremamente calda durante la quale la mia bambina non aveva ne mangiato ne bevuto per suoi rifiuti, ha avuto un altra crisi vasovagale, abbiamo fatto una corsa all'ospedale, dove, dopo essere stata controllata da cardiologo e neurologo è stata dimessa con diagnosi di "crisi vasovagale". essendo una madre estremamente ansiosa ho fatto ripetere visita cardiologica per assicurarmi che non fosse un problema cardiaco ed infatti non lo era.
Da questo episodio si è scatenta in ... una paura estrema! Con l'inizio della scuola ha cominciato ad accusare dolori al petto, dolori di stomaco, lievi capogiri, che mi hanno portata a ricoverarla per tre giorni, dove, escluse cause organiche, le hanno diagnosticato ansia con disturbi psicosomatici e fobia scolare, difatti non va a scuola da ottobre. Ogni visita neurologica era negativa. Dice di aver paura che quando non sta con me io possa morire e quindi non tornare più, a volte ha paura di addormentarsi perche teme di non svegliarsi più o che io non mi svegli più, ha cominciato ad esternare paure di ogni genere, malattie, terremoti, eruzioni, fulmini, ascensori, treni. A volte si cambia più volte le mutandine, si riempie la mutandina di talco perche dice che la farfallina le da fastidio, ha brevi crisi nervose, ed ha avuto un attacco di panico mentre eravamo per strada nel caos del 24 dicembre dicendo che si sentiva sbandare, ma osservandola camminava perfettamente.
Lei adesso è in cura da una neuropsichiatra ma deve passare con una psicoterapeuta perché la problematica che ha, mi diceva la neuropsichiatra, è di competenza psicologica. Preciso che, ormai, io non posso nemmeno uscire in giardino a fumare una sigaretta, lei deve stare con me sempre, non posso uscire da sola per una commissione, per la spesa, per una visita, ... viene con me perché nel momento in cui io mi stacco da lei comincia a star male, dolori stomaco, petto, vomita. È piena di sensi di colpa, se mi arrabbio con lei piange e sta male e mi chiede di fare la pace. Non va più con il padre, rifiuta totalmente di andare da lui, dai nonni, vuole stare solo con me. Volevo inoltre dirle che fino ad un anno e mezzo fa mi chiedeva di trovarle un papà con cui fare una vita normale come una famiglia, guardare la televisione, giocare sul letto...queste sono parole sue.
Caro Dott. Benedetti mi dia un suo parere, mi dia qualche consiglio, mi aiuti io sono disperata ed aiuti la mia bambina ad uscire da questo tunnel.
Aspetto con ansia una sua risposta
La ringrazio per l'attenzione

Per uscire dal tunnel, come

Per uscire dal tunnel, come giustamente dice, bisogna cercare di vedere come ci si è entrati e cercare di rifare la strada a ritroso. A dire il vero nel tunnel ci siete in due, e probabilmente ci siete entrate in due. Cerchi quindi di 'rivedere' la situazione in cui siete e come siete arrivate a questo punto. Ripercorra l'ultimo periodo, almeno fino all'estate scorsa e al periodo precedente le vacanze, e cerchi di allargare la visione non solo ai comportamenti della bimba, ma alla situazione ed eventi ambientali contemporanei più o meno evidenti, cui la bimba può aver reagito. Ad esempio la questione di darle un papà con cui fare una vita normale. Che tipo di contatti aveva con il padre, è successo qualcosa per cui non vuole più andarci?

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