Disturbi dello spettro autistico o difficoltà dello sviluppo?

Disturbi dello spettro autistico o difficoltà dello sviluppo?

L'autismo è un'altra cosa rispetto a tanti ritardi e difficoltà dello siluppo che si incontrano e a me sembra confondente e pericoloso parlare di 'spettro autistico facendo di tutte le erbe un fascio', come ho detto altre volte. Lo sviluppo psichico è una cosa complessa che può risentire di molti fattori, non solo costituzionali e genetici, ma anche ambientali e relazionali. Ci sono prove inconfutabili di ciò. La più evidente è che la gran parte dei bambini in istituto hanno difficoltà e differenze nei tempi e nella qualità di evoluzione dai bambini non istituzionalizzati. Questo era noto fin da metà del secolo scorso, forse è stato in parte dimenticato nei decenni successivi ma è tornato alla ribalta nell'ultimo decennio con le osservazioni su bambini adottati provenienti dagli orfanatrofi dell'Europa orientale.
I neuropsichiatri dovrebbere certo indicare esami per escludere certe condizioni neurologiche che causano disturbi dello sviluppo, facendo EEG nel sonno, oltre all'esame dell'udito, e anche esami cromosomici e del metabolismo degli aminoacidi, dei mucopolisaccaridi, ecc. Ci sono delle malattie genetiche o acquisite, come la rosolia o la toxoplasmosi in gravidanza, che si manifestano con ritardi e alterazioni dello sviluppo ed è necessario escluderle con gli esami appositi. Sono malattie rare, non sempre facili da diagnosticare.
Ma gli specialisti dovrebbero anche valutare le condizioni ambientali per mettere a fuoco disfunzioni e anomalie che possono essere in gioco. Spesso non sono aspetti eclatanti e la capacità di osservare l'ambiente familiare e di metterle a fuoco non è così banale come sembra e richiede una formazione specifica che oggi molti specialisti in questo campo non hanno.
Non si bada a sufficienza che i bambini possono essere disturbati da cambiamenti ambientali, specie se avvengono in periodi delicati del loro sviluppo e magari associati ad altri aspetti ambientali non ottimali. Nell'insieme tante anomalie o disfunzioni piccole o grandi possono costituire una situazione traumatica che può disturbare lo sviluppo del bambino, minando la sua sicurezza nell'ambiente e producendo difficoltà varie.
Qualche bambino è più sensibile di suo, presumibilmente, qualcun altro può aver già avuto lievi 'traumi' magari inosservati: la conclusione può essere la difficoltà e il rallentamento dello sviluppo di varie capacità, linguistiche, relazionali, ecc . Valutare se il 'terreno' è ottimale richiede un esperto, perchè spesso dall'interno non si percepiscono bene i caratteri di certe abitudini o modalità organizzative che possono essere inadeguate, anche se 'normali'. E gli stessi 'esperti' oggi spesso non hanno attenzione e formazione a 'osservare' la situazione ambientale per cogliere anomalie spesso non eclatanti che possono disturbare.
Perciò è necessario nelle valutazioni diagnostiche guardare anche all'ambiente per valutare se persistono aspetti non ottimali e se possibile migliorarli. Come dico altrove, possiamo fare poco per modificare il seme della pianta, ma possiamo fare molto per curare che il terreno sia in buone condizioni.
Ma come è noto a chi si trova in questi frangenti, nelle procedure diagnostiche attuali l'ambiente non è messo a fuoco e valutato e prevalgono procedure meccaniche e contabili, con i famigerati test, oltretutto usati spesso erroneamente e acriticamente.
Marzo 2015

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