Problemi con il cibo

Buongiorno dottore,
torno a disturbarla, questa volta per un “problema” che abbiamo con la figlia maggiore di 5 anni e mezzo quasi… Forse ricorderà i post passati dove le raccontavo di una bambina molto sensibile, emotiva che ha avuto non pochi problemi con l’inserimento a scuola ( per un anno a scuola non ha mai aperto bocca). L’ultima volta che le avevo scritto era perché la piccola viveva in un periodo di crisi che si manifestava in momenti di pianto represso ( nascosto) , soprattutto al momento in cui la lasciavo a scuola ma a volte anche a casa.. Crisi che dopo neanche un mesetto si è risolta e che la bimba ha cercato anche di spiegarmi dicendomi che aveva paura che ci fossimo dimenticati di andarla a prendere a scuola…Cmq dopo quella crisi la bimba è ripartita alla grande, a scuola ha sempre più legato con i compagni, è cresciuta nelle autonomie, ha fatto la recita di fine anno parlando anche da sola al microfono e l’estate è passata tranquilla, con un appetito molto buono tanto da fargli mettere su diversi chiletti…Ma torniamo al motivo per cui le scrivo: circa tre settimane fa, mi è stato detto da mia suocera che mentre la bimba mangiava la pasta, il cibo le è andato di traverso e ciò l’ha spaventata. Il giorno dopo, stessa storia ( c’ero anch’io): stava mangiando gli spaghetti e il cibo di nuovo di traverso….Ha iniziato a tossire, il volto era diventato tutto rosso e sembrava non riuscisse a respirare…..Alla fine sono riuscita a farle sputare ciò che aveva in bocca e la prima cosa che mi detto, molto impaurita, è stato “basta, non mangerò mai più”….lì per lì non gli ho dato molto peso, però ho incominciato a notare che a partire da quel giorno, non ha più toccato la pasta e anche il resto lo mangia ma non più come prima. Durante questo periodo, nonni e padre ( ma un pochino anch’io) l’abbiamo sempre tormentata con la storia che se non mangia più dobbiamo portarla dal dottore, che va a finire che si ammala ( un tempo funzionava questa storia) ma lei ancora peggio, reagisce piangendo e arrabbiandosi.. Ha iniziato ad inventarsi diverse giustificazioni del tipo “ non voglio ingrassare, non ho fame, guarda che se un giorno non mangio mica muoio” fino ad arrivare a dirci che non riusciva a mangiare perché era rimasta scossa da un immagine di un Cristo in croce sanguinante che aveva visto in una chiesa circa proprio 3 settimane fa… Tutte queste cose naturalmente non tenevamo perché se poi le proponevi un gelato o un’altra ghiottoneria, le mangiava di gusto. Solo ieri ci ha detto la verità: ovvero che ha paura di strozzarsi. Ci abbiamo parlato, sembrava più tranquilla e così oggi a pranzo, complice anche la presenza a pranzo della cuginetta, ha iniziato a rimangiare la pasta ma…al quinto – sesto boccolotto di nuovo la scena del cibo di traverso con immediata interruzione del pranzo. Oltre a questo problema del cibo, ne è venuto un altro, forse meno grave ma io lo vedo come campanello di allarme: di sera la bambina ha paura di andare e stare in una stanza da sola, dice che ha paura del buio del corridoio…tanto che anche se è in cucina con noi vuole chiudere la porta perché ha paura del buio. Quindi, contemporaneamente, non vuole più addormentarsi da sola, ma richiede la mia presenza in cameretta, non le basta più la lucina che abbiamo sempre lasciato nel corridoio e che prima per lei era sufficiente . Questa del buio la vedo più semplice da affrontare ma la paura del cibo, o meglio della pasta, comincia a preoccuparmi e non so come affrontarla… Anche perché dalla prox settimana inizierà la mensa a scuola e evitare la pasta sarà impossibile.. Mi da qualche consiglio?
La ringrazio anticipatamente,

Gli alti e bassi sono normali

Gli alti e bassi sono normali nello sviluppo, e così che ci siano momenti critici. Ovviamente è importante superarli. Sua figlia qualcuno lo ha superato, sembra essere ora incappata in un altro momento critico. Un po' forse 'patisce' la vostra preoccupazione per il fratellino, cosa che era abbastanza trasparente nelle sue parole che temeva non vi ricordaste di andarla a prendere, cioè non l'aveste in mente in modo sicuro.
La crisi di adesso, di paura di mangiare e altre paure, del buio, ecc, non è charo da cosa derivi, ma sospetto che la questione del fratellino e del vostro imegno con lui ci sia sempre, oltre che la ripresa della scuola, forse. Consglierei di aspettare e vedere, evitando di fare pressioni su di lei riguardo al mangiare. Contrariamente a quello che fanno gli adulti, anche un bambino deve poter mangiare quello che vuole, nel senso di non essere costretto a mangiare contro voglia. Oltretutto forzarla è controproducente e può ottenere l'effetto contrario...Anche a scuola non deve essere costretta a mangiare contro la sua volontà. Utile farla parlare, se riesce ad esprimere le cose che ha dentro (come l'altra volta), cercando di stare tranquilli che anche questa volta supererà la crisi. Vedere voi e la famiglia e la casa stabili e tranquilli nonostante tutto è la cosa che più le può dare aiuto a superare la difficoltà attuale. Mi dia qualche elemento in più per capire la situazione.

Sicuramente lei ha colto il

Sicuramente lei ha colto il problema. Fine agosto per noi è stato un periodo difficile per la questione relativa al fratellino. Abbiamo avuto nero su bianco la conferma che è autistico e che tale rimarrà per tutta la vita...Mi sembra glielo avevo anche comunicato. Per mio marito è stata una vera e propria tegola in testa perchè finora lui guardava al futuro con speranza. Diciamo che sono stati giorni critici per tutti, la bimba mi ha visto spesso piangere senza mai chiedermi perchè... Ed io non ho avuto il coraggio di dirle niente..Poi sono certa che ascolta tutti i discorsi che facciamo tra noi o con i parenti, anche se sembra guardare la TV o fare i fatti suoi.... Un giorna se n'è uscita con: " ehm, ma noi ( lei e il fratello) siamo mattarelli, noi siamo autistici...". Ogni tanto mio marito, dietro consiglio della dottoressa, cerca di spiegarle i problemi del fratello con frasi semplici come " occorre avere pazienza con tuo fratello perchè lui ha delle difficoltà in più rispetto agli altri ecc ecc..." Glielo stiamo dicendo perchè ultimamente mi chiedeva spesso come mai il fratello non parlava come gli altri bambini di 3 anni o perchè si comportava in modo "strano" o perchè spesso dobbiamo portarlo dal dottore ...La dottoressa ci ha consigliato di non nasconderle la verità dietro la solita frase "perchè lui è piccolo" ( anche perchè ormai è alto quanto lei!)...Forse tutto questo la sta turbando,come del resto turba anche noi... Cercheremo di fare come dice lei:niente pressioni e clima più rilassato e tranquillo in casa, cercando di tenerla fuori dalle nostre preoccupazioni...

Più che 'tenerla fuori dalle

Più che 'tenerla fuori dalle vostre preoccupazioni' è meglio farla partecipe, quando Lei lo chiede, o la vedete interessata, ovviamente in termini comprensibili e non terroristici, come mi pare forse hanno usato con voi. Spesso i bambini dicono 'è piccolo', di un coetaneo rimasto indietro: non è una bugia o una falsità, è una giusta spiegazione dal loro punto di vista, che lascia il pensiero, la speranza, che col tempo diventerà grande.
Tenete conto che anche nelle malattie più conosciute ( e l'autismo non è certo fra queste, anche quando la diagnosi è giusta), le prognosi spesso si rivelano sbagliate. Meglio quindi andare avanti giorno per giorno affrontando le difficoltà della giornata senza occuparsi delle previsioni a lunga scadenza. Che poi, come nei viaggi, è più importante ogni giornata del viaggio che non la meta, in cui il viaggio in realtà finisce. Dire: non si sa, speriamo, e attivarsi per fare cose utili senza rinunciare alla speranza, è spesso la 'terapia' migliore , meglio sicuramente che pensare che non c'è speranza e affidarsi ad altri...

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