dubbi su una diagnosi di Spettro Autistico

Gentile Dottor Benedetti, le scrivo per avere un suo parere sul problema che stiamo affrontando e che ha sconvolto le nostre vite.
Il nostro bambino (che ora ha tre anni e 5 mesi) un anno fa ha cominciato da un giorno all'altro ad avere alcune fissazioni: non voleva vestirsi per uscire, non accettava scarpe o pantaloni diversi da quelli che portava più spesso, non sopportava le luci accese ma nemmeno spente, nel senso che era un cosa che doveva decidere lui, non tollerava i cuscini del divano messi in un certo modo o uno sportello aperto per troppo tempo.
La cosa peggiore era che le sue richieste erano accompagnate da violente crisi di rabbia e purtroppo diventava aggressivo verso ogni componente della famiglia.
Abbiamo inizialmente pensato che fosse dovuto all'età, ma siccome gli episodi continuavano abbiamo cercato un consulto psicologico per sapere come gestire e affrontare questi momenti di violenza: é stato visto da una Neuropsichiatra infantile (durante l'incontro noi parlavamo e lui giocava nello studio, lei non ha comunque mai provato a interagire con lui) e ha fatto tre sedute con un psicomotricista. Alla fine ci hanno detto che il bambino aveva un carattere forte e impaziente, che dovevamo essere più fermi e ci hanno consigliato un altro bilancio a gennaio dopo l'inizio della scuola materna (era maggio).
Durante l'estate però la sua rabbia é aumentata, si arrabbiava in maniera violenta anche per le cose più piccole, così abbiamo chiesto il parere di un'altra struttura. Ha fatto un incontro con npi, che ha prescritto un eeg nel sonno che però non è andato a buon fine perché il piccolo non si è addormentato, alla fine altri due incontri (all'interno della stessa struttura) con un'altra npi specializzata in difficoltà di comunicazione....l'ha fatto giocare e l'ha osservato, noi pensavamo che ci aiutasse ad affrontare la sua rabbia, il suo continuo alzare le mani e picchiare...invece ci ha dato la sua diagnosi: "Sindrome dello spettro autistico lieve" .
Le scrivo la parte finale e le allego comunque la diagnosi completa.
"Alla luce delle osservazioni effettuate si pone la diagnosi di Disturbo dello spettro Autistico, lieve, con disregolazione emotiva, difficolta' di linguaggio e buon funzionamento cognitivo".

Noi cercavamo qualcuno che ci aiutasse a gestire la sua violenza, invece ci troviamo con questa diagnosi, che io non riesco ad accettare, non so se perché ancora emotivamente impreparata o se perché sento che per lui non è quella giusta.

Le racconto di lui: il bambino é leggermente indietro con l'uso della sintassi ma parla abbastanza bene ( ed é in continuo miglioramento), non ha problemi nei luoghi o situazioni nuove, é curioso, gioca con la sorella di 9 anni e con gli altri bambini, fa gioco imitativo, funzionale e anche il gioco del "far finta", non distoglie lo sguardo, indica le cose, non fa strani movimenti, mangia bene senza grosse difficoltà, capisce tutto quello che dovrebbe comprendere un bimbo della sua età.
Alla scuola materna, dopo 10 giorni di inserimento un po' difficile dove era aggressivo con gli altri bambini, ora le maestre sono contente di lui, dicono che segue le regole, partecipa ai giochi, non ha problemi e interagisce non gli altri bambini, non picchia più nessuno, in mensa é tranquillo.
Alla mia richiesta alla npi " ma se ha problemi dello sdsa perché a scuola va tutto così bene?" la sua risposta é stata che non crede alle maestre!

I suoi problemi sono principalmente a casa (molto più raramente fuori): diventa aggressivo e manesco (soprattutto nei miei confronti), si arrabbia moltissimo se non ottiene quello che vuole, non molla la presa nemmeno dopo ore e non vuole niente di " simile " a quello che lui chiede, ma solo l'oggetto della sua richiesta (che può essere pratica tipo giocattolo o caramella, ma anche la richiesta per esempio di andare in qualche luogo).
Alcune crisi sono molto forti, come se perdesse il controllo, non sembra neanche lui, è incontrollabile e ovviamente restio a qualsiasi trattativa.

Ha ancora alcune fissazioni: deve decidere lui chi apre la portiera della macchina, chi lo aiuta a salire sulla sedia, mentre sui vestiti va molto meglio: i giubbotti che lo scorso anno rifiutava ora li indossa ma devono essere rigorosamente chiusi fino all'ultimo bottone e non devono avere pelliccia nel collo.
È pignolo all'inverosimile e controlla tutto, ma la sua ostinazione non è sempre la stessa, perché se per esempio un giorno si infuria perché non ci sono i suoi biscotti preferiti, il giorno dopo lo dice e poi esclama "non importa, oggi li compriamo"
Ogni cosa con lui é una lotta, per cambiarlo, per convincerlo a fare la pipì, per togliersi le scarpe, per lavarsi le mani o i denti. Ieri sera ci abbiamo impiegato quasi due ore per convincerlo a fare la doccia, che tra l'altro fa parte della routine quotidiana.
Spesso ci sfinisce perché non molla mai, ma tante volte basta trovare la chiave giusta, la parola che lui aspettava e fa quello che gli abbiamo chiesto.

Siamo confusi e spaventati, le saremmo veramente grati se potesse aiutarci con un suo parere.
La ringraziamo fin da ora per la sua attenzione

Mi sembra difficile pensare

Mi sembra difficile pensare come 'autistico' un bambino come quello descritto.

Direi che la vostra descrizione indica uno sviluppo psicomotorio nella norma, con problemi che vengono dal comportamento nell'interazione, tirannico, testardo e bizzoso e dalle 'fissazioni' che riguardano comunque sempre il voler comandare lui e il non sopportare frustrazioni e negazioni. Anche nell'osservazione specialistica (non nei test e nelle conclusioni che derivano solo dai test, evidentemente) mi sembra che si veda un bambino abituato a comandare lui, oppositivo e capriccioso: "......il bambino ha collaborato con i giochi che gli interessavano - specialmente con le macchinine - era curioso ed ha esplorato l'ambiente... Invece era faticoso coinvolgerlo in attività che non gli interessano. Tendeva a fare quello che vuole lui. Ha fatto una bizza prolungata alla fine perchè voleva tenersi una macchinina.... " ('tradotto' da me).

Di qui all'autismo a mio avviso ce ne corre. Ovviamente non posso contestare la diagnosi senza la visita diretta del bambino. Ma ci possono essere una quantità di fattori ambientali, educativi (come emergeva forse nella prima valutazione) ecc, che contribuiscono a questi comportamenti, ma non sono stati indagati, apparentemente, e ci si è limitati a 'fotografare' la scena in modo avulso dal contesto, come usa oggi. Mi sembra che in tal modo si perdono una quantità di elementi indispensabili e le indicazioni rischiano quindi di essere a timbro, automatiche, senza alcuna aderenza alla realtà della situazione.

Per dare un parere vi inviterei a fornire altre informazioni sulla storia e sulla situazione, seguendo il questionario in questo link e magari a inviarmi per email qualche filmato del bambino, attuale e pregresso, se ce l'avete.
Cordialmente
drGBenedetti

Gentile Dottor Benedetti,

Gentile Dottor Benedetti, innanzitutto grazie per la sua risposta.

Per ora mi ê sufficiente per riprendere un po' di fiato e cercare di guardare le cose con più obiettività, pur comprendendo le difficoltà di un parere a distanza.

Lei ha perfettamente ragione quando dice che è tiranno, oppositivo e bizzoso. Ed ê vero che durante la diagnosi non si sono minimamente preoccupati di chiedere come ci comportiamo con lui o il tipo di ambiente con cui si deve confrontare.

Intanto la aggiorno su come stanno procedendo le cose: la diagnosi di Spettro Autistico ha costretto me e mio marito a stravolgere il nostro modo di comportarci con il bambino. Pensavamo di essere genitori comprensivi, fermi quanto basta, da "manuale" insomma, come insegnano " i buoni libri" sulla genitorialità.
Il primo errore è stato dare indipendenza a quello che sembrava essere un piccolo ometto. Troppa indipendenza. Non ho mai capito quanto fosse fragile e insicuro questo bimbo che sembra una forza della natura.

Stiamo cambiando completamente il nostro percorso. In questi giorni stiamo vedendo in lui qualche piccolo miglioramento, vediamo finalmente momenti di elasticità, riusciamo a fargli cambiare idea più in fretta e quando inizia ad alzare le mani riusciamo a farlo smettere. Non voglio illudermi, ma è un inizio.

So che è un bambino atipico, vedo anch'io che la sua visione del mondo non è certo comune, ma non voglio pensare che abbiano ragione loro, che hanno visto il mio bambino per un paio d'ore con sottomano il test Ados e che abbiano segnato la nostra vita con un'osservazione superficiale.
Giovedì abbiamo l'incontro con la Npi della nostra asl per decidere insieme il percorso da seguire. Ma mi dovrà spiegare punto per punto tutto quello che ha scritto la sua collega.

Al più presto le manderò i video che mi ha richiesto.

La ringrazio veramente tanto.

QUESTIONARIO SULLO SVILUPPO PSICOMOTORIO SIMBOLICO-LINGUISTICO E RELAZIONALE

problemi in gravidanza.............nessuno

nascita a che settimana ………….40+2
Parto ( naturale, cesareo, difficoltà)……………naturale
alla nascita : peso 3.680 altezza circonferenza cranica nella norma
(eventuali curve di accrescimento epoche successive)……...curve di crescita superiori alla media.
indice di Apgar ……9./ ……….. durata del ricovero in ospedale……..5 giorni

Primi mesi
allattamento: materno fino 7 mesi..... artificiale ………
svezzamento a che età ……6 mesi senza difficoltà
ritmo sonno veglia, orari : sonno irregolare fin da piccolissimo, poche ore per notte e micro nanne di pochi minuti durante il giorno.

persone che lo accudivano : mamma, il papà dopo il lavoro.

epoca successiva
alimentazione...senza particolari problemi, non ama nessun tipo di legume e ama molto i dolci
sonno .... orari e modalità (dove dorme, come si addormenta). Più regolare dopo i due anni, ora si addormenta intorno alle 9.00 (tante volte sul divano) e dorme fino alle 6.30 ma non è comunque un bimbo che ama dormire.
abitudini ( ciuccio, biberon, orsacchiotto, copertina, ecc) .....ciuccio mai, per rilassarsi ancora adesso si ciuccia due dita della mano destra. Nessun pupazzo o altro in particolare.

sviluppo psico-motorio:
seduto da solo a che età ....6/7 mesi
primi passi da solo........10 mesi
capacità motorie attuali....ottime
controllo sfinterico (pipì e popò) a che età.....senza pannolino a tre anni (prima abbiamo provato senza successo). Ancora adesso di notte tende a fare la pipì nel letto, per non rimettergli il pannolino lo portiamo in bagno quando andiamo a letto noi (lui non se ne accorge nemmeno)

interesse e curiosità verso le persone ..................interesse verso quasi tutti i bambini, per gli adulti non sempre.
reazione di fronte a persone e ambienti nuovi....curioso, senza eccessivi timori.
figure principali cui è attaccato............mamma, papà, sorella
reazioni alla separazione dai genitori................molto tranquilla, nessun pianto, solo si informa dove andiamo poi ci saluta.
rapporto con le persone, adulti non risponde spesso alle domande che gli fanno, saluta solo quelli che gli sono simpatici..... bambini.....rapporti buoni, anche con bambini mai visti primi (parco o spiaggia) inizia subito a giocare.
comprensione delle cose e delle richieste: totale comprensione
comunicazione dei suoi bisogni e desideri: molto buona, raramente usa parole sbagliate.

sviluppo simbolico
linguaggio: in miglioramento, ogni tanto deve ripetere le parole più volte, come se dovesse trovare lo spunto per poi andare avanti nella frase.
prime parole......dopo l'anno
due parole insieme ...intorno ai due anni
uso del no e del sì ....buono, uso corretto fin da piccolo.
frase minima (verbo e sostantivo ).... Dopo i due anni.

interesse e curiosità per gli oggetti
uso dei giochi ( gioco funzionale ....imitativo .....rappresentativo ) interessato agli oggetti, sia giochi che comunque oggetti nuovi. Presente sia gioco funzionale che imitativo che rappresentativo.

disegno spontaneo
scarabocchio si
linee si
cerchi si
omino-testone si
figure, casetta, ecc si, sta cominciando a disegnare case, fiori, alberi, erba, sole e camion.

attenzione nelle varie attività e interessi: breve ... lunga ....direi piuttosto lunga per un bimbo così piccolo, se ama particolarmente quell'attività anche 40 min e oltre.

comportamento
Iperattivo, istintivo , rissoso, pignolo.
adesione a regole, orari, limiti, a scuola ok, a casa no
obbedienza agli adulti .....maestre si, genitori no!
reazione a divieti ....crisi di rabbia
capricci, bizze spesso
paure, fissazioni....paure no, fissazioni diverse ma tranne due/tre fisse, le altre cambiano dopo pochi giorni.

scolarizzazione
asilo nido No……. A che età ……………. Reazioni eventuali ………….
Scuola materna si…….. eventuali difficoltà di inserimento, ambientamento............difficoltà solo iniziali, causa eccessiva aggressività, ora completamente ambientato.
Successive scuole ....... apprendimento ........ comportamento .........

Rapporti sociali, amicizie, attività extrascolastiche........
Buoni in particolare con due/tre compagni e Rapporti ottimi con una ragazzina di 13 anni che vede saltuariamente.
Ha fatto due mesi di Gioco Danza, poi quando ha realizzato che non avrebbe ballato insieme alla sorella ha deciso di non andare più ed è stato irremovibile.
Composizione familiare mamma, papà, sorella di 9 anni.
altri conviventi (nonni, parenti, ecc) …………no, nonni molto affettuosi ma lontani, li vede 3/4 volte all'anno
Organizzazione familiare per l'accudimento (orari dei genitori, nonnni, baby sitter, ecc),....... No nonni e no baby sitter, io mi occupo di lui quando esce da scuola, mio marito lavora ma riesce comunque a seguirlo molto soprattutto la sera dopo il lavoro.
modalità educative (permissive, ferme, severe, variabili, orari di sonno, dove dorme, chi 'comanda',- nel senso di 'chi sta ai comandi' ecc .....)......... Flessibilità e comunicazione, poche e chiare regole, ma comunque il bambino ha preso decisamente il comando nell'ultimo anno, soprattutto su di me.
Eventi particolari, cambiamenti, lutti, difficoltà, malattie di familiari, ecc....nessuno
Visite mediche, ospedale, altro......no
Eventuali esami fatti e referti (Udito, vista, eeg, rmn,...)udito dopo la nascita nella norma, EEG nel sonno prescritto ma lui non si è addormentato.
Altre osservazioni ……….
..................

La descrizione non è quella

La descrizione non è quella tipica di un bambino autistico, nè per il comportamento nè per l'evoluzione. Però il termine e i criteri di 'Spettro autistico' oggi usati, con la divisone in tre gradi grave medio e lieve, permette di metterci dentro quasi ogni cosa: il guaio è che l'indicazione che viene data è sempre la stessa, terapia co-co (cognitivo-comportamentale), sancita anche dal Parlamento (!?!), con predilezione per la lobby ABA. Come dare gli antitubercolari non solo ai malati di tubercolosi, ma a tutti quelli che fanno un colpo di tosse.
Tornando alla vostra situazione chiedo se c'è stato un cambiamento del bambino nel secondo anno di vita, per diventare così tirannico e prendere il potere sulla madre, e eventualmente se ci sono stati cambiamenti ambientali di qualche tipo.

Buongiorno Dottore, le

Buongiorno Dottore,
le scrivo per gli ultimi aggiornamenti: in risposta alla sua domanda se qualche fatto può aver influenzato il comportamento del bambino intorno ai due anni, posso dirle che in quel periodo io e mio marito eravamo in disaccordo su tante cose. Pur cercando di non litigare davanti ai figli, in casa comunque la tensione si avvertiva, è stato un periodo piuttosto difficile per noi. Ne abbiamo parlato con la sorella più grande, lui invece ci sembrava troppo piccolo per poter gestire questo discorso.
Noi abbiamo risolto i nostri conflitti, ma ora mi chiedo se mio figlio possa aver accumulato dentro di sé tanta negatività per poi lasciarla uscire con queste crisi di rabbia?

Stamattina abbiamo visto la npi, ci ha rassicurato dicendo che comunque il percorso che si intraprende per quel tipo di diagnosi farà comunque bene al bambino e che quello su cui ci dobbiamo concentrare sono i sintomi da correggere.

Intanto noi continuiamo il "nostro" percorso personale, cercando di vedere di più il mondo dal suo punto di vista, sperando che così facendo diventi più elastico.

Le chiedo scusa se continuo a scrivere tramite email e non direttamente sul sito, ma ho sempre problemi di accesso.

Posso chiederle se ci sono dei libri che possano aiutarmi in questa situazione? Sia libri per adulti che magari libri che sotto forma di racconto insegnino al bambino come gestire la propria rabbia.

La ringrazio nuovamente.

La rabbia è sempre una

La rabbia è sempre una manifestazione di paura: anche gli animali feriti o impauriti mostrano i denti. Come tutti i tiranni, anche il bambino che fa il tiranno teme in realtà che gli crolli il mondo e non si fida di nessuno e non sopporta contraddizioni e di non essere obbedito. I tiranni si possono abbattere, a volte, ma un bambino deve essere aiutato a venire fuori dal 'carro armato' per potersi muovere più liberamente e trovare il suo posto accanto agli altri membri della famiglia..
Credo che i libri che aiutano di più siano le fiabe tradizionali, frutto della saggezza sedimentata dei popoli.I personaggi buoni e cattivi e le loro vicende aiutano a identificarsi e a vedere rappresentate le proprie paure, per cui aiutano a sopportarle meglio e a sentirsi come gli altri. Dei libri di psicologia e delle 'istruzioni per l'uso' è bene invece diffidare, così come spesso dei consigli degli esperti, uno li sente ma poi è indispensabile che ragioni con la sua testa.
La questione principale è quella di cercare di conoscere il bambino come una persona completa, anche se piccola e in formazione., per così dire. L'esperienza di solito è reciproca e anche il bambino farà conoscenza con la persona con cui condivide l'esperienza. Si può verificare fino dai primissimi mesi di vita. Ma bisogna osservare il bambino come un soggetto che ha una mente dentro cui ci sono tante cose, non come un oggetto da istruire e plasmare a volontà.

Dubbi su una diagnosi

Buongiorno Dottore, ho letto e riletto la sua risposta, che ho apprezzato tantissimo.
Stiamo facendo del nostro meglio, le crisi di rabbia ci sono sempre anche se più brevi per quanto riguarda intensità e frequenza.
Quello che è davvero frustrante è il continuo mercanteggiare su ogni piccolo aspetto della vita quotidiana, a fine giornata io e mio marito siamo come svuotati da ogni energia!
In compenso mi sembra che Il linguaggio e la voglia di comunicare siano in continuo miglioramento.
Abbiamo iniziato la lunga trafila per poter accedere alla terapia, come può immaginare le liste di attesa sono molto lunghe, il mio timore è che saremo lasciati soli per troppo tempo senza sapere se ci stiamo comportando nel modo giusto per il bene del mio bimbo.
Su suggerimento dei servizi sociali e della Npi inizieremo tutte le richieste per ottenere i rimborsi previsti dalle legge 20 e dalle legge 104. È il modo corretto di procedere? Voglio dire, ha senso portare per esempio avanti la richiesta per una maestra di sostegno quando il suo comportamento a scuola non lo richiede? Eppure loro danno per scontato che prima o poi servirà, come se dovesse peggiorare invece che migliorare (eppure lui non ha mai avuto regressioni di nessun genere).

La ringrazio ancora per la sua attenzione.

Temo di essere spesso in

Temo di essere spesso in disaccordo con i colleghi npi di cui mi vengono riferite certe indicazioni...
Non ho idea di che 'terapia' vi abbiano proposto, ma temo che non ci sia neanche una 'diagnosi' sicura, e allora è come partire al buio, senza sapere di che si tratta. Temo anche che le liste di attesa siano riempite da indicazioni sbagliate, a scapito di chi ne avrebbe veramente utilità.

Inoltre la legge 104 e il sostegno sono riservati ai portatori di handicap, fisici, psichici e sensoriali, handicap che sono considerati fissi e non suscettibili di miglioramento.
Tempo fa ho scritto un breve articolo sull'argomento che potete trovare in questa pagina
A distanza posso dire poco, forse, ma a voi sembra che vostro figlio rientri in queste categorie?

Ho visto i filmati, che

Ho visto i filmati, che mostrano una bizza interminabile (pericolosamente vicino ai vetri di una porta finestra: consiglierei di metterli infrangibili, quelli in basso, se non lo sono già, o altro materiale non a rischio, perchè ho visto incidenti gravi, con finestre simili) e poi un momento di quiete con la mamma, non so se poco dopo la bizza.
Confermo che l'autismo non c'entra per niente. Il bambino sembra poter avere uno stato di quiete in cui è tranquillo, normalmente relazionale e comunicativo, interessato a un'attività che condivide normalmente con la mamma, e uno stato alterato che si manifesta come bizza, dove per tranquillizzarsi vuole imporre il suo volere all'ambiente intorno con grida e calci ecc, ma senza alterazione di coscienza o di contatto con l'ambiente.
Direi che la bizza è l'equivalente di uno stato di ansia, come un attacco di panico che si manifesta in questo modo. Mi sembra che siate bravi a cercare di contenerla senza arrabbiarvi e cercare anche di tranquillizzare la sorellina (e il gatto e il cagnolino preoccupati). Forse è bene che in quel momento rimanga con lui una sola persona che prenda il controllo della situazione e non lasci che lui faccia quello che vuole, nè che faccia o si faccia male. Giustamente si aspetta che passi la crisi ma cercherei di non lasciargli aprire porte ecc, magari andando in una camerina non pericolosa dove tenere sotto controllo la situazione finchè gli passa. Le crisi di ansia, anche negli adulti, vengono contenute quando c'è un adulto responsabile che mostra di tenere la situazione bene sotto il suo controllo e la persona in crisi vede che l'ambiente è saldo e forte e non ci possono essere danni..
Poi ci vorrebbe un approfondimento della valutazione per capire come si è arrivati a questa situazione e come uscirne. L'ansia è ovviamente l'espressione di un disagio e di difficoltà nel maturare modalità più adeguate di affrontare le frustrazione e le reazioni emotive di fronte alle vicissitudini inevitabili della vita quotidiana.
L'indicazione è a un approfondimento psicologico per cui mi rivolgerei a specialisti esperti in relazioni familiari e bambini, cercando insieme gli aspetti organizzativi e interattivi familiari che possono ostacolare in qualche modo la maturazione del bimbo. Non cercherei una 'diagnosi' individuale (come dicevo non è sicuramente autismo) ma come superare la situazione che coinvolge tutti, in qualche modo. Nè tanto meno una terapia individuale, tanto più sulla base di diagnosi sbagliate. In ogni caso ci vuole un esperto di psicologia e relazioni familiari e non certo di psicomotricità o logopedia o educatori vari aba e simili, che non hanno a mio avviso la competenza sufficiente in dinamiche psicologiche e familiari.

Dubbi su una diagnosi di spettro autistico

Buongiorno Dottore, le sue parole mi confortano moltissimo non solo perché la parola autismo fa paura, ma soprattutto perché mi fanno sperare che lavorando tutti insieme possiamo migliorare le cose!
La crisi è di ieri: dopo un'ora molto tranquilla al parco si è arrabbiato perché voleva una certa merenda che a casa non avevo...ma mi viene da pensare che quando ha bisogno di queste "valvole di sfogo" cerchi in realtà qualsiasi pretesto.Alla domanda del padre sul motivo della rabbia, lui ha continuato a dire che io e la sorella gli abbiamo dato dei pugni!
Non so cosa lo abbia portato a questi episodi, noi non siamo genitori violenti, a volte alziamo la voce come tutti, ma senza comunque degenerare in grosse scenate.
Il momento di calma che si vede dopo è immediatamente successivo alla crisi, poi per il resto della giornata non ci sono stati problemi.
Questa mattina mentre si preparava per andare a scuola, senza che noi accennassimo alla cosa, ha ricordato l'episodio del giorno prima, anche mimando i gesti fatti con le mani per picchiarci, dicendo che si era molto arrabbiato, che si era anche spaventato e che non l'avrebbe fatto più. Quindi assolutamente cosciente di quello che era successo!
La ringrazio moltissimo dottore, spero di aggiornarla presto con altre notizie.

Evoluzione

Buonasera Dottore,
dopo 5 mesi circa eccomi qui a scriverle le ultime novità.
Il bambino ha avuto un notevole miglioramento nei mesi precedenti, la comunicazione è ottima e la violenza che esercitava su di noi (su di me in particolare) era molto diminuita. Non so se per merito nostro, della dottoressa che ci segue nel percorso di parent training, per le sedute con la pedagogista o se per evoluzione stessa del bambino.
Dopo poche sedute è stato subito chiaro che non era un problema di spettro autistico! Comunicazione e interazione ottima, qualche difficoltà a livello verbale ma in continuo miglioramento tanto che il logopedista all'interno della struttura ha ritenuto che non fosse necessario fare sedute con lui, praticamente sta imparando da solo a parlare sempre meglio!
A scuola è sempre bravissimo, gioca e rispetta le regole.
Insomma sembrava andare tutto bene, ma da un mese circa le cose sono nuovamente cambiate, purtroppo in peggio. Ha ricominciato ad opporsi a qualsiasi regola anche minima (solo a casa), sono ricominciate le fissazioni (ora odia le etichette dei vestiti e le sedie devono essere messe esattamente come dice lui, tanto per fare due esempi tra tanti). Soprattutto ha ricominciato a picchiare, ad avere grosse crisi di rabbia e violenza e a cercare in ogni modo di picchiarmi e mordermi. A una di queste crisi ha assistito la pedagogista che in effetti ha ammesso di aver visto una vera e propria furia.....
Un bimbo così piccolo.....che riesce a essere affettuoso, coccolone, gentile, educato....e che a un certo punto diventa letteralmente un altro.
Mi piacerebbe capire cosa ha e come devo affrontare queste crisi.
Quanto vorrei che mi dicessero che ha semplicemente un pessimo carattere! Ma temo che a questo punto questa mia speranza sia veramente ridotta al minimo.
La ringrazio ancora una volta per la sua attenzione.

Al di là del carattere, o

Al di là del carattere, o dell'educazione, a cui si può sempre dare la colpa... il bambino probabilmente è alle prese con emozioni e sentimenti connessi alla vita di famiglia al suo ruolo e a quello degli altri familiari, a cambiamenti collegati alla crescita, ecc che non riesce a dominare e che si trasformano quindi in crisi di rabbia e pretese tiranniche. E' positivo che abbia mostrato le sue capacità, ad esempio di comportarsi adeguatamente a scuola, ma è probabilmente da capire meglio la situazione con i familiari, le dinamiche e le modalità di interagire, cosa che a distanza è un po' difficile fare. Può darsi che ci sia qualche nodo non visto nella vostra situazione che deve essere sciolto.
In definitiva, credo che il bimbo non abbia niente, come patologia, ma sia alle prese con qualcosa che non riesce ad affrontare adeguatamente per cui reagisce così. Bisogna certo mantenere saldo l'ambiente, in modo che lui non sia responsabile di averlo distrutto, ma bisogna probabilmente anche cercare di modificare qualcosa.
Lei diceva che il bambino ha preso il comando specie su di Lei nell'ultimo anno. E le crisi di rabbia sono specialmente su lla mamma. Come mai, che è successo, ha sensi di colpa per qualche motivo? La Sua 'paura che abbia qualcosa' potrebbe essere un modo di attribuire 'la colpa' della situazione a qualcos'altro, in fondo questa è la prima difesa di ogni essere umano... O Le ricorda qualcosa, c'è qualche 'fantasma' che viene a disturbarla e la paralizza e Le impedisce di agire adeguatamente?

R. Evoluzione

Buonasera Dottore,
voglio credere con tutto il cuore che i comportamenti pieni di rabbia del mio bimbo siano il risultato di qualcosa che io devo ancora risolvere.
Credo di essere una madre "abbastanza buona" ma qualcosa con lui si è inceppato.
Il senso di colpa? Gli ultimi mesi di gravidanza sono stati i peggiori della mia vita coniugale, ogni giorno penso che forse ha assorbito da me tutta quella rabbia. E mi ripeto, sempre..."se solo fossi stata più tranquilla"......
Poi il giorno della nascita al momento del parto l'ostetrica mi disse di non spingere, anche se io sentivo di doverlo fare, perché secondo lei non era il momento e si "sarebbe rotto l'utero" per dirla esattamente come lei. Io non ho ascoltato l'istinto, ho ascoltato lei e per 40 lunghissimi minuti io mi sono chiusa, cercando in tutti i modi di contrastare quello che la natura stessa mi diceva invece di fare!....Non ho saputo proteggerlo come avrei dovuto, non sono stata abbastanza forte...e così....arriva il pensiero "e se in quei minuti qualcosa fosse andato storto?se non avesse avuto ossigeno sufficiente?"
Eccole le mie paure, per la prima volta nero su bianco.

Se il problema dipende da me, lavorerò in ogni modo per dargli la possibilità di essere finalmente libero da tanta rabbia.

La psicologa che ci segue per il parent training ci ha suggerito di chiedere una visita nel centro più importante della nostra regione, siamo in lista d'attesa da mesi, ma spero che a breve ci possano ricevere. Non so nemmeno io cosa mi aspetto, ma in fondo al mio cuore so che il mio desiderio è che loro possano escludere sia lo spettro che il disturbo oppositivo. Insomma qualcosa del tipo "signora, suo figlio è semplicemente più forte di lei ed è stato abbastanza furbo da accorgersene" ! Arrivederci e grazie!
....sogno troppo??

Grazie mille come sempre dottore, la aggiornerò appena ci saranno cambiamenti.

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