domande di una terapista

Buongiorno, seguo come terapista ABA un bambino con Sindrome d West di 7 anni e sto avendo difficoltà a svolgere alcuni programmi come la coloritura seppure di picccoli spazi poiché si oppone, guarda poco e dice " non vuole". Inoltre sta accadendo che in un programma di ricettivo oggetti in cui mi deve indicare l'oggetto richiesto mi guarda fisso e non risponde quasi avesse timore di sbagliare. È molto lento nelle consegne , discontinuo ed evitante e si stanca presto anche dei rinforzi utilizzati quelli alimentari sono più motivanti). Questa sua fissità a guardarmi in volto è una caratteristica o altro? Come mai guarda poco le azioni che svolge lui stesso e altri? Grazie

Le sue domande sono

Le sue domande sono interessanti e la ringrazio di essersi rivolta a me, anche se avrà visto che la mia impostazione è molto diversa da quella tipica ABA. Se questo non Le dà problemi sarò ben lieto di risponderle.
Per provare a risponderle avrei però bisogno di altre informazioni, non è sufficiente la diagnosi medica, che riguarda la sindrome epilettica che il bambino deve aver avuto nei primissimi anni, di cui ora probabilmente si vedono le conseguenze. Alcuni infatti guariscono completamente o quasi, altri hanno ritardi e disturbi nell'evoluzione e qualcuno presenta un quadro clinico tipicamente autistico.
Il bambino che segue a che livello è come sviluppo e comportamento e apprendimento? E da un punto di vista medico come sta, ha ancora epilessia, ha deficit motori, intellettivi, altri problemi? Da quanto tempo lo segue?
Cordialmente

La ringrazio per la Sua

La ringrazio per la Sua cortese risposta. Il bambino non presenta convulsioni ma assume un farmaco anticonvulsivante, ha un ritardo medio grave ed autismo con stereotipie come: sfarfallio delle mani, stimolazione genitale sul divano, leccarsi le mani o oggetti, ecolalia, inversione pronominale ed ho notato un impaccio motorio ( quando salta, quando sale le scale non alterna i passi), scarsa attenzione, evitamento e lentezza nel dare risposte. Inoltre quando lavoro sull'appaiamento oggetti tende a manipolarli e trattenerli in mano prima di dare la risposta.lavoro con lui da 4 mesi

Alla luce delle ulteriori

Alla luce delle ulteriori informazioni che ha dato mi sembra molto positivo che il bambino possa esprimere a parole la sua oppositività ("non vuole"): anche se in terza persona è una comunicazione verbale che esprime un atto mentale di volontà del bambino in contatto con un'altra persona. Mi domando se potrebbe essere possibile valorizzare questo aspetto per cercare di aumentare le comunicazioni verbali che esprimono .stati mentali, desideri, sentimenti, emozioni. E' un lavoro sulla comunicazione e ovviamente la relazione che potrebbe aumentare la possibilità di condividere le esperienze e renderebbe probabilmente più gratificante per il bambino anche la partecipazione alle attività proposte, in sè, per il piacere del lavorare insieme.
Quando l'oppositività si può esprimere a parole - anche se per brevi momenti - sembra essere stato fatto uno scalino importante. Se la comunicazione linguistica è limitata, potrebbero essere usate le immagini, come nella comunicazione alternativa aumentativa, per aumentare le possibilità di scambio significativo e il bambino potrebbe forse diminuire la frustrazione e la 'resistenza' ed essere più disponibile alle proposte.

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