Mio figlio a 2 anni passati non parla e non indica. Vorrei un parere

Ho un bimbo di 2 anni e 3 mesi che non parla. Non dice nessuna parola. Raramente “mam”, ma sta anche parecchi giorni senza dirlo. Non indica neanche. Si fa però capire perfettamente. Quando vuole qualcosa viene a prendermi per mano e mi conduce verso l’oggetto che desidera per lo più utilizza lo sguardo. Guarda dritto negli occhi. Risponde ai sorrisi con un sorriso.
Ho provato in tutti i modi a farlo indicare ma non lo fa. Ho provato ad insegnargli ciao, ma senza alcun risultato. Ha fatto la valutazione audiologia ed è ok.
Se lo chiamo per nome si gira o meglio viene.
Ride e scherza frequentemente anche con sua sorella che ha 4 anni e parla perfettamente, ma per comunicare con lui gli fa versacci e lui ride oppure gli canta delle canzoncine e lui si diverte un mondo.
Gioca a nascondino e si diverte moltissimo.
Ama moltissimo uscire. Risponde perfettamente se gli dici di alzare le braccia, di darti una mano. Può anche capitare che gli chieda di portara un oggetto come la chiave il cui nome non è semplice e che lui la porti, così come che gli chieda la palla senza alcun risultato. Gli chiedo di battere le mani e non le batte assolutamente poi usciamo vede una bambina piccolissima si avvicina a lei e batte le mani.
Devo aggiungere che, per motivi lavorativi, in questi 2 anni abbiamo fatto diversi trasferimenti: 3 nelle fattsipecie in 3 città diverse e cambiato 4 case. Abbaimo notato che ogni volta che c'è un trsferimento lui lo vive molto male e si chiude a riccio per diverso tempo. Inoltre in concomitanza di uno di questi trasferimenti, avvenuto quando lui aveva un anno, mia figlia si è ammalata, inizialmente sembrava una cosa molto grave, che fortunatamente si è risolta, ma è stata ricoverata in ospedale per 10 gg (e io con lei) e poi ha avuto una lunga convalescenza in cui ci hanno chiesto di mantenere i bambini in isolamento da contatto con altri per parecchi mesi. Oggi penso che questi episodio possa avere in qualche modo influito e soprattutto che poichè lui aveva solo 1 anno ho sottovalutato la situazione.
Dal punto di vista motorio è invece molto avanti per la sua età. Da parecchio tempo non usiamo più il passeggino in quanto cammina perfettamente, sale e scende le scale tranquillamente. E' decisamente autonomo. In effetti, in apparenza, vedendolo nessuno pensa che abbia 2 anni ma molto di più.
Abbiamo consultato una psicologa, senza portare il bambino, che ci ha fatto parecchie domande e avanzato una prima ipotesi di autismo, da valutare in sedute con il bambino.
Io e mio marito abbiamo deciso di aspettare ancora qualche mese. A gennaio inizierà ad andare all'asilo per la prima volta e solamente al compimento dei 2 anni e mezzo, se la situazione dovesse perdurare così, di fare una valutazione piscomotoria.
Devvo aggiungere che è un bambino veramente felice. E' anche molto dolce ed affettuoso. Non solo con me ma anhce con il papà, la baby sitter, i nonni e la sorella.

Sto sbagliando? esistono casi analoghi di bambini che si sono sbloccati da soli o un bambino che a 2 anni ormai passati non dice neanche una parola non riuscirà a parlare da solo?
Sono molto preoccupata, soprattutto di fare le scelte sbagliate.
Grazie infinite per l'aiuto e i suggerimenti.

Gentile signora (presumo sia

Gentile signora (presumo sia la mamma del bambino),
la ringrazio per la richiesta.

La descrizione del bambino è molto accurata, le considerazioni sul momento difficile a un anno sono molto ponderate e ragionevoli e le sue domande comprensibili e giustificate. Capisco la preoccupazione e le ansie. Il pediatra cosa dice?
Esistono casi di bambini che reagiscono a possibili 'traumi', magari non eccezionali ma ripetuti, come troppi cambiamenti di casa, sparizione improvvisa della madre, ecc, con manifestazioni più o meno simili a quelle del suo bambino. Ci può essere una regressione o un arresto dello sviluppo, che coinvolge particolarmente il linguaggio, il comportamento sociale, il gioco.
Da quanto descrive il piccolo sembra avere una buona comprensione del linguaggio, anche se lui non parla, un buon rapporto con le persone familiari, un buon contatto visivo. Sembra rifiutarsi di rispondere alle richieste specifiche, fatte a modo di test, quasi (battere le mani, dire ciao, ecc).
Ci sono problemi di sonno, di addormentamento, di alimentazione, di separazione (se la mamma esce, ecc), problemi di comportamento, reazioni eccessive a frustrazioni, bizze o situazioni di crisi o strane abitudini o fissazioni?
Inoltre chiederei se il bambino ha avuto reazioni visibili agli eventi descritti all'anno di età, nonchè notizie su gravidanza, nascita e primi mesi di vita. E ancora che tipo di organizzazione familiare avete, presenza dei genitori, orari, ritmi, ricorso a nonni, babysitter, ecc.
In base agli elementi descritti finora sembra un rifiuto del linguaggio espressivo e anche delle comunicazioni sociali richieste, più forse appunto per rifiuto che per incapacità.
La diagnosi di autismo, o disturbo dello spettro autistico, o di disturbo pervasivo dello sviluppo viene fatta oggi forse con eccessiva facilità, sulla base di comportamenti simili a quelli di bambini autistici, comunque non si può fare diagnosi senza vedere il bambino.
Il prossimo momento di ingresso all'asilo può essere delicato. Raccomanderei di gestirlo con attenzione e prudenza, anche se può darsi che il bambino non mostri nessuna reazione. E' un passo difficile, può essere traumatico se il bimbo non è preparato a affrontarlo, cioè se non ha sviluppato una base sufficientemente sicura per allontanarsi anche se solo per poco tempo.
Penso che una valutazione da parte di un professionista esperto, che consiste, per come la intendo io, solo nel vedere il bambino insieme ai genitori in una stanza in cui il bambino può usare materiale da gioco disegno ecc ed esplorare l'ambiente e la situazione - senza test o altre osservazioni individuali - può dare elementi utili e eventuali indicazioni e rassicurare sulla situazione. Ovviamente non basta una sola visita ma più spesso è utile un controllo periodico per seguire l'evoluzione per qualche tempo.
E' importante non fasciarsi la testa prima del dovuto, ma neanche nasconderla nella sabbia. Spesso viene consigliato un EEG nel sonno, per escludere una forma più o meno atipica di sindrome di Landau Kleffner (vedi un consulto precedente).

Ovviamente le mie sono solo valutazioni a distanza sulla base degli elementi descritti che non possono avere altro valore che, come dice appunto lei stessa, un possibile suggerimento.
Cordialmente
dr GBenedetti

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