ritardo esposizione linguaggio

Egregio Dottor Benedetti,sono la mamma di un bimbo che compira' 5 anni a novembre.il bimbo è stato valutato l'anno scorso da npi per problemi di ritardo di linguaggio evidenziati sia da noi genitori che dalle maestre a scuola .abbiamo chiesto consiglio al pediatra che ci ha indicato l'iter da seguire.Alla visita con la neuropsichiatra non c'è stata alcuna collaborazione da parte del bambino,reazione a cui noi genitori eravamo per altro già preparati visto il suo carattere molto cocciuto.la dottoressa a mio modesto parere si è presentata in modo molto "ospedaliero"al bambino,asettico e cosi' abbiamo parlato solo noi genitori ,presentandole un quadro generale della situazione.ha detto di attendere eventuali evoluzioni del bambino e che ci saremo aggiornati.pochi mesi dopo siamo stati convocati dall'usl,quindi prima visita con la psicologa e successive 4 sedute di logopedia nelle quali mio figlio ha partecipato ai giochi di ruolo proposti in maniera adeguata ma non ha proferito verbo.siamo stati in seguito richiamati da una nuova logopedista per ritentare un nuovo approccio e finalmente mio figlio ha collaborato con entusiasmo alle "sedute" per scoprire poi che per il trattamento vero e proprio dovremo aspettare che ci chiamino perché non siamo i primi in graduatoria.la logoperdista ci ha proposto nel frattempo giochi da fare con il bimbo incentrati sui fonemi nei quali ha maggiore difficoltà.io mi chiedo ora se mandarlo privatamente o attendere una sua naturale evoluzione anche perché non vorrei che tutto questo trattamento si rivelasse nocivo,in quanto mio figlio è un bambino timido con chi non conosce e si offende se viene corretto,ci rimane molto male.D'altro canto piange e si arrabbia moltissimo se a volte non capiamo una parola che dice !!!questo credo sia anche un po' il suo carattere ...per il resto il bambino è inserito molto bene alla materna ,partecipa attivamente a tutte le attività e non ha mai avuto problemi se non appunto che alcune parole non sono sempre intelleggibili a tutti.le maestre mi hanno detto che lo vedono in evoluzione positiva per quanto riguarda il linguaggio rispetto a giugno e sinceramente anche io. le chiedo un suo parere professionale su come dobbiamo muoverci noi genitori ,sempre nel bene del bambino e non perché non corrisponde agli standard richiesti.ogni bambino ha la sua storia e i suoi tempi,noi voglianmo solo offrirgli gli strumenti idonei per accompagnarlo in questo complicato percorso.cordialmente attendo sua risposta

allego valutazione

allego valutazione logopedica.Durante la prima seduta il bambino non ha emesso alcun suono.La comprensione lessicale e morfosintattica sono nella norma.TCGB75°/50°centile.PEABODY nella norma per età.dal materiale video portato dai genitori è rilevabile disturbo specifico dell'articolazione dell'eloquio.dal colloquio amnestico:parto a termine ,eutocico ,farmaci antipanico assunti dalla madre dopo il 5 mese di gestazione ,liqido tinto,un giro cordone intorno addome e gamba,indice apgar 9a 1 min poi 10 .alla nascita 3480,cc 35,allattamento al seno sino al 4 mese,svezzamento facile (adesso ci fa crepare a mangiare ),gattonato 6mesi e mezzo,primi passi 14 mesi,prima parola a 7 mesi

Sono d'accordo con le vostre

Sono d'accordo con le vostre opinioni, e direi che come quasi sempre è utile allargare la visuale a tutta la personalità del bambino e non solo al linguaggio, per vedere se si può trovare qualche aspetto che magari ostacola un po' l'evoluzione e modificarlo per facilitargliela. Dovreste quindi darmi un po' più di informazioni seguendo il solito questionario.
Cordialmente
drGBenedetti

questionario

nascita a 39+3,parto eutocico,3,480 kg ,52 cm ,cc 35.quando ho scoperto di essere incita seguivo una terapia con lorazepam2.5mg+citalopram 20mg ,sospesa dal neurologo nel giro di una settimana .successivamente sono stata talmente male che il ginecologo e il neurologo hanno deciso di farmi riprendere la terapia dopo la 17°settimana di gestazione (sospesa intorno alla 7°settimana )con miei grandi sensi di colpa a tutt'oggi.apgar 9 a 1 min poi 10.all'inizio ripreso solo lorazepam solo successivamente citalopram (non ricordo la data ).allattato sino al 4°mese,poi smesso in accordo con il pediatra (per i farmaci ),svezzamento dal 5°mese .inizialmente molto bene ,mangiava molto e con appetito .dall'anno in poi ha cominciato a non voler più la pappa ,voleva solo il latte .le abbiamo provate tutte !ancora oggi molto selettivo nel mangiare.non è mai stato un gran mangiatore.ha sin da piccolo mangiato da solo ,rispettando sempre gli orari e le regole dei pasti.tolto pannolino a due anni e mezzo ma successivamente con l inserimento alla materna si bagnava spessissimo durante il riposino e alla notte,in accordo con il pediatra abbiamo rimesso la mutandina .l'anno scorso tolta la mutandina su richiesta del bimbo con ottimi risultati per il pomeriggio ,mentre la notte ancora adesso lo troviamo spesso bagnato ma non la rimettiamo per un discorso di coerenza nei suoi confronti.accudito da mamma e papà.ritmo sonno -vegli a regolare ,ciuccio sino a 2 anni e tre mesi ,dorme nel suo letto da quando ha 2 anni e mezzo con la presenza di uno dei genitiri per l'addormentamento.INSERIMENTO A scuola ottimo.accudito dai nonni materni da otto mesi a 2 anni e otto mesi nelle ore in cui io lavoravo.seduto a cinque mesi,primi passi verso i dodici ,gattonato a sei mesi e mezzo.crescita armoniosa anche se sempre leggermente sotto la media.fa i capricci come tutti i bimbi ma rispetta l'auterevolezza di noi genitori che siamo coerenti nel dare le regole .spesso esaurisce il capriccio con il pianto che viene ignorato da noi genitori.è molto cocciuto e permaloso,vuole sempre fare da solo ma a volte ho l'impressione di una sua paura di sbagliare (riscontrata anche dalla logopedista ),è un bambino che ha bisogno di essere molto rassicurato.vede sempre i suoi amici anche oltre l orario scolastico,abbiamo amici con figli della stessa età che frequantiamo regolarmente.iscritto ieri a scuola calcio su sua richiesta .io da quando ho partorito non ho più sofferto di attacchi d'ansia ,sto bene e tutto il mio tempo libero lo dedico a lui come il padre che è molto presente e attivo ma pensa che il bimbo vada lasciato stare,nel senso che non èmolto d accordo con queste terapie logopediche in quanto sostiene che ogni bimbo ha i suoi tempi.nostro figlio tra l'altro si vede che è nato a novembre ,sembra un pòpiù piccolo...spero di averle dato informazioni sufficienti .la ringrazio molto del suo tempo e della sua disponibilità.cordialmente

Prime parole a 7mesi.sembrava

Prime parole a 7mesi.sembrava in seguito volesse sforzarsi poco a parlare perché tanto alla fine otteneva quello che voleva soprattutto con i nonni.non ha mai voluto essere corretto.adesso quando dice una parola ci chiede spesso se la ha detta bene.a tre anni parlava poco e male ma l evoluzione ,seppur lenta ,è stata sevmpre positiva e costante.

E' solo una mia impressione,

E' solo una mia impressione, ma può darsi che il bambino sia sottoposto a una pressione esterna eccessiva che forse lo mette a disagio, per dare le 'prestazioni' richieste. Al possibile lieve ritardo di linguaggio (di pronuncia, mi par di capire) si aggiunge così la frustrazione di non essere considerato abbastanza bravo (così è percepito dai bambini...), e conseguenti reazioni emotive che si manifestano in vari modi.
Cercherei quindi di mettere a fuoco meglio la situazione ambientale.
Se è solo un problema di pronuncia questo tende a risoversi spesso da sè, senza nessun intervento. Se l'evoluzione del bambino è globalmente positiva forse ha ragione il padre e forse gli effetti collaterali negativi dell'intervento sono superiori agli eventuali benefici. Difficile dirlo, sia a distanza che da vicino.
Io tendo a pensare che si fanno interventi sanitari solo se questi sono indispensabili sicuramente, e non certamente a scopo 'preventivo' di futuri, problemi, come spesso viene detto senza la minima prova di ciò. Inoltre interventi settoriali, solo sul linguaggio e solo sul bambino, perdono di vista spesso gli aspetti globali.
Cordialmente
drGBenedetti

aggiornamento

Grazie per la celere risposta.in effetti pensiamo che il "trattamento" offerto al bambino sia stato troppo settoriale,cioè una valutazione logopedica che però non trova applicazione perché non siamo in cima alla graduatoria.ho fatto presente alla logopedista che il bambino ha fatto un grande sforzo a fidarsi di lei e aprirsi collaborando alle sedute e che adesso aspettare oppure scegliere di mandarlo privatamente da una nuova figura professionale potrebbe incidere negativamente sulla autostima del bambino che cominque si è "messo in gioco ",dopo tanti sforzi e anche tanti pianti.rimane a noi il dubbio di agire concretamente e in tempi utili per fornirgli un aiuto a sbloccare il linguaggio .le pressioni ci sono state fatte in merito al fatto che a settembre prossimo il bambino comincerà la scuola primaria.noi invece siamo dell'avviso che un anno ancora di materna e attività extra-scolastiche oltre ovviamente al nostro appoggio potrebbero essere sufficienti al bambino per colmare le sue lacune anche se la paura di non fare la scelta corretta non le nascondo che è tanta (da parte mia non di mio marito !).sono confusa...ma non voglio perdere la testa e neanche fasciarmela prima del tempo...voglio pensare al presente e a volte scegliere di delegare a una figura professionale il problema dei propri figli sembra la via più facile ma non necessariamente la più sicura.con mio figlio è spesso una lotta fargli fare una cosa per via del suo carattere cocciuto e a volte della sua timidezza ma mio marito ha una pazienza infinita e noto con stupore che riesce comunque a ottenere molto più di me con il suo approccio .Secondo lui dobbiamo semplicemente lasciarlo fare e non stressarlo troppo.capisco che non è semplice dare un parere a distanza ma un suo consiglio sarebbe prezioso data la mia stima per lei come persona .posso comunque tenerla informata delle evoluzioni di mio figlio ?cordialmente

Mi sembra che nella

Mi sembra che nella situazione sia mancata una valutazione più globale e complessiva del bambino e dell'ambiente familiare, dal punto di vista psicoemotivo e psicodinamico e interattivo. Quello che dice riguardo alla differenza di approccio fra lei e suo marito e delle diverse reazioni del bambino farebbe pensare che questi aspetti siano importanti nella situazione. Tale valutazione richiede uno psicoterapeuta con formazione psicoanalitica specifica per bambini piccoli. Potete vedere nei link alcune associazioni e chiedere un riferimento nella vostra zona.
Cordialmente

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