bambini o diagnosi

Prosegue da questo consulto

Carissimo Doc, ancora grazie per il suo consulto ma soprattutto per i consigli dati. Ci abbiamo pensato su un po' in qs giorni (ciò non ha impedito di goderci ... al mare e in tutti i contesti di svago) e in effetti è emerso che nessuno degli operatori che abbiamo incontrato si sia mai "preoccupato" o meglio, "occupato" del bimbo, delle sue peculiarità, delle sue difficoltà ma anche del suo essere più globale: di bimbo curioso, affettuoso, capriccioso ecc ecc. Ma solamente di qs maledetta diagnosi così deleteria per noi, non tanto per la "verità" in se stessa oppure tt il suo contrario, ma per il fatto che nessuno ci abbia dato indicazioni per migliorare certi aspetti difficili, per non parlare della prognosi! Buio totale! È vero che la sfera di cristallo non è disponibile ma almeno poter capire dove andremo. Soprattutto io mamma sono confusa, non so se cambiare totalmente operatori e aiuti oppure continuare con ciò che abbiamo a disposizione e guardare con i nostri occhi ciò che cambia ed evolve e ciò che invece rimane "impantanato". Doc, Lei che ne pensa veramente? Da questa diagnosi di Dgs possiamo uscirne? O attenuarne le conseguenze? Non so piu' trovare la strada giusta, fidarmi delle persone preposte a supporto del percorso di ... In questi due anni ormai trascorsi tra speranza e angoscia, abbiamo incontrato di tutto specialmente nella scuola.Le chiedo un consiglio ancora. ...
Grazie. Buona serata.

Riporto i miei appunti

Riporto i miei appunti dell'ultima visita:
... con i genitori. Il bimbo è cresciuto fisicamente e anche un po' maturato nel contegno e comportamento, ma nella seduta si ripropone praticamente la situazione dell'altra volta, un anno fa. La fase di sopportazione di stare qui, che chiaramente non gli piace, è un po' più lunga, evita gioco o disegno e parla a paperino lagnoso per chiedere subito di andare via, andando in braccio a turno a papà e mamma. Dopo essersi dedicato una decina di minuti al cancello basculante e anche a quello del vicino, gli dicono di no, su mio invito, ma in modo un po' incerto, troppo o troppo poco.
Impedito quindi di fare la sola cosa che voleva comincia più insistente la richiesta lagnosa di andare via che diventa via via 'pervasiva' in un capriccio pacato ma che paralizza i genitori, almeno qui. Ci trasferiamo anche questa volta nella stanza e lì continua. Per provare una diversa comunicazione gli disegnamo un semaforo rosso e mi siedo alla porta perchè non la apra come tentava, ma il capriccio continua e così la paralisi dei genitori, imbarazzati. Si stava parlando anche della questione dormire, che è invariata, non hanno avuto il coraggio di cambiare modalità, per cui a sei anni è sempre tutti insieme appassionatamente senza distinzione bambino - adulto.
Ogni tanto fa una pausa dal capriccio estenuante per riposarsi e in un'occasione curiosa nel mobile accanto, aprendolo tranquillamente, poi riprende in crescendo. Infine, alla comparsa del semaforo verde non si calma subito, ma lo fa quando, fuori, mentre ci sino i preparativi per il commiato e ormai tranquillo mi saluta, su loro invito, in tutti i modi, con la mano, a parole e anche stringendomi la mano come loro e se ne va serafico.
Mi sembra quindi che sia in primo piano la questione di uscire dal circolo vizioso in cui sono rimasti impigliati sia lui che genitori e rimetterlo nel posto giusto di bambino che deve volente o nolente fare quello che dicono i genitori, indipendentemente da diagnosi e livelli di maturazione e compoprtamento.

Sembra che a scuola problemi simili non si presentino ma al di là di diagnosi e scuole di terapia mi sembra che il nocciolo del problema in questo momento sia sempre quello dell'abitudine a 'comandare' lui, e che non possa così far esperienza di possibilità diverse da quelle che ha imparato, che comportano ovviamente una certa ansia e resistenza al cambiamento, che però è inavitabile affrontare, per crescere. E' una specie di modalità infantile che non si riesce a far desistere, forse per la paura di poter scatenare chissà cosa, ma che solo i genitori possono fare. Ma non riescono finora a trovare aiuto a farlo. Gli interventi sono stati psicomotricità e psicoterapia, nonché sostegno scolastico,ma sempre individuali rivolti al bambino."

Quanto alle ultime considerazioni, penso che appunto nell'intervento in atto manchi un'attenzione al funzionamento familiare e alle dinamiche e interazioni in famiglia, cosa che rischia di mantenere una specie di impasse, nonostante l'evoluzione del bambino su molti piani, tanto che andrà in prima elementare. Gli interventi forse hanno comuqnue aiutato un'evoluzione del bambino, ma è utile - direi senza interrompere i rapporti, ma discutendo con gli operatori - cercare di aggiungere l'intervento familiare finora non fatto. Le modalità possono essere diverse, anche da attuare contemporaneamente: sedute di terapia, o esplorazione familiare per aiutare i genitori a fare i cambiamenti necessari, verificando insieme le possibilitò e difficoltà, in sedute con genitori e bambino; intervento domiciliare di un educatore per esplorare sul campo le possibilità. Non so quanto sia utile continuare psicomotricità e logopedia, visto che le difficoltà del bambino non sono strumentali, ma di essere 'trattenuto' da difficoltà psicologiche. Se a scuola emergeranno problemi nell'apprendimento potrànno essere utili momenti di insegnamento individuale, meglio direi fuori di scuola... A mio avviso i problemi è meglio affrontarli quando si presentano, mettendoli ben a fuoco, che non 'prevenirli' sulla base di previsioni che possono anche essere sbagliate.
E' un tipo di intervento un po' complesso, da dosare opportunamente perchè non diventi 'pervasivo' nell'equilibrio familiare, ma credo che possa dare buoni frutti e aiutare a proseguire lo sviluppo. Credo anche che non serva molto prefigurare i futuri risultati possibili, la prognosi in questi casi è da 'sfera di cristallo', spesso... Meglio occuparsi di quanto succede qui e adesso, nel breve periodo, per cercare di diminuire gli ostacoli che si possono vedere e continuare la crescita.
Cordialmente

AVVISO IMPORTANTE: i consulti on/line hanno solo valore di consigli e non intendono sostituire in alcun modo la visita medica o psicologica diretta.
_____________________________
ATTENZIONE : si chiede gentilmente a tutti gli utenti del sito di mandare un breve aggiornamento sul consulto effettuato. In questo modo sarà possibile avere un riscontro a distanza della correttezza delle risposte date. I risultati verranno pubblicati sul sito. Grazie Vedi

P.IVA : 01496010537
dr Gianmaria Benedetti - Firenze, via S Reparata,69 - Ordine dei medici (FI) n.4739

NB questo sito recepisce le linee di indirizzo dell' Ordine dei medici di Firenze sulle consulenze mediche on line.
Si dichiara sotto la propria responsabilità che il messaggio informativo è diramato nel rispetto della linea guida approvata dallo stesso Ordine.

Questo sito non costituisce una testata giornalistica poichè viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può quindi essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. -

LEGGE SUI COOKIE
Questo sito fa uso di cookie tecnici. INFORMATIVA ESTESA

Risoluazione online delle controversie (Unione Europea)