bimbo di 35 mesi che parla poco e male.

Sono la mamma di B. un bambino di 35 mesi che parla poco e male.
Mi spiego meglio...
B è un bambino molto sveglio e vivace sempre con il sorriso che capisce tutto e comunica per via indiretta per ogni cosa che desidera.
Esegue piccoli ordini che gli vengono dati e gioca volentieri con ogni tipo di gioco, dalla palla che lancia e prende senza grandi difficoltà ai giochi sonori ecc.
Ama ascoltare e cantare le canzoni dello zecchino che ripete a volte più chiaramente altre meno.
Quando otteniamo la sua concentrazione e gli facciamo vedere oggetti di vario tipo ripetendogli il loro nome spesso lo ripete dopo di noi in maniera quasi corretta.
Ma alla domanda " che cos'è questo?" Proprio nn ci vuole rispondere....o meglio... Solo una volta, in questi ultimi giorni sono riuscita ad ottenere la risposta corretta alla domanda precisa.
Viste queste difficoltà abbiamo pensato di inserirlo con un anticipo di 5 mesi rispetto al previsto alla scuola materna ed è' quindi dai primi di febbraio che frequenta, con i classici intervalli malattie,diciamo che avrà frequentato 20 gg ... Un tempo troppo breve per ottenere cambiamenti.
L'inserimento però è stato abbastanza sereno e la mattina va con gioia!
B. ha un fratello più grande che questo mese compie 5 anni...anche lui in passato è stato un parlatore tardivo ma è' sbocciato velocemente dai 2 anni e mezzo ai tre.... E adesso nn sta mai zitto, richiede molta attenzione e vuole sempre giocare con noi...insomma lascia veramente poco spazio al piccolo.
B. ha fatto tutti i passaggi fisiologici nei tempi...
Gravidanza a termine con cesareo causa pregresso cesareo
Indice apgar 8/9 a 1,5minuti dalla nascita
5/6 dentizione
Svezzamento normale
11 mesi cammina
Ciuccio tolto a 2.5 anni senza traumi
Colazione ancora con il biberon
Sonno sereno dal terzo mese
Sonnellino pomeridiano
Rilevata allergia all'albume dell'uovo a 12 mesi
Per il resto alimentazione senza difficoltà.
Nn ha frequentato il nido

Nn sono certa di averle detto tutto....se può comunque darmi un suo giudizio in merito ne sarei infinitamente grata.
Premetto che martedì prossimo avremo la prima visita foniatrica e vedremo quale sarà il verdetto.
Nel frattempo la ringrazio e la saluto cordialmente.

Mi sembra dalla descrizione

Mi sembra dalla descrizione che il problema riguardi solo il linguaggio, appunto: “parla poco e male”...
Mi sembra comunque che non sia completamente assente, non solo nella comprensione, che sembrerebbe normale, ma anche nella produzione, nelle canzoncine, nelle parole ripetute, ecc. Se la situazione è in evoluzione positiva, cioè se si vedono miglioramenti rispetto a mesi fa, direi di lasciarlo crescere senza stressarlo con richieste di linguaggio e tantomeno 'terapie'. Si ottiene spesso di complicare inutilmente cose che si risolverebbero da sole con la maturazione e l'esperienza. Purtroppo 'psicomotricità e logopedia' verranno senz'altro consigliate dal foniatra, come è abitudine diffusa ma poco motivata, come una volta i medici davano a tutti i famigerati 'ricostituenti', chè tanto 'non fanno male'. Invece non è detto che sia così, ci sono sempre effetti collaterali.
Cordialmente
drGBenedetti

Buonasera dottore! La

Buonasera dottore!
La ringrazio per la tempestiva risposta che devo dire in parte mi ha tranquillizza!
Sto lavorando giornalmente con il mio bambino in modo da incentivarlo a comunicare sempre di più e a sviluppare l'attenzione verso le varie attività che gli propongo e anche se lentamente, ogni giorno ottengo una parola in più o un gesto in più verso una comunicazione produttiva.
In passato probabilmente ho fatto l'errore di lasciarlo troppo in disparte credendo che avrebbe compiuto il processo di evoluzione del linguaggio fisiologica senza particolari aiuti come fece il fratellino e così diedi più retta al grande che chiedeva maggiori attenzioni e collaborazione.
Oggi di questo forse ne stiamo pagando le conseguenze ...troppa Tv, troppi giochi tecnologici hanno portato il piccolo B. a perdere l'interesse e l'esigenza del comunicare...spero che con il mio aiuto e quello di qualche valido professionista, io riesca a far superare questa "chiusura" del piccolo soprattutto verso il dialogo diretto del "botta/risposta".... A volte sembra proprio non voler rispondere quasi per scelta.
Cmq ...grazie ancora per le sue gentili indicazioni.
Le farò sapere presto eventuali sviluppi!
Cordialmente

Dicevo di non stressarlo

Dicevo di non stressarlo troppo con 'richieste di prestazioni' linguistiche. Dargli l'attenzione giusta e ascoltare le sue comunicazioni comunque siano è di solito sufficiente, e ovviamente anche necessario. Quando i bambini scoprono l'utilità del linguaggio per comunicare, ci si buttano rapidamente, ma prima ci vuole l'esperienza della disponibilità ad essere ascoltati anche con la comunicazione non verbale.

Egregio dottor Benedetti

Egregio dottor Benedetti buondì,
Le scrissi già in passato per richiederle un parere su mio figlio B. di 34 mesi che aveva un ritardo del linguaggio.
Da allora il piccolo ha fatto molti miglioramenti: ripete le parole che sente da noi e dal fratello, canta le canzoni dei cartoni e delle zecchino d'oro sempre più correttamente e inizia a chiedere quando esige qualcosa di impellente ( es. latte pane acqua ...andiamo ...voglio scendere...ecc)
Ad oggi però ancora nn risponde direttamente a delle domande che gli si pongono anche se sappiamo che conosce la risposta. Parla poco di sua spontanea volontà.
Capisce tutto e spesso ascolta ed esegue piccolo ordini ...a volte purtroppo!
Siamo nella fase definita di "spannolinamento" da circa poco più di un mese e ogni tanto otteniamo che chieda " mamma pipì ".
In questi mesi passati abbiamo preso la decisione di inserirlo a metà anno,con qualche mese di anticipo, alla scuola materna e tutto sommato il piccolo l'ha presa più che bene senza traumi e inserendosi bene con i nuovi compagni, inoltre abbiamo effettuato una visita foniatrica che ci ha consigliato di fare un ciclo di 12 sedute di logopedia che hanno sicuramente aiutato il piccolo a sbloccarsi e iniziare a pronunciare qualche parole sensata.
Ora mi chiedo....devo ancora attendere perché il dialogo "reale" avvenga oppure a questo punto devo farlo vedere di persona da uno specialista ?
B. ha avuto un percorso di sviluppo regolare:
Gravidanza nella norma
Nato a termine con TC per pregresso TC
Svezzamento nella norma intorno al 6 mese regolare
Allattamento naturale per due mesi poi artificiale
Cammina 11 mesi
Dentizione regolare
Sorriso sociale e affettuosità nella norma
Relazione con il fratello più grande (5 anni) gioiosa anche se un po' succube.
Il fratello è un bimbo vispo vivace chiacchierone ....legge scrive ed è sempre in movimento ...il piccolo spesso trova difficoltà e ritagliarsi uno spazio.
Tolto il ciuccio a due anni e mezzo senza traumi.
Alimentazione varia e regolare con latte nel biberon al mattino per colazione e la sera prima della nanna
Dorme nel suo letto dai tre mesi in poi in camera con il fratello
Credo di averle detto tutto.
Attendo un suo gentile parere in merito.
Grazie infinite per la disponibilità.
Cordialità

Il bimbo quindi sta

Il bimbo quindi sta proseguendo nel suo sviluppo, anche del linguaggio. Sembra restio a rispondere come vorrebbero gli adulti, e questo è un tema sollevato spesso che però è difficile da dirimere. Ovviamente parlare e rispondere sono una scelta del bambino, in base alla sua volontà, come mangiare, usare il vasino, dare la mano e obbedire in genere alle richieste degli adulti. Spesso i bambini usano il rifiuto come modo di esprimere la loro volontà e come 'resistenza' alle richieste degli adulti cui non vogliono aderire. In certe fasi della crescita è fisiologico, in altre è segno di qualche intoppo e ostacolo nel capirsi bene fra ambiente e bambino. C'entra forse anche la 'difficoltà a trovarsi uno spazio', cui accenna: spesso il rifiuto e lo 'sciopero' sono l'unico strumento di autodifesa. Guarderei quindi alle comunicazioni e relazioni e spazi nell'ambiente, più che al bambino solo.
Cordialmente

Buonasera dottore! Grazie per

Buonasera dottore!
Grazie per la sua gentile risposta !
Quindi in buona sostanza dovrei lasciare che il piccolo si esprima come vuole senza imporgli risultati comunicativi?
La mie continue richieste potrebbero fare più male che bene??
Lei accenna alle relazioni e comunicazioni e spazi nell'ambiente riferendosi alla sua posizione di pseudo sudditanza nei confronti del fratello o anche con noi adulti?
Perdoni le domande ma sto cercando di capire come comportarmi al meglio per nn essere un ostacolo nello sviluppo del mio piccolo bensì un valido aiuto.
Ringraziandola per le sue eventuali risposte e delucidazioni, la saluto cordialmente!

Mi sembra positivo che cerchi

Mi sembra positivo che cerchi di porsi domande e pensare a come fare per il meglio. Le mie risposte in fondo non possono fare altro, a distanza, che cercare di indurre i genitori a vedere e pensare con la loro testa e i loro occhi...
Cordialmente

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