alcune domande psichiatriche

Carissimo Dottore.
 a nome della stima che  nutro  per Lei vorrei farLe una domanda. Se potrà rispondermi, in seguito, Le racconterei i miei problemi, soltanto per ricevere una Sua risposta e un consiglio di cui ho fortemente bisogno.
Sono una persona molto sensibile, da sempre timido, forse eccessivamente rispettoso degli esseri viventi, ma tutto questo non mi aiuta a, nei momenti più critici, a farmi superare le mie fragilità.
All’età di ... anni, senza accorgermene ho subito qualcosa che mi ha segnato senza poter superare le mie paure. Vivevo solo con mia madre ignara delle mie fragilità, quando ... succedeva qualcosa, non solo mi dispiacevo per gli altri, ma avevo paura che succedesse anche a me.
Esorcizzare le paure significava ripetere alcuni comportamenti o evitare di fare le cose che più mi interessavano, in maniera ossessiva e ripetitiva senza mai vincere completamente la mia non volontà di agire. Quando consultavo qualche medico, mi vergognavo di parlare chiaramente e pensavano di curarmi dal punto di vista neurologico, invece io sono calmo, calmissimo, responsabile. Un esempio, amo gli animali e ,le persone che soffrono e se per caso incontro un animaletto che potrebbe essere maltrattato, pur sapendo che  dal   mio comportamento non può dipendere il destino di quell’essere, non riesco a fare ciò che devo fare.
Solo nei momenti importanti, mi passa la paura e non la penso. Se ci fosse da salvare qualcosa o qualche persona, la così detta adrenalina naturale darebbe alla mia volontà tutta la forza.
Dal ..., forse dopo ad aver  vissuto, sebbene da molto lontano, un episodio di violenza cittadina, ho dovuto combattere per vincere ogni  mio ostacolo. Questa situazione mi ha fortificato e fatto diventare sempre più  altruista e difensore del bene sul male.
Sono riuscito a diplomarmi e diventare anche ..., molti bambini ora adulti mi scrivono e mi ringraziano. Io però sono sempre sofferente silenzioso che non trova mai chi può aiutarlo. Mi piace la psicologia, ma non credo in questo mestiere, sono ... e vorrei essere più tranquillo. Non sono superstizioso, sono capace di  offrire lezioni contro ogni credenza, ma quando la mia parte della volontà vulnerabile soffre, io soffro.
Mi chiedo lo psichiatra, oltre alle medicine inefficaci, in cosa consiste in pratica la sua opera? Quando sento che lo psicologo vuole solo ascoltare, considero la cosa per me inutile. A me piacerebbe discutere il problema e non fare monologhi, senza risposte o cenni a rate. Lei mi scusi dello sfogo, non è obbligato a rispondermi. Nel caso trovassi qualsiasi soluzione al problema, sarei felice di impegnarmi in tutti i sensi, per primo economici.    
Una risposta orientativa, sarebbe una vera rara autenticità, un aiuto di inestimabile valore.

La ringrazio per la stima e

La ringrazio per la stima e per le domande.
Mi sembra che ha descritto efficacemente le difficoltà che ha incontrato e che tuttora incontra, anche se è riuscito comunque a trovare e mantenere un equilibrio che Le ha permesso una vita lavorativa rispettata e un'evoluzione personale.
Probabilmente Lei si è trovato irretito in quella che una volta si sarebbe chiamata situazione nevrotica, con inibizioni e sintomi ansiosi e ossessivi e sofferenza che ha imparato a sopportare abbastanza ma che la tormentano ancora.
Psichiatri e psicologi potrebbero aiutarla, con mezzi da valutare direttamente con Lei, a diminuire le difficoltà e la sofferenza trovando modi di liberarsi un po' dai condizionamenti che forse deve sopportare.
Se crede questo spazio, o quello dell'”e-therapy”, è a disposizione per esplorare la sua situazione e provare a vedere i possibili ostacoli e vincoli e le possibili vie d'uscita.
Cordialmente
drGBenedetti

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