17 anni

Buongiorno,

gradirei chiedere un consulto relativo a mia figlia di 17 anni.

Le è stato diagnosticato circa un anno fa un disturbo di regolazione dell’umore

associato ad una forte depressione. Da gennaio 2014 ha iniziato una terapia

Con depakin Chrono 1000 mg al giorno e 200 mg di seroquel che è stato ridotto

a 100 mg lo scorso mese. Inoltre ha iniziato una terapia settimanale con una psicologa. La ragazza sta meglio ed è più stabile. Esce e fa una vita

normale. Purtroppo i farmaci le causano problemi di ipotensione ( abbiamo toccato valori di 75 di massima e 45 di minima) ha tremori alle mani e alle gambe ma soprattutto un’astenia che al mattino non la fa alzare dal letto. Con grande fatica riesco a svegliarla verso le 13 ma è così stordita che non riesce a aprire gli occhi nonostante abbia dormito anche 12 ore. Spesso le è capitato di svenire.

Lo scorso anno scolastico è stata bocciata perché nonostante non avesse problemi scolastici l’ultimo mese non è riuscita più andare per la stanchezza mattutina. Ora riprenderà la scuola e sono molto preoccupata per questa sintomatologia che non le consente di alzarsi e avere attività regolari. Oltretutto ultimamente ha il battito molto accelerato da 105 a 114 battiti che la rende ancora più stanca.

Il neuropsichiatra infantile dice che non gli è mai capitato ma io gli ho ribadito che ognuno può reagire ad un farmaco in modo diverso dalla media delle persone.

Dagli ultimi esami risultava albumina nelle urine. Il medico sollecitato da me ha ridotto il seroquel ma ha lasciato i 1000 mg di depakin. La sensazione è che non ci sia certezza su come orientarsi . Naturalmente non sono in grado e non voglio sostituirmi a nessuno ma trovo che tutto questo sia molto condizionante per la salute di mia figlia. Spero possiate darmi qualche vostro parere in merito e chiarirmi le idee perché mi sento in balia della situazione.

Ringrazio in anticipo.

Le proporrei di descrivermi

Le proporrei di descrivermi più estesamente la situazione della ragazza e la sua storia, insieme anche a una descrizione della situazione e della storia familiare, per cercare di capire meglio la situazione: le diagnosi aiutano poco a capire, per lo più. I farmaci come si sa possono dare effetti collaterali anche gravi e spesso creano ulteriori complicazioni, ma ovviamente su ciò è impossibile pronunciarsi a distanza, se non genericamente. Meglio cercare di capire come la ragazza si è trovata in questo ginepraio e come cercare di uscirne.
Cordialmente
drGBenedetti

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