Ragazzi adottati FASD?

Gentilissimo dottore,
sono la madre di due ragazzi, di 18 e 11 anni, adottati 8 anni fa dalla ..., che sembrano essere affetti dalla sindrome feto alcolica.
Al loro arrivo fu fatto uno screening su malattie infettive, vaccinazioni, anemia. Successivamente ho fatto fare loro dei controlli dall'oculista, dentista, fisiatra, cardiologo:tutto nella norma.
Fino a qualche tempo fa non presentavano grossi problemi, se non un lieve ritardo nella crescita fisica,difficoltà di concentrazione, un po' di immaturità.
Ultimamente, però, la situazione è peggiorata, specialmente per il più piccolo, tanto che è stata fatta anche una valutazione per eventuali disturbi dell'apprendimento e iperattività da un centro specifico, che li ha esclusi.
I ragazzi hanno la stessa madre biologica, alcolizzata, e padri biologici diversi dei quali non conosciamo l'identità.
Entrambi hanno statura non molto elevata e sembrano più piccoli rispetto all'età anagrafica.
Presentano disturbi del sonno, dell'attenzione e della memoria, sono poco maturi, hanno problemi comportamentali e scolastici.
Nel più piccolo questi sintomi e problemi sono molto più marcati e mostra iperattività ed impulsività. Si esprime spesso con un linguaggio povero, alla stregua di un bambino della scuola dell'infanzia. Spesso fa capricci durante i quali urla, si getta per terra, lancia oggetti.....sembra attraversare la "fase del no" tipica dei 2-3 anni. Questi capricci li fa anche a scuola, con conseguenti difficoltà nelle relazioni con i compagni ed i professori (frequenta la prima media). Il rendimento scolastico è pessimo: si rifiuta categoricamente lavorare sia a scuola che a casa. Quasi sempre piange disperato oppure ha una crisi di nervi davanti a un compito da eseguire.
A casa siamo esausti e non sappiamo più come gestirlo. A scuola hanno ormai etichettato lui come selvaggio e noi come genitori incapaci.
Non sappiamo a chi rivolgerci anche perché sembra che qui,in provincia di ..., siano molto specializzati in disturbi dell'apprendimento, ma non siamo riusciti a trovare uno psicologo, un centro o uno psichiatra che trattino la materia o siano specializzati in problematiche di bambini adottati.
Come vede lei la situazione e come ci consiglia di agire?
Ringrazio sin d'ora per l'attenzione che vorrà dedicarci e la saluto cordialmente.

Per la riservatezza ho tolto

Per la riservatezza ho tolto i riferimenti geografici.
Le adozioni in prevalenza vanno bene, in piccola parte no. E' difficile sapere le cause, i genitori adottivi spesso le attribuiscono alla vita precedente dei bambini, eredità o ambiente, gli operatori che intervengono trovano speso anche 'disfunzioni' familiari attuali, come in molte famiglie non adottive. Nessuno è perfetto.
Ma non ha molto senso occuparsi delle cause e delle esperienze passate, molto di più occuparsi delle difficoltà e delle disfunzioni presenti per cercare di trovare una via di uscita dal labirinto in cui si può essere caduti.
Io credo che i referenti consigliabili sono i terapeuti della famiglia, che siano di impostazione sistemica o psicoanalitica, che possono aiutare a salvare il salvabile nel momento critico e poi a trovare strade evolutive favorevoli. Possono essere utili anche educatori domiciliari, per i compiti scolastici o anche per favorire l'integrazione con gruppi di coetanei, e diminuire le tensioni inev+itabili in famiglia.
Occorre molta forza e resistenza per sopportare fatica e scoramento e delusione rispetto alle aspettative ed evitare il rischio di buttar via il bambino con l'acqua sporca.
Cordialmente
drGBenedetti

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